No
promises
I
don't wanna run away, baby
you're the one I need tonight,
No promises.
Baby, now I need to hold you tight, I just wanna die in your arms
“Posso?”
Quella voce
fece sobbalzare Cristine. La ricordava come se fosse la sua, non
l’aveva mai
dimenticata ma mai avrebbe pensato di risentirla. Tremante
alzò la testa. Lui era
lì. La stava guardando incerto, una mano sulla porta ed un
piede già nella sua
stanza.
“Sei
tornato?” la voce le uscì piatta nonostante i
brividi
che la percorrevano.
.
“Per
te.”
Sorrise, lo stesso sorriso di sempre, e la raggiunse sul letto come
sospinto da
una scarica di coraggio che l’abbandonò non appena
si trovò di fronte a lei.
Cristine si
alzò titubante, erano vicini e poteva sentire il suo respiro
sulla faccia. Chiuse
gli occhi per un momento e sorrise. Era tornato. Senza rendersene
finì tra le
sue braccia, si abbandonò alla scossa che il tocco delle sue
labbra le provocò.
Lacrime calde le solcavano il viso.
Con la
stessa inconsapevolezza con cui era finita tra le sue braccia Cristine
si
allontano dal ragazzo.
Alec la
stava fissando. Quello sguardo fece riaffiorare nella ragazza il dolore
dell’abbandono,
il senso di vuoto e perdita, la totale mancanza di aria che
l’aveva
sopraffatta.
L’amore
che un tempo aveva provato per lui fu vinto dalla rabbia e Cristine
iniziò a
picchiare Alec. I suoi pugni si infrangevano sul ventre muscoloso del
ragazzo
come onde sugli scogli, innocue all’inizio ma corrosive con
il passare del
tempo. Se un solo
pugno non poteva
niente contro il fisico di pietra del ragazzo, quell’attacco
fatto di dolore,
aspettative deluse e amore infranto sembrava scalfire l’animo
di Alec.
Quando
Cristine
si fermò esausta si concesse di guardare il suo viso.
I lineamenti allungati erano
gli stessi, gli
zigomi leggermente sporgenti, gli occhi celesti, quasi ghiaccio e i
boccoli che
facevano da cornice ad un quadro altrimenti spoglio e incompleto.
“Sono io, Alec”
sembrava che stessero
urlando, e dentro di sé Cristine sentiva una voce rispondere
a quel viso,
incitarla a tornare da lui. “E’
Alec!
”
Si
accasciò
a terra e lui le fu accanto.
“Mi
aveva
fatto promettere che non sarei mai tornato. ”
“Chi?”
Per un secondo la rabbia scomparve dal suo volto per lasciare spazio
alla
curiosità.
“Il
tuo
cuore.” Alec la guardò, uno sguardo duro e serio.
“Quando me ne sono andato
sapevo di averti ferita, quasi come stavo ferendo me stesso. L’ultima volta che
ti ho guardata, ho visto il
tuo cuore nei tuoi occhi. Ho visto il dolore che ti stava lacerando e
mi sono
promesso che non ti avrei mai più fatto una cosa del genere.
L’ho promesso al
tuo cuore. Quando mi sono voltato era come se stessi stringendo un
patto con la
tua anima più che con la mia. Me ne sono andato per te, e
per lo stesso motivo
mi sono ripromesso di non tornare.”
“Eppure
sei qui, ora.”
“Lo
so. Sono
arrivato quasi senza accorgermene. Non volevo venire in questa via, non
volevo
neanche vedere questa casa ma ci sono finito. Tua madre ha spalancato
la bocca
quando mi ha visto ma non ha detto niente e mi ha fatto entrare. Non
c’è stato
neanche bisogno che mi ricordasse la via. L’ho sognata ogni
giorno ed ogni
notte. Chiudevo gli occhi e mi ritrovavo di fronte alla tua stanza
pronto per
venire da te, per ricongiungermi con una parte del mio cuore.”
“Qui
non
troverai più quello che cerchi. Quando mi hai lasciata hai
letto il mio dolore
nei miei occhi, hai visto il mio cuore spaccarsi. Adesso non
c’è più niente. Mi
hai distrutta, annientata. L’amore che provo per te, che ho
provato ogni
singolo giorno da quando sei partito ha fatto a pezzi i resti del mio
cuore, li
ha sbriciolati e gettati al vento. Ti amo e per questo non posso
più amare. ”
Cristine non si rese conto di quello che stava dicendo, le parole le
sgorgarono
da dentro come un segreto che tieni per anni e alla fine puoi rivelare
e lo
getti fuori con tutta la calma che hai perché vuoi goderti
la liberazione dal
peso che ti opprimeva senza che tu te ne accorgessi. Si accorse
però dello
sguardo di Alec e capì, come aveva fatto lui con lei molto
tempo prima, che in
quello sguardo si celava il suo cuore, un cuore che ha appena esalato
l’ultimo
respiro.
“Ti
amo
anche io e mi odio per questo.”
Il bacio
che seguì le loro dichiarazioni fu un bacio duro, carico di
rabbia per un amore
che li stava uccidendo, un amore che era finito ma che non li avrebbe
mai
lasciati andare. Si ritrovarono nel letto, si unirono e si amarono
nell’ultimo
istante della loro vita perché quando, rivestito, Alec
lasciò la stanza le loro
esistenze scomparvero, le loro anime si spensero lasciando due corpi
vuoti
pieni di un desiderio e di un amore che li aveva ridotti in cenere.
Io l'ho scritta di getto ascoltando No Promises di Shayne Ward, vi consiglio di ascoltarla mentre leggete. Ma potete benissimo non farlo.