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Autore: lafatablu    11/08/2010    2 recensioni
Angel ha appena lasciato Sunnydale, trasferendosi a Los Angeles. Deve iniziare una nuova vita e sente, ora come non mai, il peso del suo passato. Buffy, anche lei sola, decide di passare l’estate a Sunnydale e non sa darsi pace per la partenza di Angel. Deve davvero rassegnarsi a tutta quella tristezza senza combattere? Decide che andrà a trovare suo padre a Los Angeles. Racconterò di loro. Pensieri ed Emozioni di Anime che si cercano.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 07

 

Non riusciva a dormire. Era rientrato poco prima dell’alba e non ricordava come fosse riuscito a raggiungere il letto in cui ormai si rigirava da ore. – Al diavolo. Maledizione, inutile insistere – Alzandosi, iniziò a girovagare distrattamente per la casa. Cercando qualcosa da fare, diede uno sguardo annoiato alla libreria e fece scorrere le dita su alcuni libri, come se potesse leggerne il contenuto con il solo tocco. – Dovrei avere qualcosa su questo, almeno credo. – Cercava di dare un senso a quello che era accaduto la notte prima. Non erano allucinazioni frutto di una mente malata. Erano sicuramente di natura mistica o forse addirittura demoniaca, non poteva escludere nulla. – …e questo? da dove salta fuori? – sorrise ricordandone la provenienza

Aforismi, massime e proverbi nel tardo Medio Evo

Tienilo tu, non mi serve più, tanto non lo leggerò. Dovevamo fare una cosa per storia e letteratura, ma Willow ha fatto una breve ricerca su internet e abbiamo scopiazzato da lì. Magari a te piace, sono poesie della tua epoca. – Eh no, Buffy e la storia non sarebbero mai andate d’accordo. Sorrise ancora, mentre, con un movimento circolare del pollice, accarezzava la copertina del libro. Lo sguardo perso nel vuoto. – Buffy, non sono così vecchio, sono nato parecchi secoli dopo il medioevo …e queste non sono poesie – tornò a sdraiarsi sul letto portando con sé il libro – Mi dispiace Angel, non volevo metterti in imbarazzo – fece scorrere distrattamente alcune pagine – No, infatti non mi sento affatto in imbarazzo, è solo che mi diverte il modo in cui tu e Willow approfondite le vostre ricerche. Non preoccuparti per me Buffy. Non cercare di essere diversa da come sei, solo perché hai paura di “ferirmi” e poi la prendeva in giro per farla ridere, perché lui adorava quando lei rideva – quello che invece è imbarazzante e la tua abissale ignoranza verso gli eventi storici. – Era così facile ridere con lei.

Ah, e così io sarei ignorante eh? Signor “mastico tanti libri quasi quanto Giles”. Perché invece non mi aiuti un po’ tu con la storia? – Era bellissima quando faceva quelle smorfie, come se fosse offesa sul serio.

Dopo

Dopo cosa?

Dopo questo

…e mentre intorno a loro il mondo spariva, le loro labbra si univano. Un unico respiro, un solo battito. Due anime che vibravano insieme, bocche assettate dalla stessa passione. Il cielo e il mare diventano una sola cosa, senza più confini. Le sue labbra sapevano di sole. Se il sole avesse avuto un sapore, avrebbe avuto quello delle labbra di Buffy.

 

Portò le mani sulle labbra, sfiorandole con le dita, come se volesse trattenere ancora dentro sé quel ricordo dolcissimo. – Ho bisogno di lei e lei ha bisogno di me. Proprio ora, in questo momento, lei ha bisogno di me – La sua attenzione fu catturata da una frase del libro che era stata sottolineata più volte con inchiostro rosso. "Non sono quello che dovrei essere e neanche quello che ho intenzione di essere" – Ah pinocchia, allora non è vero che non l’hai letto …e ora ricordo che ne abbiamo anche parlato …e tutto quel discorso sull’indossare la maschera – Ripensando a quella sera, ricordò che le disse di quanto per lui fosse importante che non cercasse di essere diversa da come era, pensando così di piacere di più a lui. – Io ti amo esattamente come sei. Con i tuoi diciassette anni, la tua forza e la tua dolcezza. Non ti vorrei diversa Buffy. Non indossare la maschera con me. Quando sei con me, devi sentirti completamente libera di essere te stessa. Il guaio della maschera Buffy, è che se la indossi troppo a lungo dopo non è più tanto facile toglierla. Se tieni per troppo tempo la maschera, finisci per farla diventare la tua faccia …e dimentichi chi sei veramente – Chiuse gli occhi ricordando la voce che aveva sentito quella notte “…per non scordare chi sei, per non scordare chi siamo.” Rimase lì fermo immobile, cercando di decifrare meglio quella improvvisa sensazione di pericolo che sentiva in quel momento.

Non farlo Buffy, non nasconderti dietro una maschera.

A Sunnydale stava succedendo qualcosa, ne era certo. Lanciò il libro sul letto, e alzandosi afferrò velocemente il telefono. L’ansia lo stava divorando da dentro.

– Pronto? Si Angel. No…no… stia tranq… mi ascolti per favore. Voglio solo sapere come sta lei –

– Sta bene. Non l’ho vista molto in questi giorni, ma sta bene …e presto starà anche meglio –

– Cosa sta accadendo? sento che mi nasconde qualcosa. La prego… io ho bisogno di sapere –

– Assolutamente no, qui è tutto a posto …e comunque, è ancora affar tuo? Dove sei adesso? –

– Non è importante sapere dove sono, non sono più lì, è questo che conta. Sapere cosa sta accadendo a Buffy invece è ancora affar mio, lo sarà sempre …e non lasciatela sola, non ora –

– Non è sola, non lo è mai stata. Noi siamo sempre stati accanto a lei. Devo chiudere ora… –

– Si… lo so – la voce ora era solo un debole sussurro carico di dolore e colpa …e l’altro capì

– Senti… devo chiudere davvero, ma possiamo risentirci …e cer… cerca di stare tranquillo –

– La ringrazio Giles, richiamerò certamente …e grazie anche per questa sua… grazie –

Stimava molto il signor Giles e sapere che lui voleva mantenere un qualche contatto con lui, lo rasserenò non poco, ma non gli aveva detto la verità. Buffy non stava affatto bene.

 

*** *** ***

Giles rimase pensieroso ad osservare la cornetta del telefono che aveva appena posato.

– Buffy non sta affatto bene mio caro ragazzo, e tu non stai certamente meglio di lei -

 

- Giles cosa fa? Parla anche da solo adesso? Chi era al telefono? La sua nuova fidanzata? –

 

Esistono alcune persone al mondo che hanno il raro dono di essere fastidiosamente inopportuni e indelicati, ma nessuno poteva battere Xander Harris. Lui primeggiava in questo e inoltre possedeva anche il dono del tempismo perfetto. Riusciva sempre a dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato …ma aveva un cuore d’oro e lui gli voleva bene come ad un figlio. Risentire Angel, aveva riportato a galla vecchi dolorosi ricordi. Jenny Calendar e il modo atroce in cui Angelus l’aveva uccisa. Avrebbe mai dimenticato Jenny? Ad ogni modo, ora tutto questo apparteneva al passato e Angel aveva pagato a caro prezzo il male commesso da Angelus.

 

– Era un vecchio amico Xander. Ho paura che si senta un po’ solo, ha chiamato giusto per fare due chiacchiere. Perché siete già qui tutte e due? Non dovevamo vederci con Buffy nel pomeriggio? …e a proposito di Buffy, temo sia un po’ giù …e non lasciatela sola, non ora –

 

Si rese conto che stava ripetendo le stesse parole usate da Angel. La sua voce lo aveva colpito profondamente. Quel ragazzo stava soffrendo esattamente come Buffy …e provò pena per lui.

 

– Si signor Giles ha ragione, ma volevo dirgli alcune cose che riguardano proprio Buffy, e fra un po’ dovrebbero arrivare anche Oz e Cordelia. Siamo tutti preoccupati –

– Bene. Avete già fatto colazione? Xander perché non vai a prendere un po’ di ciambelle per tutti? Intanto io preparo il the – Non appena soli, Willow si avvicinò a Giles e chiese quasi sottovoce – Era Angel vero? Prima al telefono, era lui? – Giles annuì

– Ha detto dove si trova? …e come sta? Voleva sapere di Buffy vero? –

– Non ha voluto dirmi dove vive adesso. Ha chiesto di Buffy, si certo. Ha chiamato per questo. Era convinto che lei fosse in pericolo, ma se fa così ogni volta che lei lo sarà davvero, dubito che potrà mai andare avanti con la sua vita. Buffy è praticamente sempre in pericolo –

– Andare avanti? ohh, lei intende dimenticare Buffy? No, non accadrà mai e ne mai lo farà Buffy …e solo una cosa temporanea mi creda ...e tutta quella storia assurda del fatto che lei meriti una vita normale è solo un modo stupido per scappare da ciò che non vuole affrontare –

– Io credo che sarebbe più saggio rispettare la decisione di Angel, non credi Willow? –

– Non si tratta di rispettare o meno, non è questo …e lo so che fra voi due i rapporti erano tesi dopo… beh mi ha capito, ma stiamo parlando di Angel, non del demone che è dentro lui. Signor Giles, lei non è Xander. Lei conosce bene la differenza fra l’anima e il demone. Per quanto tempo ancora dobbiamo far finta di ignorare questo? Buffy e Angel si amano, ma sembra che di questo non importi a nessuno …beh a me importa invece e sto cercando di decodificare meglio i files della signorina Calendar …vorrei tanto trovare il modo di… –

– No Willow, credo che Angel abbia fatto la scelta giusta …hai visto anche tu cosa è successo proprio pochi giorni fa …anima o no, lui è sempre un vampiro. Lui sarà sempre un pericolo –

– oh andiamo, è stata Buffy a volerlo …e lei lo sa benissimo che è così. Angel non ha fatto nulla che non volesse anche Buffy. L’ha visto come era ridotto? Non si reggeva neppure in piedi …e lei pensa che se avesse aggredito volontariamente Buffy, lei non sarebbe stata in grado di difendersi? Io ero lì signor Giles. Quando Buffy è arrivata, ha chiesto a me e Oz di lasciarla sola con lui …e non è difficile immaginare cosa è accaduto dopo, visto quello che era successo con Faith. Ecco …e se si fosse trattato di Faith? Se anzi che da Buffy avesse bevuto da Faith?, avremmo davvero reagito così duramente con lui? Signor Giles, lei può avere tutte le ragioni del mondo per non volere Angel qui, ma vorrei che almeno non lo si crocifiggesse per colpe che non ha …e io non sopporto di vedere Buffy ridotta in quello stato…l’abbiamo ferita tutti quanti –

– Ora comunque non è il caso di rimettere tutto in discussione Willow, ed esiste più di una ragione perché concordo con Angel e con la sua decisione. Ciò non toglie che anche io sia preoccupato per lui. Prima, al telefono aveva una voce così assente… sembrava sofferente... 

– Ecco è proprio di questo che volevo parlargli. Ieri sera Buffy ha detto che Angel è in pericolo. Ho paura che stia nascondendo qualcosa. Come fa a sapere che lui è nei guai? –

– Come temevo. Sono connessi l’un l’altro Willow, lo sono sempre stati …e ora lo sono ancor di più. Ecco perché sono convinto che sia meglio per loro stare lontani, anche se temo che… 

– Buffy e Angel. Angel e Buffy. No vi prego, non di nuovo. Che strazio. Fortuna che sto per partire, se no sai che noia con sta tiritera tutta l’estate –

– Buongiorno anche a te Cordelia –

– Stai per lasciarci? Davvero? oh Cordelia, riuscirò mai a sopravvivere a questo? –

– Xander ha dimenticato di chiudere la porta a quanto vedo –

– Buongiorno signor Giles. Willow, si parto. Davvero pensi che ti mancherò? –

– Non sai quanto Spord… Cordelia, non sai quanto –

– Dici sul serio? Non mi stai prendendo in giro vero? –

– Certo che no!! Cosa te lo fa pensare? –

 

*** *** ***

Si era rifugiata in camera sua. Le parole di Joyce l’avevano ferita e ora era molto lontana dalla serenità che aveva sentito alla magione. Abbracciando sua madre, aveva voluto rassicurarla perché capiva il suo punto di vista, ma il fatto che lei avesse interferito così pesantemente sulla sua vita era una cosa difficile da mandar giù. Sentiva di essere stata violata profondamente nel proprio intimo e non poteva sopportarlo …e allora era corsa in camera sua decisa a non uscirne tanto presto. Non voleva vederla, né voleva parlare con lei. Voleva evitare di urlare a dosso tutta la sua rabbia, e così aveva preferito la più facile via della fuga. Sapeva che era solo una tregua temporanea …e nel pomeriggio doveva vedere anche gli altri ...e anche con loro avrebbe sorriso e magari anche riso. – Ho forse altra scelta? –

 

Fu allora che cominciò ad indossare la maschera. Stava imparando a nascondere le sue emozioni. In qualche modo doveva difendere se stessa da tutto quel dolore. Nessuno doveva più vedere cosa c’era veramente nel suo cuore… quello era andato via con Angel. L’aveva portato con sé, ovunque fosse andato, il suo cuore era con lui. Angel aveva ragione, come sempre del resto. Lei era troppo vulnerabile emotivamente. Doveva imparare a difendersi, anche se non era così sicura che lui approvasse il “come”. Ne avevano parlato tante volte insieme e lui riusciva sempre a trovare le parole giuste. Si, ricordava bene tutto quel discorso sul fatto di non nascondere il proprio cuore, non a lui almeno. Con lui era sempre stato facile essere autenticamente se stessa, con lui non c’era bisogno di nascondere niente. Ma ora le cose era cambiate, nulla sarebbe stato più come prima.

Devo farlo Angel, e lo farai anche tu o non riusciremmo a sopravvivere a tutto questo.

Lui era l’unico che conosceva bene il suo cuore …e con lui non finse mai. Era riuscito a leggerla intimamente sin dalla prima volta che l’aveva vista, proprio perché aveva visto il suo cuore …e ora solo lui ne sarebbe stato il fedele custode, solo lui ne possedeva la chiave e solo a lui lo avrebbe mostrato ancora.

 

Ho sentito il tuo richiamo  …e ti amavo già …perché ho visto il tuo cuore. Lo tenevi nelle mani per farlo vedere a tutti e io temevo che potesse venire lacerato o ferito e ho desiderato proteggerlo più di ogni altra cosa e scaldarlo con il mio.

 

Quanta saggezza nelle sue dolci parole. Quel giorno aveva appena compiuto diciotto anni.

 

– Benvenuta nel mondo degli adulti Buffy, un mondo dove i sogni sono banditi per sempre – disse amaramente a se stessa. Angel aveva ragione, non avrebbe più tenuto il suo cuore così esposto a tutti e il suo timore di allora era più che giustificato – Non temere, non accadrà. -

 

Quello non fu che l’inizio. In futuro avrebbe indossato la maschera più e più volte, imparando a ridere quando invece voleva piangere, a sorridere quando invece voleva urlare, ad accettare quando invece voleva respingere. Finse piacere quando invece provava solo disgusto. Finse serenità quando invece stava morendo dentro …e così si avvio, lentamente ma inesorabilmente verso l’oblio di se stessa.

Joyce entrò in camera chiedendo se volesse mangiare qualcosa. Sedendosi sul letto le disse che poche ore prima aveva chiamato suo padre e che avrebbe voluto vederla, prima di partire per l’Europa. – Papà va in Europa? – Anche lui partiva, anche lui la lasciava sola. – Si tesoro. Per lavoro, starà via per un po’ di tempo. Credo che potresti passare qualche settimana con lui, non partirà che a metà Agosto. Qui c’è Faith che potrebbe sostituir… –

– Faith? Non sono una commessa mamma, le cacciatrici non vanno in ferie ...e nessuno può sostituirmi come in un qualunque altro lavoro ...e comunque Faith al momento non… lei è in coma mamma – Non voleva dire alla madre cosa fosse accaduto realmente a Faith, e sperava che lei non facesse altre domande. – Mi dispiace per lei Buffy, quella ragazza è sempre stata così sola. E’ successo quando avete… in quest’ultimo pericolo che avete affrontato vero? Dio se penso che potrebbe succedere qualcosa di brutto a te, io… tu non sei rimasta ferita vero? Ho notato quel… sul collo… cosa è successo? È stato… è stato un… vampiro? Santo cielo… Buffy –

– Sto bene! Credo che andrò da papà qualche giorno. Parlerò con Giles questo pomeriggio… – la conversazione stava dirigendosi verso un terreno pericoloso. – Ti ha morsa un vampiro, dio mio …e quando pensavi di dirmelo? Io sono tua madre Buffy, io devo sapere quello che… –

– Ho già risposto a questo… ho detto che sto bene, che importanza vuoi che abbia ADESSO? –

– Buffy, non usare questo tono con me, sono tua madr… –

– NO! Questa conversazione NON sta avvenendo. Io non sono qui e tu non stai parlando con me, è meglio che vada prima che… NO anzi, invece c’è qualcos’altro che vorrei sapere, un ultima cosa ancora. Giles? Anche lui sapeva che avresti parlato con Angel? hai preso prima accordi con lui? L’avete deciso insieme? Chi altri sapeva? Voglio solo sapere chi altro, oltre a te, devo ringraziare per questo bel regalo di fine anno –

– Non cambiare discorso adesso. Buffy, ho solo chiesto cosa è successo. Sono preoccupata per te, possibile che non riesci a capire quest… – Joyce si bloccò di colpo, come illuminata da una improvvisa certezza. Spalancando gli occhi, guardò sua figlia. In essi vi era un misto di stupore e di terrore ...e una domanda. Portò la mano alla bocca e… – Oh mio dio Buffy. E’ stato lui? non è vero? È stato lui. Ma come… come ha potuto farti questo?… – Buffy sentiva… non era sicura di cosa sentiva in quel momento. Rabbia, tanta rabbia. Risentimento. Sensazione di impotenza. Sentiva di essere prigioniera in un mondo che non riconosceva più come suo. Non riusciva a respirare come fosse presa da una morsa d’acciaio che la stritolava senza pietà …e quel dolore che la dilaniava da dentro. Prima di uscire da quella casa, in cui ormai sentiva di essere solo un estranea, guardò sua madre un ultima volta e con un filo di voce appena udibile

– Lui non ha nessuna colpa. Non ha fatto proprio nulla, nulla che io non abbia voluto. –

 

*** *** ***

Angel si svegliò di colpo. Gli occhi sbarrati dal terrore. Deglutendo ripetutamente, annaspava affannosamente come se avesse fame d’aria, come se non potesse respirare …ma lui NON respirava. Sentiva il cuore in gola. Portando una mano al petto, tentò di bloccare il dolore acuto che sentiva proprio sul cuore, come se dovesse scoppiare da un momento all’altro …ma lui NON aveva battito cardiaco – oddio, cosa mi sta succedendo? – si alzò dal letto e cominciò ad andare su è giù nervosamente per tutto l’appartamento. Sembrava un animale in gabbia. Era stato svegliato da un sogno terrificante. Un incubo terribile, in cui Buffy era in pericolo e lui non poteva fare nulla per salvarla …e in qualche modo, sapeva che non era un semplice sogno.

– Non dovevo andare via adesso. Non così presto …e non dopo aver… non era il momento giusto. L’ho lasciata da sola ad affrontare cose più grandi di lei, dio sono proprio… –

 

Un idiota… si, un patetico idiota. Non senti ancora il sapore del suo sangue sulle labbra? …e non hai visto come si è donata a noi senza alcuna remora? Non dirmi che non ti ha lasciato a dosso un po’ di desiderio. Puoi raccontarti un sacco di belle bugie, a te e a quella stupida anima, ma con me non puoi mentire. Tu sai che ho ragione. Ora, intendi fare qualcosa o rimarrai ancora qui a rimuginare sulla tua patetica vita?

 

Angelus non perdeva occasione per far sentire la sua voce, sperando così di poter sfuggire ancora una volta alla prigione in cui Angel lo teneva rinchiuso  e Buff sarà la chiave che aprirà una volta per tutte, le porte di questa maledetta prigione …e sottolineo maledetta. E’ solo una questione di tempo… presto sarò libero

 

*** *** ***

Joyce uscì di casa in fretta e furia subito dopo Buffy. Doveva sapere cosa era successo. Se prima si era sentita un po’ in colpa per non aver detto a Buffy del suo colloquio con Angel, e per aver parlato a lui in quel modo, adesso invece aveva la certezza assoluta che aveva fatto la cosa giusta. Scoprire che lui l’aveva morsa era stato uno shock troppo grande per lei. Vide materializzarsi dinanzi a sé tutte le sue paure. Ciò che aveva sempre temuto, era diventato realtà. Lui si era nutrito del sangue di sua figlia e pensò che se ora l’ avesse avuto davanti, lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani. Nessuno doveva fare del male alla sua bambina.

 

*** *** ***

…intanto altrove qualcuno giocava a scacchi con il destino altrui e si preparava ad entrare in scena. I tempi erano oramai maturi e non sarebbe certo stata la piccola slayer ad intralciare i suoi piani. Non tutto era pronto, ma doveva cominciare ad impiantare i semi della rinascita.

Un piccolo passo alla volta – …e così si apprestava a giocare la prima decisiva mossa. Presto il mondo degli umani si sarebbe prostrato dinanzi alla sua grandezza. Nessuno avrebbe più potuto fare a meno della sua presenza. Perché rinunciare all’amore e alla felicità? I segni erano stati chiari, il suo tempo era finalmente giunto. Angelus era indispensabile per la realizzazione del suo piano. Angel doveva spezzarsi, frantumarsi in mille pezzi. Doveva sentire il freddo secolare della solitudine, doveva perdere ogni speranza, per poi piegarsi per sempre al suo volere. Ma per fare questo la slayer doveva essere neutralizzata. Se l’attimo di pura e perfetta felicità non aveva funzionato, almeno non del tutto, allora non restava che provare con il suo esatto contrario. Perfetta disperazione. La slayer non doveva interferire. Aveva troppo potere su Angel e questo disturbava enormemente i suoi progetti futuri.

– Piccola stupida donna innamorata. Farai bene a dimenticarlo. Lui non sarà mai più tuo –

 

*** *** ***

– Diventerò una super star internazionale, non resterò certo qui con voi poveri sfigati. Lo so vi mancherò, ma fatevene una ragione. Los Angeles non è poi così lontana. Potrete sempre venire a trovarmi, e magari vi concederò anche un po’ del mio tempo, a meno che non sia già occupata con qualcosa di più interessante, intendiamoci – un colpo di tosse interruppe Cordelia

– Xander non strozzarti con quella ciambella. Lo so, lo so, già mi invidi. Beh mettiamola così, potrai sempre raccontare ai tuoi figli di aver conosciuto la grande Cordelia Chase, ehi non è da tutti sai? farai un gran bel figurone. –

– …e questo quando dovrebbe accadere? cioè voglio dire… quando hai deciso che diventerai una star? Stanotte? Perché non ti avevo mai sentito parlare di questo prima d’ora –

– Sei molto intelligente Willow, dico davvero. Sei molto acuta nelle tue osservazioni, davve… –

– Immagino che questo fosse un complimento –

– Xander, proprio non ti va giù eh? Non sopporti l’idea che si possa essere qualcosa di diverso da te. Tipico modo di pensare dei falliti come te. –

– Cordelia, nessuno la pensa come me, ma sai il tuo modo di paralare non sembra quello di una pazza visionaria –

– Io non ho le visioni Xander …e Willow, si l’ho deciso proprio stanotte o meglio stamattina. Mi sono svegliata …e bang, e così mi sono detta “ma si, perché no?” –

– Oh, illuminata sulla via di Damasco –

– No, nooo Willow, non Damasco. Los Angeles. Si ragazzi tra qualche giorno parto per Los Angeles. Dici che anche a Damasco c’è Hollywood? –

– Ehm… possiamo andare avanti? che ne dite ragazzi? Willow prima diceva che ieri Buffy… –

– …e adesso perché mi guardate tutti così? che ho detto di stano? –

– …che ieri Buffy… Cordelia per cortesia, possiamo continuare? –

 

L’improvviso bussare alla porta bloccò nuovamente l’osservatore, che cominciava a spazientirsi per le continue interruzioni.

 

– Rupert, mi dispiace di non aver chiamato prima, avrei dovuto telefonare –

– Prego entra pure, tu sei sempre la benvenuta Joyce. E’ successo qualcosa? –

– Speravo fossi tu a dirmelo. Ho bisogno di parlare con te di alcune questioni …urgenti –

 

– Signora Summers, è successo qualcosa a Buffy? –

– Ciao Willow. No, non è successo niente. Vedo che siete tutti qui, ho interrotto qualcosa? –

– No Joyce, non hai interrotto niente. Stavano giusto andando via, giusto ragazzi? –

– In realtà no, devo ancora finire la mia ciambell… –

 In realtà SI invece, stavamo giusto andando via …Xander an.dia.mo –

– Signor Giles, possiamo rivederci qui nel pomeriggio? Vorrei… –

– D’accordo Willow, intanto cerca Buffy, credo abbia bisogno di non stare da sola –

 

*** *** ***

Si era accorta di non aver con sé la borsa, e tornò verso casa per riprenderla. Non voleva assolutamente vedere, né tanto meno parlare con sua madre, quindi entrò, come accadeva spesso, dalla finestra della sua camera. Stava andando da Faith, voleva parlare con i medici e sapere se poteva essere d’aiuto in qualche modo. Sapeva che lei non aveva parenti e voleva coinvolgere anche Giles in questo. Faith era pur sempre una cacciatrice. Dark lady o meno, lato oscuro o no, lei era pur sempre una di loro. Nonostante tutto quello che era accaduto fra loro, lei non l’avrebbe lasciata sola. Non era il caso di coinvolgere il consiglio, anzi era proprio meglio che ne stesserò fuori. Wesley aveva fallito miseramente. Se avesse lasciato che se ne occupasse Angel le cose sarebbero andate in modo diverso.  - Angel ha molta familiarità con il lato oscuro, per ovvie ragioni. Sono sicura che sarebbe riuscito a tirarla fuori e a riportarla da noi. Io non avevo compreso quanto grave fosse la situazione. Mentre lui ha capito subito che Faith aveva provato piacere nell’uccidere e credo che Angel fosse davvero l’unico in grado di aiutarla. – Sorrise al pensiero che una cacciatrice venisse aiutata da un vampiro. Luce e buio ancora una volta contrapposti, solo che qui le parti erano assolutamente capovolte.

Angel il vampiro, la luce. Faith la cacciatrice, il buio. Si, il suo Angel era speciale e ora se ne era andato per sempre. – Magari se non ci fossero state tutte quelle complicazioni con Faith, forse ora sarebbe ancora qui. Forse Willow ha ragione, se non avessi dovuto curarlo con il mio sangue, forse… No alla fine è meglio che sia andata così. Se Faith fosse morta? Se Angel, con lei,  non fosse riuscito a fermarsi in tempo? Saremmo riusciti a sopportare anche questo? –

Il pensiero che Faith poteva morire per mano loro la inorridiva, anche se era consapevole di aver tentato di salvare la vita di Angel in cambio della vita di Faith. Lei era pronta ad ucciderla pur di salvarlo. In quel momento le era sembrato giusto e comunque non aveva altra scelta. Il sangue di una cacciatrice era l’unico antidotto al veleno. Faith si era spinta troppo oltre e Angel rischiava di morire per colpa sua. Ora era contenta che le cose fossero andate diversamente. Anche se era stato solo il caso a non fare di lei un assassina. Il lato oscuro aveva molteplici facce e non sempre significava passare dalla parte del nemico …e lei quella notte, voleva uccidere Faith. Forse faceva parte della loro stessa natura di cacciatrici, forse il lato oscuro era in loro, e lei sapeva ancora poco sulle prescelte. Comunque se Wesley non fosse intervenuto, consegnando Faith a quelli del consiglio, lei ora non sarebbe in coma, sospesa com’era tra la vita e il sonno. Non ancora morta ma non più fra i vivi. Wesley voleva aiutarla, ma di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno. – Spero almeno che abbia imparato la lezione –

 

Lo squillo del telefono interruppe i sui pensieri, corse per le scale – Papà? Ciao. Si tutto bene, grazie per le cose che hai mandat… dici da te? a Los Angeles? Non lo so papà, forse si, magari solo pochi giorni… no, no sto bene, davvero, è solo stress post-diploma, ma sto bene. Sono solo un po’ stanca. – Era felice di sentirlo, le mancava molto e aveva voglia di riabbracciarlo.

– Holiday on ice? perché no? – Rise alla proposta di suo padre. – Guarda penso che potrei partire anche domani, devo solo sistemare alcune cose. Si la mamma mi ha detto che parti, potrei stare con te qualche settimana. Si va bene, ti chiamo prima – Non era sicura che fosse la cosa giusta da fare, sperava solo che suo padre non fosse assillante e che non cominciasse anche lui a fare domande su domande, ma tornare a Los Angeles al momento le permetteva di prendere un po’ le distanze dalle tensioni che si erano create con sua madre e con gli amici. Decise di rimandare la visita a Faith, prima sarebbe andata da Giles, avrebbe salutato tutti poi sarebbe andata in ospedale. Avrebbe passato la notte alla magione e all’alba avrebbe preso il primo bus per Los Angeles. Stava accadendo ancora, esattamente come lo scorso anno, anche allora era estate e anche allora era stato per Angel. Aveva lasciato Sunnydale senza salutare nessuno, trasferendosi a Los Angeles per tre mesi. Questa volta la fuga sarebbe stata meno traumatica. Non avrebbe messo in allarme nessuno, ma era pur sempre una fuga. Se aveva inizialmente deciso di passare l’estate a Sunnydale, era stato solo per non lasciare sola sua madre, ma ora non le importava nulla neppure di lei. Certo rispetto allo scorso anno, le cose adesso erano meno gravi di allora. Grazie a dio lui era ancora vivo. Almeno così sperava, visto che il sogno della notte precedente non era stato granché rassicurante. Si rese conto solo ora che sua madre non era in casa e sentì una leggera ansia. Salì comunque in camera sua e cominciò a riempiere un borsone con le sue cose e senza sapere perché decise che avrebbe portato con sé il suo vecchio diario. Da quando Angel era partito aveva smesso di scrivere.

*** *** ***

Note:  avrete notato che inserisco a volte pensieri e situazioni che sembrano allontanarsi dalla storia vera e propria e che possono sembrare inutili divagazioni rispetto al tema principale. In realtà sto solo creando le premesse per il continuo di questa ff, che avrà un seguito e sarà ambientata nel futuro. Mi riferisco ad esempio alle scene alla magione, al coma di Faith, ai pensieri di Buffy per Faith, all’errore di Wesley, ai progetti di Cordelia, …e altro ancora

grazie per la vostra pazienza :)

   
 
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