Okay, siamo alla fine. Il giorno tanto temuto è infine
arrivato, anche se non quando mi aspettavo. Sapevo che doveva succedere, ma non
ora, cazzo!
E se solo penso quanto cambierà d'ora in poi...mi vengono
i brividi.
No, non lo faccio più, ho deciso, aspetto che sia tu a
capirlo, dovrà accadere...
Ti vedo da lontano, e inizio a tremare. Mi ricorda la prima volta, solo che è tutto l'opposto ora. No, non devo piangere, non devo. Non posso permettere di mostrarmi debole, sono un maschio, io, non una ragazzina isterica, per Dio!
Mi giro, tu non mi hai visto, faccio ancora in tempo.
Potrei andarmene e darti un bel bidone, così litigheremo e mi lascerai, così io
eviterò la sofferenza.
Ma so che non accadrà, anche perché ora non stai
aspettando me.
Merda, merda e merda! Come posso essere così ingrato con
te? Tu che mi hai tenuto compagnia in questi undici mesi?
Ecco, lo sapevo, piango, ancora. Ho finito anche i
fazzoletti, quindi sono costretto a usare la manica per asciugare le lacrime.
Sei contenta, brutta stronza, ora? Visto che mi hai
fatto piangere?
E' inutile prendermela con te, dato che a te non piace
vedermi triste. Non saresti contenta per niente.
Ancora non ho accettato il fatto che non possiamo più
stare insieme? Eppure è l'unico pensiero che ho avuto in tutto questo tempo.
Cammino verso di te, con un peso immenso nel cuore. Sento
rimbombare nel mio cervello ogni passo, cento volte in un secondo. Ecco, arriva
lei, la tua amica, quella che si opponeva tanto al nostro fidanzamento. Ora
almeno lei sarà contenta, visto che non lo saremo più. Vi osservo parlare e
quando tu sorridi mi si spezza il cuore. Perché dovrei lasciarti, perché?
Ma ormai devo rendermene conto: tra noi due è tutto
finito. Non ci può essere più nulla.
Ecco che il discorso va su di me, come fai sempre
d'altronde. Mi fai sempre sentire come l'unico tuo pensiero. Quando mi dicevi:
"Sei la persona che amo di più al mondo", "sei l'unico per
me", "sei il mio punto di riferimento", "Non riuscirei a
stare senza te", io ti baciavo, era l'unico modo per farti sapere quello
che provavo, vista la mia scarsa capacità di esprimere le mie emozioni. E se
penso quante volte hai detto di amarmi, e se penso a quante volte te l'ho detto
io…mi faccio schifo.
In undici mesi te l'avrò detto massimo…tre volte. Mi vergogno,
mi odio…ma ti amo così tanto che…Dio, ancora…pensavo di non averne più di
lacrime, e invece sono più numerose di prima.
Una folata di vento muove i tuoi lunghi capelli scuri,
che fino a ieri accarezzavo, ricordandomi di quanto ci piaceva andare al mare
d'inverno, stare seduti e guardare le onde, infinite come quello che pensavo
fosse il nostro amore.
No, non dirle che vorresti stare con me, che ti manco
anche se è da meno di un giorno che non ci vediamo...Rendi tutto immensamente
più difficile. Non dire nemmeno "il mio cucciolo", il mio
soprannome...quello che mi hai dato tu. Dicevi che erano i miei occhi a
ricordarti un cucciolo...
Oh, non ancora...
Piango e nessuno può consolarmi, urlo e nessuno può
sentirmi, mi sento così solo...
Le mie gambe tremano, ma riesco ad arrivare da te. Tu ti
giri e mi guardi.
I tuoi occhi castani, quelli che mi facevano impazzire,
quelli che mi fanno ancora impazzire, è come passassero attraverso me.
Mi sorridi...no, non a me. La tua amica ha fatto la solita battuta su qualcosa.
Non ti ho nemmeno baciato per salutarti, non ce la
faccio, non posso. Apro bocca ma non esce nemmeno un suono.
Da dietro di noi arriva il mio migliore amico, piangendo.
Vi girate preoccupate: non è il tipo dalla lacrima
facile, lui.
Ecco, è ora, o lo dico io o lo dice lui: Io...
"...è morto", dice prima lui.
Ed è l'ultima cosa che ricordo.