Attimi d’amore

Famiglia.
È un nucleo di persone che generalmente abitano sotto lo stesso tetto.
È quello che siamo, ma c’è di più.
La mia prima visione, da quando vivo questa nuova vita, è stata il tuo volto.
I tuoi capelli, così simili al sole per la sua lucentezza, i tuoi occhi rossi e tormentati da una guerra che ti ha lacerato dentro.
È stato il tuo potere speciale a farti capire che quella vita non era per te. Non poteva essere il tuo destino.
Un potere in grado di cambiare le persone.
E adesso, nonostante tu sia ancora frustrato e amareggiato per il suo passato, sei qui con una nuova luce che risplende nei tuoi occhi dorati. Una luce che egoisticamente spero di averti donato io.
Adesso, qui, su quest’aereo, tento di raggiungere nostro fratello.
Mio fratello. Edward.
In un universo parallelo saremmo stati veramente fratelli, data la complicità che ci contraddistingue.
Un affetto che a volte ti ha fatto ingelosire.
Ma quando ti ho spiegato il sentimento che mi lega a quel ragazzo triste, freddo e solitario, hai cercato di aiutarlo come potevi, trasmettendo anche a lui affetto.
Dopo la visione del tuffo dalla scogliera di Bella, sono corsa a casa sua.
Sono corsa da mia sorella.
Ho creduto di non fare in tempo, assetata e stanca com'ero in quel momento.
Ma non avrei mai abbandonato quei due testardi; sono fatti l’uno per l’altra.
Sono serviti cento anni per incontrarsi.
Ma il destino ha ricongiunto queste due anime vaganti, alla ricerca della completezza.
Quella che io ho visto e trovato in te, da quando ci siamo incontrati per la prima volta a Philadelphia.
Mi hanno incantato i tuoi modi affabili e signorili. Degni di un uomo del sud.
Poi, un’altra visione: Edward, al cospetto dei Volturi che chiede la morte.
Lo capisco. Anch’io senza di te cesserei di vivere. Si può vivere a metà? Sicuramente lui se lo sarà chiesto anzi, si è già risposto da solo.
Ora lotto contro il tempo insieme a Bella, per evitare che un pezzo importante della mia vita – e della sua – si tolga la vita.
Per un mio errore.
Sono al telefono con te; anche tu sei preoccupato per Edward, ma soprattutto hai paura per me.
«Che cosa vedi Alice?» la tua voce sembra rassicurante e calma agli occhi di un estraneo, ma tu sei il mio Jasper.
E soffri a causa mia.
«Non saprei, lo vedo prendere strade diverse, cambia idea in continuazione… una serie di omicidi in città, un attacco alla guardia, un’auto scagliata nella piazza principale, tutti gesti che li costringerebbero a uscire allo scoperto… sa bene che quello è il modo più veloce di scatenare una reazione».
«Sto venendo da te!» affermi con decisione. C'è risolutezza nelle tue parole, e anche ansia.
«No, te lo proibisco» almeno tu devi vivere. Se io non sopravvivrò, il mio amore vivrà nel tuo ricordo di me.
«Emmett vuole andare lì» dici con voce preoccupata.
«Dì a Emmett di no…» ribatto alla svelta.
Ci manca solo quel bambinone di nostro fratello!
«È già partito insieme a Rose» sussurri con esitazione.
«Be’, vai a cercare lui e Rosalie e riportali a casa…» ma tu m’interrompi.
«Potrebbero aiutarti!» affermi con decisione. Ancora paura per me.
«Pensaci bene, Jasper. Se vede uno di noi, come pensi reagirà?».
«Agirà ancora più in fretta» ecco il mio Jasper.
Il mio soldato e stratega.
«Appunto. L’unica possibilità è Bella… se c’è una possibilità… farò di tutto, ma tieni pronto Carlisle, le speranze sono poche».
Forse lui può interagire con Aro, poiché è un suo vecchio amico. Forse, perché l'amicizia non conta quanto il rispetto per le leggi imposte.
«Fai in modo di tornare, non riesco a immaginare la mia vita senza di te!» quanto soffri? Tanto. Troppo. Io ancor di più perché ti sto mentendo.
«E non cedere ai loro ricatti; loro vogliono vampiri con poteri speciali come te!» hai sempre avuto un ottimo intuito, amore mio.
«Ci ho pensato anch’io…» m’interrompi.
«Prometti che fuggirai!» ordini con rabbia per nascondere il dolore.
«…sì, te lo prometto» non è tempo di promesse.
«…voglio venire da te» mi supplichi in un sussurro.
«Non seguirmi. Te lo prometto, Jasper. In un modo o nell’altro, sfuggirò… ti amo». 
Forse l’ultimo che ti dirò.
«Ti amo anch’io» e riaggancio.
«Detesto dovergli mentire».
Ma tu vivrai, mio amore, vivrai.
Grazie di tutti gli attimi d’amore che mi hai regalato.