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Autore: AiDs    11/08/2010    4 recensioni
Nessie è sola,i suoi genitori sono scomparsi il giorno del suo quarto compleanno. 11 anni dopo Renesmee è diversa,frequenta cattive compagnie e odia la sua vita,vive sull'oblio...ma il passato torna sempre a galla..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Something

Buongiorno,avviso questa storia segue Blackout,se non l’avete letta non capirete molto.

Ho pubblicato più in fretta perché la storia piace molto anche a me,e spero piaccia anche a voi.

Posterò appena tornata dal mare,parto il 17 e torno  il 25,anche se non ho molta voglia di partire per l’Abruzzo,non amo particolarmente il mare.

Bene ora che ho finito con l’introduzione più noiosa del secolo *ho vinto il premio nobel per la noia* vi lascio al capitolo,sperando di ricevere qualche recensione ç___ç

Una buona giornata a tutte/i.

 

Renesmee Pov (11 anni dopo)

Il vento mi scostò i capelli dalla fronte sudata,sospirai rigirandomi nel letto e schiacciando qualcosa di freddo e duro.

“Cazzo”imprecai alzandomi dal letto e inorridendo alla vista delle bottiglie vuote di alcolici sparsi per la stanza. Repentinamente iniziai a nascondere il tutto sotto il letto sperando nell’indulgenza di nonno Carlisle.

“Fanculo Nessie,fa meno casino”borbottò Thomas alzando la testa dal cuscino.

“Zitto coglione”sibilai,si passò una mano sul volto stanco.

“Perché lo fai?”chiese con voce roca

“Cosa?”domandai intenta a ripulire il pavimento sporco.

“Ah lasciamo stare”sbraitò tornando sotto le coperte.

Un lieve bussare alla porta mi bloccò.

“Ragazzi?”la dolce voce stanca di Esme mi ridestò.

“Che vuoi?”feci eco buttando l’ultima bottiglia di vetro nel cestino.

“Muovetevi,la scuola non aspetta voi”rise leggermente.

Con un balzo Thomas scese sorridendo,e correndo per la stanza piena di vetri calpestandone uno.

“Ahia”urlò buttandosi a terra e tenendosi il piede sanguinante,trattenni a stento una risata.

“Cosa succede?”cazzo,ci mancava solo il nonno,pensai sbuffando.

“Fa male,brucia”si lagnava Tohmas sull’orlo delle lacrime.

Che bambino…

“Renesmee apri questa maledetta porta o sarò costretto a buttarla giù”mi minacciò.

Diamine,avrebbe scoperto tutto,guardai il resto della stanza cercando una scappatoia,ma nulla sembrava aiutarmi.

“Nonno,esce tanto sangue”sbuffai scoccando un’occhiataccia a mio cugino.

“Apri questa fottuta porta Renesmee Cullen”sbraitò di nuovo.

Aprii la porta lentamente pronta all’ennesima sfuriata,alla quale non avrei risposto se non con un’alzata di spalle.

Carlisle entrò affannato seguito da nonna preoccupata,iniziarono a medicarlo attentamente commentando l’entità del taglio.

“Cosa diavolo è questo?”urlò mostrandomi una bottiglia vuota,la testa iniziò a pulsare.

Alzai le spalle indifferente.

“Oh non provare a far così signorina,ora mi dirai cosa ti passa per la testa”ordinò minaccioso.

“Tu non sei mio padre e io non ho l’obbligo di dirti un cazzo”sibilai sulla difensiva.

“Invece si,da quando i tuoi genitori sono morti sono io il tuo tutore”ribatte deciso.

“Bene,significa che me ne andrò”

“Oh no ti prego Renesmee”mormorò nonna,sfiorandomi un braccio con gli occhi lucidi.

“Ti prego un cazzo”risposi”lasciatemi in pace”urlai.

Nonna abbassò la testa e nonno fece lo stesso uscendo,e lasciandomi sola.

Presi la cartella infilando i pochi libri che usavo a scuola,alzai l’asse del pavimento prendendo la solita bottiglia di vodka e il solito pacchetto di sigarette.

Mi spogliai rimanendo in intimo e correndo verso il bagno,evitai di guardarmi allo specchio,sapevo già che i segni non erano spariti,mi lavai con cura e uscita mi spazzolai i lunghi capelli castani.

Infilai un paio di jeans e un’innocua maglietta blu. Mi truccai leggermente,passando la matita sugli occhi celesti,passai il correttore sulle occhiaie,ormai era un’abitudine per me svegliarmi stanca o nauseata dalla mia vita. Se la mia era vita…

Tornai in camera raccogliendo lo zaino e infilandomi le scarpe,a tavola trovai solo nonna che piangeva,un classico,come sempre.

“Esco,non so quando torno ciao”mi congedai senza nemmeno guardarla.

“Ti prego Nessie,stai attenta”disse tentando di abbracciarmi.

“Sono in ritardo”ribadii.

“Uhm..questi sono tuoi”mi porse gentilmente una mazzetta da 200 dollari.

Li presi senza ringraziare,uscendo di casa ascoltando una vecchia canzone.

Il pullman stava arrivando,per fortuna,salii sedendomi vicino a Candice,una punk dai capelli verdi.

“Hei Nex tutto bene?”annuii buttando la cartella a terra.

“Ti hanno trovato l’erba in casa?”buttò lì intenta a farsi una canna.

“No,le birre e altre cazzate”rise leggermente.

“Un mio amico Seth fa un concerto stasera,ci vieni?”aggrottai la fronte.

“Non era morto di overdose?”chiesi sputando la cicca nei capelli di uno del primo anno.

“Falso allarme”mormorò con voce impastata. Il bambino scoppiò quasi a piangere..che idiota.

“Gli è andata di culo,ma dove stasera?”iniziò a fumare abbandonandosi al sedile.

“Stasera”disse di nuovo.

“Lo so,ma dove?”scossi la testa,era troppo fatta,non sapeva più nemmeno dove si trovava.

“Abbey dove stasera?”chiesi girandomi verso un’altra mia amica.

“Candice è partita?”annuii sorridendo,scosse la testa esasperata.

“Comunque a casa sua..ti faccio avere l’indirizzo dopo ok?”

“Si certo”presi un blocco da disegno iniziando a disegnare il viso stralunato di Candice,nei minimi particolari,dal piercing nel naso alla cresta,senza ovviamente dimenticare il tatoo gigante sul braccio.

“Che bello”commentò Abbey passando le dita sul foglio ruvido.

“Secondo me fa schifo”rise.

“No dai..è passabile”Candice dava segni di ripresa,si mosse leggermente.

“Ho fame”annunciò con voce roca.

“Idem”risposi”non ho fatto colazione”

“Rubiamo qualcosa?”proposi,annuirono sorridenti.

Mancavano poche fermate alla scuola,così decidemmo di scendere per farci la strada a piedi.

“Nex rubi tu oggi?”assentii.

“Prendo qualche schifezza”sussurrai avvicinandomi al negozio di alimentari al centro della città”aspettatemi qui”

Entrai chiudendomi la porta alle spalle e ricambiando leggermente al saluto del  commesso,un indiano sulla cinquantina d’anni. Puzzava d’alcol peggio di Candice,dopo una sbornia.

“Scusi avete del latte?”domandai innocente.

Fece segno al frigo sul fondo del negozio,sorrisi accingendomi a prenderlo,ma finsi di non arrivarci.

“Mi puoi dare una mano?”chiesi cordiale,per quanto possibile.

“Uhm..si”si alzò appoggiando una vecchia rivista sul bancone,cercò di raggiungere il latte,io indietreggiai attenta a non farmi vedere e con una falcata veloce presi delle merendine incustodite.

Corsi fuori velocemente,sfrecciando fra la gente e trattenendomi dallo scoppiare a ridere.

Appena mi videro le mie amiche iniziarono a ridere correndo nella solita direzione,quella della fottuta scuola.

Quando fummo sicure di essere lontane da tutti e da tutte ci spartimmo equamente le merendine.

“Eh brava Nex”si complimentarono.

Abbozzai un sorriso,abbassandomi a raccogliere degli spiccioli a terra.

“Siamo in ritardo ragazze”ci informò Candice guardando distrattamente l’orologio.

“Non ho voglia di andare a scuola…facciamo sega?”chiesi prendendo una sigaretta e accendendola velocemente. Entrambe annuirono.

“Nex cos’avevi stamane?”chiese cauta Abbey.

“Solita storia,mi ubriaco la sera e il mattino dopo devo pulire tutto il disastro..ma questa mattina mio cugino è finito sui pezzi di vetro e quindi mi hanno scoperta..”gettai il mozzicone lontano.

“Cazzo Nessie sei proprio sfigata”mi offesi leggermente.

“Fanculo,non è colpa mia se mio cugino è così scemo”ribattei.

“Questo è vero,però è figo”risi tenendomi la pancia.

Il suono del cellulare mi interruppe,Abbey prese il cellulare con le mani tremolanti.

“Vengono qui Sarah e Lexie”informò abbassando lo sguardo.

Odiavo Lexie,era la tipica ragazza piena di soldi con i genitori lecca culo perfetti,la odiavo con tutto il cuore,era l’essere più stupido su tutta la terra. Seppur fosse bellissima,i suoi lunghi capelli rossi erano setosi e morbidi,era snobbata da tutti per la sua stupidità. Sarah invece era una ragazza silenziosa timida e introversa,non amava stare al centro dell’attenzione..proprio come me.

Nessuno a scuola si era mai interessato a me,sapevano solo che abitavo con i nonni e che avevo un caratteraccio. Non ricordavo nulla della mia infanzia,e non volevo ricordare sapevo che mi avevano abbandonato,così come mio cugino,ed erano spariti nel nulla.

“Nex?”

“Cosa?”risposi guardinga.

“Te la senti di stare qui?”annuii,non volevo andare a scuola,tantomeno tornare a casa.

Poco dopo arrivarono Lexie e Sarah,una sorrideva sfacciatamente l’altra guardava lontano,persa in qualche pensiero.

Abbey iniziò una fitta conversazione sul nuovo arrivato,io rimasi in silenzio per quasi tutto il tempo.

“Oh ma guarda ci sei anche tu piccola Nessie”squittì sorridendo.

Alzai gli occhi al cielo,la mia irritazione era palese,ma lei fu l’unica a non accorgersene,continuando a blaterare.

“Comunque non capisco una cosa di te Cullen,come mai vivi con i tuoi nonnini?”domandò troppo curiosa.

“Ho ucciso i miei genitori sciogliendoli nell’acido”sibilai,mentre lei arretrava spaventata dal mio tono,poco cortese.

“Orrido,sei una maniaca convulsiva,è così out”sbuffai appoggiandomi a Abbey.

“Certo…”risposi annoiata,distrattamente guardai l’orologio era ora di pranzo.

“Ragazze devo andare..stasera che si fa?”

“Ci si trova a casa di Seth..e lì c’è la festa..”mi informò Candice.

“Ok a dopo”mi congedai prendendo riuscendo a prendere l’ultimo pullman.

Salii accomodandomi come sempre in fondo,volevo stare sola con i miei pensieri.

Trascorsi poco tempo sul pullman,poiché casa mia distava poco dalla scuola.

Entrai senza salutare nessuno rifugiandomi in camera.

Sdraiandomi sul letto lasciai che i ricordi mi assalirono,trattenendo le lacrime.

 

“Nonna oggi compio 9 anni,ma dove sono mamma e papà?”nonna lasciò il piatto sul tavolo passandosi una mano fra i capelli.

“I tuoi genitori sono..andati in un bel posto..presto torneranno”disse,scossi la testa.

“Sono morti?”chiesi semplicemente.

“No,amore,loro sono scomparsi…”annuii incapace di dire altro..erano scomparsi il giorno del mio compleanno…

 

Altri ricordi mi investirono inesorabilmente,sbriciolando la mia volontà di dimenticare,di non pensare.

 

 

“Nonna?”sussurrai nella notte camminando a piedi scalzi.

Mugugnò qualcosa in risposta girandosi nel letto.

“Nonna!”chiamai più forte. Si alzò barcollando.

“Dimmi amore”mormorò con voce impastata.

“Vorrei vedere la mamma e il papà”chiesi gentilmente.

Mi prese per mano portandomi in cucina,ove prese un vecchio album pieno di foto.

Con voce calda e rassicurante iniziò a parlare.

Il tuo papà si chiamava Edward Cullen,sparì quando avevi 4 anni,la notte del tuo compleanno,ma ti voleva un bene infinito .È il ragazzo nella foto,con i capelli castani ramati.

Mentre la tua mamma,indicò una bellissima ragazza dai capelli castani e gli occhi celesti,si chiamava Isabella Swan. Passò tutta la notte raccontandomi le disavventure dei miei genitori,fino alla loro scomparsa.

 

Strinsi gli occhi,cercando di non piangere,e ci riuscii fermai le lacrime la tristezza e la solitudine che provavo.

Era tardi,senza accorgermi avevo passato tutto il pomeriggio stesa sul letto a pensare.

Aprii l’armadio prendendo una minigonna,dei tacchi alti e un top scollato e succinto,che Abbey mi aveva prestato,sopra infilai una giacca di pelle nera truccandomi pesantemente.

Scavalcai la finestra che dava sul giardino,e sparii nell’oscurità,tanto non si sarebbero accorti della mia assenza.

Raggiunsi casa di Seth a piedi,non distava molto dalla mia abitazione,fuori c’erano tutte le mie amiche che parlottavano ridendo.

“Ciao”esordii sorridendo,strabuzzarono gli occhi complimentandosi per il mio look.

“Sei una favola Nex”urlò Curtney,la mia miglior amica,abbracciandomi.

“Dove eri stamattina?”chiesi.

“Uhm..storia lunga”la osservai meglio,notando le profonde occhiaie il viso scavato.

“Sei sicura di non volerne parlare?”sussurrai

“Andiamo dentro e ti spiego”mi prese per mano,portandomi all’interno della casa,ove risuonava una canzone dei Nirvana.

Mi accomodai dinanzi a lei in una stanza sudicia e malconcia.

“Ho provato l’ero”aggrottai la fronte.

“Cos’è l’ero?”chiesi,scoppiò a ridere.

“Eroina Nex”strabuzzai gli occhi indietreggiando.
“Sei impazzita?”urlai.

“È fortissima dio Nex,all’inizio sono stata male..ma poi si sta da dio”esclamò

“Davvero?”annuì porgendomi un pacchettino,all’interno spiccava una siringa sporca di sangue e un involucro metallico con dentro la roba.

“Ti spiace aiutarmi?”chiese porgendomi un fazzoletto che legai poco sopra la vena,come indicato da lei,con gesti esperti prese il cucchiaino scaldandolo e buttandoci sopra la roba e altre schifezze.

Si iniettò tutto in vena adoperando la siringa,i suoi occhi si dilatarono e rimase immobile per molto,pensai fosse morta ma capii che era viva poiché iniziò a blaterare cose strane.

Scossi la testa alzandomi e uscendo,non capivo perché il mio mondo faceva così schifo?

Scesi raggiungendo le mie amiche,sul palco cantavano dei ragazzi della nostra età,ma uno di loro mi colpì,era bellissimo..cantava da Dio e sorrideva nella mia direzione.

“Chi è il cantante?”chiesi incatenando i miei occhi ai suoi.

“Quello è Jabob Black”mi rispose Candice.

 

Risposte alle recensioni:

 

DiamondDior: Ciao,grazie spero che ti piaccia il capitolo,ho pensato ad una Nessie diversa,aggressiva stronza ma anche fragile. Da questo capitolo inizieranno una serie di avventure su Renesmee,spesso avremo degli Edward o Bella Pov.

Ti ringrazio,un bacio.

 Mely91: Ciao,grazie per la recensione,come puoi vedere Nessie è sulla cattiva strada Thomas invece no. Spero ti piaccia il capitolo un bacio *-*

 giova71 : Ciao,grazie per la recensione. Spero ti piaccia la storia un bacio.

KiarettaXMartyAiLovU: Ecco qui il sequel,spero piaccia un bacio.

 

Aspetto qualche recensione,un bacio a tutti.

 

   
 
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