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Autore: mangagirlfan    13/08/2010    1 recensioni
Prompt 1 : “Sai Orihime, le stelle non sono altro che angeli pronti ad esaudire i tuoi desideri...”
E con queste parole nel cuore la ragazza non poté fare a meno di esprimere lo stesso desiderio di quando era bambina...
Prompt 2: Quando pronunci un desiderio speri sempre che si avveri, e quando questo viene espresso nello stesso tempo da due persone, si sa, non può fare ameno di diventare vero...
Prompt 3: Sono poche le volte in cui un desiderio si realizza, per questo, forse, non lo si comunica mai ad altri. Quando si ha la certezza che ogni cosa è al proprio posto e che tutto va come deve andare, non possiamo fare ameno di gridarlo al mondo intero con il sorriso sulle labbra...
[UlquiorraxOrihime][Kon][Nuovo personaggio (Haine)]
Partecipa al contest indetto su Fanworld: Cielo d'estate!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inoue Orihime, Nuovo personaggio, Schiffer Ulquiorra
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '†No Control † Tales'
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Waiting for a Dream } Sotto il cielo d’estate.


Titolo: A Childish Wish } Quando gli Angeli sono come le stelle
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Orihime Inoue
Prompt: #1 Esprimere un desiderio
Rating: PG (per tutti)
Conteggio Parole: 859 (titolo compreso)
Riassunto:Sai Orihime, le stelle non sono altro che angeli pronti ad esaudire i tuoi desideri...”
E con queste parole nel cuore la ragazza non poté fare a meno di esprimere lo stesso desiderio di quando era bambina...
Note: AU


Questa piccola fiction è stata scritta per il contest “Cielo d’estate” di Fanworld. Premetto che mi ci è voluto un po’ di tempo per scegliere il set di Prompt giusti ma devo dire che ne è valsa la pena, in quanto è la prima volta che partecipo ad un contest di fan fiction. Come avete potuto notare da qui sopra il set scelto è “Cielo azzurro”. Per i prompt sono andata in ordine di numero e quindi il primo capitolo di questa fiction è dedicato per l’appunto a “Esprimere un desiderio”. Non so come mai mi sia uscita una cosa così ma devo dire che, almeno in parte, un po’ mi convince.
Il tutto è ambientato in un contesto Au di Bleach, dove non esistono Hollow o cose simili già descritto nella mia fan fiction “No Control”. Infatti diciamo che può essere considerato una sorta di spin off (insieme agli altri due che verranno) della mia fic principale. La protagonista è Orihime perché volevo spiegare delle cose che accadranno alla ragazza nella storia principale molto più avanti. E questo concorso me ne ha dato l’opportunità. I fatti di questo capitolo, però, riguardano un periodo precedente ai fatti che sto narrando nell’altra fiction. Mentre i capitoli che verranno risulteranno essere contemporanei e futuri alla storia.
Haine Jaggerjack è il personaggio che ho creato io per la fan fiction citata qui sopra e qui non verrà descritta molto, sarà un personaggio secondario che permetterà lo svolgimento dei fatti.
Il fatto delle stelle paragonate ad angeli, beh, è una cosa che mi venne detta da bambina e che ritrovai per puro caso in un libro che credo di aver letto circa sei anni fa e quindi ho pensato che potesse risultare decisamente appropriata.
Per trovare l’ispirazione ho ascoltato la canzone di Céline Dion “A New Day Has Come”, se volete sentirla mentre leggete credo solo che possa trasportarvi molto di più nell’atmosfera che volevo regalare al lettore perché, come dice la mia professoressa di Semiotica “La musica è la quarta dimensione dell’immagine” (in questo caso della parola scritta).
Detto questo ecco il link di Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=3VIQ3Mo2x9w
Buona lettura.



Capitolo 1 : A Childish Wish } Quando gli Angeli sono come le stelle

Fin da piccola Orihime aveva sempre creduto che le stelle fossero in grado di esaudire i suoi desideri e tante volte, durante le caldi notti d’Agosto, quando il cielo era particolarmente limpido e le stelle si mostravano più brillanti che mai, suo fratello Sora la portava a fare un giro nei pressi del fiume dove in autunno compiva la sua piccola magia con le libellule, per poterle mostrare la piena bellezza di quel manto nero ornato di una miriade di puntini luminosi. Per la piccola era sempre una gran festa, ogni cosa pareva più bella e quelle calde notti estive erano perfette per esprimere dei desideri. Ed immancabilmente qualche stella non poteva evitare di cadere, per immensa gioia della bambina. Allora lei strizzava forte forte gli occhi grigi, le labbra serrate e tese, le manine strette in una morsa ed esprimeva uno dei tanti desideri che le passava per la testa, senza mi accorgersi che alla fine era sempre lo stesso, magari pronunciato in maniera differente.
Col tempo, però, dopo la morte di Sora, aveva smesso di andare lì, in agosto, a vedere le stelle. Era troppo doloroso e poi non avrebbe avuto nessuno con cui condividere la bellezza di quei momenti indimenticabili. Eppure, ogni tanto, dalla finestra di camera sua, si sporgeva per osservare il cielo, troppo scuro a causa delle luci artificiali cittadine, sperando nonostante tutto di vedere una qualche stella cadente. Tuttavia non poteva fare a meno di sospirare delusa, richiudendo gentilmente la finestra e ritornando alla sua vita di sempre. Però, inconsciamente, esprimeva sempre il solito desiderio, ripensando a quante cose lei e suo fratello si dicevano in quelle meravigliose notti estive.
Se ne erano susseguite di estati, il tempo era trascorso inesorabile e le cose erano cambiate. Lei ed i suoi amici avevano preso la bella abitudine di tornare proprio lì, sulla riva di quel fiume dove il suo nii-san compiva il solito e piccolo miracolo, per osservare la pioggia di stelle cadenti.
“Sapete” aveva detto una volta, persa nei ricordi di bambina che quel posto le trasmetteva sempre, facendola sentire più leggera di quanto si aspettasse “Mio fratello ed io avevamo una teoria sulle stelle cadenti.”
Si ricordava gli sbuffi di un certo felino scorbutico – trascinato lì da sua sorella Haine e da Kurosaki – il quale però taceva non appena l’amica d’infanzia riprendeva a parlare, mentre un entusiastico Kon la fissava sognante, tenuto a bada da Tatsuki e dalla piccola di casa Jaggerjack.
“Quale teoria?” le aveva domandato dopo qualche istante Haine, osservandola con i grandi occhi neri, curiosa come non mai.
Allora Inoue aveva taciuto per alcuni minuti, memore delle parole che suo fratello pronunciava spesso, per farla sorridere. Ma soprattutto per farla sognare, come tutti i bambini piccoli.
“Che le stelle cadenti non sono altro che angeli.” Spiegò con candore lei, allargando inconsciamente il sorriso che già aveva increspato le labbra piene.
“Angeli?” aveva chiesto Grimmjow, prontamente zittito da una gomitata tra una costola e l’altra da parte della sorella, gelandolo sul posto con un’occhiataccia delle sue per evitare un qualunque commento acido.
Hime non faceva nemmeno caso al modo in cui le parole venivano pronunciate. Lei le sentiva e basta, concentrata su ricordi di un passato che non sarebbe più tornato ma che rimaneva vivo ed impresso nei suoi ricordi.
“Mio fratello mi diceva che le stelle cadenti sono angeli che scendono dal paradiso perché hanno un compito da svolgere. E che quelli che lasciano una scia dietro di sé sono quelli più frettolosi e sbadati. Naturalmente potevano esaudire un tuo desiderio. Bisognava solamente esprimerlo prima che la scia sparisse.”
A quelle parole nessuno aveva più fiatato, deciso a rimirare semplicemente le stelle che stavano sopra di loro.
“Guardate!” aveva gridato poi Keigo, indicando un punto qualsiasi del firmamento, estasiato.
Alla ragazza erano bastate quelle poche sillabe per capire a cosa si riferisse il compagno di classe. Così, ancora una volta, aveva chiuso gli occhi e congiunto le mani, esprimendo il suo desiderio. Per poi riaprirli poco prima che la scia luminosa sparisse, lasciando dietro di sé un semplice ricordo.
Solo quando l’ora si faceva tarda e l’aria più fredda il gruppetto si allontanava da quel posto magico, dove le libellule si facevano ammaestrare e le stelle erano angeli indaffarati.
“Senti, Hime, che cosa hai chiesto a quella stella poco fa?”
La domanda restò lì, a galleggiare nel nulla, in attesa di una risposta che non faticò ad arrivare.
“Nulla. Una cosa che spero di veder realizzata fin da quando ho memoria.”
Haine era restata lì, in silenzio ed immobile per un tempo brevissimo. Per poi sorridere e fare un alzata di spalle.
Non si rivelano i desideri fino a quando non si sono avverati...
E così tutti quanti si congedavano, lasciando ad Orihime il privilegio di abbandonare per ultima la riva del fiume. Un’ultima occhiata e l’ennesimo sorriso prima di esprimere nuovamente quel desiderio che non l’aveva mai abbandonata sin da bambina.
Un desiderio così dolce e caldo che sperò potesse raggiungere quell’angelo che compiva la magia delle libellule soltanto per vedere un suo sorriso.



Continua...


   
 
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