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Autore: Yoney    16/08/2010    3 recensioni
La solita vecchia storia:
Due ragazzi. Due eterni amici.
Due eterni innamorati, con sentimenti mai veramente accettati o chiariti.
E poi ci sono gli amici, le loro avventure, i casini mentali della narratrice ed i problemi di cuore di turno..
Varie storie, intrighi, segreti, tradimenti ed incidenti..
..E moltissime incomprensioni!
Vi presento Giulia, Francesco, Ella e tanti altri..
Io già li adoro, e voi? ;D
- Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo vivendo'
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Alla mia Giò.
Ti dedico proprio questo capitolo
Dato che Ginevra ci sarà abbastanza.
Ti voglio bene e so che me ne vuoi.
Ma ti chiedo di avere un po’ di fiducia in me.
Ok voglio bene a Miì, ok me ne andrò via..
Ma sarai sempre la mia Giò
A cui voglio tanto tanto tanto bene.

- Ingenuità e fiducia -

Quel lunedì mi svegliai malissimo. Avevo dormito su un lato solo e la schiena mi si era praticamente incriccata, inoltre persi l’autobus e dovetti fare i sarti mortali ed un bel pezzo a piedi per andare a prenderne un altro e, soprattutto, il tempo era così brutto che sembrava potesse mettersi a piovere da un momento all’altro.
Arrivai a scuola con una faccia da morto-incazzato.
-Oi Ella che hai?-
Cercai di sorridere, ma mi venne fuori solo una smorfia
-Niente Asia, sono solo stanca.-
Guardai il suo sorriso. Ma come cazzo faceva ad essere sorridente anche quando pioveva, c’era scuola ed era lunedì?
-Obbè, hai avuto tutto ieri per riposarti..-
Sospirai
-Asia?-
-Si?-
-Ti prego, solo per stamattina, stai zitta.-

Quella mattina (ed anche per tutto il giorno precedente) Giulia evitò accuratamente di guardare o parlare con Francesco. Proprio non capiva cosa gli fosse preso..
E poi cosa voleva dirle? Quella Cecilia! Uff.. Proprio non capiva. Aveva una dannata voglia di avventarsi sul suo migliore amico, riempirlo di botte ed estorcergli le informazioni.
Ma purtroppo il suo così detto “migliore amico” era di nuovo perso ad esplorare la bocca della sua amata su un muretto.
-Cristo che palle!-
Sia io che Asia le sorridemmo
-Hei Giulia, tutto ok?-
Lei ci rivolse una delle sue occhiate super acide
-Secondo voi?-
Impallidimmo entrambe
-Hem, ok, scusa..-
Sorrise -No, tranquille, è che sono un po’ nervosa per una cosa successa sabato..-
Sospirai, senza pensarci
-Ah si, la scenata di gelosia..-
Giulia spalancò gli occhi -Tu come lo sai?-
Arrossii fino alla punta delle orecchie
-Oddio scusa!- unii le mani in segno di preghiera
-Davvero, non volevo spiarvi, è che stavo cercando Gine e Davide e quindi..-
Asia spostava confusa la testa da Giulia a me, da me a Giulia
-Hem, ragazze? Mi fareste capire qualcosa?-
Giulia sospirò -Vabbè, non preoccuparti, almeno risparmio la fatica di spiegarti..-
-Hei ci sono anche io!-
Sorrisi -E comunque tranquilla, non lo dirò a nessuno..-
-Ma tu avevi capito che voleva dirmi?-
-Giulia! È abbastanza palese..-
-Non mi pare proprio!-
-Ragazze!- Asia si era spazientita
Sia io che Giulia ci voltammo verso di lei, ce l’eravamo completamente dimenticata!
La abbracciai -Oddio scusa! È che eravamo così prese..-
-Ora mi volete spiegare?-
-Ah niente, Francesco le ha fatto una scenata di gelosia perché passava troppo tempo con Manuel, poi l’ha sbattuta al muro e le ha detto “Giulia, ascolta, io..” e in quel momento è arrivata Cecilia.-
Asia mi guardava, con la bocca spalancata, poi si riscosse
-Quella dannata! Se non fosse stato per lei Frà finalmente..-
Si bloccò, guardando Giulia
-Ma tu hai capito cosa voleva dirti, vero?-
Giulia scosse la testa -Veramente no..-
Io ed Asia ci guardammo, per poi scoppiare a ridere
-Certo che dovresti proprio svegliarti Giulia!-
Lei si offese ed arrossì appena
-Non potreste semplicemente dirmelo?-
Io le misi una mano sulla spalla.
-No, perdonaci, ma questi sono affari tuoi e di Frà. Se non capisci da sola..-
Poi sorrisi ad Asia ed, insieme, ci allontanammo, lasciando Giulia piuttosto basita.
-Povero Frà, dovrà fare molto di più se vuole conquistarla.-
Eh? Avevamo detto così io ed Asia? Francesco voleva conquistarla?
Giulia scosse la testa, sorridente.
No, non era possibile. Aveva sicuramente capito male.

Quel giorno per Ginevra andava tutto storto. O, meglio, non capiva perché ma la ignoravano tutti.
Ella la ignorava, sicuramente per imbarazzo.
Eleonora la ignorava perché era con Patrizia.
Maya la ignorava perché era intenta a memorizzare la lezione.
Davide la ignorava perché era uno stupido. O forse c’era un motivo più sensato ma lei non lo conosceva. Già, andava decisamente tutto male.
E come se non bastasse si era beccata un bel 5 ad inglese.
Scosse la testa, esasperata. Si ripromise di indagare sul come si faceva a prendere un 5 ad inglese. Una materia che lì era considerata per “rilassarsi”. Tipo educazione fisica..
Sentì dei risolini provenire dal fondo classe e scorse Michela, Ambra, Carolina, Marianna e Gianna scherzare e ridere tranquille.
Si avvicinò, sorridente. -Hei ragazze, che fate?-
Michela le sorrise, era dolce, molto dolce, Michela.
-No, stiamo cercando di tirare un po’ su Marianna, che è triste.-
Ginevra guardò la diretta interessata, non aveva mai avuto molti rapporti con Marianna, ma comunque non era antipatica.
-Come triste? Che è successo? Chi è stato che lo meno?!-
Lei scoppiò a ridere
-No, tranquille, è solo un dubbio..-
-Dimmi, dimmi.-
Marianna divenne seria
-Ginevra, tu ti fideresti a lasciare andare il tuo ragazzo, di tipo due settimane, da solo, il sabato sera, con amici di cui non vuole dirti il nome, in non si sa quale posto misterioso?-
Ginevra riconnetté un’attimo -Mmm, direi di no..-
Marianna sorrise -Ecco, è solo un po’ di gelosia.. Il mio ragazzo l’ha fatto questo sabato e da allora mi guarda meno in faccia.. Quindi sono un po’ preoccupata. Ma comunque non è niente, davvero!-
Ginevra sorrise -Non sapevo che tu fossi fidanzata..-
Marianna era raggiante -Sisi, te l’ho detto, da poco. Ma comunque gli voglio bene! È di questa scuola e fa il quarto, magari lo conosci pure..-
Ginevra lo dubitava, non era così interessata agli altri tipi..
-Forse.. Come si chiama?-
-Davide.-

Amo isolarmi. Non lo faccio apposta, ma quando accade mi piace proprio.
Soprattutto amo isolarmi in classe. Perché mi metto a disegnare ed il mondo sparisce.
Ma non mi isolo mai del tutto, perché ascolto, butto occhiate qua e là e mi faccio un’idea di cosa succede intorno.
Quindi vidi subito la mia Gine cadere dalla sedia, come paralizzata, quasi svenendo.
E corsi subito da lei.
-Gine? Gine oddio stai bene?-
Metà classe le stava intorno, preoccupata.
Le toccai il polso -Oddio, probabilmente ha avuto in calo di pressione! Prooooof.-
Non ricordo che ora fosse, ma probabilmente era buco e c’era un supplente che non faceva niente.
-Si, che succede?-
Ma era scema? Eravamo tutti intorno alla moribonda.
-Ginevra si è sentita male, posso accompagnarla a prendere un po’ d’aria, non so, qualcosa alla macchinetta?-
La prof annuì -Sisi, dagli gli zuccheri.-
Trascinai Ginevra fuori dalla porta. Aveva lo sguardo vitreo, quasi perso nel vuoto.
La feci sedere su un tavolo fuori dalla porta ed andai alla macchinetta, comprai una barretta di cioccolato e quasi glie la ficcai giù per la gola.
-Ginevra, mi spieghi che cos’hai? Non hai mangiato?-
Lei scosse la testa
-Allora è successo qualcosa di grave? Per farti restare così ti devono essere morti padre, madre e fratelli..-
Lei sorrise -No davvero, sto bene. Sono solo incazzata..-
-Lo vedo. Dimmi perché, per favore.-
Lui mi guardò, serissima
-E tu dimmi perché mi eviti.-
Arrossii, allora se ne era accorta.
-E’ che, non so, non era cattiveria, e nemmeno imbarazzo (forse un po’ anche quello), è che, non so, non pensavo ti piacesse così tanto e lo conoscessi, insomma ci sono rimasta male perché non me l’hai detto. Pensavo che non ti fidassi più di me..-
Ginevra mi guardò, con le lacrime agli occhi, poi mi abbracciò, di slancio.
-Scema! Mille volte scema! Ti rendi conto delle stupidaggini che dici?! Io ti voglio bene e mi fido tantissimo di te. È che è stata uno cosa improvvisa, non mi piaceva da prima insomma.. E poi, quando mi ha baciato, non so, pensavo fosse una cosa giustissima e bellissima. Decisamente mi sbagliavo di grosso..-
Cosa? La guardai, stupita.
-Cosa? Perché?!-
Lei sospirò
-Hai presente Marianna?-
-La nostra compagna di classe? Si.-
-Ecco, pare abbia un fidanzato che sta in quarto di nome Davide.-
Oh. -Oh merda.-
Annuì -Già.-
-Che stronzo.-
-Già.-
-Poteva pure dirtelo che era una tresca. E, in più, tradiva..-
-Già, ma magari me l’ha pure detto tra un bacio e l’altro ma non lo ricordo..-
Sgranai gli occhi
-Come, scusa?!-
Lei sorrise, un po’ sognante
-Beh, avevo completamente scollegato il cervello..-
Sbuffai -Solo tu..-
Scoppiammo a ridere.

All’intervallo Ginevra passeggiava, in mia ricerca, ed incontrò il famoso Davide.
Senza pensarci lo afferrò e lo spinse nella prima stanza vuota che trovò, probabilmente era lo sgabuzzino.
-Hem, Ginevra? Tutto ok?-
Lei scosse la testa -No, per niente “tutto ok?” va tutto di merda. Perché mi eviti?-
Lui rimase un po’ spiazzato
-Ma io non ti evito..-
Ginevra sentiva una vena pulsargli in fronte
-Invece si! Non dire stron..-
Non poté continuare che si trovo le labbra del ragazzo incollate alle proprie e solo in quel momento si accorse che lui le aveva insinuato una mano nei capelli ed una sulla schiena, sotto la maglietta.
Dovette ricorrere a tutta la sua fottuta forza di volontà per spingerlo via, ansimante.
Lui la guardò, stupito e con il fiatone
-Cosa c’è?-
Ginevra scosse la testa, fremeva di rabbia. Quel.. Quel! Continuava! Era fidanzato e si permetteva di baciarla nello stesso edificio in cui si trovava la ragazza. Che stronzo..
-Ginevra, cosa diamine..?-
Lei sbatté un pugno al muro, fremente
-Cristo Davide! Non fare il coglione! Mi sono rotta le palle, capito?! Dillo, dì tutto ciò che hai da dire, che mi nascondi!-
Davide era impallidito, ed anche notevolmente -Ma cosa..?-
Ginevra ora sentiva chiaramente le lacrime di rabbia rigarle il volto
-Dillo, stronzo, che sei fidanzato e che non me lo dici! Dillo, vaffanculo, dillo e fammene fare una ragione!-
Il ragazzo stava con le mani a mezz’aria, insicuro sul dafarsi, pallido e senza una risposta da darle.
-Dillo, cazzo!-
-Ma come, chi..?-
Ginevra si accasciò sul pavimento
-Siamo in classe insieme, deficiente! Siamo in classe insieme e voi siete fidanzati da due settimane, cristo! Potevi benissimo dirmelo che era solo una tresca per te! Che non te ne fregava una fottuta minchia e che avevi la ragazza! Potevi dirmelo e non farmi stare male!-
Davide si mise inginocchio davanti a lei ed allungò la mano per consolarla
-Ginevra, scu..-
Ginevra alzò la testa e gli tirò un ceffone che risuonò in tutta la stanza e che fece girare la testa del ragazzo di novanta gradi esatti.
-Non ti azzardare a dire scusa, Davide, non le voglio le tue scuse. Mi fai schifo. Vattene a fanculo, o comunque in un posto molto lontano da me, ti conviene. Perché se ti rivedo te ne do un altro, però più forte.-
Detto questo si alzò, lo scostò malamente con un piede ed uscì dalla stanza, fiera e bellissima.

Suonò la campanella e tutti uscimmo raggianti. Ok era lunedì, ma intanto era finito.
Sorrisi a Ginevra -Novità?-
Lei fece un sorrisetto soddisfatto -Veramente molte.-
Sgranai gli occhi
-Davvero? Domani mi racconti tutto!-
Lei sorrise -Pensavo, ti va di andare a mangiare al cinese, qui vicino?-
Io iniziai a saltellare sul posto -Sisisisi!-
Ero contenta.

Giulia inserì i vari libri di scuola nello zaino ed uscì dalla porta dell’aula.
Così facendo urtò Francesco che si girò. Si guardarono, arrossirono e poi si voltarono.
Quei due avevano davvero tanto da chiarire.

-Ahhh, che mangiata!-
Ginevra sorrise -Si, sono sazia.-
-Comunque, Gine, io ti stimo.-
Lei arrossì leggermente -Perché?-
Ordinai un gelato fritto, tanto per cambiare
-Non so, dire quelle cose a Davide.. Io non ci sarei mai riuscita.-
Lei scosse la testa
-Non ho fatto niente.. E poi è stato davvero troppo. Ok, gli voglio bene, ma è uno stronzo.-
Io strinsi il pugnetto
-Giusto! Fagli vedere che con te non può giocare!-
Lei scoppiò a ridere -E poi i ragazzi vanno e vengono..-
All’improvviso cambiò faccia e mi guardò, seria.
-Ella?-
La guardai, curiosa -Si?-
-Tu invece non mi tradirai mai, vero? Resterai per sempre?-
Io sorrisi e l’abbracciai
-Si, ti prometto che ti vorrò sempre bene. Fidati di me.-




Angolo dell'autrice:
Heilà everybody! Sono come al solito di fretta e quindi non so che altro dire..
Mmm, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Non ho altro da dire, quindi scappo. Un grandissimo bacio, alla prossima. Ellena
   
 
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