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Autore: fleacartasi    11/10/2005    2 recensioni
*Sarò sempre sotto le tue stelle, non dimenticarlo mai...*
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E dopo innumerevoli problemi (miei personali, a causa di vari virus sul mio pc e della connessione che sembrava definitivamente defunta, e di EFP), eccomi di nuovo qui ad esasperarvi con la mia molesta presenza....^.^"

 

-Note

Salve a tutti!

Quella che state per leggere è una "fic delirio" (mi piace chiamarla così ^-^"), che ho scritto di getto...Le parole in inglese sono della canzone "Beautiful" degli Smashing Pumpkins. Il testo mi ha subito fatto venire in mente il povero Rodolphus ("Il succube a vita", come lo chiamo a volte...:D) e così ho deciso di usarla per una piccola one-shot! L'ambientazione è a Hogwarts, anche se non è precisata...Diciamo al sesto/settimo anno.

I commenti e le critiche come sempre sono ben accetti, e spero che vi possa piacere!

Alla prossima!

-Fleacartasi-

 

*

 

 

*Beautiful, you're beautiful, as beautiful as the sun
Wonderful, you're wonderful, as wonderful as they come
And I can't help but feel attached
To the feelings I can't even match
With my face pressed up to the glass, wanting you…*

 

 

Sei bellissima.

Bellissima, come il sole.

Un sole oscuro, malvagio, che acceca chi osa guardarlo per un fatale attimo di troppo. Un sole che acceca con i suoi raggi trasparenti, gocce di diamante velenoso.

Cammini piano, sorridendo. Avanzi lentamente, verso di me. Un passo dopo l'altro, i tacchi che disegnano una dolce musica sul pavimento lucido. Una melodia letale, che mi sta uccidendo.

Sei meravigliosa.

Meravigliosa, argenteo artiglio di luna fra le nuvole scure della folla. Nessuna potrà mai essere come te. Nessuna è meravigliosa come te, stasera.

E non ho un appiglio. E sento che sto scivolando via, inesorabilmente. Senza aiuto. Senza lanciare un grido.

Legato a sentimenti che non riesco a definire, bruma sottile fra le mie dita stanche.

Mi sorridi, regina delle Amazzoni. Sorridi e vedi il mio sangue scorrere.

Il sangue delle ferite che tu stessa mi hai inflitto, con la lama pungente della tua bellezza.

E ti voglio, e non riesco a pensare ad altro.

Ti voglio, voglio trascinarti via da questo insulso ballo di Natale, voglio chiuderti nella mia stanza e non farti più uscire…

 

 

*Beautiful, you're beautiful, as beautiful as the sky
Wonderful, it's wonderful, to know that you're just like I
And I'm sure you know me well, as I'm sure you don't
But you just can't tell
Who'll you love and who you won't
And I love you, as you love me
So let the clouds roll by your face…*

 

 

Sei bellissima.

Bellissima, come il cielo.

Un cielo limpido, come le iridi dei tuoi occhi.

I tuoi occhi che ipnotizzano, che straziano, che affascinano senza fatica. I tuoi occhi, dono divino e regalo del demonio.

Il vestito che indossi scivola sulla tua pelle bianca, la avvolge con strati di zucchero, la accarezza con mani di vaniglia e crema. I piccoli cristalli sulle spalline brillano e spargono riflessi come spine di rosa.

Allungo la mano, come per toccare i rovi. Allungo la mano, perché voglio ferirmi.

Ancora, più a fondo.

E' meraviglioso.

Meraviglioso sapere che sei come me. Che siamo uguali. Incatenati allo stesso destino, possessori dello stesso calice colmo di veleno.

Peccatori, eppure innocenti.

Non rimarremo puri, nella nostra vita. Forse non lo siamo mai stati. Lo sappiamo entrambi, fin troppo bene. Lo sappiamo, e conviviamo con questa certezza. La nostra anima un giorno si tingerà completamente di nero. Come i tuoi capelli. Come i miei occhi. 

Mi guardi, mi prendi la mano, e capisco che stai leggendo dentro di me. Che ti stai ubriacando dei miei segreti più profondi, che ti stai insinuando nella mia anima senza pietà.

Eppure non mi conosci affatto. Eppure non sai che farei qualunque cosa per te.

Quando ti prometto di posare il mondo ai tuoi piedi ridi, gettando all'indietro la tua chioma corvina. Quando ti prometto una villa lussuosa, velluti e broccati, una vita da principessa delle fiabe, inclini la testa e mi guardi quasi con compassione. Non mi credi, non credi che ne sarei mai capace…

E non dici mai che mi ami, prendendoti gioco di me quando ti sussurro parole profumate di cioccolata.

Pensi che sia troppo sentimentale, e scrolli le spalle accendendoti una sigaretta rubata dalla mia tasca. 

Ti ho insegnato io a fare gli anelli di fumo, ti ricordi? Era una giornata di neve, il febbraio del nostro quinto anno. Noi due, seduti su uno dei davanzali di pietra della Guferia. Noi due, stretti nei nostri mantelli e avvolti strettamente nelle nostre sciarpe di lana. Hai imparato in fretta, sei diventata più brava di me...

E ora soffi il fumo verso l'alto, quasi lo modelli con le labbra , e nascondi i tuoi sentimenti dietro ad una nuvoletta.

Ti amo, come tu ami me.

So che mi ami…Semplicemente non permetti a nessuno di conoscere i tuoi sentimenti.

Semplicemente continui a fumare, perché una coltre azzurrina ti copra il volto.

 

 

*We'll let the world spin on to another place
We'll climb the tallest tree above it all
To look down on you and me and them
And I'm sure you know me well, as I'm sure you don't
But you just can't tell, who you'll love and who you won't…*

 

 

So che quando lasceremo Hogwarts tutto sarà diverso. Tutto cambierà, si plasmerà sotto le nostre dita, sarà piegato dalla nostra volontà.

Sarà così, vero?

Sara così, mia stupenda Venere personale?

Mi piace sedermi davanti al camino, in Sala Comune, e pensare a noi.

Pensare al nostro futuro, piccola bolla di sapone iridescente.

Immaginarti ormai donna, con le labbra rosse e con quegli occhi languidi che hanno osservato la vita in ogni sua forma, in ogni suo aspetto, da ogni prospettiva. Immaginarti con i capelli sempre più lunghi, intrecciati in un'acconciatura elaborata, trafitti da pettini di madreperla.

Non li tagli mai, lasciando che ondeggino come serpenti guidati dalle note d'arpa dei tuoi movimenti. Non li tagli mai, e lasci che affoghi fra le loro onde senza fine, profumate di vaniglia e sfumate di blu…

Una volta mi hai permesso di pettinarteli, in un pomeriggio di pioggia. Il pettine scivolava leggero fra le ciocche, seta sotto le mie dita ruvide. Lo stesso pomeriggio in cui abbiamo fatto l'amore per la prima volta. Sospiri inesperti, i nostri corpi che si muovevano piano sotto le lenzuola del mio letto, i brividi portati dal freddo di novembre e da qualcos'altro. Qualcos'altro...Era amore anche per te, mia Musa?

Un giorno ci sposeremo, sai?

Indosserai un abito prezioso, tempestato di diamanti, e il tuo sguardo brillerà di gioia. E balleremo al tramonto, in un giardino fiorito, fra rose rosse e tulipani neri. Balleremo senza sosta, abbracciandoci così forte da temere di farci male. Balleremo, finché non sentiremo la testa girare e non saremo ubriachi di risate…

Saliremo sull'albero più alto, quello più alto di tutti, e guarderemo gli invitati sotto di noi, invidiosi della nostra felicità. Guarderemo gli invitati, con i calici colmi di vino frizzante e i piattini pieni di torta al cioccolato.

Cioccolato amaro, il tuo preferito. Quello che mangi sempre a colazione, un quadretto sciolto in una tazza di caffé nero. Quello che compri sempre a Mielandia, avvolto nella stagnola azzurra e profumato di cannella. 

Arrotolerai la stoffa del vestito attorno alle ginocchia, senza temere di lacerarla, e lancerai senza indugio il tuo mazzo di fiori blu, sperando che sia tua sorella a raccoglierlo.

Tua sorella, a cui in fondo hai sempre voluto bene. Nonostante le liti, nonostante la profonda diversità, nonostante le scelte divergenti.

E ti bacerò senza mai essere sazio della tua pelle, e ti porterò lontano, te lo prometto.

In quell'Oriente così misterioso che hai sempre voluto visitare, in quell'Oriente che ti è così affine, mia tigre bianca e rarissima…In quell'Oriente che diventerà la nostra tomba, se solo lo vorrai.

Eppure non mi conosci affatto. Eppure sento che c'è un abisso che ci separa.

Sento che sarai sempre un passo avanti a me, e che un giorno ti stancherai di aspettarmi. Ti volterai per un'ultima volta, con un sorriso obliquo sul volto, e mi saluterai con la tua mano sottile. Spiccherai il volo con le tue ali di farfalla, e non ti vedrò mai più…

E mi lascerai solo un pugno di polvere brillante, che mi ricorderà che sei stata mia.

Un pugno di polvere di fata, a ricordarmi che ti ho incontrata.



*Don't let your life wrap up around you
Don't forget to call, whenever
I'll be here just waiting for you
I'll be under your stars forever
Neither here nor there, just right beside you
I'll be under the stairs forever
Neither here nor there, just right beside you…*

 

 

Mi prendi la mano, e mi trascini verso la pista da ballo. Mi tocchi i capelli con le mani mentre iniziamo a muoverci, ascoltando il ritmo lento della musica.

Le luci fatate dipingono il tuo viso pallido di blu, di rosso, di giallo chiaro. Le ghirlande addobbano la Sala Grande come intarsi, e sembrano preziose nella loro semplicità.

La neve, disgustosamente natalizia, scende abbondante oltre il soffitto incantato.

*Buon Natale, Rodolphus*

Lo dici così piano che quasi non riesco a sentirti. Le tue labbra sono lucide come specchi, e sfiorano appena il mio orecchio mentre mi parli.

Ti stringo più forte, per non farti fuggire. So che potresti farlo, da un momento all'altro. So che potrei perderti, senza nemmeno rendermene conto.

*Che cosa sarà di noi, Bellatrix?*

Ti domando, anche se ho paura di conoscere la tua risposta.

Anche se ho paura che non ci sarà nessun *noi* di cui preoccuparsi, all'infuori di queste mura di pietra.

Sorridi, con aria arrogante, scrollando le spalle ed inarcando un sopracciglio. Come fai sempre, quando non vuoi parlare. Come fai sempre, quando non vuoi pensare a problemi che ti sembrano lontani, troppo insignificanti per attirare la tua attenzione, o troppo grandi per essere risolti.

*Cosa vuoi che ti risponda? Forse staremo insieme per sempre, o forse capiremo che siamo solo un peso l'uno per l'altra…Non lo posso sapere, e non lo puoi sapere nemmeno tu*

All'improvviso scoppi a ridere, una risata sciocca, frivola. Mi baci, e per te il discorso è già terminato.

Sei tu a dettare le regole, fra noi, ed esigi che siano rispettate. E io non riesco a fare altro se non obbedirti, mia angelica despota, mia croce e mia delizia...

Sono nato per annullarmi in te, non potrei esistere lontano dalla tua ombra.

Ti prego, non dimenticarmi.

Non abbandonarmi.

Non dimenticare di chiamarmi, ogni volta in cui avrai bisogno di aiuto. Ogni volta in cui avrai bisogno di me.

Sai che ti troverò, che ti sarò accanto. Anche se ci dovessimo separare, anche se dovessi odiarmi.

Sai che sarò qui, ad aspettarti, sepolto vivo nella mia grande casa vuota e polverosa. Accenderò una sigaretta, e berrò un'intera bottiglia di whisky per illudermi di non essere solo.

Sarò sempre sotto il tuo cielo, sotto le tue stelle.

Quelle stelle che ti hanno donato il nome, e che guardi nelle sere d'estate compiacendoti della loro bellezza. La bellezza che ti hanno trasmesso, oscura come l'etere e luminosa come una cometa.

Sarò qui, perché non sono in grado di fare altro.

*Che cos'hai stasera? A volte sei davvero noioso!*

Esclami, sardonica.

Ignara, ti prendi gioco di me.

A volte desidero solo prenderti a schiaffi, picchiarti, farti del male con tutta la forza che giace soppressa dentro di me, come un mostro silenzioso.

Sentirti urlare per il dolore, farti soffrire.

Come tu fai soffrire me, di continuo.

Sempre.

Senza interruzione.

Senza tregua.

Per un attimo rimango in silenzio.

I miei occhi sono bracieri ardenti, li sento. Vogliono incenerirti, ribellarsi alla tua forza, alla tua prigione.

Abbassi lo sguardo, disorientata.

Ti faccio paura?

La mia ribellione ti fa paura?

Temi di perdere più il tuo servo preferito, il tuo succube più devoto?

Temi che il tuo influsso magico sia terminato?

*Non è nulla, Bella. Ho solo bevuto troppo*

Torni a guardarmi, con un'espressione di trionfo.

Sì, amore mio, hai vinto ancora.  

Sai bene che non avrò mai il coraggio di andare lontano, di liberarmi dalle catene che mi legano a te. 

Sì, amore mio, hai vinto ancora...

 

Sarò sempre sotto le tue stelle, non dimenticarlo mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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