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Autore: gemlye    12/08/2010    2 recensioni
questa è la storia di una ragazza, della sua storia d'amore e del suo passato. "Lucia era la classica ragazza che tutte avrebbero voluto come amica; leale, disponibile e simpatica, ma con uno strano segreto alle spalle".
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Durante il pomeriggio a casa Ceschi regnava la tranquillità; i gemelli studiavano in religioso silenzio, il padre lavorava a computer e la madre puliva la casa. Ma quello si prospettava essere un giorno alquanto movimentato. Alle 5.45 Lucia tornò a casa con le sue due amiche.
«Mamma, papà sono a casa. Potete venire in salotto? Avrei bisogno di parlarvi..». Neanche a dirlo i genitori si fiondarono nella stanza. Non era da tutti i giorni che la loro figlia maggiore chiedesse di parlare con loro. Inutile dire la preoccupazione che aleggiava nella stanza.
«Tesoro, hai per caso combinato qualcosa?» chiese con gentilezza Laura.
«No no, cioè non ancora..ma dobbiamo parlare»«Guarda signorina che non sono pronto a diventare nonno!» disse suo padre portandosi teatralmente una mano alla fronte
«Sono troppo giovane per questo..anche se ho sentito di un concorso di bellezza per nonni..vincerei sicuramente!» continuò con enfasi ricevendo un schiaffetto da sua  moglie.
«Dicci pure..»Laura non riusciva a tranquillizzarsi e a guardare Carl che si torturava le mani.
«Oggi a scuola ho conosciuto un ragazzo..»cominciò«No no signorina! Prima lo devo conoscere io!» la interruppe il padre in attimo di autorevolezza. Lucia non poté guardalo senza ridere; Tommaso serio era proprio una scena da film comico.
«Dicevo..ho conosciuto un ragazzo ma in verità lo conoscevo già». I suoi genitori si aspettavano un continuo ma la ragazza aveva smesso di parlare e li guardava.
«Beh non capisco volevi dirci solo questo?Non serviva di certo una riunione familiare in salotto» commentò Laura, con una risata un po’ isterica. Aveva avuto il terrore che le potesse ben altro, ma mise da parte quel pensiero con sollievo. Stessa reazione deve averla avuta anche suo marito poiché Lucia riprese a parlare«Volevo dire che lo conosco nel senso che ho qualche ricordo di lui..forse era una persona che conoscevo prima dell’incidente. Volevo sapere se per caso voi mi potevate aiutare;magari frequentava casa nostra ed era mio amico».
I suoi genitori si guardarono poi Tommaso prese coraggio e chiese«Chi è questo ragazzo?»«Si chiama Riccardo e..ed è cieco».
Laura e suo marito avevano discusso molto su come avrebbero mai potuto affrontare l’argomento “passato” con la figlia. Finché le domande erano generiche non si erano mai trovati in una situazione complicata; ma ora, era tutt’altro che semplice. Ricordavano perfettamente ogni amico, conoscente e nemico di loro figlia; Riccardo non era da meno. Ma la domanda che sul divano si chiedevano entrambi era: “Ma come ha fatto a trovarci?”.
«Tesoro non ci ricordiamo nessuno con queste caratteristiche, mi dispiace, forse era una persona che cercavi di evitare. Hai già parlato con lui riguardo ciò?» mentì sua madre, per la sua bambina avrebbe fatto qualsiasi cosa.
«Ci ho provato ma mi ha riso in faccia. Lui sa perfettamente chi sono e io..avrete ragione voi, probabilmente non andavamo d’accordo. Grazie di tutto» diede due baci ad entrambi i genitori e con le ragazze si avviò verso camera sua.
Sulle scale Sam, che era rimasta zitta esattamente come Carl per tutto il tempo, disse«Ora che si fa? Cioè andrai lo stesso a parlare con lui?»«Non saprei, se poi scopro che è una persona odiosa? Magari lo evitavo come la peste! Non lo so proprio..»rispose Lucia.
«Io credo che invece dovresti parlarci comunque..potrebbe fare bene per la tua amnesia no?» Carl ovviamente aveva analizzato con oggettività la situazione. «Eheh, Carl ha ragione! Andiamo a conoscere tutti Riccardo!! Anche se è un maschio…» ridendo le ragazze si salutarono promettendosi di non pensare a Riccardo almeno per un po’.

La mattina dopo Lucia entrò in classe pronta per il suo piano. Avrebbe parlato con il ragazzo subito, costi quel che costi. “Effettivamente non è un gran piano il mio..”. Ma il destino a volte può darti una mano. «Oggi ho deciso di fare qualche cambiamento di posti in classe, così da coinvolgere anche il nuovo arrivato» Lucia sapeva già dove il discorso della prof. sarebbe finito.«Ceschi siediti accanto a Riccardo, visto che sembrate conoscervi. Su Rossi veloce nello spostarti non possiamo perdere un’ora!» Lucia si alzò e andò a sedersi accanto al giovane. Lui non si era nè girato verso di lei né aveva parlato, anzi sembrava annoiato dalla situazione.
Per quattro ore non si parlarono, anche se lei ci aveva provato, bloccandosi prima di aprire bocca. L’ultima ora fu lui, però, a parlare«Come stai? È da un po’ che non ci vediamo» la domanda la lasciò stupita; la ignorava e poi di colpo le parlava come se fossero amici di vecchia data..forse lo erano?
«Ascolta starò sincera, io non mi ricordo di te, se non per i particolari di ieri. Ho avuto un incidente e ora non ho più ricordi di quel che è successo prima. Ho dimenticato 14 anni di vita. Quindi ti prego raccontami chi sei, come ci siamo conosciuti, com’ero io..» le ultime parole suonarono come una supplica. Fu la risposta di Riccardo che tuttavia la lasciò sgomenta« Allora è vero..ti sei dimenticata di tutti noi. Perché tu hai avuto questa fortuna? Mi chiedi di raccontarti il passato? Perché rivivere tutto ciò per te? No no.. è meglio così credimi. Tu ormai sei fuori da quell’inferno e dovresti esserne contenta. E fammi un favore non parlarmi più e non cercare di ricordare» nella sua voce non c’era solo rabbia, ma anche tristezza e dolore. Finito di parlare Riccardo chiese di uscire. Non tornò mai in classe.

Lucia passò tutta la giornata in camera sua a pensare. Cosa aveva fatto per meritarsi quelle parole. La sua colpa era non ricordare? Non era stata di certo una sua scelta. Eppure quelle parole l’avevano segnata. “Di quale inferno parlava? Era stato coinvolto anche lui nell’incidente? Aveva perso la vista quel giorno? Ciò spiegherebbe perché si ricordava che era cieco..eppure sono convinta che ci sia qualcos’altro..” si sforzò di non pensarci troppo ma le risultava difficile. Era diventato il suo chiodo fisso. Intanto il mal di testa era tornato. Scese per prendersi una pastiglia quando sentì la voce di sua sorella Angela.
« Mamma perché hai mentito su Ricky? Forse così Lulù avrebbe ritrovato la memoria»
« Tesoro quando sarai madre capirai che ci sono delle cose che bisogna omettere o cambiare per far vivere meglio i propri figli»
«Ma che senso ha nasconderle uno dei suoi più grandi amici?»
«Sei troppo piccola per capire, tua sorella ha sofferto troppo e non voglio che riviva tutto. Non voglio continuare questa conversazione»
«Già smetti di parlare quando ti fa comodo, come quando ti chiedo del fratellone»
«Vattene subito in camera tua e non osare più parlarmi così! Io sono tua madre!». Angela lasciò Laura preparare la cena, sbattendo le porte. L’aria si poteva palpare tanto era pesante. Mentre Lucia stava per entrare, a sua madre cadde per terra il coltello tagliandosi«Oh Michele, Michele..» disse lacrimando.


Per Prettyvitto: nella mia mente è in Italia, ma poi ognuno è libero di immaginarla dove vuole ;) 
  
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