Goodbye,
my friend
Appoggio
la busta verde e la giacca su una delle tante sedie presenti. Non
c’è ancora
nessuno, almeno nessuno che io conosca. Mi maledico, non sapendo
perché abbia
voluto per forza venire qui. Non capisco nemmeno perché mi
abbia invitata.
Ci sono due ragazzi che parlano tra di loro. Capisco che anche loro
sono qui
per la festa.
Sbuffo nervosa, e mi dirigo fuori. Fa freddo, ha appena piovuto. Per la
via ci
sono una serie di auto parcheggiate, qualcuna in doppia fila. Eppure
è come se
non ci fosse nessuno. È come se fossi sola, tremendamente
sola. Mi ritorna in
mente uno stupido film, in cui il protagonista è
l’unico essere umano rimasto
sulla Terra. Mi viene in mente perché è
esattamente come mi sento io in questo
istante.
“Ehi” mi chiama una voce familiare. Mi giro e vedo
la mia migliore amica.
Pardon, ex migliore amica. Tuttavia so che una non può fare
a meno dell’altra.
Eravamo troppo unite, quasi sorelle.
All’improvviso capisco il perché mi abbiano
invitata: io sono sua amica, o un
qualcosa di simile.
“Ciao” le dico sollevata dalla sua presenza, ma
ancora nervosa.
“Dov’è la festeggiata?”.
“Tra poco scende” mi dice entrando. La seguo.
È il mio unico punto di
riferimento.
La sala è abbastanza buia, illuminata solo dalla luce
naturale.
Qualche minuto dopo siamo tutti attorno ad un grande tavolo.
C’è anche il
ragazzo mi piace, ma so di non avere nessuna speranza. Sono la
più piccola qui,
eccetto per il fratello della mia amica.
Il momento di aprire i regali sembra il più atteso.
“Ecco, questo è per te” dico porgendole
ciò che avevo comprato. Non era niente
di che, solo una borsetta.
Tuttavia la vedo entusiasta, o forse finge e basta? Non lo so, non
voglio
pensarci.
Poi apre il regalo della sua e anche mia amica. Le ha regalato il suo
pupazzo
preferito.
Le vedo abbracciarsi e baciarsi le guance.
Lei si siede vicino alla sua migliore amica.
Vi sussurrate una frase divertente, almeno credo,
all’orecchio e ridacchiate
insieme.
Eppure una volta ero io quella che ti faceva ridere. Ero io la tua
migliore
amica.
Mi confidavi ogni cosa e viceversa. Eri l’unica persona di
cui mi fidassi
davvero, l’unica a cui raccontavo ogni cosa, anche la
più stupida.
Mi sembra passato un secolo, ma in realtà sono passati solo
7 mesi, 7 mesi che
sembrano una vita.
Una volta con un solo sguardo eravamo capaci di intenderci, come se ci
fossimo
lette nel pensiero.
Quante risate avevamo fatto insieme, quante cazzate, quante foto. E
ora? Ora
non so più cosa siamo?
Amiche? Non riesco a capire. Anzi non so nemmeno che cosa ci faccia io
qui.
Ci eravamo promesse di rimanere amiche per sempre, che periodo lungo.
Ci eravamo
promesse di non perderci, che ci saremmo viste. Chiacchiere.
L’unica volta che
avevamo tentato di metterci d’accordo per
un’uscita, tu non potevi, eppure io
ero così importante per te!
Si vede non abbastanza.
Ti vedo mentre ridete e scherzate insieme. Faccio una smorfia.
Ora è lei a capirti con uno sguardo, e non più
io. Io non ci riesco più. O
almeno, non come prima.
Adesso le cose sono cambiate. È lei la tua persona.
Ed io non ti conosco più.
Non conosco più la gente che frequenti, non conosco
più i tuoi gusti riguardo
all’abbigliamento.
Io e te non ci conosciamo più.
Siamo solo compagne di classe, nient’altro.
Ma fa male. Fa male perché io ti voglio bene, mentre tu
… Tu non più.
Avevamo provato ad essere di nuovo amiche come prima, e sembrava stesse
funzionando, ma non è vero. Era solo una stupida illusione.
È sfumata in un
secondo.
Tutte le promesse che ci eravamo fatte, sono svanite nel nulla.
Io e te non siamo più come prima e non lo saremo mai
più.
Addio.
Ps. Mi manchi. Ti voglio bene.
Note
Autrice:
Non so cosa dire di questa cosa che ho scritto di fretta.
Posso solo dire che sono io, in ogni singola riga sono io.
Siamo io e la mia ex migliore amica.
Più che una fan fiction, è piuttosto uno sfogo
personale.
Sentivo il bisogno di scriverlo.
Spero sia venuto un qualcosa di vagamente decente.
Fra.