Eccomi di nuovo qui!
Mi prendo lo spazio per ringraziare tutti
quelli che hanno letto e leggeranno e lasceranno una recensione (piccola
piccola XD).
Per Candidalametta:
lo ammetto questa storia comincia ad essere inquietante anche per me che la
scrivo XD. Ma viene fuori da sola! Senza il mio controllo! Che devo farci! Spero
di non spaventare nessuno. Il problema è che ci sono talmente tanti di quei
segreti da svelare. Spero che questo capitolo possa piacerti e spero che
riuscirai a seguire questa ff almeno fino a scoprire
se sono stata all’altezza delle tue aspettative XD in ogni caso ti ringrazio
immensamente per la recensione.
Per Sally_182: Sofyyy
ho cercato di fare in modo che non ti vengano gli occhi storti quando leggi
questo capitolo, spero di esserci riuscita XD. Dato che quando ne abbiamo
parlato su msn, ti ho messo in testa più dubbi che altro ti avviso che questo
capitolo ne risolverà ben pochi (se non nessuno XD). Ok adesso non picchiarmi
ti prego! Spero possa piacerti. Ormai la ff va da sé,
io ci metto solo le mani =)
Buona lettura a tutti!
Alla prossima =)
Mi guardo
intorno, confuso e agitato. Il mio è un disperato tentativo di cercarla tra la
folla, di urlarle il perché di tutto questo. Di sentirmi dire che mi ama, che
non si è trattato solo di sesso, ho bisogno del suo fiato sul collo, delle sue
calde lacrime a inumidirmi il viso.
Ho
bisogno di sentirmi male.
Quasi
come se il dolore fosse la sola e unica punizione per averla trattata in quel
modo! Dove sei? Io…io non so più cosa pensare, di
tutto ciò che mi passa per la testa non capisco nemmeno la metà! Mi volto ancora
e questa volta mi sembra di scorgere il tuo viso, bello all’inverosimile,
familiare e rincuorante. E quell’espressione, quel misto di allegria e
sofferenza. Ti corro incontro, conscio che sto per fare qualcosa di cui mi
pentirò. Ma ne ho bisogno quasi da sanguinare.
“Dimmi
che mi odi!” le urlo quasi in faccia. Si volta subito verso di me, come se non
aspettasse altro che ritrovarmi lì tra la folla, le lacrime le solcano il viso
candido e ho voglia di ammazzarmi conscio di essere io e solo io a provocarle “ti odio” sussurra, ma non c’è
rabbia nelle sue parole. Pochi passi e sono da lei, stringendola al petto, lei
mi inzuppa la camicia, sono lacrime di liberazione, silenziose e significative,
e non posso fare a meno di piangere con lei, di condividere un minimo del
dolore che le ho provocato entrando da uomo nella sua vita da bambina, indesiderato e amato in un modo che non mi
merito.
Ma lei è
diventata troppo.
TROPPO.
Importante.
La
stringo spasmodicamente, cercando di allontanare il terrore
che qualcuno, più giovane o più semplice, possa portarmela via,
strapparla dalle mie braccia. Sono uno sporco egoista, lo so. Ma non sono
nulla, nulla, senza di lei. Le poso un tenero bacio sulla nuca “mi dispiace”
sussurro, senza aspettarmi risposta…
“Perfetta!” urla David
entusiasta, ritorno bruscamente alla realtà. Milioni di comparse mi girano
intorno, sono un po’ destabilizzato, ma mi succede praticamente ogni volta che
devo uscire fuori dai panni di un personaggio e ritornare ad essere Jared.
Ma sono fin troppo conscio del
capo poggiato sul mio petto, che si ferma lì un secondo di troppo perché io non
possa accorgermene e perché la mia mente non possa viaggiare spedita verso il
ricordo di ciò che è successo poche ore prima.
Non ho ancora capito cosa ci sia
stato tra noi, so solo che un minuto prima ero fermamente sicuro di aver
ottenuto la mia vendetta e un minuto dopo non ricordavo neppure cosa mi avesse
spinto in quel luogo semideserto, con quella voce a rimbombarmi ancora nella mente
e quella strana e fastidiosa sensazione di essermi appena cacciato in una
situazione dalla quale non uscirò perfettamente integro, come al solito.
Non mi piace ritrovarmi faccia a
faccia con i lati più oscuri del mio cuore, soprattutto se non sono io a
scegliere di fare i conti con loro e soprattutto se a mettermi su quella via
sia stata una conversazione tanto banale quanto incomprensibile.
“Rose” sussurro, in modo che
possa sentirmi solo lei, mentre si allontana da me. La paura di veder comparire
la sua solita espressione fredda mi raggiunge indesiderata, è una morsa allo
stomaco che mi gela.
Ma lei ricambia lo sguardo, come
se aspettasse quel momento “io, ho bisogno di parlarti” continuo, incoraggiato
dal suo silenzio “ascolta Jared” mi interrompe lei, prima che possa aggiungere
altro. Ancora una volta il mio nome sulle sue labbra, mi regala emozioni mai
provate, mi sento un ragazzino imbarazzato e tutto questo è tremendamente
fastidioso “facciamo finta che non sia successo niente, ok? Che io non ti abbia
detto niente.” Sorride.
“Non puoi chiedermi di far finta
di niente! Io…io non capisco” ammetto, e vorrei
sprofondare in un baratro, mai possibile che io stia mostrando il lato più
debole del mio carattere ad una bambina che conosco a malapena? Complimenti
Jared, come frantumare, in poche ore, l’immagine che ti sei creato in tutta una vita…
Ma questo non sono io, ho perso
di vista da tempo il vero me stesso.
“Non c’è bisogno che tu capisca”
ribatte lei stizzita, e ora mi sembra tornata la stessa.
“Ascoltami bene ragazzina!”
comincio irritato, anche io sono tornato lo stesso “non puoi pretendere che io
faccia finta che non sia successo niente! Qualsiasi cosa tu mi abbia detto
ieri, mi sembra di esserci immischiato fino al collo!”
“Sempre egocentrico signor Leto” Ok l’ammazzo, giuro che
l’ammazzo.
“Cosa Rose? Sono io ad essere
egocentrico o tu ad essere acida e scontrosa?? Fate largo signori! Passa Miss
Simpatia!” il mio tono è cattivo, desidero ferirla, per il modo in cui mi
tratta e perché ogni sua parola scava a fondo dentro me, s’insinua, fluida come
acqua, incurante del mio cuore di roccia.
Odio profondamente ciò che è in
grado di smuovere in me.
Non mi sono preoccupato di tenere
la voce bassa in modo che mi sentisse solo lei, e ora gli occhi della maggior parte
delle persone, sono puntati diritti su
di noi, e i suoi sono puntati dritti nei miei.
“Sei peggio di quel che credevo”
dice solo prima di allontanarsi, l’espressione delusa, resto a guardarla ad
occhi spalancati, come se mi avesse appena schiaffeggiato.
No, forse uno schiaffo avrebbe
fatto meno male.
“Sei brava a scappare! E’ quello
che fai sempre, Rose?” esclamo correndole dietro, incurante degli sguardi che
continuano a seguirci.
“Cosa diavolo vuoi Jared??”
esclama di rimando, fermandosi di colpo. Rischio quasi di inciamparle addosso,
ci metto qualche secondo per riprendermi, ma quanto riesco ad essere ridicolo?
“Dimmi si tratta di
soddisfazione, di vendetta, di qualunque altra cosa passi in quella tua
testolina perversa??”
“Si tratta di riuscire a capire
cosa passa nella tua di testa!” brutta,
acida e permalosa ragazzina!
“Si tratta del fatto che nessun
ti ha invitato a farti gli affari miei, tantomeno io!”
“Ma ti senti quando parli?? Hai
il coraggio di chiamarli affari tuoi?? A me è parso tutt’altro!”
“A te pare sempre ciò che pare a
te! Ti è tanto difficile relegare quel momento nella parte del tuo cervello che
recita ricordi inutili ed insignificanti
decisamente da dimenticare. Importanza = -1. O vuoi passare il resto della tua vita a
rompere in modo assurdo?? Ho cercato di essere gentile con te!”
“Gentile! Ah! Gentile! L’avete
sentita, gente? Ha cercato di essere gentile!
Chiamala gentilezza Rose!” esclamò, rivolgendomi al pubblico, che ascolta a
metà tra il curioso e l’inopportuno.
“Che succede Leto?? Non riesci ad
affrontare una conversazione senza tirare in ballo il popolo intero? Sei sicuro
di avere 40 anni? Perché ne dimostri almeno la metà! E ora scusami tanto caro, ma ho cose più importanti da fare
che stare qui a fare sceneggiate con te!”
In men
che non si dica, è fuori dalla mia portata visiva. Ho voglia di prendere a
calci qualcuno! Dov’è mio fratello quando ho bisogno di lui?? Rimango fermo
nella stessa posizione per più di qualche secondo, indeciso tra l’omicidio e il
suicidio. Come osa rivolgersi a me con quel tono? Come osa dirmi le cose che mi
ha detto? Come osa…??? Non so cosa mi dia fastidio di
più, il fatto che mia abbia strigliato come fossi un bambino o che mi abbia
impedito di avere l’ultima parola. Per la prima volta in vita mia, non sono io
ad uscire di scena in gran stile.
“Ehm…Jared” è David, cerca di mettermi una mano sulla spalla
“lascia perdere ok? E voi cosa avete da guardare, nessuno lavora su questo
benedetto set??” strillo rivolto agli sguardi puntati, ancora, su di me. Sono
tremendamente arrabbiato. Forse nessuno l’ha notato.
***
E’ notte già da un pezzo ormai.
Non ho mai avuto tante difficoltà
a dormire.
Ho bisogno di svuotare la mente
da tutti questi pensieri.
Avrei bisogno di scrivere.
Mi metto seduto sul letto
passandomi una mano tra i capelli. Le cose non vanno come dovrebbero, sono
troppo nervoso. Non sto dando il meglio di me e ne sono consapevole. Dov’è
finito il Jared che fa divertire l’intero cast con le proprie battute? Sto
perdendo di fascino, lo so. Ci si aspetta molto di più da un personaggio come
me.
Io mi aspetto di più da me
stesso.
Eppure sento che c’è qualcosa che
non va, qualcosa che è dentro la mia testa.
Decido di alzarmi e di uscire da
questa soffocante roulotte, bè sì fuori c’è ben poco da vedere, siamo sperduti
chissà dove, tra attrezzature di ogni genere, ma non mi dispiacerà prendere un
po’ d’aria.
Fuori è buio, buio pesto. Mi
frugo le tasche in cerca del mio blackberry mi servirà per farmi un po’ di luce ed
evitare di inciampare qua e là tra gli ammassi di fili. Cammino per qualche
secondo prima di accorgermi che deve esserci qualcuno, dato che vedo il
bagliore di una piccola luce provenire da dietro qualche scatolone.
Non sono solo quindi…come
non detto.
Da un lato potrei passare
inosservato nel buio e lasciar perdere, ho veramente bisogno di stare da solo,
se non altro per mettere un po’ di ordine nella mia testa, ma dall’altro, sono
sempre stato un tipo curioso,al di sopra della media e tanto basta a farmi
titubare sul da farsi.
Una voce graziosa canticchia
qualcosa da dietro gli scatoloni e la mia mente disegna la risposta alla mia
muta domanda.
Rose.
Chissà perché me l’aspettavo. Un
classico direi. Bene, ora cosa faccio? Potrei piombarle accanto facendole
rischiare un infarto! Ma non ho proprio voglia di ricominciare a litigare,
potrei anche evitare qualsiasi tipo di discussione con lei e allontanarmi.
“Vieni avanti Jared, ti ho visto”
beccato, oh porc…mai che la decisione riuscissi a
prenderla io. Mi avvicino con le mani sopra la testa “bandiera bianca Rose, non
ho intenzione di litigare alle tre di notte”
“Non sono autolesionista” è seduta su uno scatolone abbastanza alto, i
suoi piedi non toccano terra, ha un’aria stanca e la pelle più chiara del
solito, le labbra arrossate e capisco il perché, avrà passato il tempo a
morderle in continuazione, quella sua piccola smorfia…ehi
Jared cazzo dici? Sai a memoria anche le sue smorfie??
Quanto sto cadendo in basso…
“Come facevi a sapere che ero
qui?” domando curioso.
“Oh, sono sensitiva io” la guardo
shoccato a bocca e occhi spalancati, lei ricambia lo sguardo “ti prendo in giro Jared, non è difficile
sentire i passi in questo silenzio e il tuo blackberry
fa luce e fino a prova contraria ci vedo ancora benissimo” abbozzo un sorriso,
quanto sono deficiente?? “non ci avevo creduto” “sì certo” mi avvicino a grandi
passi verso di lei sedendomi sullo scatolone di fronte al suo “eri tu che
canticchiavi?” domando curioso di saperne di più “sì, ero io” risponde solo,
evitando accuratamente di incrociare il mio sguardo “quindi sei una echelon?”
insisto “sì lo sono, ma non farmi cambiare idea, per piacere. Mi piace la
vostra musica” fa lei, arrossendo appena “grazie” mi limito a dire sfoderando
uno dei mie sorrisi ammazzaechelon e
noto con piacere che ha effetto anche su di lei.
“Qual è la tua canzone
preferita?” domando tanto per rompere il silenzio, “non ne ho, mi piacciono
tutte. Tutte significano qualcosa per me. Hurricane la sento più vicina in
questo momento” Hurricane, sì è proprio
bella, ricordo bene il momento in cui l’ho scritta, ispirazione improvvisa e
incontrollata, di getto era già perfetta.
“Tu sei una fan di mio fratello,
vero?” domando come se la risposta contasse poco, so che non è vero, ho ben
presente le parole che mi ha detto quasi fossero impresse a fuoco su ogni
singola parte del mio corpo e il calore di quel sentimento sconosciuto ancora
mi riscalda, è una sensazione talmente forte, questo suo andare e venire dalla
mia mente, da gelarmi il sangue nelle vene. Ma sono un attore e tutto questo è
chiaro solo a me stesso.
“Non ho preferenze tra voi, è la
vostra musica che la fa da padrone, la tua voce Jared, il sentimento che metti
nelle parole che dici, tutto quello che susciti…io
sono affascinata da questo” afferma guardandomi appena negli occhi, ricambio lo
sguardo.
E’ la prima volta che sento una
cosa del genere, qualsiasi echelon abbia la possibilità di parlare con me ne inventa di tutti i colori per
colpirmi, lei con poche e semplici parole mi ha spiazzato.
“Senti Rose…per quanto
riguarda stamattina, non intendevo essere scortese con te, ma devo ammettere
che ce la metti tutta a cercare di farmi perdere le staffe…”
comincio “Oh no Jared, non ce la metto tutta, credimi mi viene naturale o forse
sei solo un po’ esaurito” m’interrompe lei con un sorriso da faccia da
schiaffi! Non vuoi litigare Jared, ricordi?? Sorrido di rimando “può essere…” accondiscendo “ volevo solo parlare di quello che
è successo tra noi…”
“Evitiamo l’argomento d’accordo?”
sbotta e mi accorgo che sta tremando.
Questo
mondo è decisamente troppo crudele per non assaporare i momenti di dolcezza che
ci regala, sporadici ma intensi, valgono quasi un’intera vita di sofferenze.
Non riesco a togliermi dalla
mente le sue parole “Rose tu mi hai detto…”
“so benissimo cosa ti ho detto!”
questa volta la sua voce nasconde un singhiozzo. Quando alzo lo sguardo i suoi
occhi mi fissano arrabbiati e arrossati dal pianto, una lacrima le solca il
viso e continua a mordersi le labbra
quasi volesse spaccarsele a sangue.
“Io…non
ho intenzione di insistere”
“Allora non farlo ti prego. Non c’è
bisogno che tu sappia, che tu capisca. Fa come se non fosse successo nulla. Ti prego
Jared, ricominciamo da capo. Non ci conosciamo e stiamo per girare un film
insieme” mi guarda supplicante, la osservo di rimando per qualche secondo.
“Piacere Jared Leto. Non so se mi
conosce, sono un attore discretamente famoso e il frontman
di una band abbastanza conosciuta. Sono un pallone gonfiato egocentrico, l’avverto,
non si sa mai!” esclamo allungando la mano verso di lei e facendole l’occhiolino.
Lei sorride tra le lacrime. È uno dei sorrisi più belli e sinceri che abbia mai
visto, sono quasi tentato di scriverci una canzone!
Si asciuga le lacrime, allungando
la mano e afferrando la mia. Il suo tocco è gentile, quasi avesse paura di
rompermi. Mi avvicino sedendomi affianco a lei.
“Hey,
ti va di cantare qualcosa con me? Ooh ooh ooh ooh
caught in a bad romance” ci metto un po’ per
convincerla, ma poi si lascia andare. Ha una voce davvero fantastica “sei
brava” sussurro, mio malgrado “ci provo” commenta lei abbassando il volto “grazie”
lo dice così a bassa voce che quasi temo di essermelo solo immaginato.
Mi alzo, non c’è bisogno che le risponda “meglio andare a dormire, ho una
certa età io…” mi prendo in giro sbadigliando per
finta, lei alza gli occhi la sua è una supplica muta ma fa presto a sparire dal suo volto, così
bello.
“Ehy Rose…bè, non sei un’attricetta da 4 soldi” ammetto, il
desiderio è solo quello di regalarle un altro splendido sorriso, ma è lei che
lo regala a me “e tu non sei un pallone
gonfiato, egocentrico” “Oh, grazie. Dopo
questa potrò dormire!” esclamo, lei stavolta ride di cuore.
“Jared…”
dice, una volta ripreso il controllo di sé stessa “…tu
sei il mio idolo”
“Sì lo so” rispondo semplicemente
“spero che non tratti così anche qualcun altro! Altrimenti saprò che non sono
il tuo unico idolo!” esclamo offeso.
Ride ancora di gusto “ero ubriaco
la sera in cui ti ho conosciuta?” metto lì la domanda “marcio!” esclama lei tra
le risate, bene…non avevo dubbi!
“Mi aspettavo che non
dimenticassi tutto però!” eh sì me lo aspettavo anche io, faccio una piccola
smorfia mentre lei mi sorride, sono sicuro che il suo sorriso non lo
dimenticherò mai “va a dormire anche tu bambina” è decisamente troppo pallida “le
voglio in forma le mie echelon”
“Lo farò. Buonanotte Jared”
“Buonanotte Piccola Rose” un
ultimo sguardo e mi allontano , la sua risata cristallina a invadermi ancora la
mente e le sue lacrime a stringermi ancora il cuore