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Autore: GT 18    10/10/2005    2 recensioni
Da piccole le bambine credono nel Principe azzurro. Questa convinzione,in realtà, serve a mascherare i dolori che si nascondono dietro certi eventi. 18,da piccola,per me rappresenta l'icona ideale: "Sin da quando ero una bimba piccola,i miei genitori mi raccontavano che se un giorno io fossi stata presa dall’orco cattivo, di sicuro il principe sarebbe giunto a salvarmi…"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18, Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[…]…e sebbene le sofferenze fossero grandi,la piccola e graziosa bambina era fiduciosa…ogni giorno pregava ,come la mamma le a

[…]…e sebbene le sofferenze fossero grandi,la piccola e graziosa bambina era fiduciosa…ogni giorno pregava ,come la mamma le aveva detto,implorando:

“Mio principe…verrai mai a prendermi?”

 

La pianura era silenziosa,e soffiava un vento gelido,che faceva rabbrividire

i gemelli,vestiti semplicemente di maglietta e pantaloncini di stoffa.

Gero invece se ne stava avvolto nella sua pesante giacca,e li guardava

sorridente. 6 invece stava dietro di lui,e osservava impotente la scena.

“Bene,piccoli…possiamo iniziare allora…”

17 e 18 annuirono, e si alzarono in piedi.

Le loro orecchie erano paonazze,e così le loro guance.

Avevano freddo,ma il dolore che provavano superava questo.

E di gran lunga,anche…

Nelle loro menti si stava lentamente insinuando un orribile pensiero:

“Davvero papà ci ha lasciati in mano ad un orco come lui?Non ci avranno mica abbandonati?!”

La verità in effetti non era molto differente…

“Fate un pochino di corsa…riuscite,vero?”

I bambini annuirono ancora,e senza domande si misero a correre più che potevano.

 

L’androide era sempre li.

Il sorriso cinico del suo creatore gli dava il voltastomaco.

Sarebbe stato così facile cancellarlo dal suo insopportabile volto…

Così semplice torturarlo,e farlo pentire di tutte le cattiverie…

Ma il corpo non rispondeva.

La parte meccanica obbediva a Gero.

“Non sono graziosi,numero 6?” domandò intanto l’orco,avvicinandosi.

“Penso che diventeranno come te…”

 

Nella mente,6 urlò.

“NO!!!”

La sua mano iniziò a scricchiolare,producendo un rumore metallico.

Il macchinario che ora era il suo corpo era in conflitto con la sua anima,che

cercava disperatamente di vincere il contrasto.

 

Frattanto,i bambini correvano ancora.

Se solo correndo avessero potuto fuggire dall’orco…

Se solo fossero fuggiti…

17 stringeva i denti. La fatica iniziava a farsi sentire.

“Non posso arrendermi così…papà si vergognerebbe di me!!!”

Suo padre gli aveva insegnato una cosa:

un uomo non si arrende mai,nemmeno quando è vicino alla morte.

 

Ma 17 non era un uomo.

Era solo un bambino. Di soli sei anni,per giunta.

Per quanto matura poteva esser la sua mente,alcune cose non poteva ancora capirle.

Come la morte dei loro genitori. Non lo sapeva,e nemmeno se l’immaginava…

 

18 pareva invece più serena.

Nonostante la fatica,il freddo,il dolore,dai suoi occhi non scendeva più nulla.

“Diventerò forte,mamma.”

Chiuse gli occhi,e nella sua mente iniziò a scandire una preghiera.

Poi fece ciò che la mamma le aveva insegnato:pregare affinché venisse il principe.

E così lei fece.

 

Principe,aspetto con ansia il giorno in cui tu verrai e ci

tirerai fuori di qui.

Principe,ti prego,tiraci fuori di qui,e sconfiggi l’orco cattivo…

 

“Com’è graziosa 18,eh?” chiese intanto Gero,fianco a fianco a 6.

“Diventerà una donna splendida…”

Il volto del dottore divenne inquietante.

“Che intende fare con lei?” domandò Roku,cercando di frenare il suo tremore.

 

Subito il dottore non rispose.

Ma poi…

Una sua mano si posò in mezzo alle gambe di 6,toccandone l’intimità.

6 rimase impietrito.

 

“Lo sai che farò?” chiese con tono cinico.

 

 

“Farò a lei la stessa cosa che feci a te…ma che non ricordi…”

 

L’espressione dell’androide si fece shockata.

Non poteva ricordare nulla,ma il solo gesto che gli aveva fatto,

lasciava intendere tutto.

Tutto.

 

“Non temere…sarò dolce con lei…d’altro canto,è una femmina…”

 

Fu in quel momento che la mano di 6 reagì.

Si sentì un rumore sordo,poi un suono simile allo scontrarsi di lamiere,

uno stridio insopportabile.

Senza lasciare tempo all’orco di accorgersene,la mano gli si strinse al collo,

cogliendolo di sorpresa.

Ora l’androide lo aveva afferrato.

Sarebbe bastato poco,e lo avrebbe strangolato.

Gli avrebbe spezzato il collo,a quel sfottuto bastardo…

 

“S…Sei…come…” mugugnò il dottore,con gli occhi sbarrati e la voce strozzata in

gola “…tu…il tuo corpo mi obbedisce…non…”.

L’androide per la prima volta fece vedere nel suo volto tutta la collera

che aveva dentro,sorprendendo per un attimo l’orco.

 

Ma l’espressione di Gero tornò calma,nonostante avesse una mano

che lo stava strozzando.

“Figliolo…uccideresti tuo padre…il tuo salvatore?”

 

---Taci---

Questa semplice parola correva nella mente di 6,ma non riusciva a dirla.

---Chiudi il becco---

---Stai zitto---

 

Che piacere sarebbe stato urlarglielo in faccia…

Che godimento…

Ma l’androide per qualche motivo non riusciva a dirlo.

Così come non riusciva a proseguire il suo atto.

Non riusciva a stringere di più.



Nel frattempo i bambini si erano fermati,osservando spaventati la scena.

Gero voltò gli occhi verso di loro,e sorrise

“Non preoccupatevi,piccoli,tra poco sono da voi…”

Così dicendo,tornò a fissare la sua creazione negli occhi.

“Se fossi in te ci penserei due volte ad uccidermi…”.

Detto ciò,tirò fuori un piccolo telecomando.

Il volto di 6 sbiancò alla vista di tale oggetto.

“Un solo gesto,e io ti mando all’inferno con me,Roku. Così i bambini rimarranno da soli. E tu non vuoi che accada,vero?Perciò ti conviene lasciarmi,pezzo

di ferraglia…”.

 

L’intimazione ebbe un effetto immediato verso l’androide,che,tra tanti

risentimenti,mollò la presa,lasciando libero quel mostro.

Questi,come se nulla fosse,rimise in tasca il telecomando,e si spolverò la giacca.

“Non trovi sia una bella giornata,6?” chiese,tornando a sorridere.

 

 

Mancava così poco.

Un solo gesto,e quel mostro sarebbe finalmente crepato.

Come lui desiderava,da oltre dieci anni.

Ma se Gero avesse premuto il pulsante,lui sarebbe esploso.

E i suoi adorati bambini sarebbero rimasti soli.

E sarebbero morti,indifesi com’erano…

 

Per la prima volta,l’arto meccanico aveva disubbidito al creatore.

Aveva reagito secondo la volontà di 6.

Poteva farlo secco prima che tirasse fuori quell’arnese.

Ma non aveva fatto in tempo.

 

Roku iniziò a maledire se stesso,per quei pochi secondi in cui poteva ucciderlo,

e il suo braccio non aveva reagito.

Il suddetto arto,ora,iniziava a sanguinare:

il gesto improvviso ed imprevisto aveva rotto uno dei cavi,e non riusciva più a muoversi.

Si era rotto un braccio.

 

Ma per quel braccio,avrebbe volentieri fatto fuori quel uomo.

Molto volentieri.

 

Frattanto il mostro era ancora vivo. Libero di far soffrire quei due bimbi…

 

Ancora vivo…

 

  
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