Tic, Tac, Tic, Tac, Tica, Tac, Tic, Tac...

6 Agosto 2010, ore 11 e 47

Deserto della'Arizona

Tic, Tac, Tic, Tac, Tic, Tac...

Il sole batte crudelmente sulle pietre e con il suo calore appesantisce l'aria.

Tic, Tac, Tic, Tac...

Nel deserto si alza una nuvola di sabbia immensa. Si sposta poi si allunga.

Al suo interno cinque auto sfrecciano a più di trecento chilimetri orari.

Ad attenderli alla fine del tracciato una folla di gente esultante. La musica a palla riecheggia in quel luogo solitario ed insieme alle note di "I Gotta Felling" l'aria

 trasporta anche risate, schiamazzi, fischi udibili a grandi distanze. Ma non udibili dalle auto. No...perchè bestie nascoste sotto i cofani fanno le fusa ai loro piloti

 coprendo qualsiasi altro suono.

Tic, Tac...

Il tempo scorre imperterrito davanti agli sforzi dei cinque piloti che tentano di battersi e allo stesso tempo di battere un record.

Il loro obiettivo è quello di percorrere un rettilineo di venti chilometri (andata e ritorno) nel minor tempo possibile.

Una delle cinque auto improvvisamente accelera e lascia un netto distacco con le altre. Il sudore cola sulla fronte del pilota. Ormai manca poco. Dietro di lui gli altri

 tentano invano di recuperarlo.

Come un lampo in una notte oscura percorre il rettilineo sicura e decisa.

Dalla folla si alza un boato di grida e applausi.

Prima di arrivare al traguardo l'auto sterza e comincia una lunga ed elegante derapata.

Tump, Tump, Tump... Il cuore batte forte nel petto del giovane pilota. Le goccie di sudore brillano sulla sua pelle. I muscoli sono tesi. Ce l'ha quasi fatta.

Tic... Tac...

Il Tempo si ferma. Vittoria!

6 minuti e 70 secondi! Un nuovo record!

Dopo un tempo che sempra infinito arrivano gli altri piloti, delusi. Ma non è tanto per la sconfitta subita che la frustrazione li soppesa. A quella sono abituati, anzi... a

volte fa bene perdere. Fa capire che l'auto non è al top, il pilota non è al top e fa capire che puoi fare di meglio e che non stai mettendo tutto te stesso in quello che

stai facendo. Non è quello che gli brucia dentre...è la ragazzina di appena diciotto anni che esulta vittoriosa a irritarli. Esile, pelle olivastra, capelli neri e lunghi e occhi

azzurri come l'Oceano. Bellissima e con un viso dolce. Nessuno sospetterebbe mai che dietro quel bel visino si nasconde una passione sfrenata per le corse e un

garage da favola...

La ragazza sorride felice. Una Lamborghini Reventon Spider nera brilla alle sue spalle. Due cobra che attraversano le fiancate s'intrecciano sinuosi sul cofano.

Cerchioni cromati, alettone, Nos... non le manca nulla.

...Baby I like it
The way you move on the floor
Baby I like it
Come on and give me some more
Oh yes I like it
Screaming like never before
Baby I like it
I, I, I like it...

La musica riempie l'aria. Presi dall'euforia tutti cantano. La ragazza dai capelli neri balla in mezzo a un gruppo di ragazzi. Il suo nome è conosciuto in tutti gli Stati

Uniti.

Le sue vittorie fanno tremare i migliori piloti del mondo.

Lei è energia... velocità... bellezza.

Il suo nome è Anya.