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Autore: Yoney    10/08/2010    3 recensioni
La solita vecchia storia:
Due ragazzi. Due eterni amici.
Due eterni innamorati, con sentimenti mai veramente accettati o chiariti.
E poi ci sono gli amici, le loro avventure, i casini mentali della narratrice ed i problemi di cuore di turno..
Varie storie, intrighi, segreti, tradimenti ed incidenti..
..E moltissime incomprensioni!
Vi presento Giulia, Francesco, Ella e tanti altri..
Io già li adoro, e voi? ;D
- Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo vivendo'
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Ad Enrico, senza un motivo.
La storia è ancora troppo complicata, eh?
Un giorno, però, dovrai leggerla tutta. u.ù
E vedrai che questo capitolo è a te..
che per 3 giorni sei stato convinto che mi chiamassi Elle.
E che, quando hai scoperto che non era vero, hai riso.
Mi manca tantissimo la tua risata.
Ti voglio bene.
Tua Verde.

- La confusione è all’ordine del giorno. -

Ok, avete presente quei libri dei record in cui sono scritte azioni compiute così assurde che, secondo me, se le inventano?
Beh, io sono su quei libri, nella sezione “ritardi”.
Detengo il record dei ritardi più mostruosi in assoluto, sarei capace di arrivare giorni e giorni dopo..
Quel giorno ci tenevo ad arrivare in orario, ed infatti arrivai con solo mezz’ora di ritardo. Un altro record!
-Hei, finalmente Ell!-
Salutai Asia -Eh, guarda che, per i miei standard, è anche presto!-
Lei rise -Si, hai ragione.-
Ginevra mi abbracciò da dietro -Hei, si saluta!-
Sorrisi -Eh, ma mi tenevo il meglio per ultimo!-
Le schioccai un sonoro bacio sulla guancia e risi -Ma mancavo solo io?-
Davide si avvicinò, era abbastanza alto, moro e con un bel fisico. Era quel tipo di persona che ti facesse ridere, qualsiasi cosa dicesse.
All’epoca non lo conoscevo, ma l’avrei adorato.
-Hei Ella! Comunque no, manca Manuel.-
Sorrisi, avevo trovato qualcuno più ritardatario di me.
Mi osservai intorno, c’erano proprio tutti. Io, Asia, Ginevra, Vera, Federica, Giulia, Francesco, Tiziano, Davide e Simone. Mancava solo Manuel.
-Hei ragazzi! Sono qui!-
Tutti ci voltammo verso Manuel, sorridenti ed esasperati
-Finalmente..-
Lui scoppiò a ridere -Okok, scusatemi!-
Davide gli diede una pacca sulla spalla -Il solito ritardatario eh?!-
Sorrise ed iniziò ad avviarsi
-Dai ragazzi, entriamo!-
Aprì la porta e fece passare Ginevra, le sorrise e la seguì all’interno della sala.
Sorrisi, afferrai la mano di Asia e la trascinai dentro -Forza! Mamma mia che mosceria!-
Entrarono tutti, tra sorrisi e risate. La persona che più notai fu Giulia, che sorrideva. Sorrideva ampiamente ed era felice.
-Oi, vado a prendere la pista!-
Sorrisi e saltellai fino al bancone
-Salve! Vorremmo una pista da bowling, 11 persone.-
-Scrivi qui i nomi e dimmi i numeri di scarpe.-
Certo che quel tizio del bancone era un gran figo..
Gli sorrisi -Si, certo. Ragazzi!!- Urlai, voltandomi -Venite a prendere le scarpe!-
Mi volta sul foglietto e scrissi tutti i nomi:
-Simone
-Cecilia
-Francesco
-Giulia
-Manuel
-Vera
-Tiziano
-Federica

-Asia
-Ella
-Ginevra
-Davide
Non ci tenevo per niente ad essere la prima.
Sorrisi a Davide -Hem, sei l’ultimo.-
Lui rise -Meno male, sono abbastanza negato.-
Alla fine arrivò secondo.

-Ella che cavolo, vai un po’ più veloce!-
Ginevra stava ridendo come una matta, Giulia lo vedeva, tra le stronzate di Davide, le battutine strane di Manuel, la mia lentezza nel tirare la palla e tante altre cose..
-Ma scusami Gine! Io tiro così, e intanto sto vincendo!-
Ero contenta. Ok, la mia palla da bowling andava più lenta di un bradipo, ma facevo un sacco di punti.
Mentre non si sapeva chi era più negato, tra Giulia e Manuel.
-Cioè, Manuel, tu ora mi spieghi come sei riuscito a fare solo 7 punti in cinque turni. È matematicamente impossibile!-
-Hei! Prima ho fatto due punti insieme! E poi dillo a Giulia, che ne ha fatti 4!-
Giulia scoppiò a ridere e gli diede una leggera botta sul braccio
-Bastardo!-
Sorrise, saccente -E intanto è vero…-
-Sono solo un po’ sfortunata! Oh! Uffa…-
E si girò, fingendosi offesa e sorridendo sotto i baffi.
Manuel sorrise e la abbracciò da dietro
-Ohh, scusa scusa. Non è vero, sei la più brava di tutti!-
Giulia arrossì tantissimo ma rise
-Non esageriamo…-
Lui sciolse l’abbraccio e lei distolse lo sguardo, rossa.
-Scusate ragazzi, vado un attimo in bagno.-
E si allontanò, rossa, alla ricerca del bagno perduto.
Il bagno fu abbastanza difficile da trovare; era dietro una serie di macchine dei videogiochi che erano dietro degli scaffali, e non sembrava esserci nessuno che conoscesse la sua collocazione.
Alla fine stava per rinunciare ma le sue sviluppatissime narici captarono un vago odore di bagno, e lo trovò.
Bleah, certo che quel bagno era proprio sporco, vabbè, tanto era andata solamente per specchiarsi. E per fare un gran bel respiro.
*Respira, Giulia, respira. Infondo ti ha solo abbracciata, non è che per questo ti deve battere il cuore a mille. E poi da quanto lo conosci? Da poco, è solo la terza volta che ci parli, ed è anche il tizio che ti eri ripromessa di dimenticare. Quindi respira cazzo.*
Ma più si diceva di stare tranquilla più si emozionava. Non riusciva a non pensare a quel ragazzo. Ok, lei di ragazzi non è che se ne intendeva proprio tantissimo, ma comunque quando uno da più attenzioni a te che alle altre qualche aspettativa te la fai, no?
E, si, quella sera lui era stato quasi tutto il tempo con lei. Era gentilissimo e carinissimo con tutte ugualmente, ma con lei aveva passato più tempo ugualmente.
E, quindi, cosa doveva pensare?
Per tutto il tempo aveva cercato dannatamente di ignorare i sorrisetti di Asia, Vera e Federica, ma perché dovevano illuderla? Tanto lo sapeva come sarebbe andata a finire. Lui le avrebbe detto che si era immaginata tutto e lei ci sarebbe rimasta di merda..
-Coraggio Giulia, è solo un ragazzo!-
Lo esclamò ad alta voce, anche se non troppo.
*Ma che sono scema? Perché l’ho urlato..?*
Bah, a volte non si capiva nemmeno lei.
Si guardò un attimo allo specchio, per assicurarsi di star sorridendo, ed uscì dal bagno.
Era così nervosa che nemmeno vide Francesco che era appoggiato al muro e la guardava.
-Hei.-
Lei si girò di scatto
-Frà! Mi hai fatto prendere un colpo..-
Lo guardava, non sembrava lui, sembrava.. Arrabbiato?
-Che hai?-
Lui fece un cenno con la mano, come a scacciare una mosca
-Niente, ti stavo aspettando.-
Lei sorrise -L’avevo capito. Come mai?-
-Perché ti devo parlare.-
La guardava seria, non sorrideva, non era contento. Era solo serio. Giulia iniziò a preoccuparsi davvero.
-Che è successo?-
-Che cos’hai Giulia?-
Rimase spiazzata, cosa aveva lei?
-Scusa, in che senso?-
-E’ tutta la sera che ridi come una ragazzina, non hai fatto l’acida nemmeno una volta e mi hai evitato quasi tutto il tempo.-
Ah, lei evitava lui? Ma se era stato tutto il tempo appartato con Cecilia!
-Io? Guarda che sei tu quello che se ne sta in un angolo a pomiciare con la ragazza!-
-La cosa ti da fastidio?-
Giulia sbuffò
-Figuriamoci! Solo non mi venire a dire che ti evito io.-
-E’ per quel tizio che ridi, vero?-
Giulia arrossì -Chi?- anche se aveva capito.
Francesco perse la pazienza, la afferrò per le spalle e la sbattè al muro dietro di lei.
-Non dire stronzate Giulia! Hai capito benissimo! Quel biondo lì, Manuel, quello con la voce da omosessuale!- (Descrizione copiata da “Per un bagno di luna” prologo di _GP_ N.d.r.)
Giulia si stava spaventando, Francesco non aveva mai fatto così. Trovò comunque la forza di ribattere.
-Non credo siano affari che ti riguardino! Io faccio quello che..-
-Invece mi riguardano eccome!-
Francesco avvicinò il viso, ora erano dannatamente vicini, i loro nasi quasi si sfioravano.
-Ascolta Giulia, io..-
-Francesco!-
Entrambi si girarono spaventati verso la voce.
Videro Cecilia avvicinarsi, arrabbiata. Arrabbiata?
-Cosa stai facendo?!-
Lui lasciò subito Giulia e si avvicinò alla sua ragazza, evidentemente imbarazzato.
-Niente, niente.-
Cecilia fece un sorriso, anche se un po’ finto.
-Allora torniamo.- Lo afferrò per la manica ed iniziò a trascinarlo via. Prima, però, lanciò una lunga occhiata a Giulia, che era rimasta lì al muro, sconvolta e confusa.

Piano piano le gente iniziava a sparire.
Prima Giulia, che erano tipo ore che stava in bagno. Poi Francesco, che, diceva, essere andato a cercare Giulia. Poi Cecilia che era andata a cercare Francesco.
Ok, il loro turno era già passato, ma ora toccava a Ginevra e, successivamente, a Davide.
Ma erano spariti misteriosamente anche loro.
-Vabbene ragazzi, aspettate un attimo. Io vado a cercarli.-
Asia sorrise -Ok, vai. Noi aspettiamo qui.-
-E dove vuoi andare?-
Mi allontanai allegra ed ingenua, per andarli a cercare.
Ma dove erano finiti quei due?
Camminavo tra i vari videogiochi e sentii una voce familiare parlare a voce un tantino alta, mi sporsi e vidi Francesco che sbatteva Giulia al muro.
Cosa?
-Non dire stronzate Giulia! Hai capito benissimo! Quel biondo lì, Manuel, con la voce da omosessuale!-
Vidi Giulia impallidire, se avesse potuto sarebbe indietreggiata. Si stava spaventando, e anche io. Quello non sembrava per niente Francesco.
-Non credo siano affari che ti riguardino! Io faccio quello che..-
-Invece mi riguardano eccome!-
*Francesco..*
Lo vidi avvicinarsi ancora di più a Giulia, pensai volesse baciarla.
-Ascolta Giulia, io..-
-Francesco!-
Cristo! Guardai con odio verso Cecilia, ma è possibile che quella sempre in mezzo stava?!
Mi allontanai, non mi interessava il discorsetto che la ragazza gelosa avrebbe fatto al fidanzato.
Tanto sarebbero state tutte stronzate, e poi se lo sarebbe trascinato via, come al solito..
Sospirai, era abbastanza palese che a Francesco piacesse Giulia.
Perché, secondo me, era questo che volesse dirle, la scenata di gelosia, la rabbia, tutti i modi in cui la guardava..
Ok, poteva essere tranquillamente una reazione da fratello, ma non credo.
Non so perché, di solito il mio istinto ci azzecca su queste cose.
Quindi la domanda era solo una.. Ma Giulia?
Cosa pensava Giulia? In che modo vedeva Francesco?
Ero convinta, ed ora lo so, che Giulia non avesse neanche lontanamente intuito i sentimenti di Francesco, sicuramente li aveva scambiati per un gesto un po’ violento in un attimo di gelosia, fraterno però.
Scossi la testa, basta pensarci! Quelli non erano affari miei.
*Meglio cercare Ginevra e Davide..*
Sentii un leggero risolino e lo riconobbi come quello di Ginevra, era dietro l’angolo.
-Oh, bene! vi o cercato da..-
Mi bloccai, abbastanza stupita.
Si una poltroncina verde c’erano Davide, con in braccio Ginevra che gli accarezzava i capelli.
Si stavano baciando.
O, meglio, si stavano praticamente mangiando con la bocca.
Lei affondava le mani nei suoi capelli castani, mentre lui con una mano le cingeva la vita, con l’altra le accarezzava la coscia, poco sotto la gonna di jeans.
La camicia di Davide era leggermente sbottonata e, sulla parte sinistra del collo, come un’insegna rossa e lampeggiante, faceva la sua dannata figura un succhiotto decisamente recente.
Appena si accorsero della mia presenza, che ero rimasta lì con gli occhi spalancati, si separarono, rossi ed ansimanti.
-Ella..-
Arrossii tantissimo
-Hem, oddio, scusate io..-
Che figura! -Hem, era il vostro turno e quindi.. Vabbene, vi aspetto di là!-
E mi dileguai, rossa come un pomodoro.
Che cazzo di dannata di una figura di merda. Potevo pure andarmene appena notati, invece no, sono rimasta lì ferma come una scema.
E’ che ci sono rimasta abbastanza di sasso, insomma, si erano praticamente appena conosciuti! Ok, a volte parlavano a scuola, ma così, qualche monosillabo.
E Ginevra non mi aveva mai rivelato nessuna attrazione particolare per Davide. Perché non me l’aveva detto? Non si fidava?
O, magari, le era iniziato a piacere quella sera.
Non sapevo proprio cosa pensare.
Tra Giulia, Francesco e Cecilia e quei due, ero decisamente confusa.
Tornai alla pista -Scusate, hem, non li trovo.-
Federica sorrise -Non preoccuparti, abbiamo già tirato noi per loro!-
Risi -E com’è andata?-
Lei si sedette, delusa -Ho fatto diventare Davide secondo.-
Scoppiai a ridere -E non sei contenta?-
-No, perché ora mi ha superato!-
Scoppiammo tutti a ridere
Vera si tolse una cuffia -Che mi sono persa?-
Federica sorrise -No, Veè, tranquilla. Proprio niente.-
Vera alzò le spalle, sorrise, si sedette e riiniziò a sentire la musica.
Almeno per qualcuno quella serata era passata tranquilla, senza confusione.


Angolo dell'autrice:
Scusatemi, come al solito sono difrettissima perché ho il piccì scarico. In questo angolo sperduto nel mondo non pensavo ci fosse una connessione ma l'ho trovata! Muahahahah Quindi scappo, vi mando un bacio e scusatemi se non rispondo ai commenti.
Un bacione.
Vostra Ellena
   
 
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