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Autore: Yumeji    07/08/2010    2 recensioni
-Che stai facendo?- gli domando l’indiano, vedendolo carponi a terra,
-A te cosa sembra che faccia? Li raccolgo... Non mi serve Sebastian per simili cose- spiegò tenendo gli occhi sui fogli, cercando di ricordare il giusto ordine in cui andavano sistemati.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Principe Soma Asman Gadal
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente, vi sono mancata? (scherzo :P )
Dopo una breve assenza torno con... "questo" (scusare non ho idea di come definirlo >__>),  mi è sempre piacituo il personaggio di Soma, sopratutto da quando ho cominciato a leggere il manga... e ho sempre voluto scrivere qualcosa in cui lui centrasse... Bhè, 'nsomma, l'ho fatto...
è venuto fuori "questo", spero che vi piaccia... Commentate, please ^___^




-Cieeel !!!- la voce allegra del principe Soma irruppe nella ville Phantomhive, simile ad un fulmine a ciel sereno, interrompendo il sacro silenzio che, raramente, il bocchan riusciva a godersi persino nel proprio studio. Dove le urla di Bard, Finian e Meirin giungevano comunque, mentre cercavano, in maniera piuttosto penosa, di svolgere i propri compiti. –Ciell!!- si ripeté l’indiano, ormai arrivato alla porta, come aveva fatto a trovarlo cosi in fretta?  
Seduto sulla propria sedia di fronte alla scrivania, ricoperta da carte che, a quel suono, erano state disperse in aria, Ciel, senza accorgersene, si ritrovo a rabbrividire e, d’istinto, incominciò a valutare ogni possibile via di fuga.
-Cieel?!-
Non ne trovò. –Ciel, ma non hai sentito che ti chiamavo??- gli domandò Soma spalancando la porta e individuando subito la figura del signorino che, disperato, sperava di poter divenire un tutt’uno con l’arredamento, così da non essere notato.
-Che ci fai qui?- chiese il signorino gelido, alzandosi, abbandonando ogni tentativo di usare le buone maniere, visto che il principe probabilmente non conosceva nemmeno il significo di quelle due parole, e non avendo abbastanza pazienza per chi disturba un piccolo e improbabile momento di quiete in quella casa.  
-Come: “che ci faccio qui”?? Sono venuto a trovarti, sapeva di mancarti...- gli rispose Soma, avvicinandosi abbastanza da poterlo stringere in uno dei suoi soliti abbracci, che tanto irritavano il conte,
-Si, certo, certo...- annuì Ciel meccanicamente, aveva imparato che il miglior modo per levarselo dai piedi era assecondarlo, -...Adesso però e meglio che tu te ne vai, o non riuscirai a tornare a Londra prima di sera- gli disse, in un chiaro invito ad andarsene.
Invito che però non fu abbastanza chiaro per il principe che gli sorrise luminoso,
-Agni ha già avvertito Sebastian che ci fermeremo per la notte...- spiegò raggiante, -... ora stanno preparando la cena- continuò senza lasciarlo andare, nonostante il signorino provasse in tutti i modi a divincolarsi da quella stretta.

-Bene...- fece Ciel, tutt’altro che allegro, ma finalmente libero dalla sua manifestazione d’affetto, -... Io adesso dovrei finire un lavoro importante, quindi, che ne diresti di uscire dal mio studio?- provò ad essere più eloquente, indicando le varie carte che si erano sparse anche a terra.
-Se erano davvero cosi importanti avresti dovuto tenere meglio quei fogli- osservò Soma incrociando, con fare annoiato, le braccia dietro la testa, del tutto disinteressato del suo impegno, come al suo solito del resto.
Ciel si trattenne dal riferirgli, in maniere molto poco gentile, che era a causa sua se quelle carte erano finite sul pavimento, sapeva però che arrabbiarsi con lui  non serviva a niente.
Invece sospirò, chinandosi per raccoglierle, consapevole che non si sarebbe liberato di Soma tanto facilmente.

-Che stai facendo?- gli domando l’indiano, vedendolo carponi a terra,
-A te cosa sembra che faccia? Li raccolgo... Non mi serve Sebastian per simili cose- spiegò tenendo gli occhi sui fogli, cercando di ricordare il giusto ordine in cui andavano sistemati.
Passarono in silenzio due minuti e, nonostante Ciel fosse molto concentrato nel rimettere i fogli a posto, non poté evitare di alzare lo sguardo quando, una mano scura, gli porse altre due carte.
-Tieni, ti do un mano- si propose Soma guardando da un'altra parte, forse imbarazzato per non averci pensato prima,
-Finalmente, credevo che te ne saresti rimasto lì fermo a non far nulla...- aggiunse Ciel con un sorriso sprezzante, accettando poi ciò che gli porgeva.
Insieme si misero a raccogliere quei documenti e, ovviamente, Soma non tardò ricominciare a dar aria alla bocca, avvisando il conte che, avendo ricevuto il suo aiuto, adesso era obbligato a giocare con lui a scacchi, o meglio, ora doveva “insegnarli” come si giocava a scacchi.
Il giovane conte intanto annuiva, assecondandolo, ma la sua attenzione era tutta su quei documenti, e non senti nemmeno una sillaba di ciò che l’indiano diceva e, anche se se ne era accorto, il principe stranamente ci sorvolò su, come aveva fatto con il suo commento di poco prima.
A quanto pare l’indiano aveva intuito di aver stupito Ciel con quel gesto, e pensò che fosse una cosa buona. Forse, finalmente, il piccolo conte si sarebbe accorto quanto, anche se con molte difficoltà, Soma si stesse impegnando per crescere.

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Allora, vi  è piaciuto (si ho esagurato con piacere, scusate ;P), lo trovate perlomeno accettabile???
Se avete un modo per definire "questo" sono aperta ai suggerimenti come al solito, se avete consigli su come migliore la FF o se avete visto degli errori (che ci saranno, visto quanto sono imbranata ;P) , fatemi un fischio o commentate.
Piccola spiegazione: il titolo del cap un passo per volta è riferito a Soma che, per maturare deve fare appunto "un passo per volta" se vuole diventare adulto :)... Il titolo del capitolo >__> scusate, è venuto fuori per una mancanza d'idee :P

Grazie a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggerla
e un ringraziamento speciale a:
Nikkai, Gioia_92, Aphrodite e  Errors11 per aver commentato la mia precendente opera ^___^

Per concludere: bye-bye e alla prossima ;-)))
  
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