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Autore: Loda    12/08/2010    5 recensioni
Cherise a soli diciotto anni non crede nell'amore. Elena è appesa a un filo e sotto di lei c'è la depressione. Mattia è sessualmente confuso. Luca è innamorato della sorella. Andrea nasconde un mare di guai sotto l'apparente perfezione. Sono alcuni dei ragazzi che cercano di fare una sola cosa: vivere, ognuno con la propria storia in primo piano. Situazioni familiari disastrose, altre troppo perfette. Intrecci, preoccupazioni, scelte difficili, colpi di scena. L'amore in tutte le sue sfaccettature per un racconto reale che è solo un'altra storia, ma è la nostra storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Abisso
Non poteva certo andare avanti così.
Lui era lì, davanti a lei, inerme come del resto lo era sempre stato.
“Marco, ascolta” disse Elena.
Il ragazzo alzò lo sguardo, i capelli ingellati, l’orecchino splendente, le gote scurissime. Chi l’avrebbe mai detto che si sarebbe messa con un tipo simile?
“Ci ho pensato molto e… non provo più quello che provavo prima”.
Se l’aveva mai provato…
Marco chinò lo sguardo, lo sguardo di uno che già sapeva.
Elena si mordicchiò il labbro. Forse era vero che lui era innamorato di lei. E lei l’aveva illuso.
Il suo cuore si indurì. Cose che capitano…
“Rimaniamo amici, che dici?”.
La frase tanto odiata.
Non si rimane mai amici.
Marco sgranò gli occhi per un attimo. “Certo” disse solo. Quegli occhi tristi…
Qualcosa si ruppe nel cuore duro di Elena.
Una crepa.
Lei gli si avvicinò. “Passa. Passa tutto”.
Il ragazzo rimase in silenzio. “Ma intanto fa male” disse poi.
Un’altra crepa.
Fa male per tanto tempo…
Elena socchiuse gli occhi, sforzandosi di non provare niente, di lasciarsi scivolare tutto addosso.
“Ci vediamo a settembre allora”.
Marco annuì. Poi si alzò, mise dei soldi sul tavolo, e uscì dal bar, senza una parola.
Elena fissò le monete sul tavolo.
Si era aggrappata a Marco per chissà quale motivo.
Sì, forse per non lasciarsi sprofondare nell’abisso.
Ma l’amore è un altro abisso.
 
 
L’hotel era carino, il posto era carino. La compagnia poi era magnifica.
Maledetti sensi di colpa.
Cherise era stesa sul letto, circondata da costumi e canottiere.
“Quando hai intenzione di mettere a posto la tua roba?” la incalzò Andrea.
La ragazza soffocò una risata.
Lo guardò. Lui aveva occupato perfettamente il suo spazio nell’armadio, la valigia vuota, riposta sotto il letto.
“Allora?” continuò Andrea, guardandola severamente.
Cherise scoppiò a ridere. Si alzò pigramente. “Ma quanto siamo diversi io e te?”.
Il ragazzo sorrise. “Non abbastanza per odiarci” disse abbracciandola.
Cherise si sentì stringere tra le sue braccia, il suo cuore prese a martellare nel petto, qualcosa nello stomaco si attorcigliò. Non erano farfalle, era un più un vermone che si contorceva.
Maledetti sensi di colpa…
“Stai bene?” sussurrò Andrea.
“Sì” rispose Cherise dopo un attimo.
“Sei felice?”.
“Sì”.
La poggiò delicatamente sul letto e la baciò sul collo.
Cherise sentì le sue labbra, il suo mento, il suo naso tutti lì e lei ridacchiò, agitando le gambe.
Andrea alzò la testa con un sorriso. “Solletico?”.
“Pungi” ribatté la ragazza passandogli una mano sul mento.
Lui le prese la mano e finse di morderla.
Lei la ritrasse con una smorfia.
Lui la riprese, ci giocherellò un po’ e la baciò. Poi tornò al suo collo, e poi fu il turno della bocca.
Giocarono un po’ con le labbra, Andrea premette delicatamente il suo viso contro quello di Cherise e lei aprì leggermente la bocca. Le loro lingue si scontrarono dolcemente e si intrecciavano con foga armoniosa.
Ma il viso di Andrea premeva ancora e il turbine creato dalle lingue divenne sempre più furioso. Cherise si lasciò trasportare, accarezzando la testa del ragazzo mentre sentiva la mano di lui andare giù, pronta a insinuarsi nei pantaloncini di lei.
Era un bacio più passionale del solito, Cherise intuiva le intenzioni del ragazzo. Faticava a respirare ma rimase lì, intrappolata piacevolmente in quell’abbraccio, a toccare quei capelli morbidi, quelle spalle robuste. E le mani di lui percorrevano veloci il corpo della ragazza. Cherise sentì il suo tocco morbido sulle gambe e sui fianchi. Lo sentì mentre si inseriva con tutta calma sotto la sua canottiera. Lei continuò a far scivolare le mani sulla sua schiena, toccò appena le sue natiche e lo sentì ridacchiare contro la sua bocca.
Cherise sentì le guance in fiamme ma ridacchiò anche lei, continuando a baciarlo, mentre la mano di lui si insinuava finalmente sotto le mutande.
La ragazza lo lasciò fare, separò un momento la sua testa da quella di Andrea per dare respiro alla bocca, specie in quel momento. Poi continuò a baciarlo con foga mentre lui lavorava frenetico.
Si sentiva bene, il cuore martellava ancora in petto e lei era felice. Sì, poteva dimenticarsi del resto, quel resto che non aveva nessunissima importanza. Non era necessario che nessuno sapesse, perché quello non aveva nessuna importanza…
Cherise respirava contro la bocca di Andrea, le loro lingue continuavano a intrecciarsi, ora lentamente, ora furiosamente, rendendoli prigionieri di un bacio che sarebbe potuto essere senza fine.
Ma la fine arrivò presto.
Una suoneria invase quel momento e Cherise mugugnò, riconoscendo che era il suo cellulare.
Cercò di sgusciare via dalle braccia di Andrea ma lui non la lasciava andare.
Ridacchiò.
Separò la bocca dalla sua e gli prese la mano portandola via. Lui mugolò. “Devi proprio rispondere?”.
Cherise afferrò il cellulare dal comodino. “Se è mia mamma e non rispondo dopo mi fa una solfa…”.
Ma non era sua madre.
Rimase un attimo perplessa a fissare il nome sullo schermo del telefono.
Marco.
 
 
Un passo a destra, uno a sinistra, poi uno avanti e ancora avanti.
Giulia ballava le note di Lady Gaga , passo per passo, fissando lo schermo, seguendo ogni freccetta.
Appena arrivati al Bowling di S.Lazzaro, Giulia si era precipitata nella sala giochi puntando un gioco ben preciso e Luca aveva subito esclamato: “Non quel coso per ragazzine sceme!”.
Dance Dance Revolution.
Giulia si divertiva tanto.
Sentiva dietro di sé Luca che la fissava, sicuramente con una faccia da stoccafisso. Trattenne una risata. Doveva concentrarsi. Un passo indietro, uno avanti, un salto, due salti, tre salti.
Forse era vero che lei e Luca erano troppo diversi, troppo problematici per poter stare insieme. Le sarebbe piaciuto però…
“Minchia Giulia fai paura!”.
Giulia sorrise. Andava bene così.
La canzone finì. Voto A-.
La ragazza lanciò un gridolino felice e si voltò. Vide Luca scuotere la testa col viso tra le mani. Gli fu subito addosso. “Cosa vorresti dire eh?”.
“Oh niente niente” bofonchiò lui.
L’abbracciò.
Giulia ridacchiò. Sì, perché rovinare i bei momenti volendo che siano diversi?
Era ora di smetterla di piangere per ciò che non si aveva e di cominciare a essere felici per quello che si aveva.
Ogni tanto piangeva, ogni tanto pensava a lui, al suo sorriso, al suo profumo… Ma sarebbe passata. Sì, ne era sicura. E sarebbe stata felice.
Alzò il capo verso di lui.
I suoi occhi azzurro cielo, i suoi capelli sempre in disordine che odoravano di buono, il suo sorriso raro, che si faceva attendere ma che quando c’era faceva esplodere tutto attorno…
Sorrise.
“Dai, ora decidi tu, che facciamo?”.
 
 
“Che voleva Marco?”.
“Era un po’ giù… Elena l’ha mollato”.
“Ah… Come mai?”.
Cherise guardò Andrea stupita.
“Elena non è mai stata innamorata di lui”.
“Ah”.
Andrea non sembrava sorpreso.
Cherise aggrottò la fronte. “Sei mai stato con una persona senza essere innamorato di lei?”.
Dopotutto sapeva che era possibile. Daniele ne era la prova. Era una cosa che non capiva. Che bisogno c’era di stare con una persona se non la si amava?
 Ma Andrea rispose: “Sì”.
Cherise si fermò.
Era sera, erano sul lungomare, in cerca di un ristorante.
“Come?”.
“Sì, è una cosa normale in realtà. Tu ci provi e quando capisci che davvero non c’è amore lasci perdere”.
Sì, forse…
“Dopotutto di amore ce n’è poco in giro… Lo trovi poche volte. Forse è vero che ci si innamora una volta sola”.
Una volta sola…
“Ti sei mai innamorata tu?”.
Che domanda era? Avrebbe dovuto rispondere: sì, di te?
Sentiva il cuore battere forte, non sapeva che dire.
Prova a essere te stessa.
“Io… non lo so… credo di non aver ancora capito bene cos’è l’amore”.
Pensò di aver detto una cagata ma vide Andrea sorridere.
“Tu hai detto che l’amore è solo una parola”.
Sì, l’aveva detto. Ma non ne era mai stata convinta. L’amore esisteva, l’aveva provato… Ma aveva sofferto talmente tanto che poi aveva preferito convincersi che l’amore fosse solo una parola. Che non esistesse.
Sapeva di non averci mai creduto troppo.
Se ci avessi creduto sul serio non sarei caduta subito tra le braccia di Andrea…
Come poteva spiegare quello che provava?
Ci provò: “Io… io so solo che è un qualcosa che ti prende lo stomaco, il cuore e il cervello tutti insieme, non ti fa più concentrare e ti fa perdere di vista le cose importanti. E poi finiva tutto, facendoti credere che fosse solo un’illusione… Credo non mi sia mai piaciuto l’amore”
Prese fiato. Guardò Andrea. Aveva uno sguardo molto serio.
“Anche adesso non ti piace?”.
Gli aveva detto che l’amava. Gliel’aveva detto.
Lo fissò in silenzio. Quello sguardo la scombussolava ogni volta. Sentiva la testa lavorare febbrile, il cuore in gola, qualcosa che si agitava nello stomaco. La prima volta che aveva sentito le farfalle nello stomaco aveva pensato di avere fame. Mangiava ma non se ne andava. Non se ne andava.
L’amore non se ne andava.
Lei lo amava Andrea.
“Adesso sì”.
 

Andrea sorrise.
“Mi sento onorato” disse, pomposamente.
Cherise scoppiò a ridere.
Era così carina quando rideva.
Stavano insieme da poco tutto sommato… Sentiva davvero di amarla? Forse aveva accelerato i tempi, le aveva già detto che l’amava ma era quello che sentiva.
Quello che sento.
In realtà non era sicuro di quello che sentisse Cherise. Aveva un’idea troppo realistica dell’amore per poterlo amare dopo così poco tempo.
La guardò con un’improvvisa paura di perderla.
Dei ragazzi la fissavano.
Lei si era allontanata un momento per guardare i prezzi di una pizzeria.
Quelli continuavano a fissarla.
Si erano avvicinati a lei.
Le stavano dicendo qualcosa.
Andrea si avvicinò ma lei li stava già allontanando.
Quelli se ne andarono e i due ragazzi rimasero soli.
“Che hanno detto?”.
“Niente, tentavano un abbordaggio…”.
Andrea rise.
La ragazza lo guardò stralunata. “Dovresti arrabbiarti”.
“Perché? Mica è colpa tua”.
“No, non con me però… dovresti essere un minimo geloso”.
“No, avevo solo paura ti dessero fastidio”.
Cherise sbatté le palpebre. “Sei molto sicuro di te non è vero?”.
“Affatto” sospirò lui “è che non voglio tenerti legata a un guinzaglio”.
La ragazza non sembrava convinta. “Non… non mi consideri tua?”.
Andrea sgranò gli occhi. Ma che c’entrava? Era la sua ragazza, certo.
“Non voglio essere troppo possessivo, la gelosia è orribile, finirebbe per farci del male e basta” spiegò.
Ancora Cherise non sembrava soddisfatta della risposta. “Ma… okay, niente”.
No, non voleva vederla così ora.
“Che c’è? Dimmi” fece Andrea.
“Niente”.
“Andiamo, non dirmi niente… ho detto qualcosa che non andava?”.
Cherise lo guardò con sarcasmo. “Oh no, ti sei spiegato perfettamente”.
“Non credo… che hai capito?”.
“Che posso andare con altri ragazzi e la cosa non ti darebbe fastidio”.
Andrea rimase attonito. “Certo che mi darebbe fastidio, ma se è quello che vuoi non posso impedirtelo”.
“Stiamo insieme da due mesi! Dovresti essere supergeloso!”.
Cherise sembrava arrabbiata, stava alzando la voce.
Non aveva capito, non aveva capito niente.
“Non hai capito, Cher… Io ti voglio tutta per me ma non voglio tenerti legata, voglio che tu sia libera, non che mi tradisci o che mi menti, solo che tu…”.
“Ho baciato Marco! Non ti dà fastidio?”.
Andrea tacque. “Come?”.
Cherise era esterrefatta, la bocca ancora semiaperta, una mano davanti.
“Che hai fatto?” ripeté lui.  
“Io… non sapevo se dirtelo… eravamo ubriachi, non… non voleva dire niente!”.
Andrea si mordicchiò il labbro. Non voleva essere geloso, non voleva che lei si sentisse prigioniera, voleva che lei si divertisse e avesse la sua vita. Ma non in quel senso.
Voglio che tu sia libera, non che mi tradisci o che mi menti.
Andrea serrò la mascella, con un macigno nel petto.
In realtà non era sicuro di quello che Cher provasse per lui. Dopotutto voleva che lei facesse le sue scelte, e che si sentisse libera di andarsene quando voleva.
Ma aveva così tanta paura di perderla.
“Sì, mi dà fastidio. Contenta?”.
Senza guardarla in faccia, senza più neanche una parola entrò nella pizzeria.
Sentì i passi malinconici di Cherise dietro di sé.
 
 
Aveva passato una bella giornata.
Dopo essere stati a S. Lazzaro, Giulia e Luca erano stati un po’ in centro, prima di lasciarsi.
Ora la ragazza stava tornando a casa.
Erano le 8, mamma avrebbe rotto un po’ le scatole ma le aveva scritto un messaggio con scritto che tardava.
Saltellò felice per il marciapiede.
Stare con Luca la faceva sentire bene. Chissà se avrebbe sofferto quando lui si fosse trovato una ragazza…
Forse non era una buona cosa passare tutto quel tempo con lui.
Smise di saltellare.
Eppure solo sentirlo vicino la rendeva felice.
Però c’erano quei momenti in cui calava un’ombra sul suo cuore…
Momenti in cui faceva fatica a respirare e non sapeva più se se la sentiva di vederlo…
Attraversò la strada.
Ma era sicura di aver controllato il semaforo dei pedoni. Era sicura che fosse verde.
Fu questo il suo ultimo pensiero.
Era verde.
Non ebbe il tempo di pensare più a niente.
Si sentì solo travolta, travolta e basta.
E poi nero.
 
L’abisso…















SONO TORNATA!
dopo quanto? tre mesi? già, più o meno :DDD
Mi dispiace ma è stata un'estate un po' incasinata.. non è ancora finita ma spero che i casini , siano finiti. Tanto per intenderci, potrei scriverci una fic con tutto quello che è successo. Magari lo faccio davvero..  appena finisco questa.. uhm.. quanta gente è interessata alla storia della mia vita?

Okay, non spingete eh...
:D

Morgana, ahahah capisco il tuo disappunto per ciò che ha fatto Cher U.U è stata una delle fic più belle che tu abbia letto? ma grazie XDXDXD
RedTears,  eccola, anche lei sconvolta.. sì ti capisco u.u ma don't worry. ahahah Andrea non può prendersela, al massimo riderle in faccia.. beh insomma, essere traditi con uno così!!! XD

Nakiri, *.* la mia allieva ha cambiato nome!  grazie per la super recensione! ahah non descriverò tutti i bellissssimi momenti tra Mattia e Roberto, uno basta e avanza anche per me.. ahahah Andrea come spazzino me lo vedo bene, come prete proprio no XD però non era male come idea.. della serie che dopo l'autrice, cioè io, deve andare a nascondersi perché qualche lettrice potrebbe ucciderla.. No, come niente pappagallo XD vedrai che il finale ti piacerà! forse..  :D grazie ancora cmq!
ElisabethXD, un'altra senza parole XD ditelo che io vi sorprendo, altro che capitoli prevedibili U.U  grazie mille per i complimenti! =)
Arcadia_Lovegood, la meno sconvolta perché sapeva che tra Cher e Marco sarebbe successo qualcosa XD sì, Mattia ha fatto bene, Luca pure a mio parere.. e sì, povera Giulia T.T soprattutto ora.. grazie aspetto altre recensioni naturalmente U.U


Bene, ora vi mando sotto schoc:
Il prossimo è l'ultimo capitolo, che sarà seguito poi da un breve epilogo.

Quindi, siamo veramente agli sgoccioli...
Alla prossima!
baci,


Loda



   
 
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