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Autore: Chamomile    15/08/2010    5 recensioni
"Mio Signore, vengo a portarvi notizie da Hogsmeade" " Il servo si torse le mani e si mosse sul posto, troppo agitato per sostenere lo sguardo del padrone. Era evidente che non portava buone notizie. Tuttavia si fece forza: innervosire il Signore Oscuro era molto più pericoloso che informarlo di ciò che aveva sentito poche ore prima al villaggio. [Seconda classificata al contest Mercante in Fiera di jadina94]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: Chamomile
Titolo: Neither can live while the other survives
Personaggi e pairing: Voldemort
Carta scelta: Arbitro (arancione, pioggerella estiva, Rock you like a hurricane)
Genere: Introspettivo, Azione
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot

 

 

 

"Mio Signore, vengo a portarvi notizie da Hogsmeade"

Con queste parole, il Mangiamorte si inchinò davanti all'uomo seduto nella grande poltrona del salotto dei Black.

Quella settimana Bellatrix Black aveva offerto come base la sua casa, incurante delle proteste della sorella, che raccomandava prudenza e detestava esporre se stessa e Lucius.

Voldemort gli fece segno di alzarsi e mormorò, la voce simile a un sibilo "Parla"

Il servo si torse le mani e si mosse sul posto, troppo agitato per sostenere lo sguardo del padrone. Era evidente che non portava buone notizie.

Tuttavia si fece forza: innervosire il Signore Oscuro era molto più pericoloso che informarlo di ciò che aveva sentito poche ore prima al villaggio.

 

 

La sera di luglio era più lunga che mai, e l'uomo che guardava fuori dalla finestra avrebbe potuto passare per una statua, se non fosse stato per la mano che, con le lunghe dita, accarezzava pigramente la bestia raggomitolata ai suoi piedi.

Il sole tramontava con una lentezza esasperante, in un'esplosione di giallo e arancione, e una strana pioggerella batteva sui vetri.

Il tempo era strano, ma del resto quella non era stata una giornata normale.

La verità era che, per la prima volta in tanti anni, il Signore Oscuro era impegnato in pensieri gravi. Non aveva davvero paura, ma era certamente inquieto, cosa che non poteva sopportare e che cercava di nascondere anche a se stesso.

La Profezia di quella Veggente era stata il suo unico pensiero dalla sera in cui gli era stata riportata fedelmente.

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...

Non c'era voluto molto per comprendere il significato di quelle parole, e soprattutto, neanche per un momento ne aveva dubitato.

Benché la Divinazione fosse considerata una delle branche più incerte della Magia, lui vi aveva sempre creduto, e se una profezia annunciava la nascita di questo nemico, lui era certo che questa sarebbe avvenuta.

La prima cosa che aveva fatto, una volta ricevuta la notizia, era stata nasconderla gelosamente. Non avrebbe permesso mai che qualcun altro, oltre a lui e al suo informatore, venisse a conoscenza di una tale minaccia.

Il Signore Oscuro, colui che nessuno aveva il coraggio di nominare, era invincibile.

Neanche i Mangiamorte più fedeli dovevano sapere che proprio in quell'istante, da qualche parte, stava nascendo il suo peggior nemico.

Nato da chi lo ha tre volte sfidato...

Era curioso come due famiglie lo avessero sfidato tre volte, e come le donne di queste due famiglie aspettassero entrambe un bambino.

E così lui si era trovato a considerare a chi dei due si riferiva la profezia. Da una parte il figlio degli Auror, i Paciock. Dall'altra il figlio dei Potter, membri dell'Ordine.

Un Purosangue, erede di maghi potenti e abili, e un Mezzosangue, figlio di una Nata Babbana.

Per quanto avesse sempre ostentato disprezzo per i Babbani e i Mezzosangue, riflettendo sulla Profezia non aveva potuto fare a meno di riconoscere che lui, il mago più potente e temuto degli ultimi secoli, era figlio di un Babbano.

E se lui, nonostante quella vergognosa paternità, era arrivato a essere quello che era, cosa impediva al figlio dei Potter di eguagliarlo?

Non era così stupido da credere che i Purosangue fossero davvero più potenti degli altri. Un pregiudizio del genere non gli avrebbe chiuso gli occhi di fronte alla verità.

Perché adesso, dopo giorni e notti passati a soppesare tutte le ipotesi, dopo ore di riflessioni assorte e di pensieri che correvano febbrili, ne era sicuro.

Era Potter il suo nemico, era la sua famiglia quella da distruggere.

Ma dov'erano, maledizione? Silente li aveva nascosti, certo. Avevano un Custode Segreto, la loro fiducia doveva essere riposta in qualcuno di cui si fidavano.

Piton era restio a dire tutto quello che sapeva, e gli aveva già chiesto di fare ciò che voleva con il bambino, ma di risparmiare la madre.

E lui aveva accettato, non gli importava di ucciderne uno in meno, quello che contava era eliminare il figlio. Che la madre continuasse pure a vivere.

Solo...dovevano trovarli, e presto. Quella storia si era fatta stancante, e ne aveva abbastanza.

La notte prima aveva mandato i suoi seguaci più fedeli per tutto il Surrey, alla ricerca di Sirius Black e Remus Lupin. Se i Potter avevano un Custode, di sicuro era un amico stretto. Peccato che la loro scelta fosse così scontata: un compagno di scuola. Erano tutti uguali, i seguaci di Silente, così pronti a mettersi nelle mani degli amici.

Bellatrix e il marito, insieme a Dowlish e ai Malfoy, però, erano tornati a mani vuote.

Avevano fatto irruzione in molte case, interrogato, minacciato, torturato, ma dei Potter nessuna notizia.

Voleva dire che avrebbe dovuto scomodarsi lui, quella notte. Non avrebbe continuato a riporre la sua fiducia in degli incapaci come quelli.

La notte era finalmente calata, e il buio aveva preso il posto del tramonto, mentre la pioggia continuava a battere sui vetri, più violenta.

C'erano ancora molte case da visitare, molta gente da cui estorcere informazioni.

"Andiamo, Nagini"

Il serpente sollevò il capo e sibilò, lieto di sentire quelle parole. Era affamato da troppo tempo.

"Troveremo quel dannato Custode, e poi potrai saziarti" disse l'uomo, prima di sparire con lei nel buio.

 

 

 

 

Qui di seguito riporto il giudizio di jadina94, la giudice XD

Seconda classificata:

  

 

 

Grammatica: 10/10
Non ho trovato errori, assolutamente perfetta dal punto di vista grammaticale. Non so cosa dire, a parte: complimenti! ^^

 

 

 

Forma: 9/10


Qui ho dovuto penalizzarti, ma non troppo, in quanto hai dimenticato qualche punto qui e là (soprattutto al termine dei dialoghi) e hai inserito qualche virgola di troppo.
A parte questo direi che va benissimo xD

Attinenza al "contenuto" della carta: 10/10


Vi erano tutti gli elementi, perciò anche qui non ho nulla da dire xD

Gradimento personale: 9.5/10


Veramente molto bella, fa entrare nel cervello di Voldemort per tutta la durata, rendendo chiari i suoi pensieri.
Ho amato il modo in cui era scritta, perciò anche qui non posso mancare nel farti i complimenti ^^

Totale: 38.5/40

 Questo è tutto, se qualcuno volesse dirmi il suo parere riguardo la storia ne sarò davvero felice *-*

 Per adesso ringrazio jadina per il giudizio (non ci posso credere) e per aver indetto questo contest, perchè altrimenti non avrei mai scritto niente del genere!

 

 

  
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