Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Chandra Adrastea    11/08/2010    0 recensioni
Siamo tutti prigionieri...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prigione di pioggia

L'evento qui raccontato non è immaginario, anzi, perciò vi prego di non lasciare commenti troppo offensivi. Non pretendo nè che mi capiate nè che la pensiate come me, vi chiedo soltanto di rispettare questo testo così come avete sempre rispettato quelli degl'altri giacchè qui parlo di un argomento che mi ha vista coinvolta in prima persona.

 
Grazie

 

 
Prigione di pioggia

 

 Sinceramente, quante volte vi siete sentiti in trappola? Troppe? Poche? Troppo poche? Quante volte avete fatto finta di niente? Quante volte avete guardato dalla finestra con aria malinconica e avete visto la pioggia cadere, sostituta delle vostre lacrime?
Prima o poi capita a tutti.
C'è chi diventa prigioniero mentre si annoia, chi mentre passegia in campagna e chi quando stacca gli occhi dallo schermo del computer e si accorge che fuori è nuvoloso. Perchè è così che funziona. Prigionieri si diventa, lo si diventa quando si sente di esserlo. Capita in momenti e situazioni diverse, e sono eventi diversi a svegliarci, a renderci consapevoli.
Prima o poi capita a tutti.
Personalmente, la prima volta in cui ho 'visto' questa condizione è stato in un giorno di pioggia.
Ero proprio seduta alla scrivania con gli occhi fissi sullo schermo, concentrata sulla letture di una fanfiction probabilmente. Fuori era nuvoloso e pioveva, ma il rumore della pioggia che batteva sui vetri per me non c'era (in effetti non sono nemme no sicura che stesse piovendo in quel momento). Poi, finito di leggere la storia o il capitolo, avevo spostato lo sguardo e guardato la finestra.
Non so perchè l'avevo fatto, forse l'istinto mi diceva di accorgermi di qualcosa, ma in quel momento qualcosa era cambiato.
I vetri erano completamente ricoperti d'acqua. La maggior parte era lì ferma, quasi stesse osservando un avvenimento meraviglioso che non ricapiterà più, ma altre gocce scivolavano verso il basso lasciando una traccia trasparente colma di riflessi. Non era certo la prima volta che vedevo una cosa simile, però quel giorno era stato diverso. Non avevo visto le solite righe di pioggia che si estendevano e si intrecciavano come le stradine di Venezia, no. In quelle scie senza forma avevo visto delle sbarre.
Era successo così all'improvviso ed era la prima volta che accadeva, e anche l'ultima fin'ora. Era la realizzazione di qualcosa che avevo sempre considerato un gioco. Una verità che mi colpiva senza preavviso, come un pugnale conficcato nella schiena. In una frazione di secondo una catena dentro di me si era spezzata, facendomi perdere qualcosa di cui non conoscevo l'esistenza.
Dubito che riavrò indietro indietro quel pezzetto mancante, e anche se succedecce non me ne accorgereri, perchè non lo avevo conosciuto, quindi non saprei riconoscerlo. Se ci penso mi assale un po' di tristezza, però c'è una consapevolezza che mi consola: siamo anche ciò che abbiamo perso.[1]
Tutto questo era successo in una frazione di secondo.
Ripenso spesso a quel momento, mi osservo mentre lascio stare la finestra e torno al computer, fregandomene altamente di quello che è appena successo. Ci penso molte volte, ma questa è la prima in cui approfondisco la questione e mi trema la mano ora che sto mettendo tutto su carta.
Prima o pio capiterà a tutti, di sentirsi prigionieri. Nonostante questo continueremo a vivere facendo finta di niente e sperando di trovare qualcosa o qualcuno che, almeno per un po', ci faccia sentire liberi. Qualcuno che cancelli quelle sbarre d'acqua e quelle lacrime di vetro.

 
Adesso guardo quei segni sulle finestre e vedo solo sentieri immaginari.

 

Pas la force de crier
Prisonniere sans to voix
(Najoua Belyzel - L'écho du bonheur)


[1] Frase tratta dall'album Primavera in anticipo - Laura Pausini

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Chandra Adrastea