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Autore: Without a name    08/08/2010    0 recensioni
"Si ritrovarono nel letto, si unirono e si amarono nell’ultimo istante della loro vita perché quando, rivestito, Alec lasciò la stanza le loro esistenze scomparvero, le loro anime si spensero lasciando due corpi vuoti pieni di un desiderio e di un amore che li aveva ridotti in cenere."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No promises

 


I don't wanna run away, baby you're the one I need tonight,
No promises.
Baby, now I need to hold you tight, I just wanna die in your arms

 

 

 

 

“Posso?”

Quella voce fece sobbalzare Cristine. La ricordava come se fosse la sua, non l’aveva mai dimenticata ma mai avrebbe pensato di risentirla. Tremante alzò la testa. Lui era lì. La stava guardando incerto, una mano sulla porta ed un piede già nella sua stanza.

“Sei tornato?” la voce le uscì piatta nonostante i brividi che la percorrevano.               .

“Per te.” Sorrise, lo stesso sorriso di sempre, e la raggiunse sul letto come sospinto da una scarica di coraggio che l’abbandonò non appena si trovò di fronte a lei.

Cristine si alzò titubante, erano vicini e poteva sentire il suo respiro sulla faccia. Chiuse gli occhi per un momento e sorrise. Era tornato. Senza rendersene finì tra le sue braccia, si abbandonò alla scossa che il tocco delle sue labbra le provocò. Lacrime calde le solcavano il viso.

Con la stessa inconsapevolezza con cui era finita tra le sue braccia Cristine si allontano dal ragazzo.

Alec la stava fissando. Quello sguardo fece riaffiorare nella ragazza il dolore dell’abbandono, il senso di vuoto e perdita, la totale mancanza di aria che l’aveva sopraffatta.

L’amore che un tempo aveva provato per lui fu vinto dalla rabbia e Cristine iniziò a picchiare Alec. I suoi pugni si infrangevano sul ventre muscoloso del ragazzo come onde sugli scogli, innocue all’inizio ma corrosive con il passare del tempo.  Se un solo pugno non poteva niente contro il fisico di pietra del ragazzo, quell’attacco fatto di dolore, aspettative deluse e amore infranto sembrava scalfire l’animo di Alec.

Quando Cristine si fermò esausta si concesse di guardare il suo viso.

 I lineamenti allungati erano gli stessi, gli zigomi leggermente sporgenti, gli occhi celesti, quasi ghiaccio e i boccoli che facevano da cornice ad un quadro altrimenti spoglio e incompleto. “Sono io, Alec” sembrava che stessero urlando, e dentro di sé Cristine sentiva una voce rispondere a quel viso, incitarla a tornare da lui. “E’ Alec!

Si accasciò a terra e lui le fu accanto.

“Mi aveva fatto promettere che non sarei mai tornato. ”

“Chi?” Per un secondo la rabbia scomparve dal suo volto per lasciare spazio alla curiosità.

“Il tuo cuore.” Alec la guardò, uno sguardo duro e serio. “Quando me ne sono andato sapevo di averti ferita, quasi come stavo ferendo me stesso.  L’ultima volta che ti ho guardata, ho visto il tuo cuore nei tuoi occhi. Ho visto il dolore che ti stava lacerando e mi sono promesso che non ti avrei mai più fatto una cosa del genere. L’ho promesso al tuo cuore. Quando mi sono voltato era come se stessi stringendo un patto con la tua anima più che con la mia. Me ne sono andato per te, e per lo stesso motivo mi sono ripromesso di non tornare.”

“Eppure sei qui, ora.”

“Lo so. Sono arrivato quasi senza accorgermene. Non volevo venire in questa via, non volevo neanche vedere questa casa ma ci sono finito. Tua madre ha spalancato la bocca quando mi ha visto ma non ha detto niente e mi ha fatto entrare. Non c’è stato neanche bisogno che mi ricordasse la via. L’ho sognata ogni giorno ed ogni notte. Chiudevo gli occhi e mi ritrovavo di fronte alla tua stanza pronto per venire da te, per ricongiungermi con una parte del mio cuore.”

“Qui non troverai più quello che cerchi. Quando mi hai lasciata hai letto il mio dolore nei miei occhi, hai visto il mio cuore spaccarsi. Adesso non c’è più niente. Mi hai distrutta, annientata. L’amore che provo per te, che ho provato ogni singolo giorno da quando sei partito ha fatto a pezzi i resti del mio cuore, li ha sbriciolati e gettati al vento. Ti amo e per questo non posso più amare. ” Cristine non si rese conto di quello che stava dicendo, le parole le sgorgarono da dentro come un segreto che tieni per anni e alla fine puoi rivelare e lo getti fuori con tutta la calma che hai perché vuoi goderti la liberazione dal peso che ti opprimeva senza che tu te ne accorgessi. Si accorse però dello sguardo di Alec e capì, come aveva fatto lui con lei molto tempo prima, che in quello sguardo si celava il suo cuore, un cuore che ha appena esalato l’ultimo respiro.

“Ti amo anche io e mi odio per questo.”

Il bacio che seguì le loro dichiarazioni fu un bacio duro, carico di rabbia per un amore che li stava uccidendo, un amore che era finito ma che non li avrebbe mai lasciati andare. Si ritrovarono nel letto, si unirono e si amarono nell’ultimo istante della loro vita perché quando, rivestito, Alec lasciò la stanza le loro esistenze scomparvero, le loro anime si spensero lasciando due corpi vuoti pieni di un desiderio e di un amore che li aveva ridotti in cenere.

Nota dell'autrice:
Io l'ho scritta di getto ascoltando No Promises di Shayne Ward, vi consiglio di ascoltarla mentre leggete. Ma potete benissimo non farlo.

   
 
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