Stavolta nn dico nulla su niente e nessuno, qsto è un cap tutto a
sorpresa ^^! Mi auguro vi piaccia!
Ps (nn metto
note alla fine cap stavolta, xciò lo dico ora) la song alla fine è “If you come
back” dei BLUE.
Qsto cap è dedicato a N.,
che ha reso qsti 6 mesi i più belli della mia vita.
Cap.
36
Qualche
mese dopo. Febbraio.
*--- Cina, villaggio della Tigre Bianca
Lai
stava dirigendosi al fiume, con due secchi vuoti per l’acqua sulle spalle:
“Uffa, che noia! – pensò arrabbiato – L’unica cosa che invidio di quelli che
vivono in città è l’acqua corrente… Possibile che tocchi sempre a me andare a
prenderla?!”.
Arrivato,
smontò dalle spalle il lungo giunco che reggeva i secchi e cominciò a
riempirli, sbuffando. Tutt’attorno c’era una gran quiete, interrotta solo da
qualche cinguettio e dallo scorrere dell’acqua.
Quando
i secchi furono colmi, il ragazzo li posò accanto a lui, sedendosi con un
sospiro; alzò gli occhi, rimanendo abbagliato dal sole che filtrava tra le
foglie, poi estrasse Galeon: era molto tempo che non partecipava ad un incontro
ufficiale, ma si allenava assieme agli altri costantemente ogni giorno, così il
disco d’attacco era un po’ rovinato. Era decisamente l’ora che si decidesse a
farlo sistemare, o il Leone Nero l’avrebbe abbandonato, tanto era malconcio il
bey!
Mentre
era lì a riflettere, sentì qualcuno muoversi lì vicino: “No, per favore, non di
nuovo…”.
-
Sei tu, vero? – disse sospirando – Avanti, è inutile che ti nascondi… - con un
gesto rapido, balzò sul cespuglio al suo fianco, guardandoci dentro – TANTO TI
HO BECCATA!
Ma
il cespuglio, con sua grande sorpresa, era vuoto.
-
Cosa?
Proprio
allora, qualcuno gli sbucò alle spalle, prendendogli Galeon e balzando su un
albero lì vicino.
-
SCEEEEMOOOO! – lo prese in giro la figura – Come hai fatto a non accorgerti che
ero dall’altra parte ^^?
-
Eddai, Ruka! – sospirò Lai – Sembri davvero una bambina! Ridammelo!
La
ragazza gli fece una linguaccia, ridendo. Da quando era lì in Cina, faceva
questo scherzo a Lai quasi ogni giorno, e lui ci cascava sempre.
-
Avanti, Ru-chan…
La
rossa si sedette su un ramo, sistemandosi la maglietta color pesca, in stile
cinese a mezze maniche.
-
Neanche per sogno XP!
-
Allora… - sorrise lui, con tono di sfida – Me lo vengo a riprendere!
Così
dicendo saltò sul ramo di fronte alla ragazza, che schizzò giù e cominciò a
correre, ridendo:
-
Tanto sono più veloce!
-
Vedremo!
I
due continuarono a rincorrersi per un po’, finchè Ruka, decisa a seminarlo,
salì di nuovo su un albero, cominciando a saltare da un ramo all’altro (ma è
una scimmia?! O___o”” ndtutti).
-
Credi di seminarmi? – Lai, infatti, la seguì senza il minimo problema (ma che
cavolo sono ‘sti due O___O””?!? ndtutti – dopo aver visto Mao e Lai scendere
giù da un monte a balzi, nn bisogna più stupirsi di nulla… ndRia -> vedere
eppy della prima serie “Una decisione importante”). I due cominciarono a
saltellare di ramo in ramo, finchè Ruka, mettendo un piede in fallo non
vacillò.
-
Oh… Oooh…!
Cercò
di tenersi in equilibrio ruotando come una forsennata le braccia, ma cadde
all’indietro comunque. Lai allora scattò avanti per prenderla, ma fece fatica a
reggersi e, quando l’afferrò, dovette lasciarsi andare a peso morto su di un
ramo.
-
Ahi… - mugugnò, strizzando gli occhi dal dolore - Ruka, accidenti, perché non
fai un po’ d’attenzione @___<””?!
-
Scusa… xp
-
Altro che “scusa” >___<* ! – disse, arrabbiato – Potevi lasciarci l’osso
del coll…
Ma
in quel momento si bloccò, arrossendo di colpo: era seduto sulla biforcazione
di due rami con Ruka che, mentre cadeva, si era ritrovata appoggiata al suo
petto, mezza sdraiata. (E’ una scena abbastanza equivoca… ^\\^”” ndRia –
MOOOOLTO equivoca!!!! ndtutti - … Ammettilo che l’ hai fatto apposta… -\\\\-
ndLai – Uhm… SI! ^^ - … … -\\\-** ndLai - ^\\\^
ndRuka).
-
… … … O\\\\O… … … (<- persa ogni capacità verbale da parte di Lai).
Anche
Ruka era abbastanza rossa. I due si fissarono qualche secondo, poi la ragazza
sorrise, avvicinandosi un po’.
-
A-ah… E-ehi, un m-momet… @___@…!
Ma
Ruka gli mise un dito sulle labbra, sorridendo di nuovo; ricominciò ad
avvicinarsi, chiudendo gli occhi. Anche Lai chiuse gli occhi e senza accorgersi
si chinò anche lui un poco. (Se mio fratello si becca un bacio protesto! Io x
il mio ho dovuto aspettare 3 anni e qualche mese!!!! NdMao – Mao, nn mi rovinare
l’atmosfera… ndRia).
-
Che state facendo, ragazzi? (Che ci pensa già lui… -____-“” ndRia – Aaaah…
-___-‘ ndMao).
Sentendo
la voce di Mystel Lai spalancò gli occhi e si allontanò di scatto,
agitatissimo.
-
Vi disturbo, ragazzi ^^? – chiese malizioso il biondo.
“Sì
che disturbi, cretino >\\\\\< !!! – pensò Lai, furioso - … … MA CHE STO
DICENDO?!?”.
-
Nessun disturbo, Mystel ^^! – sorrise Ruka, indifferente.
“…
… … Certo che potrebbe fare anche un po’ più la dispiaciuta -\\-“”
(gocciolone)” pensò il cinese, sbuffando appena.
-
Come no? A me sembrava il contrario… - ridacchiò l’altro.
-
Insomma! – disse Ruka, saltando giù dal ramo – Se tu sei single non puoi
rompermi sempre le scatole quando sto con Lai, non credi?
-
Eddai, è che mi diverto a stuzzicarlo ^^.
-
La cosa mi fa scoppiare di gioia… -___-*** - ringhiò il moro, trattenendosi dal
strangolarlo.
-
Dai, Lai, ti sta solo prendendo in giro ^^! – disse la rossa, afferrandogli un
braccio – Andiamo…
-
Hmp… -\\-**
-
Ciao, ciao, ragazzi ^^!
I
due si allontanarono velocemente, mentre Mystel se la rideva di gusto.
-
Mystel! Che combini? – gli chiese Rei, sbucandogli alle spalle assieme a Mao.
-
Niente… Stuzzico solo un po’ i due piccioncini novelli.
-
Non dovresti essere così dispettoso. – disse con un sospiro Rei – Uno di questi
giorni Lai potrebbe cominciare ad inseguirti…
-
Come la prima volta che ci siamo incontrati tutti? (Ricordate l’episodio? Il
cosiddetto “episodio dell’uomo delle nespole”! XDD ndRia – O conosciuto dai
comuni mortali come “Un tipo misterioso” -___-“” ndMystel – Non ce la fai
proprio a farmi lavorare, Ria, vero? Nd_neurone_Alfonso).
-
Già, ma credo che stavolta mio fratello ti correrà dietro finchè non ti becca!
– fece Mao, ridendo.
-
Temo anch’io! Vabbè, tra un po’ la smetterò… E’ che è disgustoso vedere voi due
e quegli altri a civettare così, mi sale il diabete!
-
Troppo melensa la situazione, dici? – ridacchiò il cinese.
-
Un po’.
-
Mystel…
-
Uhm? – la ragazza lo fissò con sguardo indagatore:
-
Non è che sei un po’ geloso?
Il
biondo sorrise sereno:
-
No, geloso no. Ma un po’ invidioso sì. – si mise le mani dietro la nuca – Deve
essere bello essere cotti di qualcuno, a me non è mai successo.
-
MA DAI, NON CI CREDO! – esclamò Mao.
-
E’ la verità!
-
Ah, no, non me la bevo, deve esserci stata qualche ragazza! Avanti, confessa!
-
Ma ti ho detto di no… (gocciolone).
-
Eddai!
-
Ma uffa! (gocciolone più grosso).
Rei
scoppiò a ridere.
*___________
-
Insomma, ma che tipo fastidioso che è! – borbottò Lai, camminando a passo
svelto – Sempre a rompere le scatole!
-
Dai, Lai ^^! In fondo scherza!
Il
cinese sbuffò, imperterrito, ma Ruka non ci fece caso; i due continuarono a
camminare per un po’, in silenzio.
-
… … Senti Ruka…
-
Uh?
-
… … P-perché prima, ecco, tu -\\\-…
-
Ti sei sorpreso? – chiese, tranquilla – In fondo è già un mese che stiamo
assieme, non mi sembrava così strano volere un bacio.
Lai
si corrucciò un poco, deglutendo a vuoto: non si sarebbe mai abituato alla
schiettezza di quella ragazza.
-
Scusi, sa, se non ho mai pensato di farlo davanti a tutti quanti, signorina
Rin (visto che l’ ho scritto sl una volta, lo ridico, è il cognome di Ruka)
>\\\< **! – sbottò, arrabbiato – Ma vede, non sono proprio il tipo!
E
girò la testa dall’altra parte, piantandosi in mezzo al sentiero con le braccia
conserte. Ruka ridacchiò, prendendogli un braccio:
-
Dai, scusa…
-
… … … Non sono arrabbiato.
Si
voltò di nuovo, sorridendole. Ruka chiuse gli occhi facendo un’espressione
ridente, e non si accorse subito che lui si era avvicinato, baciandola a fior
di labbra.
-
… O\\\\O?
-
… … … -\\\\\- … … Contenta ora?
-
… … Sì ^\\\\^!!
-
… … (gocciolone).
-
Però mica dovevi farlo per forza… Se non volevi. – lo stuzzicò, ricominciando a
camminare.
-
EH? Io non ho mai detto di non…! – ma si zittì, notando la sua espressione divertita.
-
Allora perché ci hai messo tanto ^^?
-
Senta un po’, lei, o la pianta di fare la spiritosa o mi arrabbio davvero
>\\< **!
-
Scusa, scusa… ^\\^!
Il
ragazzo sospirò, avviandosi al villaggio. Le prese la mano:
-
Non ci so proprio fare, eh?
-
Uh?
-
Ti sei presa proprio il più imbranato con le ragazze…
-
Naaaa, non è vero! – sorrise, prendendolo a braccetto – Conosco gente più
imbranata di te ^^!
-
Hmn… Tipo?
-
Eh, e chi lo sa! – fece, maliziosa.
-
E-ehi, no, non puoi dirmi ‘ste cose e poi lasciarle a metà! – fece, un po’
agitato.
-
Perché, secondo te di chi potrei parlare ^-^?
-
B-beh, e io che ne so… -\\\-
Lei
sorrise:
- Stai tranquillo, sto parlando dei nostri
amici, non di un altro ragazzo.
-
Io non ho mai detto che stessi parlando di un altro ragazzo… >\\\< ! –
mormorò, un po’ sollevato.
-
Ah no? Eppure il Leone Nero non la pensa così ^-^!
-
Devi piantarla di parlare col mio Bit-power per fatti i fatti miei, hai capito
>\\\\\< ****?!?!
-
Pffff… Scusa… - ridacchiò lei, stringendogli il braccio.
Lai
la fissò un po’ male, poi sospirò, sorridendo rassegnato:
-
Ma che tipo sei…
*---
U.S.A., sede del PPB
Tra
i lunghi corridoi del laboratorio americano, Max stava correndo a più non
posso; accidenti, ma perché succedeva sempre così? Era di nuovo in ritardo!
“E
per giunta proprio oggi, accidenti!”. Pensando così saltò di netto tre gradini
di una scala, prese un angolo facendo una parabolica e rischiò di investire due
scienziati, che per schivarlo caddero rovinosamente a terra.
-
Ops… SCUSATE! – urlò il biondo, senza fermarsi.
-
M-ma che era quello O___o”? – chiese uno dei due, massaggiandosi la testa – Non
è il figlio della Dottoressa Mizuhara?
-
He, he, proprio così. – rispose l’altro, aiutandolo ad alzarsi.
-
Ma che ha da andare così di fretta?
-
Beh, oggi è venerdì.
-
E allora?
-
Ma come, non lo sa? – ridacchiò l’altro, facendogli l’occhiolino – E’ “il
giorno dell’e-mail” ^^.
-
EH O___O?
Col
fiato mozzo Max piombò nella sala computer, cercando di focalizzare quale fosse
quello della madre.
-
Quello!
Si
fiondò a velocità supersonica verso il monitor, di fronte a cui stava lavorando
Emily.
-
Oh! – esclamò la ragazza, smettendo di lavorare – C’è un messaggio…
-
ASPETTAASPETTAASPETTAASPETTA!!!
Emily,
sentendolo sbraitare e vedendosi di colpo la sua mano piantarsi tra lei e la
tastiera, cacciò un urletto e rischiò di cadere dalla sedia.
-
Ma sei impazzito, Max (gocciolone)?! – chiese, irritata – Mi hai fatto prendere
un colpo!
-
Sc-scusa… Pufff… - sbuffò lui, esausto – M-ma quella è per me…
-
Uhm? Ah, già… - s’illuminò lei, sorridendo furba – D’accordo, ti lascio il
posto.
-
OH, grazie Emi ^-^! – disse lui, sedendosi fulmineo.
-
Dovreste cominciare a spedirvi messaggi col tuo PC di casa, lo sai? – lo
rimproverò lei scherzosamente – E’ uno stillicidio tutte le volte!
-
He, he, sorry… E’ solo che sono qui in laboratorio praticamente sempre,
e allora…
-
Lascia perdere, sbrigati piuttosto!
Max
annuì. Prima di cominciare, però, gettò un occhio alla ragazza, che ridacchiò:
- Tranquillo, esco…
- Thank you so much!
La
rossa uscì, chiudendo piano la porta.
-
Era in ritardo, stavolta. – disse Michael, comparendole di fianco.
-
Già. Infatti è arrivato qui sparato come un razzo!
-
Non ditemi che è andato a rispondere di nuovo quella là, vero?! – mugugnò Rick,
arrivando con Eddie e Steve (che, ovviamente, in Italia nn sappiamo il motivo x
cui nn c’era ai 2i mondiali - xkè aveva una gamba rotta – xkè hanno tagliato
l’ending… >_____< ***).
-
E invece temo proprio di sì ^^!
-
Uff… Come se quello non fosse già abbastanza sentimentale…!
Nel
frattempo, dentro la stanza, Max, muoveva il mouse, ansioso di leggere il
messaggio.
-
Finalmente me l’ ha caricato! – esclamò, ciccando sull’icona.
From: Mariam – (access unknow)
To: Max – PPB Centre
Ciao!
Come va?
Dall’ultima
e-mail che mi hai spedito, sembra proprio tutto bene ^^!
Neanche
io mi lamento, anzi, devo dire che è un periodo tranquillo, sarà perché quello
scimmione di Dunga è partito?
Ha,
ha, scherzo! Credo che sia andato a fare una sorta di “viaggio d’allenamento”,
forse vedere la forza degli Psaico lo ha un po’ preoccupato ^^.
L’altra
volta il messaggio ti era arrivato completo, vero? Con questo palmare che mi
sono comprata ho sempre qualche difficoltà… Strano, per me. (modeeeeeesta
questa ragazza -___-“ ndRia)
Comunque,
per stavolta ti spedisco l’e-mail da un internet-point, così sono più
tranquilla ^^.
A
proposito… Ho ricevuto il tuo regalo… Ma come facevi a sapere la data del mio
compleanno?! Te ne ha parlato Jessie? Spero per te che tu gli abbia parlato
solo di questo, perché se scopro che quella pulce sa qualcosa dei fatti nostri,
verrei negli U.S.A. solo per strangolarti!!
Senti…
Beh, ho pensato un po’ alla tua proposta e… Beh, forse non subito, ma potrei
venire a trovarti, uno di questi giorni…
Se
per te andasse bene…
Fatti
sentire. (Al solito indirizzo, non a questo, genio!).
Mariam
Ps.
Mi manchi. Un bacio.
-
Uhm, sempre la solita (gocciolone)… - disse Max – “Al solito indirizzo”… E’
anche abbastanza logico, non cambia proprio mai…
Ma
poi l’americano sorrise raggiante, rileggendo il messaggio varie volte.
Beh,
forse non subito, ma potrei venire a trovarti, uno di questi giorni…
-
E’ fantastico! – esclamò, ridendo. Cominciò a battere sulla tastiera a velocità
massima poche e semplici righe, col cuore che fremeva dalla felicità.
Certo
che va bene! E’ una notizia fantastica, non potevi darmene di migliori! Ti
prego vieni al più presto!
Ho tanta voglia di rivederti.
TVB,
Max.
Afferrò il mouse velocemente, smarcò il
destinatario e diede “invio”, facendo poi ruotare la sedia girevole, aspettando
che il PC segnalasse il termine dell’operazione.
Con un leggero “BIP” lo schermò tornò alla
finestra di posta elettronica, mentre Max si rigirava. Nello stesso istante
Rick, un po’ scocciato, spalancò la porta:
- Hai finito o no?! – sbuffò – Dobbiamo
allenarci!
- Eccomi! – disse allegro il biondo,
alzandosi.
- Possibile che tu sia così lento solamente
a scrivere un’e-mail?! – protestò il compagno, incrociando le braccia – Sei
davvero scemo!
- He, he, scusa ^^! – sorrise l’altro,
tranquillo; a Rick si formò in testa un gocciolone grosso come un treno –
Avanti, andiamo, andiamo! Sento che farò un allenamento fantastico ^-^!
Senza neanche controllare che i compagni lo
seguissero, Max si avviò fischiettando verso la sala dell’allenamento.
- … … (gocciolone generale).
- Ma guardatelo… - disse Steve,
trattenendosi dallo scoppiare a ridere – Sembra un moccioso!
- Bleah, disgustoso!
- Non dire così, Rick.
- Professoressa! – esclamò Emily, vedendosi
comparire la donna alle spalle.
- Aspettaci, Max! – disse la donna,
fermando il figlio.
- D’accordo, mamma!
Il gruppo si riunì e ripresero a camminare,
Max sempre due metri davanti agli altri, quasi saltellando (Cos’è, “Alice nel
paese delle meraviglie”?! -___o”” ndJolly_Mask <- boy ^\\^! Of Ria – EHI,
Jolly, che fai qui?! NdRia – Sn venuto un po’ a romperti le scatole, giusto xkè
c’era il “ragazzo equivocatamente scambiabile per una femmina” <- ghigno
cattivo – Nn starai parlando di Maxuccio, veeerooo +____+ ?!?
ndFans_sfegatate_di_Max – Chi, io?! – sguardo innocente – Nn sia mai… -___-“”)
- Professoressa, credo che Max abbia
bisogno di farvi visitare da un medico e magari farsi due analisi… - fece
Eddie, sarcastico.
- Sì, tipo una tac… - rise Michael.
- O una botta in testa.
- RICK! – esclamò Emily, stizzita – E anche
voi! Ma perché non lo lasciate in pace?!
- Lascia perdere, Emily! – sorrise il
biondo – Tanto ora non li sento neanche!
e fece un sorriso così soddisfatto che anche ai ragazzi passò la voglia di
ribattere.
- … … … (gocciolone delle proporzioni del
Titanic).
La dottoressa si trattenne dallo scoppiare
a ridere per le facce dei ragazzi, sorridendo invece all’espressione del
figlio.
Beh,
forse non subito, ma potrei venire a trovarti, uno di questi giorni…
*_________
“Uff… Ecco fatto ^^!.” pensò Mariam,
soddisfatta. Si stiracchiò un poco sulla sedia, poi si scollegò dal computer,
andando a pagare i 100 yen per la mezz’ora trascorsa (ho fatto conto che 100
yen sn poco meno di un euro, x mezz’ora dovrebbero bastare… Nn lo so ^^”).
Sorrise, uscendo. “Mi manchi. Un bacio.”…
Non lo aveva mai scritto! Di solito era Max quello che la salutava a quel modo,
lei non era il tipo! Neppure col ragazzo che le piaceva.
“Sì, effettivamente, non sono proprio una
fidanzata molto dolce… (gocciolone). Però… Magari potrei rifarmi quando andrò a
trovarlo… - si fermò, arrossendo appena appena, lì dov’era, in mezzo alla
strada – MA CHE STO PENSANDO?! Sono diventata scema >\\\\\< ?!?”.
accelerò il passo, più che altro perché l’aria fresca le facesse passare il rossore,
per quanto lieve, dalla faccia, e si diresse verso il centro commerciale
Bunkamura, a Shibuya (è la via di divertimenti e negozi di Tokyo + famosa e
Bunkamura è il suo centro comm. + grosso). Si appoggiò con uno sbuffo ad un
muro per aspettare Jessie, ma un lieve tintinnio la fece voltare; sorrise,
afferrò la sua sacca e la rigirò sul davanti, dove aveva appeso due piccoli
portachiavi a pupazzetto con la campanella, il regalo di Max: uno squaletto e
una tartarughina di peluche (0 fantasy, nn ammazzatemi… ç___ç).
“Che scemo che è stato… Chissà poi dove l’
ha trovata una cosa del genere!”. Pensò, sorridendo.
E’ una notizia fantastica, non potevi
darmene di migliori! Ti prego vieni al più presto!
La mora sorrise, stringendo i pupazzetti.
Ho tanta voglia di rivederti!
*--- Giappone, Novembre
- UFFAAAAAA, CHE SONNO! – borbottò Takao,
poggiando la testa sul banco – Non ho voglia di stare qui a scuolaaaaa…
- Sei incredibile, Takao! – rise un suo
compagno – E’ la quinta ora, perché non fai un po’ di resistenza ^^?!
- E poi non dovresti essere così rilassato.
– fece un altro – Già la prossima primavera saremo alle superiori, dovresti
impegnarti un po’ ^^! Anche se siamo a Novembre…
Per un attimo, il giapponese parve
svegliarsi: “Novembre… E’ già passato più di un anno…”.
- E se hai sonno – gli rimbrottò il Prof,
chiudendo il PC e distogliendolo dai suoi pensieri – è colpa tua che ieri sera
sei rimasto in piedi fino a tardi!
- Non è stata colpa mia! – esclamò,
piagnucolando – Quella scimmia di Daichi ha lasciato la luce accesa fino alle
undici, e sai perché?! – fece un’espressione maligna, parlando in farsetto –
Per leggere la lettere di Eveline…
- Avanti, piantala di prenderlo in giro! –
lo sgridò il ragazzo, sistemandosi gli occhiali – Sai bene che Eve non ha
ancora internet a casa e può spedirci solo delle lettere ogni tanto, è normale
che fosse contento di leggerla! (Lo trattano proprio tutti come un moccioso…
^^”). E poi lui dopo è andato a dormire, sei tu quello che ha letto fumetti
fino alle due di notte!
- Uhm… (gocciolone) – “Colpito e
affondato!”.
- EHI, PROF! – chiamò una ragazza, entrando
nell’aula – C’è Hilary qui?
- Uhm? No, oggi non è venuta… - rispose.
- Aveva un impegno. – aggiunse Takao.
- Ma dai, non ci credo! – esclamò quella.
- Ma è la verità! – rise il moretto – E ha
detto, cito sue testuali parole, “questo è più importante della scuola”!
- EEEEEH O____O”””?!? – stavolta l’urlo fu
generale tra i compagni di classe.
- No, scherzo!
- Aaaah! (Sbaglio o mi stanno facendo fare
la figura della bacchettona -___-**? NdHila – No, nn sbagli… ^-^” ndRia).
- Comunque, - continuò il Prof, sospirando
per la lingua lunga dell’amico - ha detto veramente che era importantissimo e
non poteva rimandarlo,a costo di rinunciare ad un giorno di scuola.
- Ok. – rispose la ragazza – Grazie
comunque.
- Ah, giusto! – esclamò in quel momento un
ragazzo, avvicinandosi al banco di Takao – Tra poco non dovrai anche iscriverti
al torneo mondiale di beyblade?
- Già! – disse un altro – Anche quest’anno
volgiamo il Giappone sul trono XDD!
- Io… Per la verità non so se parteciperò…
- rispose, a bassa voce
- CHE COSA?!?
- Ma cosa dici?!
- E come mai?!?
- Beh… - si passò una mano tra i capelli,
che da ormai un anno erano lasciati ribelli senza alcun copricapo; sospirò –
Diciamo che non sono molto concentrato ultimamente…
Il Professore lo guardò un po’ preoccupato:
- Takao… - era molto tempo che pensava che
il compagno avesse qualcosa, qualcosa che lo tormentava molto.
- Ragazzi, sedetevi, avanti! – disse
arbitrario l’insegnante, entrando – Spero che abbiate fatto tutti gli esercizi
di algebra, perché credo proprio che chiamerò qualcuno alla lavagna.
- COSA?!? – disse a denti stretti Takao,
entrando nel panico - K, ti prego, devi passarmeli, per favore!!
- Ma adesso a cosa ti servirebbero
(gocciolone)?
- Per favoreeee!!!
- KINOMIYA! – sbraitò il prof, aspro – Non
gli hai fatti neppure oggi, vero?!? Vieni subito alla lavagna >____<
****!
- No, prof, per favore!
- Avanti! E risolvi subito
quell’espressione! Rispondere, veloce!
- Posso appellarmi al diritto di non
rispondere ç___ç? – borbottò il giapponese, depresso.
K era rimasto senza parole: “Tzs, forse
sbagliavo a preoccuparmi. – pensò, sospirando – Questo qui non si tormenta
mai!”.
*____________
Il sole di Novembre entrava obliquamente
nella stanza del collegio, disegnando soffici figure sul pavimento un poco
polveroso; le tende bianche erano appena smosse da una brezza sottile, portando
sulla borsa poggiata sul letto qualche piccola foglia, che Kei prontamente
spostava con delicatezza, quasi a non volerle rovinare. Il platinato controllò
ancora una volta nell’armadio di non aver lasciato nulla, benché gli indumenti
che si portava appresso erano pochi. Con un sospiro lieve chiuse la valigia,
mettendosi a controllare lo zaino.
- Kei…
Una voce famigliare lo fece voltare appena.
- Ah, sei tu, Yuuya… (l’amico di Kei della
2° serie nda).
Il brunetto rimase lì fermo, guardando il
compagno continuare il suo lavoro.
- Allora… Te ne stai andando davvero…
- Sì. – rispose piatto, mettendo il walkman
nello zaino.
- M-ma perché? – chiese, un po’ confuso –
Non ti trovi bene qui al collegio?
Il ragazzo non rispose.
- Non è quello. – fece poi – Solamente, non
voglio più andare in una scuola scelta da mio nonno o da mio padre, perciò darò
l’esame per iscrivermi alla scuola pubblica per il liceo.
- Capito… - Yuuya non chiese altro: sapeva
che Kei non aveva buoni rapporti né col padre né col nonno, ma non ne conosceva
il motivo e forse era, anzi, lo era decisamente, meglio non chiedere nulla.
Nel frattempo, Kei strinse il laccio dello
zaino, mettendoselo in spalla.
- Non prendi la valigia?
- Verrà qualcuno a prenderla. – rispose, un
po’ acido – Al solito, quello deve sempre intromettersi in quello che
faccio quando non serve…
- Con “quello”… Intendi tuo padre?
Il ragazzo non rispose.
- Beh, io devo andare un attimo dal
preside. – disse poi Kei – Ci vediamo, ok?
- Ah, ok…
- E mi raccomando – gli sorrise appena –
continua ad allenarti col bey, perché voglio sfidarti, una volta o l’altra.
Yuuya s’illuminò, annuendo:
- Vedrai, ti straccerò!
Kei sogghignò, voltandosi.
Anche Yuuya se ne andò, dirigendosi verso
l’ingresso della scuola.
Quando si trovò di fronte al portone, uno
strano movimento dal cancello attirò la sua attenzione, e si avvicinò: alcuni
ragazzi si erano radunati attorno a qualcuno.
- Ciao, che ci va qui una come te? – chiese
uno dei ragazzi.
- Sto aspettando una persona. – rispose
acido quel qualcuno, che poi era una ragazza coi capelli castani. Una ragazza
molto carina, pensò Yuuya, che oltretutto gli era vagamente famigliare.
- Ma una come te non dovrebbe girare da
sola, soprattutto davanti ad una scuola maschile. – fece un altro ragazzo,
avvicinandosi con aria da dongiovanni – Potresti incontrare dei tipi
pericolosi…
- Intelligenti di certo ce n’è pochi… -
rispose sarcastica la brunetta, passandosi una mano nei capelli.
Il ragazzo si accigliò.
- Come hai detto, smorfiosetta?! – ghignò
arrabbiato un altro ragazzo, uno alto quasi una spanna più della ragazza –
Guarda che potresti pentirtene di usare un linguaggio così impertinente!
- Calma, ragazzi, calma. – disse mellifluo
il primo ragazzo – Non si trattano così le signorine…
Si avvicinò un po’ di più alla brunetta,
che lo fulminò con lo sguardo.
“Accidenti… – pensò allarmato Yuuya –
Quello è Satoru Anami, il ragazzo più pericoloso della scuola!”.
-
Bisogna essere più dolci. – continuò Satoru; poi il suo tono si abbassò, mentre
si chinava al livello dell’orecchio della ragazza – Non ti preoccupare, questi
zotici non ti faranno più niente. – posò la mano sulla spalla di lei – Vieni…
“Si mette male!”.
Un sonoro schiocco tranciò l’aria: la
ragazza si era girata di scatto, schiaffeggiando Satoru con tutta la forza che
aveva. E ne aveva parecchia.
“Ah… (gocciolone). Ora sono guai!”.
Il ragazzo si tenne la guancia con una
mano, mentre tutti gli altri cominciarono a sghignazzare.
- Non osare più toccarmi! – disse lapidaria
la ragazza – Non so che tipe tu conosca, ma io non sono certo una che lascia
che un tipo così arrogante la tocchi solamente perché le sussurra
all’orecchio!!
Satoru la guardò truce. Fulminò i compagni
con un’occhiataccia, facendoli zittire, poi si rivolse a lei:
- Ne hai di fegato, mocciosa! – disse,
furioso – Una come te non dovrebbe neppure provare a respingermi!
- Oooh, scusi, signorino “figlio di papà”,
- ridacchiò, sarcastica - le ho fatto la bua?
I ragazzi si trattennero dallo scoppiare di
nuovo a ridere. Satoru esplose, afferrando un braccio alla ragazza:
- Adesso ti faccio vedere io!
- AHI! Lasciami, mi fai male! – sbraitò
lei, tentando di impedire che lui la tirasse a sé.
- SATORU! – esclamò Yuuya, avvicinandosi –
AVANTI, LASCIALA!
- Yuuya? – fece sorpreso l’altro – Tsz, ti
conviene starne fuori, se non le vuoi buscare!
Ma il ragazzo sembrava non averne la minima
intenzione. Satoru sghignazzò:
- D’accordo, come vuoi…
Gli altri ragazzi accerchiarono Yuuya,
ridendo. “Accidenti a me! – pensò – Sono il solito! Adesso sì che sono nei
guai!”. Da solo non ce l’avrebbe mai fatta, doveva saperlo che era un suicidio
sfidare Anami: era il ragazzo più ricco e più arrogante della scuola, e
oltretutto era molto forte; perciò tutti gli altri studenti del collegio lo
trattavano un po’ come fosse il loro capo.
- Voi pensate a questo moccioso. – disse
Satoru, strattonando la ragazza – Tu invece vieni…
- INSOMMA, LASCIAMI!
- ANAMI!!
Una voce secca bloccò tutti i presenti, che
si voltarono verso l’ingresso.
- Kei…
- Kei! – esclamò la ragazza, sorridendo.
Il ragazzo si avviò a passo svelto verso
Satoru, che si irrigidì un poco.
- Lascia andare subito la mia
ragazza – sibilò Kei – o ti faccio pentire di esistere! (Mammina, fa paura…
o___o”” ndTutti+Ria).
Satoru indietreggiò appena, ma non lasciò
la presa.
- E voi non provate a far del male a Yuuya,
o ve la faccio pagare!
Detto fatto, il gruppo levò l’accerchiamento,
entrando velocemente nel collegio.
Kei si rigirò verso Satoru, guardandolo
gelido:
- Non lo ripeterò, Anami…
Il ragazzo mollò stizzito la presa,
entrando nell’istituto.
- Questa un giorno me la pagherai,
Hiwatary, te lo prometto!
Il platinato non lo degnò neanche di uno
sguardo.
- Stai bene, Hilary? – chiese alla ragazza,
che si massaggiava un poco il polso.
- S-sì… Tutto ok. Ah, grazie! – disse
rivolta a Yuuya.
- Niente… ma tu sei quella ragazza che era
assieme ai Bladebreakers?
- Sì, sono io ^^.
- Forza, andiamo, - gli interruppe Kei;
sembrava arrabbiato – Ci vediamo, Yuuya…
- Certo ^-^!
- E se per caso quell’idiota di Anami ti
desse noia, avvertimi.
Yuuya si accigliò un poco:
- Mica sono un bambino…!
Kei sorrise, voltandosi verso la strada principale;
anche Hilary rise:
- A presto, Yuuya ^^!
Kei ed Hilary continuarono a camminare per
almeno dieci minuti nel silenzio più totale, col ragazzo che non la guardava
neppure.
“Mi sembra arrabbiato… Di nuovo…”.
- Si può sapere perché diavolo sei venuta
davanti alla scuola?! – disse, infatti, acido – Ti avevo detto di aspettarmi
dall’incrocio! Si può sapere perché non mi dai mai retta?!
- Beh, oggi ti trasferisci in un
appartamento da solo – disse lei, un po’ risentita – e poi comincerai ad andare
alla scuola pubblica, è una cosa importante! Volevo essere lì ad accoglierti
sotto scuola!
- Tsz…
- E poi ero curiosa di vedere com’è fatto
un vero collegio…
- Ma insomma! – disse lui, arrabbiato – Te
l’avevo detto che era meglio se non venivi! Perché non mi ascolti mai?!
Hila sbuffò.
- Sei davvero una zuccona!
- IO zuccona?! – protestò lei – Ha parlato
“mister affabilità”!
Così dicendo incrociò le braccia,
camminando con la faccia voltata. Kei sospirò:
- Insomma…
Si fermò di colpo. Allungò un braccio,
portandosi la testa della ragazza contro la spalla; Hilary arrossì
violentemente.
- Scema… Guarda che ero preoccupato. –
disse a bassa voce, accarezzandole i capelli sul lato – Se ti succedeva
qualcosa?
La brunetta sorrise:
- Scusa…
- Fa niente…
- Senti Kei – disse lei allegra, mentre
riprendevano a camminare – oggi verresti a casa di Takao?
- Uhm?
- Festeggiamo il tuo addio al collegio!
Così, per rivederci tutti assieme ^^!
- … … Hi, lo sai che non sono il tipo per
queste cose (gocciolone)…
- Dai, ti prego! – fece, prendendogli la
mano – Sono sicura che sarà divertente ^^!
- … … E va bene…
- Evviva XDD!
Kei sorrise, guardandola mentre lei gli
stringeva la mano.
- Che c’è?
- Niente…
Da quando il cielo è così luminoso?
Non me n’ero mai accorto, sembra sia stato
dipinto.
… No, è mille volte più bello. Da quando ti
conosco…
Sono felice…
- Avanti, andiamo adesso…
Se mi resti accanto, questo mio mondo sarà
fantastico.
*_____________
Daichi stava seduto sul porticato di casa,
sdraiato a pancia in su, pensando a cosa fare per passare il tempo; aveva di
nuovo saltato la scuola, e ora si stava annoiando.
Si mise a sedere sospirando. Estrasse dalla
tasca un foglio ripiegato in quattro, ormai tutto sgualcito e lo aprì, leggendo
piano. Cosa inutile, visto che, ormai, l’aveva letto tante di quelle volte da
saperlo a memoria.
Ciao a tutti, ragazzi!
Scusate se non ho risposto subito alla
vostra lettera, ma qui ci sono un po’ di problemi…
Finalmente la nostra casa è ultimata! Papà
è stato un po’ lento, ma finalmente potrò dormire in una stanzetta tutta mia
(non è stato facile fin’ora, Danny la notte si muove e fa sempre un gran
baccano!).
Però mamma e papà hanno detto che è meglio
che non metta ancora tutta la mia roba nella stanza; potrebbe succedere che,
qualche volta, per il lavoro di mamma, ci tocchi andare fino dai nonni, a
Londra.
La cosa, ad essere sincera, non mi piace
molto: mamma si assenta sempre per molto tempo…
Ma magari mi preoccupo per niente ^^! Voi
come state?
Daichi, l’anno prossimo andrai alle medie
come me, vero? Forza! Prof, Tak, Hila, Kei, voi invece? Siete già alle
superiori o no? Sperò che riusciate comunque a superare l’anno (Takao, sbaglio
o Hilary deve ancora prenderti a bastonate per farti studiare? HA, HA,
scherzo!).
Ora devo scappare, statemi tutti bene.
La vostra Eveline.
Londra… In una delle lettere precedenti,
Eve aveva scritto già che sia la madre che il padre lavoravano per una ditta e
che spesso dovevano stare via per molto tempo, ma in quell’ultima il tono che
aveva usato sembrava preoccupato. E questo metteva in ansia anche Daichi.
“Londra… No, speriamo di no…”.
- Ehi, Daichi!
- Uh?
Il ragazzino fu distratto dal Prof K, che
entrò velocemente nel giardino del dojo assieme a Takao.
- Ciao, ragazzi, che succede?
- Succede che sei nei guai. – disse con un
sospiro il moretto.
- Hilary ha scoperto che hai di nuovo
marinato la scuola. – disse K preoccupato – E’ meglio se ti dilegui, o
rischierai il linciaggio!
- CHE COSA?!? – esclamò preoccupatissimo il
rosso – ma come diavolo ha fatto?!?
- Boh, lo chiedi a me?
- A-accidenti! – Daichi si alzò
velocissimo, infilandosi la lettera in tasca, poi afferrò una manica della
maglietta del Prof e cominciò a tirarselo dietro.
- Mi devi nascondere, per favore!!
- D… D’accordo, ma smettila di tirarmi
(gocciolone)!!!
Takao rise a crepapelle, continuando a
guardare i due che scappavano a gambe levate, finchè non scomparvero dietro
l’angolo.
Rimasto solo, Takao sospirò.
Con aria mesta, andò nel cortile sul retro,
in silenzio. Dalla strada provenivano le voci di bambini che giocavano, di
persone che parlavano e discutevano, tutto in un mormorio confuso; l’aria era
satura del profumo dell’erba umida , e si avvertiva un tepore che invitava a
sdraiarsi e a mettersi a riposare.
Ma Takao non ne aveva la minima voglia.
Sempre in silenzio caricò Dragoon,
lanciandolo; lo fece zigzagare tra paletti di legno e lattine vuote lasciate
dall’allenamento del giorno prima e gli fece fare due giri completi del
giardino, poi lasciò che il bey girasse per i fatti propri, stando in piedi a guardarlo,
apatico.
Era inutile, neppure il beyblade lo
distraeva; probabilmente, non avrebbe davvero partecipato al torneo mondiale.
Richiamò Dragoon e lo rilanciò,
meccanicamente. Tutto inutile.
Da ormai un anno capitavano momenti come
quello: cominciava a dolergli il petto, gli si stringevano la gola e lo
stomaco; nulla riusciva a distrarlo, pervaso com’era da una sensazione di
vuoto.
La verità era che gli mancava. Gli mancava
Midori.
Da morire.
Ormai la pensava sempre più spesso. Si dava
dell’idiota per non essere riuscito a dire la verità quand’era il momento e
dava dell’idiota al signor Takayama, che l’aveva portata nell’unico luogo che
sembrava totalmente sperduto dal mondo; l’unico posto dove non c’era ancora
internet e dove sembrava impossibile avere una corrispondenza regolare.
Inoltre, spesso Midori e suo papà si spostavano ed erano praticamente
inrintracciabili col telefono.
Takao era quasi convinto che, ormai, non
l’avrebbe vista più. Lo pensava ogni volta. E ogni volta che ci pensava, stava
male.
Molto male.
Quanto avrebbe voluto tornare indietro!
Magari, se l’anno prima le avesse detto la verità, l’avrebbe fermata, l’avrebbe
convinta a restare, non lo sapeva, qualunque cosa gli sarebbe andata bene.
“Ma adesso… Uh?”.
Una musica sommessa lo distolse un istante
dai suoi pensieri: qualcuno stava passando di fianco allo steccato con lo
stereo acceso, sintonizzato su una canzone che a Takao suonava nota.
Per
tutto questo tempo ti ho amato profondamente ragazza…… Dal giorno in cui mi
lasciasti qui… Da solo…… Se ho fatto qualcosa di sbagliato, voglio capire…
Il
ragazzo si appoggiò alla staccionata meccanicamente, poggiandovi l’orecchio;
conosceva quella canzone… Sospirò, poteva essere la sua!
Voglio
capire…… Dal giorno in cui mi lasciasti qui…
Ogni
parola era una fitta al cuore, maledizione, ma perché?! Perché solo lui non
poteva vederla?! Kei, Rei, perfino Max e Daichi in qualche modo riuscivano a
mettersi in contatto con la persona a cui volevano più bene, perché lui no?!
-
Maledizione!!
“Mi
manchi…”.
E
io giuro che
se ritorni nella mia vita
sarò lì fino alla fine
(torna da me, torna da me, torna nella mia vita)
e io giuro
ti manterrò proprio al mio fianco
perchè tesoro tu sei l'unica che voglio
(torna da me, torna da me, torna nella mia vita)
La
musica si allontanò a poco a poco, continuando a rimbombare nelle orecchie del
giapponese, un ronzio continuo e snervante.
“Ripigliati!
– si disse, appoggiandosi con una mano allo steccato – Tra poco torneranno gli
altri, non puoi farti vedere così! Si preoccuperebbero inutilmente…”. Solitamente, non era il tipo da nascondere
ciò che sentiva, ma ora era diverso; non se la sentiva proprio di parlare agli
altri di quello che sentiva per Mi, né tantomeno mentirgli e metterli tutti in
agitazione. Per una volta, avrebbe potuto tranquillamente stare zitto.
Sorrise.
Estrasse per l’ennesima volta Dragoon, lo lanciò e, stavolta, gli fece compiere
tutti gli esercizi perfettamente, un po’ più concentrato. Dopo un paio di
minuti, però, il bey riprese a ruotare a vuoto, mentre Takao lo fissava
sospirando.
Proprio
in quell’istante, un piccolo e rapido bagliore invase il giardino, colpendo il
bey di Takao e rispedendolo nelle mani del proprietario; un piccolo lampo, un
bey color azzurro cielo.
-
Non ti sei allenato molto in quest’ultimo periodo, vero Tak ^^?
Tak…
Da quanto non sentiva qualcuno chiamarlo così! Il ragazzo si girò lentamente,
con gli occhi spalancati:
-
Mi… Mi? – sussurrò il nome pianissimo, come temesse che, se avesse alzato un
po’ il tono, lei sarebbe sparita.
-
Ciao ^\\^…
No,
non sarebbe sparita, c’era davvero! Era cambiata un po’: adesso i capelli le
sfioravano le spalle e sull’orecchio c’era poggiata una treccina etnica, verde
e blu; fisicamente era più femminile e si era
anche alzata un pochino, ma il giapponese continuava a superarla in
altezza.
-
Vedo che stai bene… - mormorò la ragazza, un po’ impacciata, mentre lui si
avvicinava, ancora ammutolito.
Midori si levò il cappello di Takao, che
portava ancora, e lo mise in testa al ragazzo.
- Te l’avevo detto che te lo riportavo, no?
Sta molto meglio a te, credimi ^^!
Lui sorrise appena. Midori mormorò:
–
Non sei contento di vedermi?
-
C-certo che sono contento! – esclamò lui, sorridendo - M-ma quando… Sei…
-
Tornata? Oggi ^^!
-
E… Come…
La
ragazza sorrise radiosa.
-
Papà ha terminato la ricerca che gli avevano assegnato in Brasile. Adesso deve
andare in nuovo posto.
-
E… cioè?
Aveva
paura a chiederlo, perché credeva di saperlo. E gli sembrava troppo bello.
-
A Tokyo. Tak, adesso vivrò in Giappone, posso restare!!
Il
ragazzo rimase tre secondi immobile, tentando di connettere esattamente le
parole che aveva appena sentito.
-
E’… Fantastico…! – la prese in braccio e cominciò a girare su se stesso – E’
FANTASTICO, E’ FANTASTICO!!!
-
E-ehi, Tak @\\\^! – balbettò lei – Dai, mettimi giù!
Forse
io non sapevo come mostrarti il mio amore
e
forse non sapevo cosa dire
ma
questa volta non fingerò
-
Dai – rise lei, quando alla fine il ragazzo si fermò – mi gira la test…
Si
bloccò, arrossendo: il giapponese le aveva portato le mani al viso ed ora
attorno alle spalle, fissandola dritta negli occhi.
-
C-che c’è o\\\o? – balbettò, imbarazzatissima – Tak… Che c…
questa
volta non fingerò
così
potremo costruire le nostre vite
e potremo essere come una sola persona
Nell’esatto
istante in cui Midori sentì il ragazzo stringerla a sé, s’irrigidì come un
pezzo di ghiaccio; ma divampò altrettanto velocemente appena sentì le loro
labbra toccarsi.
Forse
io non sapevo come mostrarti il mio amore
e
forse non sapevo cosa dire
ma
questa volta non fingerò
così
potremo costruire le nostre vite
e potremo essere come una sola persona
Poco
a poco, nella testa della ragazza tutto divenne nebuloso e confuso; avvertiva
una piacevole sensazione di stordimento e ci si abbandonò, gli occhi chiusi e
le guance roventi.
Era
tornata sperando che, dichiarandosi al ragazzo, lui le avrebbe risposto
positivamente, ma quello era la cosa più bella che potesse capitarle. Era così
felice che credeva che il cuore le sarebbe scoppiato nel petto.
Alla
fine, i due si allontanarono contemporaneamente. Takao sembrava decisamente
imbarazzato.
-
Beh… Ehm, ops… ^\\\^.
Midori
sorrise, scuotendo la testa:
-
Non serve che ti spieghi, mi sembra. No ^^?
Anche
lui sorrise, stringendole le mani.
Ma
dopo alcuni istanti, Midori s’irrigidì, diventando completamente rossa.
-
Che c’è?
La
ragazza sorrise impacciata, poi indicò alle spalle di Takao, da dove, ora
cominciava a sentirle, venivano una serie di risatine soffocate:
-
No, non è possibile!
Si
girò di scatto, congelandosi sul posto: Hilary, Kei, Daichi, il Prof, Akira,
Nobuo e perfino suo nonno erano nascosti dietro l’angolo della casa,
trattenendosi a stento dallo spanciarsi dalle risate.
-
NON E’ POSSIBILEEEEEE!!!!!
-
G-gli ho visti adesso… >\\\\<””” – balbettò imbarazzata Mi
-
Oooops, scusaci, Takao – ridacchiò Akira, uscendo da dietro – siamo arrivati
nel momento sbagliato, vero ^^? (che – censured - !! ndtutti – Mi è riuscito
bene qsto pezzo, l’ammetto ^^ ndRia).
-
E… E voi maledetti da quant’è che siete lì o\\\\-*?!?
-
Uhm… Da almeno 10 minuti ^-^! – sorrise Hilary, con gli occhi lucidi di
allegria.
-
CHE COOOOOOSAAAAAAAAAA O\\\\\\\\O?!?!?
Tutto il gruppo uscì da dietro l’angolo,
mentre Midori e Takao, furibondo, li fissavano, entrambi rossissimi in volto.
- E bravo Takao! – fece nonno J, a cui
Daichi si era letteralmente aggrappato per non cadere in terra, da tanto rideva
– Credevo che fossi un disastro con le ragazze, e invece…
- NONNO >\\\\\\\< !! MALEDIZIONE, MA
PERCHE ‘ SIETE TUTTI QUI?!?!
Nessuno potè rispondere perché Daichi,
ormai allo stremo, si lasciò andare a ridere come un matto, tenendosi la
pancia:
- Mamma, Takao, avresti dovuto vedere la
tua faccia… Prima sembravi un ebete, adesso sembra che tu abbia visto un
fantasma…
Anche Akira, Nobuo ed il Prof scoppiarono a
ridere; perfino Kei sembrava trattenersi.
- Maledeeeeettiiii… >\\\\\< ****
ADESSO VI STRANGOLO TUTTI QUANTI!!!!
Il moretto partì ad inseguire i primi
quattro, che scapparono via subito come lepri:
- ADESSO VI LINCIO!!! DICO SUL SERIO SE VI
PRENDO >\\\< ***!!!
- No, no, TI PREGO! – lo supplicò Daichi,
ridendo ancora – Già l’ochetta mi ha tirato un pugno perché ho bigiato a
scuola, abbi pietà!!
- Ehi, tu, prova a dire di nuovo “ochetta”
e dovrai scappare sulla Luna >___< ***!
Midori osservò per un po’ la scena, poi
scoppiò anche lei a ridere, attirando l’attenzione di tutti.
- Oh, mamma mia… Possono capitare solo a
noi queste cose, vero ^^? HA, HA, HA!!!
Takao, fermandosi (ad un secondo dal pu
- Vero… -\\\-
La rosina corse da Takao, prendendogli un
braccio:
- Hi, seriamente, come mai siete tutti qui?
- Dovevamo festeggiare l’addio di Kei al
collegio. – disse la brunetta, allegra – E, visto che sei tornata, direi che
diventa una doppia festa, che ne dite?
- Per me va bene ^-^! – disse il Prof.
- APPROVATOO!
- Per me è ok…
- Mettici sempre il solito entusiasmo, Kei…
^^”
- Fai lo spiritoso, Nobuo?
- Ma quando mai XD!
- Dai, gente, andiamo fuori! Super-gelato
per tutti! E, ovviamente, offrite voi ragazzi tranne Kei ^^!
- COSA?!?
- E perché, scusa?!?
- Ma come, le ragazze non pagano mai!
Oltretutto, Mi e Kei sono i festeggiati, perciò dovete offrirgli il dolce.
- Io a te non offro niente, ochetta.
- COS’ HAI DETTO >____<**?!?
- Ochettaochettaochettaochetta!!!
- Ora basta, me la paghi!!!
- E-ehi, no, aspetta un attimoooo!! – urlò
il ragazzino ricominciando a scappare.
- Vieni subito qui!!
Midori sorrise, stringendo la mano a Takao.
- Bentornata, Mi.
- Sì! – sorrise lei; si strinse di più al
ragazzo – Sono tornata ^^!
----- THE
END ------
Allora...
Io sn il classico tipo che nn legge mai nè la post-fazione né la
pre-fazione xkè le considero abbastanza inutili, ma qsta volta sarò proprio io
a metterla. Sn un po’ contorta ^^”…
Qsta è stata un’esperienza bellissima, mi sn divertita da morire e
spero anke voi; guardate, mi è piaciuta così tanto che probabilmente tornerò
presto all’attacco cn un’altra storia ^-^! (Nooo, abbi pietà!! ndtutti – Come
*____*? NdRia_minacciosa – Quando vuoi cara NdTutti_nel_panico - ^___^).
Siccome qsta è stata la mia 2° ficcy (in ordine d’inizio) e anke la 1° che ho
terminato, mi sento in obbligo a ringraziare tutte le persone che mi hanno
seguita e/o aiutata. Cominciamo ^^?
Prima di tutti
ringrazio coloro che mi hanno seguita qui su EFP, Kagome 13, Hilary14, kely
(che anke se mi hanno scritto sl una volta spero mi abbiano continuata a
seguire), Anyma Pia, Maharet (che hanno, da attente osservatrici, notato
“l’errore voluto” del titolo , anke se poi errore nn era – spero che abbiate
letto anke la FF, mi avrebbe fatto piacere ^^!), le mie fedeli e fedelissime
(che hanno avuto la pazienza di seguirmi fino in fondo ç___ç <- commossa)
Fire Angel, super gaia, Blue Crystal, Hila92, lucy-92, Kaho-chan, Meiko, miele
(a cui faccio un ringraziamento speciale xkè, anke se è stata l’ultima a
leggere “Psaico”, si è subito entusiasmata… GAZIE ^\\^), tutte le raga del sito
BB Zone, Lenn-chan, Lady Isa, Jaly-chan, ElleLilloLolla, Darksilver, lilia85,
LightAngel, mewsana-chan e *fedyra* (che sn sempre stra fantastiche, VVTRB RAGA!!),
il mio fratellino, la mia amica Ila (che, volenti o no, mi hanno ispirata tante
volte XP), ma soprattutto ringrazio Jolly Mask, xkè… Xkè c’è.
Grazie a tutti.
Ps prima di salutarvi, metto i link dei miei dis ^^ (so che sono pochi ma non ho mai avuto il tempo di farne altri -___-...
Midori e il Drago Bianco:
http://img413.imageshack.us/img413/3885/midoripu3.jpg
Ruka e la Volpe Rossa:
http://img242.imageshack.us/img242/336/rukaur1.jpg
Eveline e il Falco della Regina:
http://img242.imageshack.us/img242/6897/evelinegc1.jpg
Hilary (travestita da Hikary), Kei e l'Aquila Imperiale:
http://img242.imageshack.us/img242/4792/hikeysz5.jpg
La squadra degli Psaico:
http://img242.imageshack.us/img242/1599/psaicoamup1.jpg
http://img242.imageshack.us/img242/1049/psaicogdomn1.jpg
Un bacio e alla
prox, vostra Ria.