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Autore: Angel_lily    14/08/2010    4 recensioni
Salve a tutti! Ecco il frutto di una mente malata che di notte scrive invece di dormire XD Siate clementi.Un jared leto (un po' troppo umano direi!XD) alle prese con un nuovo film. Perchè "la linea che divide la finzione dalla realtà è sottile, talmente sottile che a volte ti sembra di non vederla".
Ovviamente i Leto non mi appartengono e non li conosco nemmeno (purtroppo XD) e non scrivo a scopo di lucro. Buona lettura =)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qui!

Mi prendo lo spazio per ringraziare tutti quelli che hanno letto e leggeranno e lasceranno una recensione (piccola piccola XD).

Per Candidalametta: lo ammetto questa storia comincia ad essere inquietante anche per me che la scrivo XD. Ma viene fuori da sola! Senza il mio controllo! Che devo farci! Spero di non spaventare nessuno. Il problema è che ci sono talmente tanti di quei segreti da svelare. Spero che questo capitolo possa piacerti e spero che riuscirai a seguire questa ff almeno fino a scoprire se sono stata all’altezza delle tue aspettative XD in ogni caso ti ringrazio immensamente per la recensione.

Per Sally_182: Sofyyy ho cercato di fare in modo che non ti vengano gli occhi storti quando leggi questo capitolo, spero di esserci riuscita XD. Dato che quando ne abbiamo parlato su msn, ti ho messo in testa più dubbi che altro ti avviso che questo capitolo ne risolverà ben pochi (se non nessuno XD). Ok adesso non picchiarmi ti prego! Spero possa piacerti. Ormai la ff va da sé, io ci metto solo le mani =)

Buona lettura a tutti!

Alla prossima =)

 

 

Mi guardo intorno, confuso e agitato. Il mio è un disperato tentativo di cercarla tra la folla, di urlarle il perché di tutto questo. Di sentirmi dire che mi ama, che non si è trattato solo di sesso, ho bisogno del suo fiato sul collo, delle sue calde lacrime a  inumidirmi il viso.

Ho bisogno di sentirmi male.

Quasi come se il dolore fosse la sola e unica punizione per averla trattata in quel modo! Dove sei? Io…io non so più cosa pensare, di tutto ciò che mi passa per la testa non capisco nemmeno la metà! Mi volto ancora e questa volta mi sembra di scorgere il tuo viso, bello all’inverosimile, familiare e rincuorante. E quell’espressione, quel misto di allegria e sofferenza. Ti corro incontro, conscio che sto per fare qualcosa di cui mi pentirò. Ma ne ho bisogno quasi da sanguinare.

“Dimmi che mi odi!” le urlo quasi in faccia. Si volta subito verso di me, come se non aspettasse altro che ritrovarmi lì tra la folla, le lacrime le solcano il viso candido e ho voglia di ammazzarmi conscio di essere io e solo io  a provocarle “ti odio” sussurra, ma non c’è rabbia nelle sue parole. Pochi passi e sono da lei, stringendola al petto, lei mi inzuppa la camicia, sono lacrime di liberazione, silenziose e significative, e non posso fare a meno di piangere con lei, di condividere un minimo del dolore che le ho provocato entrando da uomo nella sua vita da bambina,  indesiderato e amato in un modo che non mi merito.

Ma lei è diventata troppo.

TROPPO.

Importante.

La stringo spasmodicamente, cercando di allontanare  il terrore  che qualcuno, più giovane o più semplice, possa portarmela via, strapparla dalle mie braccia. Sono uno sporco egoista, lo so. Ma non sono nulla, nulla, senza di lei. Le poso un tenero bacio sulla nuca “mi dispiace” sussurro, senza aspettarmi risposta…

“Perfetta!” urla David entusiasta, ritorno bruscamente alla realtà. Milioni di comparse mi girano intorno, sono un po’ destabilizzato, ma mi succede praticamente ogni volta che devo uscire fuori dai panni di un personaggio e ritornare ad essere Jared.

Ma sono fin troppo conscio del capo poggiato sul mio petto, che si ferma lì un secondo di troppo perché io non possa accorgermene e perché la mia mente non possa viaggiare spedita verso il ricordo di ciò che è successo poche ore prima.

Non ho ancora capito cosa ci sia stato tra noi, so solo che un minuto prima ero fermamente sicuro di aver ottenuto la mia vendetta e un minuto dopo non ricordavo neppure cosa mi avesse spinto in quel luogo semideserto, con quella voce a rimbombarmi ancora nella mente e quella strana e fastidiosa sensazione di essermi appena cacciato in una situazione dalla quale non uscirò perfettamente integro, come al solito.

Non mi piace ritrovarmi faccia a faccia con i lati più oscuri del mio cuore, soprattutto se non sono io a scegliere di fare i conti con loro e soprattutto se a mettermi su quella via sia stata una conversazione tanto banale quanto incomprensibile.

“Rose” sussurro, in modo che possa sentirmi solo lei, mentre si allontana da me. La paura di veder comparire la sua solita espressione fredda mi raggiunge indesiderata, è una morsa allo stomaco che mi gela.

Ma lei ricambia lo sguardo, come se aspettasse quel momento “io, ho bisogno di parlarti” continuo, incoraggiato dal suo silenzio “ascolta Jared” mi interrompe lei, prima che possa aggiungere altro. Ancora una volta il mio nome sulle sue labbra, mi regala emozioni mai provate, mi sento un ragazzino imbarazzato e tutto questo è tremendamente fastidioso “facciamo finta che non sia successo niente, ok? Che io non ti abbia detto niente.” Sorride.

“Non puoi chiedermi di far finta di niente! Io…io non capisco” ammetto, e vorrei sprofondare in un baratro, mai possibile che io stia mostrando il lato più debole del mio carattere ad una bambina che conosco a malapena? Complimenti Jared, come frantumare, in poche ore, l’immagine che ti sei  creato in tutta una vita…

Ma questo non sono io, ho perso di vista da tempo il vero me stesso.

“Non c’è bisogno che tu capisca” ribatte lei stizzita, e ora mi sembra tornata la stessa.

“Ascoltami bene ragazzina!” comincio irritato, anche io sono tornato lo stesso “non puoi pretendere che io faccia finta che non sia successo niente! Qualsiasi cosa tu mi abbia detto ieri, mi sembra di esserci immischiato fino al collo!”

“Sempre egocentrico signor Leto” Ok l’ammazzo, giuro che l’ammazzo.

“Cosa Rose? Sono io ad essere egocentrico o tu ad essere acida e scontrosa?? Fate largo signori! Passa Miss Simpatia!” il mio tono è cattivo, desidero ferirla, per il modo in cui mi tratta e perché ogni sua parola scava a fondo dentro me, s’insinua, fluida come acqua, incurante del mio cuore di roccia.

Odio profondamente ciò che è in grado di smuovere in me.

Non mi sono preoccupato di tenere la voce bassa in modo che mi sentisse solo lei, e ora gli occhi della maggior parte delle persone, sono puntati diritti  su di noi, e i suoi sono puntati dritti nei miei.

“Sei peggio di quel che credevo” dice solo prima di allontanarsi, l’espressione delusa, resto a guardarla ad occhi spalancati, come se mi avesse appena schiaffeggiato.

No, forse uno schiaffo avrebbe fatto meno male.

“Sei brava a scappare! E’ quello che fai sempre, Rose?” esclamo correndole dietro, incurante degli sguardi che continuano a seguirci.

“Cosa diavolo vuoi Jared??” esclama di rimando, fermandosi di colpo. Rischio quasi di inciamparle addosso, ci metto qualche secondo per riprendermi, ma quanto riesco ad essere ridicolo?

“Dimmi si tratta di soddisfazione, di vendetta, di qualunque altra cosa passi in quella tua testolina perversa??”

“Si tratta di riuscire a capire cosa passa nella tua di testa!” brutta, acida e permalosa ragazzina!

“Si tratta del fatto che nessun ti ha invitato a farti gli affari miei, tantomeno io!”

“Ma ti senti quando parli?? Hai il coraggio di chiamarli affari tuoi??  A me è parso tutt’altro!”

“A te pare sempre ciò che pare a te! Ti è tanto difficile relegare quel momento nella parte del tuo cervello che recita ricordi inutili ed insignificanti decisamente da dimenticare. Importanza = -1.  O vuoi passare il resto della tua vita a rompere in modo assurdo?? Ho cercato di essere gentile con te!”

“Gentile! Ah! Gentile! L’avete sentita, gente? Ha cercato di essere gentile! Chiamala gentilezza Rose!” esclamò, rivolgendomi al pubblico, che ascolta a metà tra il curioso e l’inopportuno.

“Che succede Leto?? Non riesci ad affrontare una conversazione senza tirare in ballo il popolo intero? Sei sicuro di avere 40 anni? Perché ne dimostri almeno la metà! E ora scusami tanto caro, ma ho cose più importanti da fare che stare qui a fare sceneggiate con te!”

In men che non si dica, è fuori dalla mia portata visiva. Ho voglia di prendere a calci qualcuno! Dov’è mio fratello quando ho bisogno di lui?? Rimango fermo nella stessa posizione per più di qualche secondo, indeciso tra l’omicidio e il suicidio. Come osa rivolgersi a me con quel tono? Come osa dirmi le cose che mi ha detto? Come osa…??? Non so cosa mi dia fastidio di più, il fatto che mia abbia strigliato come fossi un bambino o che mi abbia impedito di avere l’ultima parola. Per la prima volta in vita mia, non sono io ad uscire di scena in gran stile.

Ehm…Jared” è David, cerca di mettermi una mano sulla spalla “lascia perdere ok? E voi cosa avete da guardare, nessuno lavora su questo benedetto set??” strillo rivolto agli sguardi puntati, ancora, su di me. Sono tremendamente arrabbiato. Forse nessuno l’ha notato.

***

E’ notte già da un pezzo ormai.

Non ho mai avuto tante difficoltà a dormire.

Ho bisogno di svuotare la mente da tutti questi pensieri.

Avrei bisogno di scrivere.

Mi metto seduto sul letto passandomi una mano tra i capelli. Le cose non vanno come dovrebbero, sono troppo nervoso. Non sto dando il meglio di me e ne sono consapevole. Dov’è finito il Jared che fa divertire l’intero cast con le proprie battute? Sto perdendo di fascino, lo so. Ci si aspetta molto di più da un personaggio come me.

Io mi aspetto di più da me stesso.

Eppure sento che c’è qualcosa che non va, qualcosa che è dentro la mia testa.

Decido di alzarmi e di uscire da questa soffocante roulotte, bè sì fuori c’è ben poco da vedere, siamo sperduti chissà dove, tra attrezzature di ogni genere, ma non mi dispiacerà prendere un po’ d’aria.

Fuori è buio, buio pesto. Mi frugo le tasche in cerca del mio blackberry  mi servirà per farmi un po’ di luce ed evitare di inciampare qua e là tra gli ammassi di fili. Cammino per qualche secondo prima di accorgermi che deve esserci qualcuno, dato che vedo il bagliore di una piccola luce provenire da dietro qualche  scatolone.

Non sono solo quindi…come non detto.

Da un lato potrei passare inosservato nel buio e lasciar perdere, ho veramente bisogno di stare da solo, se non altro per mettere un po’ di ordine nella mia testa, ma dall’altro, sono sempre stato un tipo curioso,al di sopra della media e tanto basta a farmi titubare sul da farsi.

Una voce graziosa canticchia qualcosa da dietro gli scatoloni e la mia mente disegna la risposta alla mia muta domanda.

Rose.

Chissà perché me l’aspettavo. Un classico direi. Bene, ora cosa faccio? Potrei piombarle accanto facendole rischiare un infarto! Ma non ho proprio voglia di ricominciare a litigare, potrei anche evitare qualsiasi tipo di discussione con lei e allontanarmi.

“Vieni avanti Jared, ti ho visto” beccato, oh porc…mai che la decisione riuscissi a prenderla io. Mi avvicino con le mani sopra la testa “bandiera bianca Rose, non ho intenzione di litigare alle tre di notte”

“Non sono autolesionista”  è seduta su uno scatolone abbastanza alto, i suoi piedi non toccano terra, ha un’aria stanca e la pelle più chiara del solito, le labbra arrossate e capisco il perché, avrà passato il tempo a morderle in continuazione, quella sua piccola smorfia…ehi Jared cazzo dici? Sai a memoria anche le sue smorfie??

Quanto sto cadendo in basso…

“Come facevi a sapere che ero qui?” domando curioso.

“Oh, sono sensitiva io” la guardo shoccato a bocca e occhi spalancati, lei ricambia lo sguardo  “ti prendo in giro Jared, non è difficile sentire i passi in questo silenzio e il tuo blackberry fa luce e fino a prova contraria ci vedo ancora benissimo” abbozzo un sorriso, quanto sono deficiente?? “non ci avevo creduto” “sì certo” mi avvicino a grandi passi verso di lei sedendomi sullo scatolone di fronte al suo “eri tu che canticchiavi?” domando curioso di saperne di più “sì, ero io” risponde solo, evitando accuratamente di incrociare il mio sguardo “quindi sei una echelon?” insisto “sì lo sono, ma non farmi cambiare idea, per piacere. Mi piace la vostra musica” fa lei, arrossendo appena “grazie” mi limito a dire sfoderando uno dei mie sorrisi ammazzaechelon  e noto con piacere che ha effetto anche su di lei.

“Qual è la tua canzone preferita?” domando tanto per rompere il silenzio, “non ne ho, mi piacciono tutte. Tutte significano qualcosa per me. Hurricane la sento più vicina in questo momento”  Hurricane, sì è proprio bella, ricordo bene il momento in cui l’ho scritta, ispirazione improvvisa e incontrollata, di getto era già perfetta.

“Tu sei una fan di mio fratello, vero?” domando come se la risposta contasse poco, so che non è vero, ho ben presente le parole che mi ha detto quasi fossero impresse a fuoco su ogni singola parte del mio corpo e il calore di quel sentimento sconosciuto ancora mi riscalda, è una sensazione talmente forte, questo suo andare e venire dalla mia mente, da gelarmi il sangue nelle vene. Ma sono un attore e tutto questo è chiaro solo a me stesso.

“Non ho preferenze tra voi, è la vostra musica che la fa da padrone, la tua voce Jared, il sentimento che metti nelle parole che dici, tutto quello che susciti…io sono affascinata da questo” afferma guardandomi appena negli occhi, ricambio lo sguardo.

E’ la prima volta che sento una cosa del genere, qualsiasi echelon abbia la possibilità di parlare  con me ne inventa di tutti i colori per colpirmi, lei con poche e semplici parole mi ha spiazzato.

“Senti  Rose…per quanto riguarda stamattina, non intendevo essere scortese con te, ma devo ammettere che ce la metti tutta a cercare di farmi perdere le staffe…” comincio “Oh no Jared, non ce la metto tutta, credimi mi viene naturale o forse sei solo un po’ esaurito” m’interrompe lei con un sorriso da faccia da schiaffi! Non vuoi litigare Jared, ricordi?? Sorrido di rimando “può essere…” accondiscendo “ volevo solo parlare di quello che è successo tra noi…

“Evitiamo l’argomento d’accordo?” sbotta e mi accorgo che sta tremando.

Questo mondo è decisamente troppo crudele per non assaporare i momenti di dolcezza che ci regala, sporadici ma intensi, valgono quasi un’intera vita di sofferenze.

Non riesco a togliermi dalla mente le sue parole “Rose tu mi hai detto…

“so benissimo cosa ti ho detto!” questa volta la sua voce nasconde un singhiozzo. Quando alzo lo sguardo i suoi occhi mi fissano arrabbiati e arrossati dal pianto, una lacrima le solca il viso e continua a  mordersi le labbra quasi volesse spaccarsele a sangue.

Io…non ho intenzione di insistere”

“Allora non farlo ti prego. Non c’è bisogno che tu sappia, che tu capisca. Fa come se non fosse successo nulla. Ti prego Jared, ricominciamo da capo. Non ci conosciamo e stiamo per girare un film insieme” mi guarda supplicante, la osservo di rimando per qualche secondo.

“Piacere Jared Leto. Non so se mi conosce, sono un attore discretamente famoso e il frontman di una band abbastanza conosciuta. Sono un pallone gonfiato egocentrico, l’avverto, non si sa mai!” esclamo allungando la mano verso di lei e facendole l’occhiolino. Lei sorride tra le lacrime. È uno dei sorrisi più belli e sinceri che abbia mai visto, sono quasi tentato di scriverci una canzone! 

Si asciuga le lacrime, allungando la mano e afferrando la mia. Il suo tocco è gentile, quasi avesse paura di rompermi. Mi avvicino sedendomi affianco a lei.

Hey, ti va di cantare qualcosa con me? Ooh ooh ooh ooh caught in a bad romance” ci metto un po’ per convincerla, ma poi si lascia andare. Ha una voce davvero fantastica  “sei brava” sussurro, mio malgrado “ci provo” commenta lei abbassando il volto “grazie” lo dice così a bassa voce che quasi temo di essermelo solo immaginato.

Mi alzo, non c’è bisogno che  le risponda “meglio andare a dormire, ho una certa età io…” mi prendo in giro sbadigliando per finta, lei alza gli occhi la sua è una supplica muta  ma fa presto a sparire dal suo volto, così bello.

Ehy Rose…bè, non sei un’attricetta da 4 soldi” ammetto, il desiderio è solo quello di regalarle un altro splendido sorriso, ma è lei che lo regala a me  “e tu non sei un pallone gonfiato, egocentrico”  “Oh, grazie. Dopo questa potrò dormire!” esclamo, lei stavolta ride di cuore.

Jared…” dice, una volta ripreso il controllo di sé stessa “…tu sei il mio idolo”

“Sì lo so” rispondo semplicemente “spero che non tratti così anche qualcun altro! Altrimenti saprò che non sono il tuo unico idolo!” esclamo offeso.

Ride ancora di gusto “ero ubriaco la sera in cui ti ho conosciuta?” metto lì la domanda “marcio!” esclama lei tra le risate, bene…non avevo dubbi!

“Mi aspettavo che non dimenticassi tutto però!” eh sì me lo aspettavo anche io, faccio una piccola smorfia mentre lei mi sorride, sono sicuro che il suo sorriso non lo dimenticherò mai “va a dormire anche tu bambina” è decisamente troppo pallida “le voglio in forma le mie echelon”

“Lo farò. Buonanotte Jared”

“Buonanotte Piccola Rose” un ultimo sguardo e mi allontano , la sua risata cristallina a invadermi ancora la mente e le sue lacrime a stringermi ancora il cuore

 

   
 
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