Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Pentesilea    15/08/2010    2 recensioni
Piccola one-shot su Ginny Weasley e sulla sua prima e ultima cotta, il grande eroe di tutti i tempi, Harry Potter.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La piccola Ginevra Weasley






Non era mai stato facile per lei vivere in una casa quasi completamente maschile e avere come solo punto di riferimento femminile sua madre, Molly Weasley. Avere sei fratelli maggiori, alcuni molto più grandi di lei, non le era mai andato completamente a genio, soprattutto da quando Fred e Georg le avevano tagliato i capelli cortissimi quando aveva appena quattro anni. Quando la madre aveva li aveva scoperti si erano scusati dicendo che così la loro sorellina sarebbe stata il loro fratellino e che quindi avrebbero potuto giocare più facilmente con lei. Non ci fu giornata peggiore di quella per i due gemelli e si ricordarono per molto tempo, probabilmente fino alla loro morte, di quella sgridata degna di Molly Weasley.

Ginny ovviamente non si ricordava quell’incidente, ma probabilmente il suo subconscio l’aveva immagazzinato e adesso aveva una terribile fobia di tagliarsi i capelli. Ogni volta che Molly prendeva la bacchetta - o le forbici quando Arthur la convinceva che era meglio il modo alla babbana - Ginny sentiva l’irrefrenabile bisogno di scappare il più lontano possibile e sentiva l’impulso di fare qualsiasi cosa per non far avvicinare i suoi capelli alla bacchetta della madre. Per i primi anni non era mai riuscita a capire il terrore che si impossessava di lei e l’improvvisa scarica di adrenalina che sentiva scorrerle nelle vene alla sola menzione delle parole “taglio” e “capelli”, ma quando, anni dopo, le raccontarono l’incidente capì tutto e i gemelli dovettero ringraziare sia Merlino sia Morgana che la loro piccola e dolce sorellina non fosse davvero nata maschio.

Se l’era sempre cavata egregiamente con i suoi fratelli. Sapeva sempre quali punti colpire per far fare loro quello che voleva e, se questo non accadeva, riusciva a terrorizzarli con le sue arrabbiature degne di Molly. Anche se era l’unica femmina e la più piccola di casa, Ginny aveva sempre saputo farsi rispettare dai suoi fratelli e ne era sempre andata fiera. Si era sempre dimostrata forte e coraggiosa e aveva sempre ammaliato tutti con i suoi occhi da cerbiatta e la lingua tagliente. Questo fino a che non era arrivato lui.

Si ricorderà per sempre quella mattina di Agosto quando scendendo le scale come ogni mattina aveva notato qualcosa di diverso. Il posto che di solito occupava al grande e traballante tavolo della cucina era occupato da un ragazzino mingherlino e dai capelli perennemente scompigliati.

Non era servito che alzasse la testa e che la guardasse con quei suoi incredibili occhi verdi per capire che era lui, Harry Potter, il principe delle sue fiabe.

In quel preciso momento tutta la sua sicurezza, tutto quel coraggio con cui aveva sempre affrontato i suoi fratelli era sparito nel nulla, lasciandola disarmata e indifesa davanti al suo più grande nemico.

Non aveva mai sentito il suo cuore battere così velocemente, quasi come quello di un uccellino in gabbia. Le era sembrato tutto annebbiato e confuso, anche se Harry Potter sembrava irradiare una luce abbagliante che la faceva sentire come un leprotto abbagliato dai fanali di una macchina. Come il leprotto sapeva che se non sarebbe fuggita sarebbe morta – nel suo caso di imbarazzo – ma come lui non ci riusciva per colpa di quei fari.

Alla fine ce l’aveva fatta a fuggire, ce l’aveva fatta a distogliere gli occhi da quel candore accecante ed era fuggita il più lontano possibile, nella sua stanza, nel suo rifugio segreto. Si era portata le mani al petto e aveva cercato di placare il suo cuore palpitante, ma senza troppi risultati. Il suo cervello riusciva solo a pensare “c’è Harry Potter nella mia cucina, seduto sul mio posto!” e solo l’accenno di quel pensiero bastava a farle accelerare ancora di più il cuore.

Si, perché al piano di sotto c’era Harry Potter, il suo più grande eroe, il cavaliere che aveva accompagnato tutti i suoi viaggi di principessa quando era più piccola. Per lei era solo il grande Harry Potter e non Harry, il ragazzino spaventato e fragile che cercava un po’ di conforto nella sua famiglia.

Quante volte aveva sentito parlare del bambino che era sopravvissuto! Quante volte aveva sognato che venisse a prenderla su un cavallo bianco e che la portasse il più lontano possibile, in un luogo dove potevano esserci solo loro due e il loro amore.

Si, perché la piccola Ginevra Weasley era sicura che fosse amore. Nella sua mente, in fondo, cos’altro poteva essere! Harry Potter era il suo eroe e tutte le principesse sono innamorate dei loro eroi, giusto?

Ma la piccola Ginevra Weasley ad undici anni, non poteva ancora sapere la lunga strada che l’avrebbe portata tra le braccia del suddetto Harry Potter, non poteva sapere tutte le lotte, tutti i pianti e tutta la confusione che aveva provato quando la smisurata ammirazione per Harry Potter era diventata amore per Harry. Ad undici anni non poteva sapere quanto dolore si provasse a crede che il ragazzo di cui si è innamorata sia morto, non poteva sapere il dolore di sentire il mondo crollarti addosso vedendolo lì, tra le braccia di uno dei vostri migliori amici, piccolo e indifeso, immobile nel suo stato di morte.

No, la piccola Ginevra Weasley non poteva neanche immaginare il dolore al petto che si sente quando il ragazzo che credevi morto torna in vita davanti ai tuoi occhi e tu non sai se è vero o se è solo un’allucinazione o se tu sia morta e lo stai rivedendo nell’altro mondo.

No, la piccola Ginevra Weasley non sapeva niente di tutto quello e nemmeno sapeva di tutti i dolori e le gioie che si provavano essendo la signora Ginny Potter, moglie del più grande eroe di tutti i tempi: Harry, solo Harry.

Angolo Autrice:

Bene ragazzi e ragazze, eccomi qui con la prima fan fiction in assoluto su Ginny. Devo dire che non è mai stato un personaggio che ho particolarmente amato e solo di recente sono riuscita a trovare qualcosa che mi piace in questa piccola giovane donna. Scrivere questa piccola one-shot mi ha anche aiutato a riflettere su Ginny, per l'appunto, e su parecchi aspetti che avevo sottovatulato di lei. 

Spero che vi sia piaciuta e mi piacerebbe moltissimo sapere i vostri commenti, anche se sono critiche. Come ho detto è la prima che scrivo su di lei e mi piacerebbe sapere se sono riuscita a tenerla nel suo personaggio o se l'ho fatta OOC.

Che altro c'è da dire? Grazie per averla letta e spero di sapere cosa ne pensate!

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Pentesilea