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Autore: isachan    12/08/2010    7 recensioni
"Non era così che doveva andare. dovevo essere io l'unica a rimetterci. Ci avrei rimesso la vita, mi sarei condannata all'inferno eterno, pur di evitarti questo. Pur di salvarti.."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wecome To PageBreeze

Salve ragazzi!! ^.^ è la primissima volta che scrivo una storia su questa splendida saga! Spero davvero possa piacervi.. Buona lettura.. J

 

 

I’ll give you my soul

                                                       

 

***

 

 

“Io non ti lascerei mai, Bella.. Io sono.. diverso”

 

 

Cammino lenta su questa spiaggia, le gambe pesanti come enormi macigni. Pesano così tanto che ad ogni passo ogni parte del mio corpo mi urla di fermarmi. Ma non mi fermo.

In fondo, questo dolore è la mia giusta ricompensa. L’onere, il prezzo, la punizione per il mio sconfinato egoismo.

Ad ogni passo i granelli di sabbia si infilano tra le mie dita, appiccicandosi come edera sul muro. Sono freddi. Gelidi. Pungono come spilli, feriscono come lame.

Si incastrano tra le dita. Stanno lì, ad ognuno di loro corrisponde uno sbaglio.

Alzo gli occhi al cielo, stranamente sgombro dalle nuvole e la vedo. Bella, nel suo biancore assoluto. Fiera, nella sua pienezza. La luna. Mi guarda. Mi giudica. Mi punisce. Il suo immenso splendore è uno schiaffo. Un pugno ben assestato proprio al centro del viso.

 

                                                        ***

 

“Splendida la luna stasera.. vero, Jake?”

Sorride. Ad un tratto, sul suo viso compare quell’espressione. L’espressione che ha quando sta per dire qualcosa di stupido.

“Mai quanto te, Bells!”

Appunto.

Lei sorride e gli da un pugno sulla spalla. Lui si sposta un po’, fingendo che quel movimento sia dovuto a quel pugno, anche se, ovviamente, non l’ha neppure sentito.

Bella se ne accorge e mette il broncio.

“Sei uno stupido, Jake!”

Jacob scoppia a ridere di gusto. Ride della sua risata. Quella pulita, quella fresca, quella spensierata. Ride in un modo che solo lui conosce. Di cui solo lui è capace.

Presta un po’ della sua risata anche a Bella, ogni tanto. Solo a lei, l’unica alla quale concede quel sorriso.

Lei lo sa. E ringrazia il cielo ogni giorno, perché ancora non riesce a capire cosa ha fatto di tanto grande per meritare un migliore amico come Jacob.

“Andiamo, Bells!”

Le cinge le spalle con il braccio enorme. Lei lo guarda di sbieco, fingendosi ancora arrabbiata.

“Dì la verità.. sono il migliore amico migliore del mondo, eh?”

Sorride di nuovo. E Bella si scioglie. Scuote la testa rassegnata e si limita a dire un semplice “Si”

 

                                                        ***

 

 

È incredibile rendersi conto di quanto un luogo possa essere diverso se non c’è più ciò che lo rendeva speciale. Questa enorme spiaggia non è altro che l’ombra di quello che era. Una casa abbandonata, una stanza nella quale nessuno entra più. Corrosa dalla polvere, distrutta dal trascorrere del tempo.

Il rumore del vento diventa un lamento. Passa attraverso di me, come un urlo. Un pianto disperato. Un dolore che non posso combattere.

Le onde si accavallano e si infrangono, furiose, sugli scogli. Come per distruggerli, vi sbattono con tutta la forza di cui sono capaci. Ci provano ancora, ancora… e ancora. Ma gli scogli restano lì, immobili e integri, a ridere di loro e del loro sciocco tentativo.

Per un attimo, quelle onde sono come me. Deboli. Scioccamente illuse. Convinte di essere in grado di combattere il loro nemico.

Poi, come se avessero capito l’inutilità della loro battaglia, all’improvviso si calmano, rinunciando all’impresa.

 

Avresti dovuto capirlo anche tu, Bella. Avresti dovuto metterlo in conto.

 

Non era così che doveva andare.

Dovevo essere io l’unica a rimetterci.

Ci avrei rimesso la vita, mi sarei condannata all’inferno eterno, pur di evitarti questo. Pur di salvarti.

 

Giro il viso e il mio sguardo si rivolge verso ciò che mi è tanto familiare. I miei occhi vagano da soli, senza aver ricevuto un mio comando. Si ribellano a me e cercano riparo in quel posto che tanto ho amato. Che tanto amo.

Il tronco di quell’albero è ancora lì. È sempre lui. Non è cambiato. Ha ancora l’aria di essere un rifugio sicuro, il mio, il nostro, rifugio sicuro.

Le gambe avanzano da sole, anche loro agiscono contro la mia volontà. Mi portano vicino,  fino a pochi passi. Se allungassi una mano, potrei toccare quel legno. Quella superficie ruvida, che sa di muschio e di pioggia di primavera. Che sa di cose pulite.

Lo tocco e la mia mente è invasa da immagini confuse.. immagini che, fino all’attimo prima, avevo accuratamente sigillato in un cassetto.

 

Per un attimo, sono di nuovo lì. Seduta a guardare il tramonto, in una rara giornata di sole. Rido, piango, vivo. Al mio fianco ci sei di nuovo tu.

Mi stai vicino, come sempre. Le tue mani sono delicatamente poggiate sulle mie. Mi ascolti, mentre ti parlo dei miei problemi, del fatto che sono innamorata di un vampiro, il tuo nemico mortale. Ti rivedo mentre mi guardi, il dolore nascosto in fondo agli occhi neri, e mi dici che sono una stupida.

Poi, però, ti vedo cambiare subito espressione, non appena ti accorgi di avermi ferita.

E quel sorriso è di nuovo lì, a trionfare su quelle labbra perfette. Le tue labbra sembrano fatte apposta per sorridere sempre. E allora mi lascio inondare dal tuo calore.

E penso che non ti merito. E che sei la persona migliore del mondo.

 

“Io sono perfetto per te, Bella. E voglio che tu scelga me.”

 

L’unico pensiero che riesco a formulare è una domanda. Brucia. Pulsa e batte violenta contro le pareti del cervello.

 

Come sarebbe andata se avessi fatto come dicevi tu?

 

La cosa peggiore, Jake, è sapere di essere l’unica, vera responsabile.

Quando ti lasciai andare via, per andare a combattere contro i neonati, avvertii una strana sensazione. Un brivido che percorse tutto il mio corpo. Pensai che era logico avere paura. Che era logico tremare in quel modo, mentre andavi a rischiare la vita per me. Mentre andavi a combattere una battaglia non tua.

Era me che volevano uccidere. Era la mia vita quella che volevano prendersi. E la mia vita dovevano prendersi.

Erano i miei occhi quelli che dovevano chiudersi. Era il mio cuore, sciocco e inutile cuore, che doveva smettere di pulsare.

In un certo senso, è così che è andata. I miei occhi non vedono più niente, senza i tuoi a fargli da guida, a mostrargli la strada. Il mio cuore non batte più. Il fatto che lo senta ancora muoversi nel petto non è altro che un’effimera illusione. Non batte. Si contorce. L’unica ragione per la quale non si ferma è per farmi ancora del male. Per non togliermi questo dolore.

Se potessi farlo, se dipendesse da me, l’avrei fermato molto tempo fa.

 

“Tu non diventerai una di loro, Bella! Io non lo permetterò!”

 

 

Volevo diventare un vampiro. Abbandonare la mia ordinaria esistenza umana per abbracciare una vita immortale. Per diventare eterna. Per esistere sempre, accanto all’uomo che amavo. Un uomo che era morto molto tempo prima che nascessi.

 

 

“Preferirei vederti morta!”

 

 

Sono sempre stata una sciocca, Jake. Nessuno lo sa meglio di te. Nessuno è mai riuscito a leggermi dentro così bene. La mia anima si rifletteva nella tua e, allacciata alla tua, sopravviveva. Si ci aggrappava, come un bambino si aggrappa al collo del padre quanto ha paura. Io vivevo aggrappata a te, Jake. Alla mia anima gemella, la mia esatta metà. La parte mancante del mio cuore.

E ora, Jake?

Cosa dovrei farci, ora, della mia anima mozzata? Cosa si può fare con un’anima incompleta? Inutile. Violata nel profondo. Strappata dalla sua radice.

E non venirmi a dire che tanto andrà tutto bene. Non me ne faccio niente del tuo perenne ottimismo.

‘Fanculo, Jacob Black!

‘Fanculo per essere entrato nella mia vita senza preavviso.

‘Fanculo per avermi mostrato la luce.

‘Fanculo per avermi rigettato nel buio.

 

‘Fanculo e… Scusa. Scusa per tutte le volte che ti ho ferito. Ma sai, il tuo aspetto mi ha sempre ingannata. Vederti così grande e grosso mi faceva pensare che nulla potesse scalfirti. Eppure io non ti ho solo scalfito. Io ti ho distrutto.

Tu mi offrivi il cuore e io lo stritolavo talmente forte da soffocarlo, da ucciderlo.

Il tuo amore per me ha finito per ucciderti.

E sono morta anch’io, mentre morivi.

Ho visto quel maledetto vampiro toglierti il respiro, e io non avevo più aria da respirare.

L’ho visto spezzarti le ossa, e io non avevo più terra su cui camminare.

L’ho visto spegnere il tuo sorriso, e io non avevo più luce per poter vedere.

 

 

                                                        ***

 

“Certo che diventi sempre più muscoloso ogni giorno che passa! Se non la smetti di crescere arriverai a toccare la luna!”

La guarda. Sa che ha ragione. È così piccola al suo confronto.

“Sono cose da lupi, signorina Isabella Swan! Una normale umana come lei non può capire certi meccanismi!”

Lei spegne il sorriso. Il fatto di essere solo una “semplice” umana proprio non le và giù.

Conscio di averla appena fatta arrabbiare, Jacob le si avvicina, lo sguardo di chi ha qualcosa da farsi perdonare.

“Andiamo, Bells! Essere un licantropo non è affatto divertente! Non so che farmene di tutti questi muscoli!”

Bella arriccia il naso e sbuffa, ancora troppo infastidita per poter ridere dell’umorismo dell’amico.

“Anzi!”

Esclama Jacob alzando l’indice al cielo, come se avesse appena avuto un’illuminazione.

Lei si gira e lo guarda, arricciando le sopracciglia, interrogativa.

“.. In effetti questi muscoli servono a qualcosa di molto importante..”

“E cioè?” Bella è sicura che le sue orecchie stanno per sentire l’ennesima battuta della giornata. Per questo, lo guarda rassegnata, in attesa che termini la frase.

Stranamente, lui diventa serio. Gli occhi si addolciscono e la guardano come se lei fosse la cosa più preziosa del mondo.

In effetti lo è, almeno per Jacob Black.

“… Servono per proteggere te, Bella. Sempre. Da ogni cosa.”

 

                                                        ***

 

Non diventerò un vampiro, Jake. Almeno questo te lo devo.

In realtà, non lo faccio per te. In fondo, sono un’egoista e non faccio praticamente nulla se non per il mio personale tornaconto.

Amo Edward, lo sai. E lui è l’unica cosa che mi permette ancora di alzarmi ogni mattina del letto. L’unico che riesce a scacciare via i miei incubi, la mia voglia di morire ogni giorno, nei modi più diversi e dolorosi.

Ci sposeremo la prossima estate. Mi sposerò, Jake. Farà male. Mi strazierà ancora di più, se straziarmi ulteriormente è possibile, farlo senza di te.

 

Amo te, e sai anche questo. Tu sei l’unico che l’ha sempre saputo. Prima di tutti, prima ancora di me stessa. Ed è proprio perché ti amo così tanto che non posso essere un vampiro. Non posso accettare un’eternità in cui tu non esisti più.

La vita umana ha una fine. Forse, c’è qualcosa anche dopo.

Questo pensiero mi fa stare un po’ meglio.

Io morirò, Jake. Prima o poi. Perché mi ammalerò, perché avrò un incidente o, semplicemente, perché diventerò vecchia.

Morirò. Perché così deve essere. Perché, magari, poi ti potrò rincontrare.

 

Che paradosso!

La vita è strana, non trovi Jake?

Vivrò per Edward. Morirò per te.

 

 

                                                        ***

 

Quella sera di fine settembre, Isabella Marie Cullen, 87 anni compiuti da poco, andò a letto con uno strano sorriso. Accompagnata amorevolmente dal marito, Edward Cullen, 17 anni da quasi 2 secoli, si addormentò con una limpida consapevolezza.

 Mentre sentiva la mano gelida di Edward accarezzarle il volto invecchiato dal tempo, capì che, quella notte, dopo aver chiuso gli occhi, non li avrebbe riaperti mai più.

 

 

                                                                       ***

 

 

È mattina. E Isabella Marie Cullen, sposa umana di un vampiro, ha di nuovo 19 anni.

A fatica, cerca di aprire la porta sgangherata di un vecchio garage che le è molto familiare.

Ci riesce, dopo qualche secondo, e sorride, portandosi scioccamente una mano sul cuore. Per un attimo, ha l’impressione che batta ancora.

 

“Ciao Bells, finalmente sei arrivata!”

 

Proprio come lo ricordava, Jacob Black è di fronte a lei, seduto per terra, con una chiave inglese in una mano e con il suo classico sorriso stampato sul volto.

 

“Bè, signor Jacob Black, mi scusi tanto se l’ho fatta aspettare così tanto..”

Si avvicina a lui e gli sorride compiaciuta.

“.. ma sa com’è.. io stavo cercando di vivere!”

 

Lui scoppia in una piccola risata e lei sente di nuovo il cuore avere un sussulto. La sua risata.

 

“Giusto signora Cullen!” Alza un dito come a volerle spiegare chissà cosa.

“.. l’ho osservata molto. E devo dire che ha vissuto abbastanza bene, dopotutto!”

 

Siedono entrambi dietro due moto appena rimesse a nuovo, guardandosi negli occhi come se si vedessero per la prima volta.

 

“A proposito.. grazie per non essere diventata una succhiasangue!”

 

Lei sorride di un sorriso diverso. A metà tra il sereno e il malinconico.

 

“Solo così potevo sperare di rivederti…”

 

Lui le sfiora una guancia e lei sente di nuovo quel calore. Le sembra di essere tornata indietro nel tempo. E, per un attimo, ha l’impressione che tutto sia stato solo un brutto sogno.

 

“Tieni, prendi!”

 

Jacob interrompe il suo flusso dei pensieri, mentre le porge un casco. Il suo viso è limpido e pulito. È di nuovo un diciassettenne. Gli occhi neri non sono più scavati dal dolore e dal senso di responsabilità.

 

“Devo mettere il casco anche qui, Jake? Sai dove siamo, vero?”

 

Ridono entrambi.

 

“La sicurezza prima di tutto. Sei così imbranata che saresti capace di farti male anche qui!”

“Ah ah ah! Davvero molto spiritoso! Sempre il solito sbruffone!”

 

Certe cose non cambiano mai.

 

“Dove andiamo?” chiede, mentre è già salita in moto, dietro di lui.

Jacob si volta un attimo e le sorride. Poi mette il casco e accende il motore.

 

“Andiamo a fare un giro, Bells!”

 

Escono dal garage e in cielo non c’è neppure l’ombra di una nuvola.

Mentre corrono, con le braccia esili strette forte intorno alla vita del suo migliore amico- della sua anima gemella- Isabella Marie Cullen torna ad essere di nuovo solo Bella.

 

 

                                                                                                                                             *FINE*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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