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Autore: sHiN 91    12/08/2010    2 recensioni
Premessa: questa FF è stata scritta dopo aver visto questo video: ~Izawa Genzo~ Unfamiliar (da youtube). Mamoru Izawa (che chiamerò Paul Diamond, per semplicità ;) ) è il mio personaggio preferito di Capitan Tsubasa (Holly e Benji). Ho una grande passione per il calcio, infatti gioco in una femminile (lascio a voi indovinare che numero porto  ). La FF avrà diversi personaggi sconosciuti e ci saranno anche tanti personaggi del manga/anime. Il personaggio di Aki è una sorta di mio avatar. E’ la prima FF che scrivo (anche se in realtà ne scrissi una su Pirati dei Caraibi ma non sono mai riuscita a completarla!!!), abbiate pietà! Spero in tanti vostri commenti!!!
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ok  ragazzi, siamo al 4 capitolo! Ora mi piacerebbe molto avere qualche commentino da voi... *per favoreeeeee*

Questo è un capitolo un pò più caruccio :)

Buona lettura!

P.s: vi dico gia che i prossimi capitoli ci metteranno un pò ad arrivare, perchè devo trovare la giusta continuità :) però SI ACCETTANO CONSIGLI!!!


CAPITOLO 4: Kaigi  (l’incontro)

Il giorno dopo iniziò come gli altri.

Raggiunta la scuola,  l’unico cambiamento fu che Aki salutò un sacco di persone, ed un sacco di persone la salutavano.

Eiko, Saki e Narumi  erano allegre come al solito.

A scuola tutto andava bene. I primi voti erano buoni, buon segno.

Finite le lezioni le aule si svuotarono.

Le ragazze andarono a casa.

-ci vediamo questa sera!- esclamò Eiko.

Aki annuì.

Dopo gli allenamenti sarebbe tornata a casa, avrebbe cenato e sarebbe uscita.

Le ragazze  volevano festeggiare.

Il pomeriggio passò tra compiti e studio.

Verso le 16.30 Aki si mise la divisa e uscì di casa,  diretta al campo della scuola.

Una volta arrivata incontrò Tai e Mayumi, che la salutarono.

Dentro lo spogliatoio c’era un’aria gioiosa.

L’allenamento procedette duramente.

Alla fine le ragazze erano stremate.

-Brave ragazze, siete andate benissimo- commentò l’allenatore.

-Ci vediamo dopodomani alla stessa ora!- concluse.

Aki fece la doccia alla velocità della luce e si cambiò, indossando dei jeans e la felpa della tuta.

Uscendo dallo spogliatoio Tai la fermò.

-Ehi, Aki!-

La ragazza si voltò.

-Sabato vieni a vedere i ragazzi giocare vero?-

Aki si sentì una stupida. Si era dimenticata di dire alle ragazze del messaggio di Johnny.

-Grazie, mi hai ricordato una cosa!- esclamò.

Rientrò nello spogliatoio e comunicò il messaggio alle ragazze.

Uscì.

Camminando verso il cancello della scuola passò davanti al campo numero uno.

I ragazzi si stavano ancora allenando.

Decise di fermarsi qualche minuti a vederli giocare.

 

Dal campo, Paul era attento ad eseguire dei dribbling ai cinesini.

Quando finì la serie, passò ad effettuare dei calci d’angolo.

Mentre recuperava una palla finita fuori campo, si accorse di Aki.

Il ragazzo la guardò e sorrise, poi tornò  a giocare.

 “Quello è Paul” pensò Aki.

Era strano: quando lo vedeva, si sentiva strana.

Restò ancora un po’ a guardarli allenarsi e poi se ne andò.

Si era fatto tardi.

Alle 21 Eiko sarebbe passata a prenderla sotto casa.

Si mise una camicia carina e si lisciò i capelli, prese la borsa ed uscì, trovando Eiko ad aspettarla.

Presero il pullman che portava in centro, alla sera era meglio, e in pochi minuti arrivarono a destinazione: un piccolo pub in riva al fiume.

Entrarono ed incontrarono Saki e Narumi, già sedute ad un tavolo.

Passarono due ore in compagnia, ridendo e scherzando.

Verso le 23 decisero di uscire ed avviarsi verso casa. L’indomani c’era la scuola e non era molto bello andare a letto tardi.

Mentre uscivano dal pub, incontrarono Paul.

Aki ebbe un sussulto.

Il ragazzo salutò Eiko Saki e Narumi, poi guardò Aki.

-Ciao- disse, sorridendo.

-ciao- disse Aki, abbassando lo sguardo e con voce flebile.

-non ho avuto modo di dirtelo l’altro giorno….complimenti!- sorrise, arrossendo lievemente.

Aki lo guardò e si sentì un po’ imbarazzata.

Possibile che lui le piacesse?

-Grazie, sei gentile- sorrise lievemente.

-Ciao Paul, sei qui da solo?- si intromise Eiko, lanciando un’occhiata maliziosa ad Aki.

Paul sussultò, e si massaggiò la testa.

-ehm… si… veramente stavo andando a casa…-

-oh, anche noi facevamo lo stesso!- sorrise la ragazza, guardando di sbieco Aki.

Prese sotto braccio Saki e Narumi e sgattaiolarono via ridacchiando.

-ci vediamo domani!- si sentì ad una distanza ormai notevole.

Paul ed Aki rimasero per un po’ immobili, allibiti.

“Ma guarda un po’…e adesso? Cosa faccio? Oddio...” Aki era imbarazzata.

I loro sguardi si incrociarono.

-beh… ti hanno lasciata qui… vuoi che ti accompagno?- chiese il ragazzo, imbarazzato.

Aki lo guardò.

-Ma no…stavi già andando a casa…non voglio disturbarti…- non sapeva cos’altro dire.

-Tranquilla,  non ho coprifuoco- disse abbozzando una risatina.

Aki sorrise.

“Certo che… è simpatico…” pensò tra se.

Simpatico non era proprio il termine giusto, ma forse non riusciva ad ammettere che lui le piaceva.

Presero a camminare.

Passarono il ponte, ed Aki ebbe un brivido di freddo.

-Hai freddo?- le chiese il ragazzo.

Aki arrossì.

-un pochino…- ammise.

Paul si tolse la felpa della San Francis, diversa da quella della ragazza, e gliela porse.

-Dai, tieni- disse gentilmente.

-Grazie, ma tu non hai freddo?- ringraziò imbarazzata Aki.

-no, figurati- sorrise.

I due camminarono per il viale della libreria, e, tra un imbarazzo e l’altro, chiacchierarono un po’.

-Da quanto giochi a calcio?- chiese il ragazzo.

Aki era sorpresa dalla domanda.

Di solito, i ragazzi che si trovano in quelle situazioni fanno un po’ i marpioni, ma lui no.

-da quando avevo 12 anni- rispose.

Paul sorrise.

-E tu?- replicò Aki.

Lui si portò una mano alla testa, pensieroso.

-uhm… più o meno da 10 anni- disse alla fine.

Era piacevole parlare con lui.

-Beh… com’è essere campioni nazionali?- disse la ragazza sorridendo.

Alla domanda, anche lui sorrise.

-Beh, credo che tu lo possa immaginare- ammiccò.

-credo di si- sorrise ancora Aki.

Tra una chiacchiera e l’altra, giunsero finalmente nella via della casa della ragazza.

Si fermarono.

Aki indicò la casa in fondo al vialetto.

-Sono arrivata- disse con un sorriso, abbassando lo sguardo.

-Abiti qui? Anche Ted abita da queste parti- disse indicando la strada parallela.

I due si guardarono ancora, e sorrisero entrambi.

-Allora ci vediamo a scuola- disse lui, portandosi nuovamente la mano alla testa, imbarazzato.

-si…- annui lei.

-buonanotte allora- sorrise lui, alzando la mano in segno di saluto.

-buonanotte anche a te- replicò lei, con un filo di voce.

Lui si voltò e iniziò ad allontanarsi.

Aki rimase per qualche istante a guardarlo.

Nella sua testa c’erano pensieri confusi.

Era stato bello parlare con lui.

“A scuola e a vederlo con gli amici ed in squadra sembra un ragazzo taciturno…” pensò tra di se.

Un sorriso le spuntò sulle labbra senza che se ne accorgesse.

Entrò in casa, e salutò sua madre, intenta a guardare una soap strappalacrime alla tv, una di quelle che finiscono alle 2 di notte.

Rise, poi bevve un succo alla pera fresco dal frigorifero e salì in camera.

Entrò in bagno e si avvicinò al lavabo, quando notò allo specchio che non aveva restituito al ragazzo la felpa.

“che stupida” pensò.

Rientrò in camera e guardò l’orologio. Era mezzanotte.

Si mise a letto, ma la sua attenzione si rivolse nuovamente alla felpa.

Penso a Paul: non le era mai capitato di restare così sola con un ragazzo, e nemmeno che questo fosse così gentile con lei.

Tra mille pensieri si addormentò, con un’espressione sorridente sul volto.

  
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