Ciao a tutti! Siamo Cip e Ciop o meglio dire Cry90 e _ChibiCia_… abbiamo scritto questa fic perché era da tanto che ne volevamo fare una insieme spero vi piaccia… vabbe’ basta con le chiacchiere leggete e commentate… buona lettura!
THE OFFICIAL AND FAMOUS LEGEND OF MARAUDERS!
CAPITOLO 1
Amici per la
pelle…
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La notte ormai
avvolgeva ogni cosa; gli immensi giardini verdeggianti dormivano quieti al
suono del dolce fruscio delle chiome dei grandi alberi della foresta proibita,
la quale, sinistra, costeggiava lo specchio d’acqua nero che sembrava catturare
le luci delle piccole stelle alte nel cielo scuro, intente a trapuntare
graziose il grande tessuto lontano e blu…
Tutto intorno al
castello sembrava immerso nel sonno più profondo. Tutto sarebbe stato
silenzioso e immobile se non fosse stato per un giovane albero che si muoveva
ondeggiando, come avrebbe fatto un bambino capriccioso portato in un luogo a
lui di poco gradimento.
Era stato
impiantato da poco, da mani esperte e sicure, sotto di esso scorreva una lunga
e tortuosa galleria, che portava chissà dove nel vicino villaggio di Hogsmeade.
Questo dunque,
era ciò che avrebbe visto un semplice mago del piccolo paesino, se si fosse
affacciato a vedere all’interno delle mura di cinto della prestigiosa scuola…
ma nessuno avrebbe notato le quattro grandi feste di ‘benvenuti’ e ‘bentornati’
che, numerosi studenti scalmanati e agitati per il loro prossimo primo giorno
di scuola, svolgevano in pieno delirio all’interno delle rispettive sale
comuni.
-Ahahahahhahahah!- risate acute e divertite riempivano la grande
sala circolare allestita da calorosi stendardi rossi e d’oro, studenti di ogni
età bevevano curiosi liquidi colorati, mangiavano merendine dalle forme
strambe, si sorridevano e si guardavano complici di chissà quali scherzi.
I più giovani,
confusi ed emozionati osservavano con interesse gli studenti veterani ridere e
farsi scherzi amichevoli, intimoriti e scoraggiati da tutta quella confusione
rimanevano in disparte, chiacchierando appena fra loro, fantasticando sul
giorno successivo che li avrebbe visti tra i banchi del loro primo giorno in
assoluto in una delle più importanti scuole di formazione magica del paese:
Hogwarts!
Già… tutti gli
studenti del primo anno erano seduti in disparte… ma…. c’è sempre l’eccezione
che conferma la regola…
E solo in
seguito, tra i corridoi spaziosi e antichi delle aule, si sarebbe vociferato
che il bel ragazzo dai capelli neri e dallo sguardo profondo e allegro che ora
audace chiacchierava amichevole con quelli del settimo anno, attirando su di se
lo sguardo di diverse ragazze più grandi e della stessa età, sarebbe diventato
molto… troppo spesso… l’eccezione che non quadrava affatto con le regole di
Hogwarts!
- Potter, sei un
grande!- esclamò tra le risate uno dei ragazzi boriosi, guardando sorridente il
bel moro, pronunciando una delle frasi che sarebbero diventate pane quotidiano
per quest’ultimo.
Ancora risate,
quel ragazzo sapeva come far sorridere le persone, donando allegria a tutti,
anche se molto presto una rossa dallo sguardo da gatto avrebbe più volte detto
il contrario, ritenendolo irritante e arrogante, accusandolo di essere un
bambino immaturo e assai lontano da quello che lei intendeva per ‘bravo
ragazzo’ come invece tutti lo avrebbero ritenuto.
La stessa rossa
che ora lo guardava bieco e un po’ scocciata insieme a numerose altre ragazze:
-Oddio! Quello
non lo sopporto!- disse, indicando James con il dito; anche lei era molto
bella, morbidi capelli rossi facevano da cornice a un paio d’occhi di un
intenso color verde, che nessuna ragazza poteva non invidiare. Fissava James da
una bella mezzora ma a differenza di tutte le altra ragazze, sui suoi begli
occhi era possibile scorgere solo un’evidente sdegno.
-Ma quale dici?
Quello del primo anno? Ma se è il ragazzo più bello che io abbia mai visto!?-
disse una moretta del terzo anno, vicino a lei, con un espressione a dir poco
sorpresa.
In fondo alla
sala un ragazzo molto attraente leggeva un libro, tentando di estraniarsi da
tutta quella confusione; aveva capelli, anche lui come James, corvini che gli
ricadevano sugli occhi dandogli l’aria di distratta eleganza, che nessuno
avrebbe mai potuto eguagliare, veniva da una famiglia molto ricca, una di
quelle che i maghi chiamavano purosangue; il nome del ragazzo, che sedeva
davanti al fuoco leggendo un libro sul Quidditch, ‘Il Quidditch attraverso i
secoli, edizione I’ ,era Sirius Black.
Un nome che
presentava tante responsabilità, responsabilità che lui aveva cominciato ad
odiare fin dall’infanzia, un nome che si era letto più volte sempre e solo tra
i componenti della casa dai colori verde e argento, ma… il Cappello Parlante,
l’oggetto magico che aveva il compito di smistare i ragazzi del primo anno,
aveva detto che lui, Sirius, era diverso da tutta la sua famiglia, e quando
questo aveva gridato ‘Grifondoro’, tutte le persone dentro
Non voleva
partecipare alla festa, tutta quella allegria non lo metteva a suo agio, molto probabilmente il motivo era che non
l’aveva mai provata realmente, ma amava la solitudine, restare per conto suo a
pensare, sembrava proprio avere un carattere esattamente opposto all’altro bel
moretto che ora era stato avvicinato da cinque ragazze del quarto anno e
parlava con loro come se fosse stato da sempre loro amico fidato, facendole
arrossire; eppure solo tra qualche ora una persona avrebbe giurato che questo
non era affatto vero…
-Invece guarda
quello lì- disse una bionda del gruppo delle ragazze, notando Sirius. - se non
fosse così asociale io ci proverei!- continuò poi.
-Ma chi?- disse
la rossa.
-Quello lì!
Quello che sta leggendo!-
- Ma tu lo sai
chi è quello? Quello è Sirius Black, fa parte di una delle famiglie più
conosciute di tutto
-Perché gli altri
dove sono stati smistati?- chiese la bionda, sicuramente lei era l’unica,
dentro quella scuola, a non sapere che tutta la famiglia Black era sta messa
nella Casata dei Serpeverde.
-Indovina…in
quella dei Serpeverde!!!!- rispose la rossa, continuando a guardare Sirius.
Vicino a lui, un
altro ragazzo dall’aria da intellettuale, leggeva un libro… non era un libro
sullo sport, come quello del moro, ma un libro di Difesa Contro le Arti Oscure,
amava quella materia e non vedeva l’ora di poter partecipare a una lezione di
questa. Era anche lui del primo anno, abbastanza alto, capelli di una tonalità
un po’ diversa dall’arancione, un arancione che stava per diventare rosso, era
abbastanza magro, ed era un personaggio un po’ misterioso…
Non era venuto a
scuola, come tutti gli altri studenti, con il treno, ma era stato accompagnato
da diversi professori e quando era stato smistato, Silente, aveva cominciato a
parlare un po’ di lui, facendolo arrossire lievemente. Il suo nome era Remus
Lupin. Non era molto affascinante come lo erano James e Sirius. Lupin non era
molto notato dalle ragazze, ma anche a lui sembrava che non gli interessassero
molto.
Un altro ragazzo
assai robusto cercava di unirsi al gruppo dei pazzi furiosi che si divertivano,
ma poverino ogni volta che ci riusciva…
… veniva sempre
tagliato fuori dalla conversazione.
Questo ragazzo,
non era né simpatico, né carino… era solo un tipo assai timido che cercava di
stringere amicizia con le persone; molte volte fallendo!
Peter Minus era
da sempre così, e anche successivamente il suo carattere non cambiò poi molto.
Le stesse ragazze
che lodavano James e Sirius, ora ridevano invece del povero sfortunato:
-Ma guarda quanto
è buffo quel ragazzo! Mi viene da ridere…- aveva detto la stessa moretta alla
ragazza che detestava James.
-Ma no,
poverino!- aveva risposto la rossa poi continuò:
- è sempre meglio
la timidezza di quel ragazzo…- e indicò Minus -Che la spavalderia di quello
sbruffone la giù! Oddio non lo sopporto!!- continuò la rossa, lanciando fiamme
con gli occhi al sorriso dolce e un po’ smielato che ora James dedicava ad una
ragazza del sesto anno, molto carina.
-Ahhhh non
capisci niente!!- sospirò la moretta estasiata, sopra le risate delle ragazze.
La festa era
quasi terminata, molte persone ora si apprestavano a salire le scale a chiocciola
dei rispettivi dormitori, stanche per quella giornata faticosa.
Solo James
sembrava non aver per niente sonno, Lupin che voleva finire assolutamente quel
libro, come Sirius il suo, e Peter che sembrava essersi accorto della dote
portentosa di James per cacciarsi nei guai e non voleva mollarlo un attimo!
-No, dai! Non
andate a dormire!- supplicò James i ragazzi che stanchi si dirigevano verso le
stanze da letto, strascicando i piedi.
-Sarà per
un’altra volta!- rispose, assonnato, uno di questi.
-Mamma mia!!!- si
lamentò James, poi notò i tre ragazzi che erano rimasti nella sala…
-Ehi, voi! Perché
non andiamo a divertirci!! Dai!- disse, rivolto verso Lupin e Sirius.
-No-
sentenziarono secchi i ragazzi senza neanche alzare lo sguardo dai libri.
-Dai!! Ci
divertiremo!- li supplicò James.
-Aspetta…- disse
Sirius.
-Si!- disse
euforico James.
-Emh…..- continuò
Sirius.
-Dai non è una
domanda difficile!- disse James impaziente.
-Emh… no!- disse
Sirius infine, voleva prenderlo in giro e ci era riuscito.
-Come no!? Dai
ragazzi…- disse James piagnucolando, con lo sguardo un po’ deluso.
-Aspetta un
attimo…- disse Sirius, voleva vedere se James ci ricascava.
-Si!- disse James
di nuovo euforico e speranzoso.
-Forse ho
cambiato idea…- disse Sirius ridendo sotto i baffi, fingendo concentrazione nel
pensarci.
-Allora?!- chiese
James da perfetto ingenuo, non aveva capito che il ragazzo lo stava prendendo
in giro.
-No!- disse
ghignando Sirius.
-Mi stai
prendendo in giro?-
-Si!- rispose
pacato Sirius.
I due ragazzi
avevano cominciato a bisticciare tra di loro, Lupin a differenza sembrava
essere interessato più al libro che a una bella scazzottata tra James e Sirius!
Però dopo,
stufo, perché gli stavano facendo
perdere la concentrazione, li bloccò:
-Ma la finite!?!-
-No!- dissero in
coro i due.
-FINITELA!- gli
ordinò Lupin, quando voleva essere severo ci riusciva benissimo…
-Dai venite ci
facciamo un giretto… e poi torniamo! Non ci succederà nulla!-
-Ma se nemmeno ci
conosciamo!-
-Piacere James Potter!-
disse il ragazzo, porgendo teatrale la destra a Sirius. -E voi come vi
chiamate?-
-Non sono affari
tuoi!- disse Sirius, ostile.
-Tanto a te ti
conosco… ti conoscono tutti! Tu sei Sirius Black!- disse James fiero.
- Remus Lupin!
Piacere…- disse questo gentilmente vedendo le saette passare dalla sguardo di
Sirius e arrivare a quello di James che gli rispondeva sorridente
-Piacere mio…
bene ora ci conosciamo! Andiamo?-
-va bene!- disse Lupin,
chiudendo il libro con uno schiocco, arreso e incuriosito.
-E tu? Vieni!?-
chiese ancora l’allegro moretto sorridendo a Sirius.
-NO!-
-Dai!- lo
supplicò.
-NO!-
-e se te lo
chiede lui?- disse James indicando Lupin.
Sirius alzò le
spalle come volesse dire: NON-LO-SO.
-Allora vuoi
venire?- gli chiese Lupin, ridendo.
-Certo!- accettò
Sirius.
James lo guardò
con in faccia stampato un punto interrogativo come se chiedesse: ‘perché a lui
hai detto di si e a me invece hai detto di no!?’
E Sirius sempre
mimando con la faccia gli fece capire: ‘perché mi stai sul cazzo!’
-Posso venire con
voi?- chiese timidamente Peter.
-Certo!- gli
sorrise James, fingendosi un po’ imbronciato con Sirius.
Uscirono
attraverso il quadro della Signora Grassa, lasciandola sonnecchiare appoggiata
alla cornice.
La scuola era
deserta, fuori si sentivano i rumori sinistri e spaventosi della foresta
proibita. James li ascoltava emozionato, fantasticando già su future avventure
al suo interno, Remus osservandolo pensò che quel ragazzo non conosceva la
paura…
Camminarono per
parecchio non sapendo dove andare.
L’allegro e
attraente moretto entusiasta osservava tutto con grande frenesia, spinto sempre
più avanti tra le mura del vecchio castello da una stessa quantità di curiosità.
Lupin lo seguiva
con un vago interesse per ciò che si trovava intorno e molto verso James,
sorridendo gentile. Peter seguiva quest’ultimo quasi tentando di aggrapparsi a
lui, tremava ed era piuttosto pallido, la paura che provava si poteva leggere
in qualsiasi gesto.
E in fine Sirius,
l’unico tra gli altri tre che poteva vantare la stessa tranquillità che esibiva
il moro in testa al gruppetto, guardandosi attorno fingendo aria annoiata, con
le mani dietro la testa.
Un rumore.
Si ritrovarono
sullo stesso corridoio vuoto che avevano percorso ormai molte volte, ora però,
in fine di esso una figura era stagliata in penombra, il guardiano avanzò verso
di loro, sorridendo, assaporando già la loro punizione.
Cinque minuti
dopo i quattro furbetti erano nell’ufficio del sorridente Silente.
-Cosa ci facevate
a quest’ora di notte, per i corridoi della scuola?- chiese il preside; non sembrava arrabbiato.
-Nulla! Volevamo
solo girovagare un po’- disse, tranquillamente, James sorridendo al preside, la
sua sincerità metteva paura.
‘Tsk, questo
scemo non è molto sveglio…’ pensò Sirius, sbagliando di grosso.
- è severamente
vietato gironzolate per i corridoi dopo il coprifuoco!- si intromise il
guardiano, lo sguardo ostile.
-Si ,grazie, ma ora può andare ci penserò io, ai ragazzi -
disse il preside rivolto al anziano signore.
-Certo, li
aspetto fuori, così poi li riaccompagno nel loro dormitorio.- disse infine il
vecchio, uscendo, pronunciando le ultime parole come una minaccia.
-Bene… per quanto
riguarda voi, purtroppo, dovrò punirvi-
Un lamentio
padroneggiò nella stanza.
-Su, su infondo è
colpa vostra- sorrise l’uomo.
-Ma…- Lupin cercò
di prendere parola.
-E poi lei,
signor Lupin, proprio lei che dovrebbe starsene buono…- aveva detto il preside,
James, Sirius e Peter non compresero bene a cosa si riferisse il professore,
però certamente, dalla faccia che aveva fatto, Lupin aveva capito.
- Bene, domani vi
darò la punizione- disse il preside osservandoli, poi, invece, continuò: - Anzi
no, forse è meglio darvela ora… vediamo un po’… allora per una settimana intera
dovrete pulire il campo di Quidditch… per una settimana intera, si!- fece
Silente, sembrava divertirsi un po’.
-Ma professore!-
si lamentò Sirius, dentro quella stanza l’unico a starsene buono, buono era il
più timido Peter che davanti al Preside, proprio non sapeva che fare.
-Niente ma,
questa è la vostra punizione ora potete andare … a letto!- disse, infine il
preside, non perdendo la faccia sorridente.
I quattro
uscirono dalla stanza del preside e, accompagnati dal vecchio guardiano,
ritornarono nei loro dormitori. Silente sorrise alla porta, quando questi
furono usciti, aveva capito che con loro sarebbero iniziati una miriade di
guai.
James, sembrava
non aver ascoltato minimamente le parole del Preside, anzi, più carico di prima
non mollava l’idea della sua escursione tra le aule del castello.
-Allora che
facciamo?-
-Ma non sei
stanco?- chiese esterrefatto Lupin.
-No! Allora?-
-Io vado a
letto!- disse Sirius stanchissimo, non credendo ai suoi occhi nel vedere quel
pazzo di Potter dirigersi ancora verso il ritratto della Signora Grassa.
-Anche io!- disse
Peter, indeciso.
-Si, anche io!-
disse Lupin, appoggiandoli.
-No, dai!!!- fece
ancora il moro.
-Come ‘no’? Tu
che vorresti fare?-
-Andare in giro!-
disse tranquillo il ragazzo, come se le parole di Silente gli fossero entrate
da un orecchio e uscite dall’altro.
-Ma non l’hai
sentito Silente?-
-Si…si…. Però
voglio andare in giro! Capirai… che ci può fare!?- disse sbuffando James.
-Metterci in
punizione- rispose acido Sirius.
-Va be’… fate
come volete!- disse lui girandosi e uscendo dalla sala.
-QUELLO è TUTTO
MATTO! TE LO DICO IO!- disse infine Sirius, guardando con occhi increduli
Lupin.
James cominciò a
camminare di nuovo per i corridoi, sempre emozionato, non sapendo, però, che
qualcuno lo stava seguendo, silenzioso, curioso, ancora incredulo.
Quando James uscì
dalla sala Peter era andato subito a letto, come fece Lupin e come stava per fare
Sirius…
‘Ma dove va quel
pazzo…?’ si chiese il moro, mordendosi il labbro, rimanendo indietro rispetto a
Remus con la scusa di prendere il libro.
Aspettò che gli
altri due andassero a letto, e cautamente uscì dalla sala comune e si slanciò
alla ricerca di James, ignorando che qualcuno stava facendo la stessa cosa con
lui, ignorando il ragazzo dai capelli color arancione che, quatto, quatto,
l’aveva osservato da sopra le scale a chiocciola.
Lupin sapeva che
Sirius sarebbe uscito per seguire James, lo si leggeva sulla faccia, e aspettò
che uscì per poi poterlo pedinare.
Peter non aveva
visto né ritornare Lupin e né Sirius, entrambi compagni di stanza, quindi decise di uscire dalla sala comune per
poterli raggiungere.
Cosi si
ritrovarono in questa situazione: James gironzolava per i corridoi della scuola
ignorando che Sirius lo seguiva senza farsi vedere.
Lupin pedinava
Sirius, cercando di risultare invisibile, e Peter che cercava di rincorrerli.
Peter, essendo
sempre stato imbranato, e con il buio che governava in quei corridoi andò a
sbattere contro Lupin.
-Ma chi è?- disse
lui girandosi di scatto.
-Sono… sono … io…
Peter!- disse il ragazzo tremando, si era preso un gran spavento.
-Ah meno male… Mi
hai fatto prendere un colpo! Che ci fai qui?- disse Lupin sorridendo alla
fortuna che aveva.
-Eh? Non vi ho
visto arrivare e così sono venuto a cercarvi! Dov’è Sirius?-chiese Peter
ricominciando a camminare insieme al ragazzo.
-Boh! Non lo
vedo! Ma non ci dobbiamo far accorgere!- disse Lupin.
Sbam… dritti addosso
a qualcuno, come Peter aveva fatto con Lupin, solo che questa volta la persona
presa di mira era proprio quella persona che non doveva sapere del pedinamento
di Lupin e Peter…
… si, proprio
Sirius.
-Da chi non vi
dovevate far accorgere voi due?- disse Sirius, in tono piatto, che aveva
sentito la presenza dei due da un paio di minuti.
-Come!? Ci hai
sentiti!?- disse Lupin stupefatto, guardandolo a disagio.
-Si! Non sei
proprio bravo a pedinare lo sai?- gli disse Sirius, sorridendo.
-Davvero? Uffa! E
io che volevo fare l’investigatore privato!- ci scherzò su, Lupin, fingendosi
imbronciato e offeso.
-Ahahahah! Questa
è buona! Comunque ora state zitti! Voglio vedere dove ci porta quello pazzo!
-Ma perché ce
l’hai tanto con lui?- gli chiese Peter.
-Shhhhhhhh! State
zitti!- disse Sirius, portandosi l’indice sulle labbra.
James, troppo
eccitato, per accorgersi dei tre, aveva scoperto una strana stanza. Ci entrò
facendo meno rumore possibile.
Sirius, Lupin e
Peter lo seguirono, ma da perfetti
imbecilli si fecero scoprire dal ragazzo, per via della porta che con un
pesante cigolio aveva fatto capire la loro presenza.
-Chi è?- chiese
James girandosi poi continuò: -Ohhh, ma guarda chi c’è…?-
-Emh… sono loro
che volevano seguirti… io li ho solamente accompagnati…- mentì subito Sirius.
-Ma che cavolo
dici?! Ma se, sei stato tu il primo a seguire James!!- disse, prontamente
Remus, guardandolo bieco.
James si mise a
ridere, per la figura imbarazzante che aveva fatto Sirius, poi fu seguito anche
da Remus e Peter. Doveva ammetterlo aveva fatto proprio una delle sue figure
che di solito lui non faceva…Rise anche lui sotto i baffi senza farsi vedere,
poi, sentendosi un po’ offeso, se ne andò sbuffando.
-Che facciamo lo
seguiamo?- chiese Peter.
-Nooo!- fece
James fingendo che la cosa non gli interessasse.
Uscirono fuori da
quell’aula e continuarono a camminare per i corridoi della scuola.
Remus, dopo una
mezz’oretta passata a camminare e a non trovare nulla, decise di andare a
dormire, era stanco, le gambe erano pesanti, gli occhi erano aperti solo perché
lui pregava che rimanessero tali e la sua schiena era a pezzi.
Quel brutto
momento che veniva ogni mese stava per arrivare, e quei dolori erano come una
campanella dall’allarme.
- Va bè, io non
ce la faccio davvero più… ragazzi, io vado! Sono troppo stanco!- disse infine
girandosi dall’altra parte, sfuggendo alle eventuali lamentele del pazzoide
della situazione….
-Nooo… dai!
Rimani ancora un po’- che non tardarono ad arrivare…
-No! Non mi va…
mi sento stanco… ‘notte!- disse, e si allontanò.
-Ok! ‘notte!-
risposero in coro James e Peter.
Sbam. Remus non
aveva nemmeno camminato per tre metri che era andato a sbattere con qualcosa o
meglio dire con qualcuno!
Pensò che oggi
non era proprio la sua giornata…
Gli salì il
panico addosso…..
…. Stava tremando
al solo pensiero di trovarsi faccia a faccia con il custode…
…poi si accorse
che era proprio….
… era proprio
Sirius…
…si
tranquillizzò.
-Ma che ci fai tu
qui?- gli chiese, con una mano sul cuore, tentando di tranquillizzare i
battiti.
-Niente! Non vi
stavo seguendo! Non stavo seguendo quel
deficiente la giù!- rispose lui mentendo, con tono vago e stranamente falso.
-Ma perché lo odi
tanto?- chiese Lupin, con occhi sorridenti.
- A chi?- fece
ancora il moro con lo stesso tono.
-A Potter! Perché
lo odi?- continuò Remus, insistente.
-Mica lo odio!-
disse Sirius, distogliendo lo sguardo...
-Allora perché
non lo sopporti!?- si corresse Remus, rigirando la frittata.
-Perché… perché…
è troppo simile a me!!!- disse in fine dicendo la verità, digrignando i denti,
come se lo avessero scoperto intento a fare qualche marachella
– Lui è uguale a me!-
Remus sorrise
alle parole di Sirius, finalmente era riuscito a capire quello strano ragazzo
dal bel viso. Si comportava in quel modo: asociale e antipatico, solo perché
non aveva nessuno, era solo. Sicuramente non doveva avere un ottimo rapporto
con i famigliari, forse era stato costretto a
nascondere il suo vero carattere per paura e ha mostrare quello
arrogante.
Mentre erano lì,
con James a qualche metro di distanza che rideva prendendo in giro Peter che
era appena inciampato, Lupin che guardava il volto semi-illuminato del bel moro
davanti a lui, si ritrovò a pensare sorridendo che James Potter e Sirius Black
avrebbero scritto insieme una delle storie più fantastiche che Hogwarts avrebbe
mai conosciuto… a pensare a quei due ragazzi dai capelli corvini… sempre
insieme… amici per la pelle...
***********************fine
flash back**********************************
Aprì gli occhi, quei
bellissimi occhi profondi e sinceri, stava per addormentarsi cullato dal dolce
calore del sole e da quei buffi ricordi di soli tre anni prima.
La schiena che toccava il
muretto di mattoni rossi sotto di lui, le gambe piegate, lo sguardo perso ad
osservare le soffici nuvole; sorrise.
-James, a che ora ti avevano detto che sarebbero arrivati?-
sbuffò il moro al suo fianco, seduto per terra, le spalle sullo stesso muretto,
guardando il fondoschiena di una bella ragazza del sesto anno, sorridendole
gentile, come se nulla fosse quando lei si girò, ammiccante.
-Lo sai com’è, Sir… Remus non è adatto agli
appuntamenti, Peter, non so…!- ridacchiò, guardandolo
in faccia al contrario, spettinandosi i capelli.
-Tsk… al solito…- fece lui, sorridendo rassegnato.
- Mpf!-
. Chiuse gli occhi, stringendoli in un dolce sorriso.
Molte ragazze li osservavano,
rosse in volto, speranzose che quei due si girassero dalla loro parte.
- Piuttosto, che hai fatto ‘ste estate nella villa in Cornovaglia? Eheheh!-
-Smettila Potter,
o ti uccido!-
- Ahahhahah!
Scusi signor Black, pensavo si fosse divertito con i suoi cari parenti, invece
che venire a casa del suo migliore amico a giocare a Quidditch…-
- Oh…. Mi sono divertito, mi
sono divertito… come avrebbe fatto Mocciosus se gli
avessi tirato giù le mutande davanti alla Evans…-
- Ahahahahhaha!
Bell’esempio.. e anche un ottima idea! Così prendo
due piccioni con una fava… ihihhi! Evans e Mocciosus… ahahah! Bella coppia quei due!-
- Ahhhh,
sei troppo crudele con lei James…- una voce
interruppe le risate dei due affascinanti mori, ansante.
- Ce l’avete fatta!!!- disse Sirius ghignando.
-Ehilà Remus,
Ciao Minus!- sorrise James
al paffuto ragazzo alle spalle di quello alto e slanciato che lo guardava
trafelato.
- Ciao ragazzi- salutarono i
nuovi arrivati.
Il treno fischiò, rosso i
stagliava davanti a loro, numerose ragazze si erano avvicinate da quelle parti
intanto, e li osservavano con molto interesse.
- Io direi di andare- disse Peter.
James e Sir si alzarono, fecero
finta di scontrarsi e di guardarsi offesi.
- Ehi, Black, guarda dove
vai!-
-Sei tu che ti devi sistemare
quegli occhiali Potter!-
Risero di gusto, inseguendosi
salirono sul treno.
Lupin sorrise: ‘amici per la pelle, eh?’ si disse tra se….
-Non scappare Black!-
- Ahahahah, sei lento Potter, eppure dicono che sei veloce su una scopa…!!!-
‘Già… Amici per la pelle…’
sorrise ancora salendo sul treno con Peter al
seguito.
CONTINUA….
Allora cosa ne pensate? Vi è
piaciuto come primo chap? Fateci sapere… volgiamo
tanti commenti!
Ciao alla prossima _Cip_Ciop_4ever!