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Autore: Shadowolf    12/08/2010    2 recensioni
"Il suono del campanello della porta li sorprende mentre stanno facendo colazione; rimangono a guardarsi un attimo, perplessi, perché è alquanto insolito che qualcuno non annunciato giunga all’ingresso senza che loro ne sappiano niente." - STORYLINE!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tomorrow There'll Be Sunshine And All This Darkness Past'
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Il suono del campanello della porta li sorprende mentre stanno facendo colazione; rimangono a guardarsi un attimo, perplessi, perché è alquanto insolito che qualcuno non annunciato giunga all’ingresso senza che loro ne sappiano niente. Di solito si tratta di scrittori senza soldi che cercano di convincerlo ad abbracciare un loro scapestrato progetto, o produttori ancora più sfortunati alla ricerca di un attore di punta, come è lui in questo momento.
- Indio, would you…?
- Right…
- Don’t forget to ask who is.
Suo figlio ormai è abituato alla pigrizia di suo padre quando non lavora, e ha capito che opporsi o ribellarsi in questi casi non porta a niente, perché è molto più testardo di lui; così si alza e va ad aprire la porta. Passano una ventina di secondi e la sua voce lo chiama da dentro, leggermente spaesata a quel che gli sembra.
- Dad? It’s… for you.
- Yeah, I was sure yet. But who is? C’mon, don’t make me stop eating breakfast, Indio…
- It’s your… friend.
Perché ha esitato prima di dire l’ultima parola?
- Geez, it’s too much asking you to be clear? What’s the matter with you today?
- It’s Jude.
Cosa!? Non sarà... lui.
- Jude who?-
Jude me. How many Jude do you know?

Una voce, un’altra voce, la sua voce, si aggiunge al dialogo. Proviene da qualche metro dietro di lui, che è seduto dando le spalle alla porta della cucina, impossibilitato quindi a vedere l’ospite appena arrivato. Smette per un attimo di masticare, immobilizzandosi con la stretta chiusa sulla forchetta che impugna un pezzo di bacon; quando questo cade, facendo un rumore impercettibilissimo ma che lui in qualche modo avverte nel silenzio tombale in cui è piombata la stanza, riprende a frantumare il pezzo  di uovo che ha in bocca, inghiotte e prevedibilmente il boccone gli va di traverso, costringendolo ad un colpo di tosse molto poco controllato. Si pulisce le labbra con il tovagliolo, si gira al ralenti e finalmente lo guarda, un’espressione che è un terzo shock, un terzo paura e un terzo impellente ed improvviso desiderio di spingerlo spalle al muro e baciarlo. Poi con la coda dell’occhio scorge suo figlio rimasto un po’ più indietro, la faccia imbarazzata e spaesata, e ritrova qualcosa di più simile all’equilibrio. Ma il cervello corre tutta un’altra corsa.
- Jude!
Bravo, Sherlock, sottolinea l’ovvio! Sei fuori allenamento, caro mio... Posso bac-
- Yes! Surprised?
Ma no, che dici?, ti stavo proprio aspettando! Posso?
- Hell, you bet it! What you doing ‘round here?
- Oh, you know… Stuff…
Sì, col cazzo.
- I see. Got a place to stay?
- I’m just landed, I don’t know… yet.
Oh ma vaffanculo, com’è che sei diventato così bastardo?
- Well, you can stay here. If you want, of course. Susan’s in New York with her job, so…
Sono un idiota. Evidente. Che cazzo gli ho appena detto di fronte a mio figlio!? Difatti subito dopo è proprio Indio ad intervenire, anche se vorrebbe restarsene in silenzio, apparentemente dimenticato dai due.
- Dad!
- What?
- He can’t stay here. Our guest room is a mess, there are all my things in it, we never have guests!
Come se non lo sapessi...
- Oh, I forgot. Well, there’s – non lo dire, non lo dire, cazzo, Robert, non lo dire! – the bedroom, if you don’t mind sleeping with me.
È una battuta. In altre circostanze sarebbe una battuta. Ma non ride nessuno, non stavolta. Loro due si guardano dritti negli occhi. Suo figlio dopo un attimo di perplessità – o presa di coscienza della realtà? – riprende a parlare.
- … Right then. I… I’m going to Mark’s place, okay?
Si costringe a spostare lo sguardo da Jude ad Indio, per non rendere ancora più palese ciò che già lo è.
- Okay. Will you be back in…?
- Oh, I don’t know, maybe… I’ll sleep with hi- I mean, I’ll sleep there. If it’s okay for you.
- His mum knows?
- It wouldn’t be the first time. She’s fine with that, doesn’t mind.
- Well, in that case…
- Right, thanks dad. I’m going then. It’s been… nice to finally meet you, Mr. Law. Bye dad.
Rimangono immobili e muti fin quando non sentono sbattere la porta d’ingresso, segno inequivocabile che sono soli ed implicito segnale di via libera. L’attimo dopo muove due passi e gli è addosso, lo spinge velocemente contro le mattonelle bianche della cucina – così velocemente che inciampano e per poco non finiscono entrambi per terra – e comincia a baciarlo, catturandolo a sé aggrappandosi con forza al colletto della sua t-shirt. E’ affamato di lui, nonostante quello che possa avergli detto per telefono ogni volta che si sono sentiti. La sua lingua ci mette davvero poco ad allacciarsi con quella dell’altro, a farle il solletico e a spingerla sempre più indietro; le mani scivolano sotto la maglietta, si impossessano con la stessa velocità della sua pelle.
- What happened to your fantastic plan? – gli fa Jude quando si allontana un attimo per riprendere fiato.
- What? – passa a baciarlo sul collo.
- You know... “If we didn’t see each other, you’ll miss me less…”
- I said “maybe”.
- Yeah, sure. That “maybe” was far the most important part of yo-
- Fuck my plan.
- No, it was “Fuck me”.
- I was gettin’ there… C’mon, let’s go.
Si distacca da lui e gli prende la mano, conducendolo su per le scale. Non gli importa come sia arrivato, o se sia stanco, o se lui ha ancora in gola il resto della colazione. Lo trascina in camera da letto, gli sfila la t-shirt (finalmente ha smesso di indossare quelle cose tutte aderenti), lascia che si sistemi sul letto mentre lui si libera dell’accappatoio, rimanendo con i soli boxer addosso.
- Were you waiting for me?
- No, I was waiting for my other boyfriend.
- Really? What is his name? Watson?
- No, idiot, you are the one and only Watson of mine…
- So?
- He’s got a Jewish name.
Ci mette un po’ a realizzare il significato di quelle parole, è leggermente distratto dalle sue manovre per cavargli via i jeans di dosso mentre respira sul suo ombelico, e di solito quello che si dicono in momenti come questo è tutto un’immane cazzata, decisamente non molto rilevante. Tuttavia quando capisce a chi si stia riferendo riesce non sa neanche come (l’altro pratica wing chun ogni giorno, sa benissimo come mantenere il controllo su di lui) non solo a scrollarselo di dosso, ma addirittura a ribaltare le posizioni, mettendosi a cavalcioni sul suo corpo.
- You know what? Plan is changing. I’m gonna kill you.
Gli restituisce uno sguardo divertito, contento che abbia colto l’allusione.
- Oh yeah? I rather think you’ll try, but then your little experiment will end in tears, my friend. So, again, for the cheap seats, do not think, and let me t-
- Oh no, I won’t let you go away so easily this time. I’m here now, you can’t escape me.
- Who ever told you I wanna escape you?
- Promise me th-
- I promise…
Riesce a sollevarsi quel tanto che basta per catturare di nuovo le sue labbra, anche se solo per un attimo, perché l’altro subito se ne distacca, deciso a proseguire nel proprio discorso.
- ... That he means nothing to yo-
- He doesn’t…
Lo bacia ancora, lo interrompe ancora.
- ... And that I’m your only o-
- You are.
Adesso ha esaurito la pazienza, un conto è controllarsi quando sa di non poterlo avere e un conto è dovere aspettare che la smetta con tutte le sue assurde paranoie. Che Jude sia più alto di lui è irrilevante sul piano tecnico, se è riuscito a cappottarlo prima è stato solo grazie al fatto di averlo preso alla sprovvista; gli afferra i polsi, gli blocca la gamba destra facendo forza su di essa con le sue ed in un attimo è ritornato a stare sopra di lui.
- Hello, hello, hello Watson! What we’re gonna do?
Per un attimo i suoi occhi sembrano arrabbiati, ma gli basta fissarlo con quel suo sorriso storto per una manciata di secondi perché l’altro smetta di divincolarsi dalla morsa, chiuda gli occhi e si lasci andare ai loro soliti giochi.

****

- He knows, Jude.
- “He” who?
- Indio.
Stanno passeggiando per il centro di Los Angeles, incredibile ma vero è riuscito a convincere Jude a fare una cosa del genere in pieno pomeriggio. Camminano poco distanti l’uno dall’altro, e a guardarli pare di stare sul set di Holmes, tanto il loro passo si sia abituato ad avanzare in quel modo particolare, con l’inglese che ogni tanto manca un appoggio e lui che si crede un bohemien. 
- How so?
- You’ve seen him. Did you notice how he was looking to us?
- Well, you did a nice number this morning…
- That’s not the point. He already knew… A friend of his would have told him, or he must’ve seen some video on the web, he spend a lot of time on computer…
- Come on, those are manipulated or something…
- What should have been manipulated? My arm constantly behind your shoulder? You leaning your head upon my arm? We were in front of a camera, Jude…
- But he’s just a kid, Rob, he sure doesn’t u-
- Trust me, he knows me better than I do know him. He knows when there’s something wrong with me, or… when I miss someone so bad it hurts.
Gli lancia uno sguardo come per sottolineare ciò che ha appena detto e poi lo distoglie, fissandolo sul mare a qualche decina di metri di distanza. Se ne rimangono per un po’ in silenzio, finché una voce da dietro non lo chiama, catturando la sua attenzione.
- Hey, Downey Jr.! Don’t you say hello to me anymore?
Scambia un’occhiata preoccupata con Jude, che non appena ha udito il suo nome s’è immobilizzato, sguardo fisso in avanti, trattenendo il respiro. Se c’è qualcuno lì sopra, che mi aiuti ad uscire indenne da questa situazione...
- Whatever happens now, don’t t- – comincia a dirgli, ma non fa a tempo a finire la frase che si ritrova sommerso in un abbraccio possente, la faccia pressata contro la camicia per metà già aperta di un suo ex compagno di set. E non uno a caso, ovviamente. Come poteva essere uno a caso, con Jude qui vicino a me? Ovviamente.
- Val! Didn’t see you! – riesce a mormorare con qualche difficoltà, dandogli qualche pacca sulla spalla nella speranza che l’altro lo liberi dalla stretta. Jude mi uccide.
- Luckily I did! – lo lascia andare, blocca i propri occhi nei suoi. Se c’è una cosa che gli ha sempre ammirato è proprio quella, ogni volta non riesce a fare a meno di venirne catturato.
- You look great! Are you on a diet or something?
- Yeah, kinda. Diet and jogging one hour every day. I’ll be back sharply in a month or two.
- Should’ve done before, when I told you to… You’re feeling better, too, don’t you?
- Yeah... I guess you were right, after all.
- Of course I was, I got through something like this… Things could have gone better for u-
- Hi, I’m Jude!
Cazzo, Jude. Me n’ero – tipo –  dimenticato. Sono un idiota? Sì, sono un idiota. Non mi guarda, sono diventato come invisibile in questo
momento. E se adesso è okay, dopo pagherò dazio.

- Oh, hi, Jude, I’m Val – gli dice l’altro, un gran sorriso sulle labbra, stringendo la mano che gli viene porta. L’inglese ricambia la stretta, che probabilmente dura di più di quanto normalmente avverrebbe. Ora gli sembra che si stiano sfidando, come fossero Clint Eastwood e Gian Maria Volontè nel duello finale di Per Un Pugno Di Dollari. Quasi riesce a sentire la musica nelle sue orecchie, e le balle di fieno rotolare giù per il boulevard.
- Yeah, sorry guys, I forgot to introduce you… – si intromette, cercando di alleggerire l’aria. Tentativo fallito, ma almeno i due sembrano ricordarsi che lui è lì. Correzione: Val sembra ricordasi che lui è lì, Jude rimane con lo sguardo puntato sul nuovo arrivato.
- Working on something? – gli chiede l’inglese, l’aria più innocente al mondo tracciata in viso. Innocente un cazzo.
- Yeah, you bet it! Donny, that’s what I wanted to talk to you about!
... Perché ha improvvisamente deciso di ritirare fuori quel soprannome?
- I’m listening to you, go ahead.
- I was thinking… It’d be great doing a Kiss Bang sequel, I have some pretty ideas too…
- A sequel? Are you serious?
- Definitely! Wouldn’t you like it?
- You’ve to be fucking kidding me! I’d love doing it! – l’indifferenza ostentata di Jude si fa ancora più palese mentre comincia a scalciare alcune pietrine da terra – I mean, I love Harry characters, it reminds me... well, myself, in some kind of way.
- So you’d be on board?
- Of course! I’m already on it! Have you been talking to somebody about this?
- Err... No, not really. I mean, I’ve been through some troubles, y’know… And nobody would wanna hear what I have to say, anyway…
- Well, maybe I’ll have more luck. I’m gonna talk to Joe about this. Tell me about your ideas, c’mon!
- What about the three of them – Harry, Perry and Harmony – ending up in a robbery, and get taken as hostages… They eventually manage to escape from thieves, but as they try to come back to L.A. they see on a local newspaper that the police actually thinks they are parties to the thieves, so they also have to prove their innocence!
- Wow, sounds cool!
- Doesn’t it? Coming to the relationship between them, I thought maybe we could find some space to go deep into Perry and Ha-
- Rob, it’s almost seven, shouldn’t we be at that restaurant? – Jude torna prepotentemente nella conversazione, stringendogli il braccio e facendolo voltare nella sua direzione, con uno strappo talmente improvviso ed inaspettato che gli fa avvertire una leggera fitta di dolore al bicipite. Lo fulmina con lo sguardo.
- Jude, what kinda Englishman are you? Val was talking.
- Oh yeah, sorry Val, but we really have to go. It’s been ni-
Lo interrompe prima che possa andare avanti.
- Could you excuse us for a sec, Val?
- Sure! – risponde quello, un gran sorriso sulle labbra.
Lui trascina Jude diversi metri più in là, il tanto necessario a non far udire le loro voci all’ex compagno di set, prima di fermarsi e voltarsi verso l’inglese. Mette su il muso più duro che gli riesce in quel momento, cercando di ignorare l’assurdità dell’intera situazione.
- Could you explain me what the fuck was that about?
- I don’t know wh-
- Jude!
- I don’t like him.
- Oh really? And I thought you did!
- That’s not funny.
- Neither your ways were.
- I did s-
- Hey, you guys! Everything’s fine?
La voce di Val li fa entrambi voltare simultaneamente in quella direzione. Così, se uno avesse ancora dubbi in proposito...
- Yeah! – risponde ad alta voce, avviandosi di nuovo verso di lui, e mentre lo fa sussurra a Jude.
- Please, don’t start that shit again.
- And you get rid of him.
- Jude!
Cerca i suoi occhi, non li trova e allora li sposta su quelli di Val, che come al solito rispondono all’istante.
- Restaurant can wait, just call ‘em, they say it was okay. Where were we?
- Never mind, I will save that part for another time, have to go anyway. Night out one of these days?
- Yeah, absolutely.
- Dinner?
- Wonderful.
- Same old place?
- My favorite one.
- Yeah, and I’m sure he will remember to wear a jacket as well. Bye Val – Jude interrompe di nuovo, lanciando un’occhiata gelida al terzo arrivato e cominciando ad incamminarsi nella direzione opposta rispetto a quella da dove erano venuti. Lui rimane per qualche secondo lì impalato, poi mormora un cenno di scuse verso Val, gira sui tacchi e si affretta a raggiungere l’inglese, già allontanatosi di qualche centinaio di metri.
- Jude! Jude, would you please slow the fuck down? Jude!
Gli afferra il polso e lo costringe a fermarsi, ma non gli piace lo sguardo che gli riserva. Stavolta l’ho fatta davvero grossa mi sa...
- “Jude!” what? Do you really want to talk here on the street? I’m warning you, I’m really really mad at you.
Si squadrano per un attimo, prima che lui capisca che ha ragione. Ho già combinato abbastanza casini per oggi.
- No, you’re right. Let’s go back to the car.
Guida veloce fuori dalla città, e si ferma dopo un quarto d’ora in uno spiazzo abbandonato lungo la PCH, da dove si vede il mare poco lontano; mette in folle e spegne la macchina, girandosi a guardarlo. Durante tutto il tragitto non ha spiaccicato una parola che fosse una.
- Jude?
Non risponde.
- Jude?
Stesso risultato.
- Jude, c’mon, we’re alone now.
Deve aspettare ancora dieci minuti prima che l’altro gli replichi.
- I don’t know. I mean... Oh, fuck, I thought you did understand!
- “Understand” what?
- Goddamn, Robert, I feel like… shit when other people hug you! Is that such a hard thing to get?
- Jude…
- Fuck “Jude”! I’m jealous, okay? And I've been telling you this so many times! And every time, every time I think you do understand my point! But it’s like you’re deaf! You know what? Fuck you! Take me to the airport, come on…
- Jude… – allunga una mano verso di lui, per accarezzarlo su una spalla, ma l’altro gli urla contro.
- FUCK YOU, ROBERT, FUCK YOU! – gli risponde, appiattendosi contro la portiera e cercando con la mano di aprirla; dopo un paio di tentativi ci riesce e schizza fuori, dirigendosi verso il limitare dello spiazzo e lo strapiombo sulla spiaggia. Se ne rimane lì, le mani in tasca, a guardare verso l’orizzonte. Lui si avvicina cauto, e prova ad abbracciarlo da dietro.
- Jude, I swe-
È un attimo, l’inglese si gira e gli molla un pugno dritto sul naso, e se la situazione non fosse così drammatica gli verrebbe da ridere pensando che hanno girato una scena simile per il film. Lo prende alla sprovvista ovviamente, e lui non può fare altro che barcollare all’indietro e capitolare sul terreno, le spalle nella polvere; non capisce ancora bene cosa gli stia capitando che Jude gli salta addosso mettendosi a cavalcioni su di lui e bloccandogli il bacino, ed inizia a mollargli pugni sulla faccia alla cieca, incapace di fermarsi e di realizzare appieno cosa stia facendo. Lui non si difende più di tanto, alza le mani a protezione del viso ma non può fare molto, probabilmente perché non lo vuole davvero. Mi sento in colpa, ecco il motivo. Sì, fammi male, me lo merito, me lo merito tutto, perché sono un coglione. Ti amo e non sono neanche capace di dimostrartelo, che razza di persona sono?
- Ju- – pugno alla guancia destra – Jud- – pugno alla guancia sinistra – Ju- – pugno dall’altro lato della faccia. Non riesce nemmeno a scorgere il viso dell’altro, talmente veloci gli arrivano i colpi – Jude, pl- – pugno sul naso, avverte il suono sgradevole di qualcosa che fa “crack” da qualche parte sulla propria faccia, il sangue che comincia a scendergli lungo i contorni delle labbra. Lo avverte anche in bocca, è amaro e gli fa schifo ingoiarlo, ma deve farlo se non vuole soffocare. Deglutisce e forse cerca anche di parlare, ma non viene fuori neanche un sussurro. Comincia a tossire, il tentativo gli fa andare il sangue di traverso. È solo allora che l’altro si blocca, la mano a mezz’aria già stretta per ripartire alla carica; lo guarda un attimo, forse per trovare il suo sguardo, che però è perso nei suoi occhi sbarrati per il dolore, e allora lo colpisce allo stomaco, con più forza ancora, e si rialza, allontanandosi di nuovo verso il margine. Lui rimane steso al suolo, respira a fondo per cercare di far entrare un po’ d’aria nei polmoni, le braccia ora in fuori a contatto con la terra, le ginocchia contratte contro la pancia. Avrebbe potuto evitarsi anche quel colpo, l’aveva visto partire secoli prima, e invece ha lasciato che andasse a segno, come tutti gli altri. Tossisce ancora, si mette a sedere. Ha i crampi alla pancia come se questa fosse la corteccia di un albero che qualcuno si sta divertendo a rompere. Stende le dita in direzione dell’altro, prova a chiamarlo ma non ci riesce. Con una mossa che lo fa urlare di dolore in silenzio, dentro di sé, si alza in piedi, anche se subito è costretto a poggiare un piede all’indietro per non ricadere a terra. Capisce che non potrà mai durare più di qualche minuto in posizione eretta e si avvia in direzione dell’altro. Sono solo una decina di metri, ma barcolla più volte ed è costretto a mettere un ginocchio per terra per mantenere l’equilibrio. Quando finalmente gli è quasi vicino comincia a parlare, senza richiamare la sua attenzione in altre maniere, meno che mai toccandolo.
- We... we kissed. Few – tossisce – few times, off set. And then, he – di nuovo – he wanted… more, but I – ancora – I said no, for I loved my wife… It’s nev- – e ancora – never been something serious, I guarantee you…
L’ultimo colpo di tosse è più forte, lo costringe a piegarsi in due prima che si esaurisca. Allunga una mano per raggiungere la sua spalla, e come l’altro avverte il tocco quasi impercettibile si gira verso di lui, ed è solo adesso che si accorge che sta piangendo, le lacrime che gli solcano il viso dalle fattezze angeliche. Abbassa lo sguardo quando incrocia i suoi occhi feriti e accusatori, si rimette in piedi alla bell’e meglio.
- Jude, I’m so sorry, I should’ve t- – comincia, ma l’altro lo interrompe.
- Indeed. How can I possibly trust you?
- Please… I sw-
-That’s not enough, for chrissake! Not anymore! Back when this thing between us started, I… I was sure I was your first… male lover…
- I never told you something like t-
- No, you didn’t, it was an idea of mine! But the way you talked to me, and the way you said I was making you feel, well, somehow got me to that point! And I was so fucking happy, and proud about this! I don’t even know why! But then, there’s this guy, and he calls you Donny, and he kissed you on the set, and he’s talking about making a sequel of that film, throwing in some kind of a... gay story between your character and his… Damn, he even quotes our lines! And all you do is listening to him, and telling him how you’d love his ideas – all of them –, and how much better things between the two of us could have been going! You couldn’t even take your eyes off him, for chrissake! All of this, and I was right there! You don’t give a fucking shit about me, that’s the only truth! And don’t pretend it’s a lie, because it is not!
- It is a lie, Jude, and you know it as well. C’mon, go ahead, work me over, make me bleed, I don’t care if it can help to prove the truth to you! Because, really, I’m run out of ideas, I don’t know what else I can say or I can do to make clear how I feel about you. I’m here, c’mon! I swear I won’t do anything to stop you.
Per un attimo pensa che il solo averlo detto sia sufficiente, ma poi lo vede che gli si avvicina, gli occhi ancora lucidi, stringe la mano a pugno fino a farsi diventare le nocche bianche e si prepara a colpirlo, di nuovo. Lui non si sposta di un centimetro, continua a sostenere il suo sguardo anche se ha paura della nuova botta, perché non sente dentro di sé la forza e l’energia necessarie per assorbirla senza conseguenze per il suo corpo. Vede il colpo partire come al ralenti, sente le lacrime affiorargli agli occhi e comincia la lotta per impedir loro di uscire, ma alla fine una la spunta e gli riga il volto. Il pugno dell’inglese è ormai vicinissimo al suo zigomo, si prepara a sentire il dolore esplodergli di nuovo in tutto il corpo, e anche dentro, ma non chiude gli occhi neanche per un attimo. Lo sta implorando in silenzio. All’improvviso la mano dell’altro si ferma, quando ormai gli sfiora la pelle, trasformandosi in una carezza che percorre il suo viso in tutta la sua lunghezza. Allora lui chiude gli occhi e gli poggia piano un bacio sul palmo, respirando a fondo per riacquistare il contatto con la realtà, poi gli riapre e lascia andare altre lacrime, abbandonandosi infine contro il corpo dell’altro, ormai al limite dello sforzo per tutti i colpi subiti prima. Jude lo accoglie tra le sue braccia come ha sempre fatto da quando si conoscono, senza remore, quasi come se niente fosse mai successo. È confortante ritrovare quel contatto per lui, nell’ultima mezz’ora gli è mancato come se fossero passati anni in realtà, ma nonostante tutto non può evitare di sentirsi ancora di più un completo coglione. Respira a fondo, si nutre dell’odore dell’altro, e quando il suo respiro ritorna regolare alza la testa e gli sussurra piano.
- Jude... Maybe you’re not my first male lover, but let me tell you… you’ll always be the first one who made an idiot out of me, made me long for someone so bad it hurts… And I know my words mean nothing, but for what it’s worth, I love you, Jude Law. You can write that in stone, if you like it, because it’s so fucking true. I love you as I’ve never loved anyone in my entire life. Believe me or not, it’s just the truth. I love you.

AUTHOR'S CORNER: Innanzitutto mi scuso per l'assenteismo degli ultimi tempi, ma sono accadute un po' di cose (e il roleplayer crea dipendenza) e mi sono scordata di postare questa one shot che scrissi un bel po' di tempo fa (se non sbaglio a fine giugno). L'idea è per buona parte di Sweet Bee, io l'ho solo messa per iscritto, quindi insomma, questa è per lei, e se vi piace ringraziatela as well xD

   
 
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