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Autore: Naife    11/10/2005    2 recensioni
Perché non c’è l’una senza parte di lui, e egli senza parte di lei. Annabel e Jaque. Perché lei gli ha salvato l’anima, perché solo lei ne era capace. Perché alla fine, mare d’inverno. Attenzione, incesto!
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mare d’Inverno

Mare d’Inverno

 - Capitolo Unico -

 

 

 

“Quando la mia anima cadrà, raccoglila, consolala, ricomponila se spezzata, amala, perché solo tu lo potrai fare ”

 

“Prometto”

 

 

Annabel si chiese se tutto questo avrebbe mai avuto una fine.

Se quelle giornate trascorse ad allenarsi, quelle giornate a sanguinare, a sudare e a studiare sarebbero mai servite, se avrebbero avuto un buon esito.

Quello che prima la terrorizzava adesso la faceva ridere.

Ridere..

 

L’unico e costante pensiero era Jaque.

Il suo amato e adorato Jaque.

Con un asciugamano si asciugò i capelli, che prima le ricadevano sulle spalle come una cascata d’oro, adesso erano corti 2 cm su tutta la testa.

Potevi tenerli lunghi, non c’era problema.

Ma era stata lei, Annabel a volerli corti.

Corti Corti Cortissimi.

Nuova vita, nuovo taglio, nuovo mondo.

 

Faceva freddo, e si spogliò velocemente per mettersi quel vecchio e consunto pigiama.

Il contatto con il cotone la face rabbrividire dal piacere.

Si sdraiò veloce su quel materasso, così sottile, era come dormire sulle doghe stesse.

Le leggere coperte non le soddisfavano il bisogno di calore.

Ah, a Novembre in quella cazzo di casa si gelava.

Cominciò a tremare Annabel, nonostante si raggomitolasse su se stessa provava molto molto freddo.

 

“Annabel” Un sussurrò.

 

“Si?”

 

“Annabel…” Disse avvicinandosi una figura che nel buio lei riconobbe come Zaccarie.

 

“Dimmi Zaccarie…che succede?” Aveva la voce assonnata..oggi si era affaticata troppo.

 

“Ho…ho freddo” L’immagine alta del ragazzo era arrivato dal letto dove giaceva Annabel.

 

Senza pensarci alzò le leggere coperte per farlo entrare.

 

Lei lo faceva sempre con Jaque.

 

“Grazie..!”

 

La ragazza sorrise.

 

“Come ti trovi?” Chiese poi minuti dopo.

 

“Mi trovo male, Zac…ma è meglio di niente.” Annabel incrociò i piedi con quelli di lui, come se la cosa fosse la più naturale del mondo.

 

“Presto…presto questo finirà”

 

Mise fine alla conversazione Annabel, insinuando il volto tra il collo e la spalla del ragazzo.

Zac incrociò le mani con le sue di lei, e si addormentò.

 

 

A colazione, quella mattina c’erano tutti.

 

C’era Zac, con i suoi capelli lunghi fino agli zigomi color miele carico, lisci, con gli occhi nocciola.

Aveva tre strani nei vicino al sopracciglio Zac.

Ed era proprio bello.

 

C’era Grenouille, uno dei capi, basso, calvo ma con una folta barba nera incolta.

 

C’era Maddlen, una donna magra, molto magra, dall’aria stanca e scialba.

 

C’era Renè, dal naso aquilino e dai folti capelli biondo paglia.

 

E c’erano anche cinque ragazzi.

 

Non conosceva la loro storia, e neanche gliene importava, a lei.

 

Tutti la guardavano con soggezione.

 

Ma tanto, l’unica cosa che realmente la importava era Jaque.

 

Per questo era li.

 

Se no si sarebbe già uccisa..

 

 

 

Quella notte piovosa, gli Jeath erano irrotti a casa sua, uccidendo i suoi genitori, e rapendo lui..il suo suo suo Jaque.

Lei era stata salvata da quelli che facevano colazione con lei.

I ribelli.

Già brutti tempi quelli…

Persone, pazze, che si erano unite in un unico grande clan, che rapivano, uccidevano e massacravano, per puro piacimento.

 

Perché, forse quelli non erano pazzi?

Quelli che volevano andare contro a quella violenza stupida e senza senso?

Non erano forse anche loro pazzi?

 

Quello non era altro che una stupida e vecchia casa, che ospitava persone che avevano ricevuto lo stesso trattamento.

Che ogni giorno si allenavano, studiavano come salvare le persone che erano state catturate.

 

Quel giorno, mentre Annabel  studiava si sentì addosso lo sguardo di Zac.

 

“Tu chi cerchi?” Domandò

 

“Il mio amore”

 

“Tu?”

 

“Io…”

 

Zac tremò appena.

 

“Io cerco la vendetta”

 

“…”

 

“Quel giorno ero uscito io a fare la spesa..io…ma non dovevo….Dovevo rimanere a  casa…e quando sono ritornando…stava andando a fuoco tutto…tutto…”

Annabel lo guardò.

 

Amare lacrime non volevano scivolare dai suoi occhi così dolci.

 

“…tutto…tutte le persone che amavo Annabel…ti rendi conto? Io…io…perché non sono morto con loro? Sai, a volte prego un dio a cui non credo….solo per chiedere perché? Perché non sono morto con loro…almeno  avrei sofferto così…”

 

Annabel si avvicinò.

 

“Perché devi vendicarti. Devi fare quello che puoi…”

 

 

“Ti prometto…alla fine, Mare d’inverno”

 

 

Era successo così in fretta e Annabel aveva vomitato così tante volte che le girava la testa.

 

E adesso, lei e suo fratello gemello Jaque erano su quella spiaggia.

 

Il volto stanco del fratello lasciava trapelare quanto aveva sofferto in quel campo dove o avevano nascosto.

 

Il Mare d’inverno infuriava sugli scogli di quella costa francese.

 

“Ti amo Jaque…ti amo tantissimo”

 

“Io…io non so se ce la faccio a vivere Annabel…non dopo quello che ho visto…dopo quello che ho vissuto”

 

Sembrava che l’amato fratello non avesse parlato per tanto tempo, perché scandiva le parole lentamente e con difficoltà.

“Tu però hai trovato la mia anima…e c’è solo un modo per curarla Anna…solo uno..”

 

Annabel guardò la persona che amava più della sua stessa vita.

 

Si.

 

C’era solo un modo per mantenere la promessa.

 

Jaque, tolse dai pantaloni logori un coltello dalla lama affilata.

 

“Uccidimi”

 

Annabel negò.

 

“Ricordi? Se non c’è Annabel non c’è alcuna parte di Jaque, senza di lui, alcuna parte di ella…”

 

Il gemello le sorrise.

 

“Annabel e Jaque…per sempre?”

 

“Per sempre”

 

Il ragazzo si taglio le sottili venature che aveva nei polsi.

 

Poi passò l’arma alla ragazza, che fece lo stesso risoluta.

 

Con il sangue che sgorgava veloce, si presero per mano e appoggiarono le loro labbra l’uno su quelle dell’altro.

 

Lentamente si avviarono verso il Mare d’inverno.

 

Tuffandosi, i fratelli sparirono.

 

Perché non c’è l’una senza parte di lui, e egli senza parte di lei.

 

Annabel e Jaque.

 

Perché lei gli ha salvato l’anima, perché solo lei ne era capace.

 

Perché alla fine, mare d’inverno.

 

 

 

  
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