Capitolo 13
Fortunatamente, nessuno
degli altri studenti si era trattenuto a parlare con lui, o magari chiedergli
il motivo di tante assenze durante le lezioni o ancora lo strano comportamento
che da un po’ di tempo a questa parte stava manifestando; di sicuro, però, gli
altri non sapevano che da quella stessa notte il suo spirito si era placato nel
momento stesso in cui aveva saggiato quella morbida carne lunare sotto di lui,
o quando si era tuffato, arrivando ad annullarsi, nel corpo di Zero. Adesso
doveva solo preoccuparsi di avere il ragazzo sempre accanto a lui, e magari non
lasciarlo uscire dalla sua stanza, ma anzi rinchiuderlo in una campana di vetro
in modo che solo a lui sarebbe stata concessa la vista…Zero non avrebbe mai
accettato una situazione del genere, Kaname lo sapeva bene, ma proprio non ce
la faceva a contrastare il senso di possesso e ossessione che lo legava a
quello splendido ragazzo. Sulla poltrona della biblioteca, nella quale si
trovava in quel momento, Kaname non riusciva a leggere neanche un rigo di quel
tomo che aveva tra le mani, ma la sua mente andava sempre alla notte strascorsa,
alla pelle perlacea sulla quale le sue mani avevano vagato per ore ed ore, gli
occhi brillanti di piacere, i fili lunari che si appiccicavano sulla sua
fronte, il corpo che si modellava a suo piacere sotto le sue carezze… Già, si
domandava proprio come avrebbe fatto adesso a fare a meno di Zero; lo aveva
assaggiato, e da buona droga qual’era, ne era diventato dipendente:
completamente.
Eppure quello strano senso
di oppressione era ancora lì, fermo ed immobile, e non intendeva andarsene. Tra
poco sarebbero dovuti andare a lezione, e quando finalmente avrebbe incontrato
gli occhi ametista di Zero, finalmente il suo sangue avrebbe cessato di
scorrere impetuoso senza un motivo, ma gliene avrebbe dato lui uno reale per
cui correre a briglia sciolte; dopo tutto, solo la vista di quella pelle nivea
dava al suo cuore l’impulso sfrenante di smuovere qualsiasi oggetto, pur di
avere quel ragazzo vicino a sé.
Quando bussarono alla porta
Kaname ci mise un po’ a capire che si era appisolato con il libro sul petto;
Aidoh entrò nella biblioteca avvertendo il Pureblood che erano tutti pronti
all’ingresso per poter andare a lezione: aspettavano solo lui. Stupito, ma
senza darlo a vedere, congedò l’Idol e cercò di darsi una sistemata alla bell'e meglio…non poteva farsi vedere dall’Halfblood tutto trasandato!
Dopo aver preso posto alla
testa del gruppo di Vampiri, le porte si spalancarono permettendo ai ragazzi di
uscire per raggiungere l’altra ala dell’edificio. Di nuovo, quella brutta
sensazione si fece strada all’interno del Vampiro, andando ad attorcigliargli
lo stomaco, tanto la fitta fu prepotente, questa volta. Tutte le ragazze della
Day Class erano lì, ansiose di vedere i loro ragazzi preferiti, sperando in uno
sguardo ricambiato; subito, Kaname vide Yuuki intenta a tenere a debita
distanza alcune di loro più spavalde di altre, riuscendo comunque a fermarle in
qualche modo. Cercando nella mischia, si rese conto di non riconoscere il
profilo di Zero, e nemmeno quei capelli tanto caratteristici; per un attimo fu
assalito dal panico, pronto a scorgere quel volto diafano in qualsiasi
momento.
-Ciao Kaname- lo salutò la
giovane Guardian, con un sorriso, non notando lo sguardo preoccupato del
Pureblood.
-Ciao Yuuki- rispose
incerto il Vampiro. Voleva trovare subito Zero, ma tra le ragazze non c’era e,
sebbene non era la prima volta che l’Halfblood mancasse all’appello,
altrettanto strano era il fatto che non lo avesse avvisato; insomma, dopo tutto
era un modo come un altro per vedersi all’infuori delle stanze e di fronte agli
occhi di tanti inconsapevoli.
-Oggi sei sola?- chiedere
se lei ne sapesse qualcosa era il modo più veloce per capire se la cosa era
grave o meno.
-Sì. Non sono riuscita a
trovare Zero da nessuna parte e sono preoccupata; può darsi ce gli sia venuto
uno dei suoi attacchi, ma mi sembra strano non averlo trovato in camera sua-
disse lei, pensierosa. Di certo non pensava che nello stomaco del Nobile
Vampiro si sarebbe andato a posare un macigno enorme, mentre quel senso
d’oppressione andava aumentando sempre di più. Inoltre lo impensieriva lo
scorrere impetuoso del proprio sangue, come a richiedere un tributo che sarebbe
dovuto essere versato.
-Allora buon lavoro, Yuuki-
-Buona lezione, Nobile
Kaname!-
Tra la folla, il Pureblood
scorso uno scintillio smeraldo e con nonchalance si voltò a vedere
cos’era: quando incontrò gli occhi di Miko, il ragazzo vide in quelli dell’altra
il disorientamento e forse un pizzico di paura; con un piccolo cenno che Kaname
non capì se l’altra l’avesse compreso, le fece intendere di raggiungerlo più
in là, lontano da tutti. E nel momento in cui finalmente le ragazze ed i
ragazzi della Day Class sparirono dalla sua visuale, ordinò ai compagni di
avviarsi alla lezione, mentre lui sgusciò dietro qualche albero alla ricerca di
Miko.
Per fortuna quella ragazza
non era tanto sciocca ed aveva capito ogni cosa, raggiungendolo con uno sguardo
colmo d’ansia.
-Miko, sai cos’è successo a
Zero?- chiese senza tanti giri di parole Kaname, prendendo l’altra per le
spalle.
-No. Io so solo che doveva
risolvere una situazione e poi tornare a fare il suo lavoro- rispose.
-Che cosa doveva risolvere?
A me non ha detto niente-
Non pensò affatto che forse
Miko non sapeva niente della notte che i due avevano passato insieme; insomma,
preso dal panico com’era in quel momento, a Kaname premeva solamente di
ritrovare il Silver-head senza tante cerimonie.
Vide la ragazza mordersi il
labbro inferiore, indecisa se rivelare o meno quello che Zero doveva fare; ma
un’occhiata omicida del Vampiro la persuase che in quel momento non era poi
così importante.
-Doveva parlare con
Gabriel. È stato strano per l’intera mattinata il Professore…quindi penso che
sia andato da lui. Ma non era un cosa lunga e mi sembra che ci stia impiegando
troppo…inoltre ho un brutto presentimento- disse tutto d’un fiato, in modo che
Kaname non potesse partire in quarta ma ascoltasse fino all’ultimo quello che
lei aveva da dire.
La cosa non gli piaceva
affatto. Riducendo gli occhi a due fessure, Kaname lasciò la ragazza e si
diresse a passo di marcia verso gli appartamenti dei docenti, non prima di aver
provato a “rassicurare” Miko: era un miscuglio di sentimenti, come avrebbe
potuto tirar su il morale a qualcuno?
La cosa non gli piaceva
affatto. Perché Zero sarebbe dovuto andare a parlare con il Professore? Avevano
risolto ogni cosa, perché continuare ad insistere? Perché cercare in tutti i
modi di appianare i fatti?
Non sapeva di preciso dove
stava andando, perché non vedeva realmente la strada; in realtà, Kaname si fece
solamente guidare dall’istinto verso la stanza dove doveva arrivare.
Ancora non riusciva a
credere a quello che era successo. Si sentiva svuotato di ogni emozione, di
ogni sentimento. Niente. Oramai era solo un involucro vuoto che vagava, senza
sapere dove i propri piedi lo avrebbero realmente portato. Di qua…di là…non
faceva alcuna differenza, l’importante era che i suoi occhi non avrebbero
dovuto vedere quelle polle amaranto colme di dolore nel vederlo, quelle stesse
polle di cui il proprio cervello gli rimandava immagini su immagini,
ricordandogli momenti che avevano passato insieme ma che non riuscivano
a smuovere nulla in lui. O meglio, qualcosa smuovevano, come non potevano dopo
tutto il sentimento che aveva provato verso quella persona? Solo che adesso era
troppo preso dalla violenza subita, per potersi ricordare di quei particolari
dolcissimi.
Vicino a lui, Gabriel lo
osservava assente. Dopo averlo preso, si era sentito stranamente libero: era
tornato il sé stesso di prima, solo ora conscio di aver fatto la cazzata più
grande di tutti il mondo, andando a sporcare quell’essere così dolce ed
effimero. Aveva capito, troppo tardi, che la gelosia che provava nei confronti
di quel legame che univa Zero e Kaname lo aveva corroso sin dall’inizio come
mai gli era successo prima; aveva sempre avuto la capacità di plasmare i
sentimenti negativi facendo in modo di eliminarli senza che questi avessero
riscontro nella sua personalità. Eppure, niente aveva potuto contro la forte
gelosia di cui si era sentito permeato per gran parte della sua permanenza alla
Cross Academy; non sapeva come, ma quel sentimento lo aveva logorato e reso
talmente geloso e cieco a quello che succedeva, che non si era reso conto del
male che realmente aveva in sé se non quando era ormai troppo tardi. Quando si
era sentito finalmente una cosa sola con Zero, era tornato semi cosciente,
consapevole comunque che doveva lasciare libero il Silver-head e che neanche la
migliore scusa al mondo sarebbe servita all’altro per perdonarlo dell’enorme
peccato che aveva compiuto; tuttavia si era reso conto che gli era impossibile
lasciare quell’antro caldo, era intossicante per lui quella sensazione ed aveva
voluto protrarla per quanto più tempo avesse potuto. Di certo ora non aveva
proprio nessuna scusante!
-Zero…- sussurrò flebile
nella speranza, vana, che l’altro gli potesse rispondere. Non meritava neanche
una singola parola da parte di quell’essere, a suo parere, perfetto…sì,
perfetto con tutti i suoi difetti ed i suoi pregi, contraddittorio, no? Eppure
anche se piena di difetti, la persona che entra nella nostra visuale e diventa
il perno della nostra vita, diviene anche la persona più perfetta che ci possa
essere proprio grazie a quei difetti che diventano amabili. Ma poi, che difetti
aveva Zero? Rispondeva arrogantemente alle volte? Solo perché non aveva messo
in chiaro i suoi sentimenti per Kaname. Ogni tanto risultava sfoggiare una
maschera di indifferenza? Era normale data la sua storia passata, ma adesso il
Pureblood avrebbe passato il resto della vita a trasformare quella finta
indifferenza in qualcosa di grande e prezioso…usando metodi alquanto
inconsueti!
-Mi dispiace, Zero… So che
questo non mi farà perdonare per ciò che ti ho costretto a subire, ma non ero
completamente in me- la voce sempre bassa, morbida per non spaventare
ulteriormente il ragazzo. -Io…credo di aver subito troppo intensamente il
legame che unisce te e Kaname; ne sono stato geloso penso sin dal primo
momento, e proprio quella gelosia ha fatto marcire qualcosa dentro di me che
si è poi trasformato in quel mostro che hai visto ieri e che io non ho saputo
riconoscere. Non lo trovi buffo? Una persona che non si riconosce in sé stessa!
Già…buffo-
Gabriel non sapeva nemmeno
se il ragazzo lo stesse veramente ascoltando o se fosse chissà dove con la
testa, eppure continuava a parlargli come se stesse parlando con una persona in
coma; in genere affermano che parlare a quella persona le faccia bene, sentire
qualcuno di familiare vicino è come se poco alla volta potesse riportarla tra
le persone care. Ma Zero non era in coma, e forse non rispondeva per il
semplice motivo che…beh, non voleva più avere niente a che fare con lui!
Ovviamente, Zero aveva
ascoltato tutto; ma cosa poteva dire all’altro? Che lo perdonava quando dentro
di sé non sapeva cosa pensare? L’unica cosa che gli passava per la mente era il
volto di Kaname indignato alla sua vista, nel vederlo sporco del sentimento
contorto di qualcun altro…eppure non riusciva a colpevolizzare del tutto
Gabriel, un po’ perché aveva fatto parte della sua vita in un momento di
estremo bisogno, un po’ perché era vero che il suo legame con il Vampiro era
sempre stato strano e come aveva logorato sé stesso, aveva finito col logorare
anche persone esterne che non avrebbero dovuto entrarci, in quella storia.
Prima di alzarsi per andarsene,
Gabriel fece una cosa che mai l’altro si sarebbe aspettato: gli carezzò la
testa. E la cosa strana fu che Zero non ebbe alcun brivido di terrore
serpeggiargli lungo la schiena, ma solo una sensazione di calore che si
propagava per tutto il corpo calmando quel sangue ribollente che gli scorreva
nelle vene. Era stato come il tocco che gli riservava all’inizio della loro
conoscenza, quando ancora lui non sapeva niente del proprio sentimento per
Kaname, e l’altro ancora non era stato colto da vipera gelosia. Non fecero in
tempo a dire niente, che come un uragano Kaname entrò nella stanza facendo
sussultare entrambi i ragazzi; subito Gabriel ritrasse la mano.
-Zero…- provò a dire il
Pureblood, ma non fece in tempo a finire che il Silver-head colto dal terrore,
voltò il viso dall’altra parte celando gli occhi scuri e adombrati al ragazzo.
Se all’inizio il moro era
sorpreso dal comportamento di Zero, smise di esserlo nell’esatto momento in cui
molti punti si congiunsero: il letto sfatto su cui era steso l’Halfblood, la
camicia non completamente abbottonata e la divisa stropicciata, lo sguardo
colpevole che aveva il Professore… Prima che il suo fantomatico cervello
entrasse in azione, Kaname si fiondò su Gabriel, prendendolo per la camicia e
sbattendolo al muro senza troppa grazia.
-Che cosa gli hai fatto?-
utilizzò una voce bassa e naturale, come se nulla fosse successo: era
decisamente più paurosa, visto che quegli occhi amaranto a stento si
trattenevano dal diventare di un bel cremisi acceso!
Quasi non diede tempo
all’altro di rispondere che violentemente lo scagliò dall’altra parte della
stanza, facendolo gemere: era caduto sul braccio destro.
-Che cosa gli hai fatto?- chiese, maggiormente irato dal fatto che
quello non lo degnasse di una risposta (non si rendeva conto che non gliene
dava il tempo!).
-Non ti credere di farmi
paura mostrandomi la tua forza di Vampiro. So di essermi comportato male e so
di non meritarmi il perdono di Zero…io non posso fare niente per lui adesso
(com’è ovvio), è meglio se vi lascio…- voleva aggiungere per sempre, ma sarebbe
stato superfluo.
-E certo! Te ne vai! Non potevi evitare di farci l’immenso piacere di
conoscerti, piuttosto?-
Gabriel si morse il labbro
inferiore pur di evitare di dare ragione all’altro. Ok, ci stava tutto che non
era un bel comportamento il suo, ma che altro avrebbe potuto fare?
Inginocchiarsi piangente non sarebbe servito a niente, tanto meno implorare il
perdono di Zero; e poi, insomma, era lui quello che andava via senza niente
così com’era arrivato…no, forse al suo arrivo qualcosa aveva, almeno l’amicizia
che lo legava al Silver-head. Adesso si era giocato come uno stupido anche
quella! Era Kaname che avrebbe continuato ad avere al suo fianco uno splendido
ragazzo che, ne era certo, gli avrebbe dato tutto sé stesso; lui doveva solo
sparire, andare via, non farsi più vedere e chi più ne ha più ne metta.
-Beh, almeno abbi la
decenza di parlare! Non stare lì a guardarti intorno come se fossi tu la
vittima!-
Kaname dava le spalle al
letto dove era steso Zero, avanzò verso Gabriel per…smuoverlo, assestargli
qualche pugno, massacrarlo di botte per quello che aveva fatto al suo ragazzo,
qualsiasi cosa insomma! ma fu fermato. Stupito si volse a vedere cosa lo
tratteneva, e rimase sbalordito nel vedere la mano di Zero stringere forte la
giacca della sua divisa mentre gli occhi gli chiedevano di lasciar perdere.
-Ma Zero…- Il Silver-head
tuttavia strinse maggiormente la giacca, costringendo il Pureblood ad
abbassarsi al suo livello per permettere all’altro di abbracciarlo, prendendolo
alla sprovvista. Kaname non poteva credere a quello che l’Halfblood aveva
fatto, il tutto per proteggere comunque il Professore, ma istintivamente
ricambiò la stratta come a volerlo salvare da qualsiasi cosa; era il suo scudo.
Zero non si capacitava
della sua azione; non pensava di avere la forza per fermare Kaname, ma gli
dispiaceva quello che Gabriel stava subendo e soprattutto il fatto che non
potesse andarsene quando entrambi non volevano che quello: uno per avere la
voglia di uccidere o per non ricordare il dolore subito; l’altro per non
ricordare cos’aveva fatto e per scappare da ciò che continuava ad avere di
fronte! Per una volta in vita sua voleva fuggire e lo avrebbe fatto; e poi non
aveva il potere né il dovere né la possibilità di fare qualcosa per aiutare il
Silver-head. Zero si morse il labbro, indeciso se parlare o meno, non sapendo
come congedare il Professore.
-Addio, Gabriel- alla fine
era molto più facile e veloce per tutti.
Con un ultimo sguardo al
moro e al suo ragazzo, Gabriel si alzò e uscì dalla stanza: doveva passare a
salutare il direttore Kaien prima di andare via definitivamente.
-Zero…- provò a sussurrare
il Pureblood, non sapendo bene come affrontare la cosa.
-Stringimi ancora un po’
Kaname- disse solamente il Silver-head. -Possiamo andare in camera? Vorrei
dormire un po’ e non pensare a niente-
-Ok…farò arrivare un
messaggio a Miko, era molto preoccupata per te non vedendoti all’uscita della
Night Class- Lo aiutò dolcemente ad alzarsi, ma vedendo che l’altro mal si
reggeva sui propri piedi lo prese in braccio senza stare ad ascoltare le
lamentele di Zero.
-Per una volta, voglio
prendermi cura di te fino all’ultimo, e se questo prevede portarti in braccio
fino alla camera allora che sia- c’era dell’ironia in quella frase,
accompagnata da un dolce sorriso che ben si incastrava sulle labbra del
Pureblood; Zero fece un sorriso tirato, prima di poggiarsi alla spalla del
Vampiro e appisolarsi per il cadenzato molleggiare del corpo. Solo quando si
sentì sistemare su delle lenzuola morbide e fresche si decise ad aprire gli
occhi per scorgere la camera di Kaname immersa nell’oscurità; non aveva acceso
la luce né aperto un po’ i pesanti tendaggi nella speranza che qualche raggio
di Luna potesse filtrare nella stanza. Totalmente al buio con il proprio corpo
appoggiato sul petto dell’altro che a mala pena si era tolto la giacca della
divisa, così come la sua che chissà che fine avesse fatto. Si addormentò lì, di
colpo, senza dire o fare niente che potesse rompere il silenzio che si era
creato. Kaname non sapeva cosa fare, prese solamente a passare lento e dolce la
mano tra i capelli del Silver-head sperando di cacciare gli incubi e
permettere al ragazzo di dormire bene.
Sollevandosi, fece
incontrare i propri occhi con quelli amaranto dell’altro, guardandolo serio.
-Non hai chiuso occhi,
vero?-
-Buongiorno Zero- rispose
semplice il Vampiro, sorridendo dolce. -Ho preferito osservarti dormire; sei
stupendo con le labbra semiaperte e il respiro lento- Il rossore che prese le
guance del Silver-head fece gongolare piacevolmente Kaname, che sorrise
ampliamente, mentre Zero voltò veloce il viso dall’altra parte: gli facevano
piacere quei commenti (anche se non lo avrebbe ammesso così facilmente), ma
lasciare che l’altro lo vedesse arrossire…no, ancora non ci riusciva! Lo
imbarazzava troppo!
-Hai fame, Zero? Vuoi che
ti vada a prendere qualcosa?- chiese premuroso Kaname. La mano non aveva smesso
un attimo di accarezzare l’altro in ogni angolo che poteva raggiungere senza
farlo tremare.
Quando il Silver-head si
voltò di nuovo verso di lui, il Vampiro non seppe come interpretare quelle
polle che incontrò: i sentimenti si mischiavano velocemente, senza lasciarne
trapelare neanche uno; cosa voleva, che rimanesse con lui oppure che per un po’
lo lasciasse solo? Magari tutte quelle attenzioni non gli facevano neanche
piacere…dopotutto Zero aveva dovuto pensare a sé stesso per tanto tempo.
-Vuoi rimanere un po’ da
solo?- Davvero, avrebbe fatto qualsiasi cosa perché l’altro gli dicesse anche
solo una parola!
-No, Kaname…- sussurrò
appena il Silver-head, fece per dire altro, ma divenne improvvisamente rosso
costringendolo a distogliere lo sguardo.
Sbalordito da quella
reazione, Kaname ci mise un po’ a riprendersi; ma non appena seppe cosa fare,
si avvicinò con un sorriso sornione stampato sul volto.
-Il tuo modo di arrossire è
affascinante, Zero. Quando sento il profumo del tuo sangue che scorre veloce
nelle vene non posso fare a meno di trattenere un sospiro per non saltarti
subito addosso- gli sussurrò nell’orecchio. Quella voce così vicina,
così involontariamente sensuale faceva tremare il corpo del Silver-head…che
ricordava ogni cosa della notte passata insieme, anche quelle mani che
continuavano a non celare la propria presenza sul suo corpo.
-Ed è adorabile il fatto
che ti imbarazzi quando mi vuoi chiedere di starti vicino-
-Non ti stavo chiedendo
niente del genere…- provò ad opporsi Zero, chiudendo gli occhi per sentire
maggiormente quelle attenzioni.
-E allora ti tengo stretto
qui, senza preoccuparmi che tu possa allontanarmi- fece Kaname saccente,
stendendosi sul letto e portandosi dietro il ragazzo.
Trovandosi nuovamente con la
guancia sul petto del Vampiro, Zero si impedì di fantasticare oltre, vista
la pelle morbida sulla quale si ritrova…insomma, dopo una giornata come quella
precedente ci mancava solo la sua voglia di fare l’amore con Kaname! Eppure le
immagini e le reazioni che il proprio corpo gli mandava erano inconfondibili;
però aveva paura, di tutto.
-Kaname…- iniziò.
-Dimmi- la mano che
pettinava distratta i capelli argentei.
Il Silver-head si morse il
labbro inferiore, non sapendo bene come continuare; aveva parlato prima che il
suo cervello gliene desse il permesso, e adesso gli mancavano le parole per
esprimere quello che sentiva dentro.
-Zero. Con me non devi
avere alcun tipo di problema; dopo quello che ti è successo ieri, puoi
prenderti tutto il tempo che vuoi per mettere in ordine i tuoi pensieri e
capire quello che vuoi fare- spiegò tranquillo Kaname, sapendo che avrebbe
assecondato qualsiasi cosa l’altro avesse voluto fare.
Il Silver-head si issò
lentamente sul gomito, di modo che i suoi occhi potessero vedere quelli limpidi
dell’altro.
-Io penso di sapere già
cosa voglio fare…per lo meno, il mio corpo ne è al corrente- Gli occhi ametista
che brillavano di consapevolezza, mentre le labbra andarono alla ricerca delle
gemelle che gli erano mancate come l’aria che respirava; solo quando le
incontrò si rese realmente conto di quanto gli era sembrato di aver smesso ogni
funzione dalla sera precedente quando quello stesso letto li vedeva complici
dello stesso, identico, genuino amore che l’uno provava per l’altro. Le lingue si
andarono toccando timide, cercando di capire se ogni cosa fosse al posto
giusto, e quando la decisione prese il posto dell’attenzione, il bacio si fece
più intrepido e caldo. D’istinto, Zero si issò sulle gambe del Vampiro per
riuscir ad avere più accesso nell’antro caldo del Pureblood, le mani che si
posarono sulle guance e spostarsi poi frenetiche alla cute, al collo e più giù,
dove la camicia per quel giorno non era un intralcio.
-Z…Zero…- gemette Kaname
tra le labbra del Silver-head. -Sei sicuro?- chiese, trattenendo l’altro per i
polsi; gli occhi che non velavano la preoccupazione.
-Sì- rispose deciso Zero,
ben sapendo che al Vampiro non gli serviva sapere altro. -Amami Kaname- gli
sussurrò lascivo all’orecchio, prima di leccarlo sensuale per sottolineare la
richiesta.
Le bocce andarono a cercarsi nuovamente,
facendo intendere come l’uno volesse l’altro e come si apparterranno; si
amavano troppo per non cercare di sfiorarsi.
Zero passò la mano sopra i pettorali
di Kaname, per passare poi al ventre e risalire fino a trovare quei bottoncini
rosati che, lo sapeva, non smetterà un attimo di torturare. Iniziò a giocarci,
sentendolo sospirare, gli occhi socchiusi per non perdersi nessuna mossa del
Silver-head. Si spostò sul dorso con movimenti leggeri, mentre lui, succube, lo
guardava con occhi languidi.
Dopo, a sua volta gli sfilò la
maglietta, che andò a fare compagnia alla sua da qualche parte sul pavimento.
Portò lento una mano sul cavallo dei
suoi pantaloni; il sospirare che si fa’ più pesante, mentre la sua erezione
comincia ad attivarsi, per le attenzioni concessegli. Continuando la sua "tortura", il Silver-head spostò la mano,
portandola al bottone, che slacciò velocemente, e subito tirò giù la lampo,
togliendo a Kaname i pantaloni. Iniziò a giocare con l’elastico dei pantaloni; e
lui, Zero lo riuscì a sentire perfettamente, eccitandolo maggiormente.
Provò ad entrare nell’intimo, ma
Kaname lo fermò, decidendo di prendere in mano la situazione. Gli tolse i
pantaloni e i boxer, facendolo rimanere nudo, di fronte a lui.
Zero provò a protestare, vedendo l’altro
ancora in intimo, ma il Vampiro lo ignorò bellamente per concentrarsi su quell'asta pulsante. La guardò, come se non sapesse cosa fare; ma subito si
avvicinò di più al Silver-head e la toccò con la lingua. Zero fremette, mentre
il proprio fiato si fece sensibilmente più corto.
Kaname iniziò a giocare con il
membro, dando lappate qua e là; nel frattempo, una mano birichina andò ad accarezzare
i testicoli. Ad un tratto, senza che Zero potesse rendersene conto, lo prese
tutto in bocca, mozzandogli il fiato in bocca, le labbra spalancate in cerca di
aria; sentirsi di nuovo dentro quella cavità calda gli fece girare leggermente
la testa. Dopo un attimo, in cui il Silver-head lo invogliò a continuare,
iniziò a pompare, con un dito che, debitamente bagnato, stava
cercando di rilassare quell’anello di muscoli che il giorno precedente aveva
tanto amato stuzzicare.
-Ahh!!!- ansimò Zero, consapevole di
aver quasi raggiunto l’apice. –Ti…ti prego Kaname!! Di…ahhh!!!...Di più!!!-
Gridò, colto dal suo aumento di velocità.
Quando l’Halfblood sentì di star per
venire, cercò di spostarlo, per non far finire tutto subito, ma senza riuscirci,
col risultato che gli venne in bocca: Kaname ingoiò tutto. Una piccola
gocciolina gli scese di lato, e con un dito la raccolse portandola alle labbra,
assaggiandola insieme al resto.
Zero seppe per certo di essere rosso
per i preliminari appena svolti, ma dopo questa sua visione erotica, toccò sfumature di rosso ancora sconosciute, e sentì la propria erezione svegliarsi di nuovo.
Kaname lo baciò, facendogli assaggiare i suoi stessi umori. Zero, nel
frattempo, gli tolse i boxer e andò ad accarezzare la sua, di erezione,
pulsante e viva. Iniziò ad accarezzarla con una mano, mentre con l’altra lo
tenne vicino a sé per baciandogli il collo, lasciandogli tanti piccoli segni
rossi tutti vicino l’uno con l’altro.
Tuttavia Zero non fece in tempo a
continuare che dovette smettere di giocare con l’erezione del Vampiro; venne
preso per le spalle e ridisteso sotto di Kaname. Lentamente il Pureblood scese
sui suoi capezzoli, che mordicchiò e succhiò; poi giù, al suo ombelico,
mordendone i contorni. Arrivò, all’inguine, ma non si dedicò subito alla
virilità. Gli baciò l’interno coscia, lasciando un piccolo segno rosso anche
lì.
-Kaname!!!!!- urlò il Silver-head con
la voce di nuovo piena di voglia ed aspettativa. L’altro decise (da “bravo
ragazzo”) di accontentarlo.
Iniziò a baciarlo sull’erezione,
partendo dai testicoli, fino alla punta, dove prese il membro tutto in bocca,
d’improvviso. Zero strinse spasmodico le mani, il suo volto che scattò
dall’altra parte e la schiena che si andò inarcando.
Bastò poco perché Zero venne
copiosamente, di nuovo, nella bocca del Vampiro. E di nuovo quello non si spostò, sempre
desideroso di assaggiarlo: amaro e dolce insieme.
Alzò lo sguardo sui suoi occhi persi e
semichiusi, dopo averlo ripulito.
Era bello, Zero. Veramente troppo
bello, con quello sguardo di pura estasi sul volto. Gli posò due dita sulle
labbra, che l’altro si premurò di bagnare. Le fece scivolare lungo i pettorali,
poi sui glutei, fino al suo orifizio. Ci giocò un po’, per rilassarlo, ed infilò
piano un dito, dando il tempo a Zero di abituarsi all’intrusione.
Quando Kaname vide il suo volto
rilassarsi leggermente, iniziò a muovere quella falange, facendola entrare ed uscire.
Intanto lo distrasse con piccoli baci sulla punta della sua
erezione, ed alle volte baciando lui, passionalmente.
Quando sentì che si era abituato al
primo dito, ne andò inserendo un altro, poi un altro ancora: il suo fiato
sempre più corto; gemette, sotto le attenzioni del Pureblood, e quest’ultimo
gemette di piacere nel vederlo così. Quando gli toccò la prostata, Zero inarcò
la schiena, spalancando gli occhi, tornando poi a respirare, ma più velocemente
di prima.
-Kaname…- lo supplicò. E a quella voce
non resistette; il Vampiro capì di non potercela fare più a trattenersi.
Sfilò le dita, lasciandolo
boccheggiante dalla sorpresa, ma subito, non appena si fu posizionato tra le sue gambe, lo penetrò con
il proprio membro. Cavolo quanto era ancora stretto! Con le dita non sembrava,
ma continuava ad essere stretto, e la cosa fece scoppiare di piacere il Vampiro!
-Continui ad essere stretto Zero…-
gemette Kaname. -Lo adoro…-
Non appena riuscì ad entrare per tutta
la lunghezza, aspettò il cenno di Zero per iniziare a muoversi dentro di lui. All’inizio
fu un movimento lento, con andò aumentando gradualmente, così che il
Silver-head poté abituarsi all’intrusione.
-Ahhh!!! Kaname…più…più veloce.
Ahhh!!- gemette lui, sotto le spinte dell’altro.
-Oddio!!- fece subito dopo,
aggrappandosi alle sue spalle. Il suo gemere nelle proprie orecchie mandò Kaname in
estasi.
Lo baciò, mentre spinta dopo spinta
andò a toccargli la prostata, mandando in delirio entrambi.
Bastano poche spinte, ed entrambi
vennero insieme, Kaname dentro di lui, imprimendo nuovamente il proprio marchio
sul suo ragazzo; Zero venendo tra di loro,
mentre il bacio che si stavano ancora scambiamo sconvolse entrambi nel
profondo.
-Ti amo, Kaname- disse Zero, i suoi
occhi incatenati a quelli amaranto del Vampiro, mentre nel suo petto si espanse
un sentimento talmente profondo che quasi fece fatica a tirar fuori…
-Ti amo anche io, Zero- gli sussurrò.
-Kaname…- provò a dire Zero, la voce
un po’ roca.
Gli occhi del Vampiro si spostarono
nuovamente in quelli ametista liquido del ragazzo non appena ebbe finito di
pulire gli addomi di entrambi dai loro piaceri.
-Ti…ti va’ di bere il mio sangue?- la
sua voce era un po’ timida, ma la ferma decisione era ben presente nel timbro.
Kaname spalancò gli occhi, non
aspettandosi minimamente una proposta del genere, annuendo a ruota,
l’eccitazione che permeava nel suo corpo. Era dalla prima volta che aveva
lasciato a Zero il permesso di bere il proprio sangue che aveva desiderato
assaggiare il sapore di quello dell’altro. Stendendolo sotto di sé, Kaname
leccò brevemente il punto in cui avrebbe affondato i propri canini, per
immaginare il sapore che lo avrebbe inondato di lì a poco; e quando finalmente
ruppe ogni tipo di argine e quel liquido poté finalmente correre nella propria
cavità orale, capì di non aver mai desiderato altro sangue e di non aver mai
bevuto niente di più buono ed afrodisiaco, con quel profumo di selva e muschio
che gli mandavano come una vampata di aria fresca nel proprio corpo. Quando si
fu saziato di quel frutto proibito, lasciò il proprio collo esposto alla sete
del Silver-head, che lo morse andando a chiudere il Blood Bond che si era
formato tra di loro.
Guardandosi negli occhi, si concessero
un ultimo, silenzioso bacio, prima di andare a farsi una doccia e prepararsi ad
affrontare la nuova dura giornata che li attendeva.
La risata mal trattenuta di Kaname
incuriosì il Silver-head, che lo guardò non capendo cos’avesse tanto da
sogghignare.
-Non vorrei essere nei tuoi panni… Dovrai
dare parecchie spiegazioni a Miko, perché mi sa proprio che ti sta aspettando
sul piede di guerra-
Come avete visto vi ho lasciato subito alla storia, mi sembrava giusto nei vostri confronti visto che vi ho fatto penare quest'ultimo capitolo come solo Dio sa cosa! Beh, non ho molte scusanti per questo ritardo enorme, se non che ho avuto due esame, che a settembre ne ho altri due, che la mia ispirazione si è un po' andata a fars...beh, voi sapete dove ^.^" Vi prometto che la prossima FF che pubblico su questi due (già in corso di scrittura^.-) la finisco di scrivere prima di postarla, perchè mi rendo conto che è una tortura aspettare l'aggiornamento. Tolto questo, mi dispiace che come capitolo faccia un po' schifo (perchè me ne rendo conto), è troppo veloce, e ho fatto risolvere la "violenza" come se fosse una cosa di tutti i giorni; mi dovete scusare, ma dopo averla scritta e riscritta, ho optato per la meno peggio =.= Non ce l'abbiate troppo con me perchè non ho fatto tipo uccidere Gabriel, ma è un personaggio a cui tengo e a cui gli ho fatto fare una parte molto brutta =( quindi almeno alla fine l'ho lasciato solo un po' strapazzato! In ultimo, per tutti voi che avete seguito assiduamente e mi avete sopportato, ho una sorpresa che spero di pubblicare in settimana, quindi non scappate!!^.^ Bene! Detto tutto ciò, ringrazio come al solito chi ha solo letto questa povera FF, chi ha preferito, ovvero
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chi ha inserito questa storia tra quella da ricordare
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2 -
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e naturally, chi ha recensito!
versus11:
ciao! Mi dispiace per questo enorme ritardo^^" comunque anche a me da
una parte dispiace che questo capitolo sia l'ultimo, anche se visto che
l'ispiration per questa FF si stava esaurendo completamente, è
meglio così^^ sennò mi dispiaceva lasciarla incompleta!
Un bacio e alla prossima!!
Avly:
hola! Ebbene sì, la prossima storia KanamexZero è
già in corso, ho "già" scritto i primi tre capitoli e
spero di riuscirla a completare perchè è decisamente
affascinante! Mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto,
nonosctante sia una schifezza, visto che ho dovuto raccimolare tutta
l'ispirazione finale che avevo per questa storia, e mi dispiace un
casino farla terminare così male, ma da una parte è anche
voluto^^Contentissima che la lemon precedente sia stata meravigliosa e
tutte le fantastiche cose che hai detto; e devo dire che spero che
neanche questa di lemon sia risultata volgare, perchè è
una cosa che proprio non sopporto, le scene lemon volgare e fin troppo
esplicite...comunque^^ Visto che questa ti è piaciuta tanto,
voglio poi sapere cosa ne pensi anche della prossima (che spero
arriverà presto) e di una piccola sorpresa che vi farò
trovare in settimana^.- a presto e tanti baci!! :*
rasiel:
buonasera!!!!! Mi sa che su questo capitolo la mia bravura si è
un po' andata a farsi benedire, ma sono certa che con la piccola chicca
che ho in mente per voi riuscirò a tornare in carreggiata in
perfetta forma! O almeno spero ^.^" Felicissima che la lemon precedente
ti sia piaciuta, e devo ammettere di esserne orgogliosa, un po' del
capitolo in generale, perchè è quello che sono riuscita a
costruire meglio! adesso però sono curiosa di sapere che
ne pensi di questo di capitolo!! Bacioni! :*
Skadi:
piccola mia!! Quanto tempo è che non ci sentiamo?? Devi
perdonarmi, ma sono tornata da poco a casa e lo studio mi ha già
fatto sua prigioniera!=( Però una di queste sere mi
connetterò finalmente e così potrò sapere come
stai^^ Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, anche
perchè io ne sono molto fiera (sebbene questo non tenga il
confronto)!! Grazie dei mille complimenti mio piccola!! E spero di
sentirti presto! BACIONI!!:*
Beh
ragazzi miei, spero di beccarvi presto su questi schermi e magari
sempre con questa coppia, che le idee non finiscono mai con loro! Si
prestano per OGNI cosa, loro^.^ Bacioni e alla prossima!!
*Kissu*
Ps: domando scusa per i tremendi errori che vi erano, vi giuro che me ne sono vergognata da morire per quanto erano stupidi! Comunque ringrazio tutti coloro che hanno recensito la storia, così da darmi la possibilità di accorgermi dell'orrore che avevo scritto. Bacioni e a fra poco!^.-