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Autore: Crazy_Me    07/08/2010    2 recensioni
Lui. Alexi Laiho. Lei. Jessica, ma per tutti Jess. Loro. Due band in tour insieme. Solo tre aggettivi. Pazzi, folli e fanatici della birra.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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11° Capitolo


La mattina trascorse normalmente, tra Janne che insisteva per giocare ancora a Monopoli e Roope che non voleva saperne di alzarsi.
Jessica sembrava essersi dimenticata del bacio e Alexi faceva finta di nulla, sebbene avesse parecchi dubbi che lo attanagliavano.
- Io non voglio mangiare altra minestra scondita o uova bruciate, perciò andiamo al McDonald’s…O anche al Burger King! – Si avvicinò all’autista. – Capito Sam? Portaci a mangiare qualcosa di decente per pranzo. -
- Agli ordini, Jaska. -
Verso la mezza, il bus si fermò davanti al McDonald’s e i ragazzi si precipitarono all’interno con una fame da lupi.
Fecero la fila e a turno ordinarono, prendendo i propri vassoi.
Alexi e Jessica erano agli opposti del tavolo e non conversarono per niente, come se dalla sera precedente fosse cambiato qualcosa che entrambi rifiutavano.
- Vado in bagno e torno. – Disse la ragazza, alzandosi e dirigendosi verso la toilette.
- Anche io. – Si affrettò ad aggiungere il cantante.
La seguì, fermandola solo quando furono entrati. Erano davanti ai lavandini, a destra una porta con incisa una donnina e a sinistra un uomo stilizzato.
- Quel bacio, mi spieghi che significa? – Chiese Alexi, mentre si mordeva il labbro e le stava davanti, con le braccia conserte.
- Tu cosa vuoi che significhi? – Chiese lei.
Una signora entrò in bagno e li divise per lavarsi le mani, mentre Jessica entrò nella porta a destra.

- Con chi vuoi stare Jessica? Sai, sempre per i 6 giocatori…- Spiegò Janne, tenendo le carte in mano e mescolandole.
Alla fine li aveva convinti, o meglio costretti, a giocare al suo gioco di società preferito: Monopoli.
- Rob? – Il ragazzo alzò le spalle, in segno di indifferenza e Jess si avvicinò a lui.
- Tu Alexi stai con Henkka? -
I due annuirono e Janne riprese con le regole, leggendo tutto il libricino, sebbene ci avessero giocato pochi giorni prima.
Quel pomeriggio passò così, tra carte e dadi. E alla fine vinsero Rob e Jessica, di cui non gliene fregava proprio nulla del gioco, ma che per far contento Janne avevano deciso di partecipare.
- Cazzo, che fortuna! – Esclamò Roope, che non aveva mai vinto una volta a quel gioco. Anche se Janne, da quando erano diventati famosi e avevano iniziato a viaggiare molto in bus, li aveva obbligati spesso a giocarci.
Alla fine della partita i ragazzi erano entrati da più di due ore in territorio Ungaro, ma ne sarebbero servite altre due per raggiungere la capitale, Budapest, quintultima tappa del loro tour.
I ragazzi si divisero in due gruppi: quelli che parlavano e quelli che ascoltavano musica, mentre fissavano il panorama fuori dal finestrino.
Alexi e Jess facevano parte dell’ultima categoria, ma erano anche stavolta in lati opposti del bus.
Entrambi ebbero l’impressione di evitarsi, ma non era intenzione di nessuno dei due.

Arrivati a Budapest non c’era tempo per fare un giro della città, come nella precedente tappa, così i ragazzi si diressero al palazzetto dove si sarebbe tenuto il concerto e si rilassarono nel loro camerino.
Jessica prese la sua chitarra per passarsi un po’ il tempo, dato che mancavano ancora venti minuti, e iniziò a suonare.
Alexi era totalmente preso dal suono della chitarra della ragazza, anche se non era collegata all’amplificatore. Non sbagliava nulla, nemmeno una nota nell’assolo.
- Ragazzi, in scena. – Una tipa li chiamò e i Revenge presero i loro strumenti, come al solito, poi uscirono sul palco.
- Buonasera Budapest! Siete carichi? – Urlò la ragazza al microfono.
Arrivò subito un urlo di rimando.
- Beh, lo vedremo! – Sorrise e iniziò con il riff, insieme alla batteria, aggiungendosi man mano anche il basso e la seconda chitarra.
Quando ringraziarono il pubblico e lasciarono il posto ai Children, che incontrarono nel backstage già pronti per entrare in scena, Jessica augurò buon concerto a tutti i membri, ma guardando Alexi.
- Grazie. – Le sorrise e pensò alla stranezza di quella situazione. Non se l’aspettava, ma non capiva perché avrebbe dovuto non aspettarselo. Insomma, era una cosa normale per loro.
Eppure dopo quel bacio non capiva più niente. Per la ragazza invece sembrava tutto come prima, perciò Alexi pensò di aver interpretato male quel gesto e quando arrivò sul palco pensò che doveva dimenticarselo.
Ora c’èra solo la musica.

Quella sera, quando Jess e Alexi andarono a letto – loro erano quelli che resistevano di più a stare svegli – non ci fu niente, a parte un buonanotte accompagnato da un sorriso.
Alexi rispose con un anche a te e si coricò.
Ok, allora non era nulla.
Ma ci stava male? Voleva che fosse qualcosa? No, all’inizio del tour lui l’aveva considerata una specie di ragazzina monella a cui avrebbe dovuto impedire di combinare guai. E ora? Ora era lo stesso. O forse qualcosa era cambiata.


Sbadigliò e cercò di alzarsi, senza riuscirci. Involontariamente gli occhi gli si chiudevano.
Aveva pensato quasi tutta la notte, ma non
riflettuto, semplicemente pensato.
Era ancora in dubbio per quel bacio, ma alla fine se n’era fatto una specie di ragione.
- Alexi, ma ti svegli? – La voce di Janne inondò le orecchie del cantante. – Guarda che sono le 11.30. -
- Cosa? – Chiese allibito, con la voce impastata.
- Sì, ti abbiamo lasciato dormire, ma adesso mi sembra il caso di svegliarti. – Spiegò il tastierista, tornando in cucina.
Alexi si alzò e pian piano raggiunse il bagno, per lavarsi un po’ e cambiarsi.
- Chi sei? Non ti conosco…- Roope fece finta di pensarci. – Ah già! Il nostro cantante. -
- Ben tornato tra i vivi. -
I Children fecero ironia e Alexi lasciò correre.
Anche quel giorno Roope aveva proposto di fermarsi in un fast food, ma Jessica aveva detto che se avessero continuato di quel passo, fra non meno di una settimana sarebbero diventati tutti obesi.
Perciò uova.
Non che non ci fosse nient’altro, ma nessuno aveva voglia di stare ai fornelli e nessuno sapeva fare.
- Dovremmo assumere un cuoco, sapete?! – Propose Jaska, fissando l’uovo bruciacchiato e sbrindellato che lo fissava di rimando.
- Effettivamente…Ma potrebbe essere meno dispendioso se tu andassi a fare un corso di cucina. – Disse Henkka, tagliando il suo uovo.
- Io? Perché io? Alexi starebbe benissimo con un bel grembiule rosa con scritto Housewive. -
- Ah ah ah. – Il cantante simulò una risata. – Molto spiritosi. -

- Giochiamo a Monopoli? – Chiese Janne, speranzoso.
- NO! – Risposero tutti in coro.
- Cluedo? -
- No. -
- Risiko? Scarabeo? Uno? Indovina chi? Crack? – I ragazzi bocciarono tutte le proposte del tastierista, che sconsolato andò a sedersi davanti alla televisione.
Alexi si mise di fianco al finestrino, pensando di rimanere solo. Ma pochi minuti dopo lo raggiunse Jess, che gli si sedette accanto.
- Triste? – Chiese la ragazza, inclinando un po’ la testa.
- Cosa? – Aggrottò la fronte e scosse la testa. – No. -
- Ok. – Non disse più niente per un po’. - Che stai leggendo? – Chiese poi la bionda, cercando di rompere il silenzio.
- Adesso un libro di Brian Freeman. – Rispose Alexi, volgendo lo sguardo dal finestrino a Jess. – Tu? -
- Sono impegnata nella lettura di The Overlook, di Michael Connelly. -
- Ah sì, ho letto qualcosa di suo. Mi pare City Of Bones o qualcosa del genere. – Borbottò Alexi, cercando di ricordare.
- Non saprei perché non sono molto informata riguardo questo scrittore, è il suo primo libro che leggo. – Spiegò Jessy, annuendo.
Così i due cantanti iniziarono a parlare di libri, che genere preferissero – scoprendo che a entrambi piacevano i thriller oppure horror – quale fosse il loro scrittore preferito e altre informazioni simili.
Intanto vicino al finestrino si faceva sempre più buio, sebbene d’estate la luce duri di più, e i ragazzi iniziarono a preparare la cena e ad apparecchiare.
Stavolta optarono per un risotto surgelato, che avevano trovato nei meandri del freezer.

- Salve Praga! Siete caldi stasera? -
Un boato si levò dai fans, come in tutti i concerti.
Lo sareste comunque perché qui fa un caldo pazzesco, pensò Jess, girandosi verso Rob, che le diede il tempo con le bacchette.
Il “concerto” dei Revenge proseguì per 40 minuti, poi Jessica, come solito, ringraziò il pubblico e, insieme ai suoi compagni, rientrò nel backstage.




Lo so, lo so… Jessica è come “indecisa” e Alexi è un po’ svanito, ma…
*No Spoiler* XD


der Hysteria: Giusto!
Sulla ruota panoramica ù.ù Se non ci fossero stati gli altri… Comunque sì, c’è sicuramente stato un avvicinamento. E chissà… *me non aggiunge altro e ti lascia sulle spine* XD

Pumpkin Head: Ma ciaaao! XD Eh già, mica scema la ragazza… Cooomunque Alexi si mette lo scotch nelle peppe perché ha detto che ogni volta che va sul palco ne rompe un paio *non chiedermi come faccia* XD Love ya too =D

Rocket Queen: Mi dispiace rovinare l’atmosfera che si era creata tra Alexi e Jess in questo capitolo…ma recupereranno. E non dico niente se no va a finire che spoilero tutta la storia XD

A presto u.u

Crazy_Me



  
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