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Autore: UselessMManda    16/08/2010    5 recensioni
Oltre la vita, oltre la morte. Shannon si racconta visitando un posto particolare.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono, la storia è frutto di fantasia ed esperienze personali e non è stata scritta a scopo di lucro.


Sono qui. Come faccio sempre una volta al mese.
Stamattina sono uscito presto, non mi andava di spiegare per l'ennesima volta a Jay perchè lo faccio. Lui semplicemente non capisce.
Sono in una piccola città.
In auto ho impiegato quasi 3 ore per arrivarci. D'altronde il concerto è dopodomani, posso permettermi di girare un po'.
Per strada ho incrociato solo vecchiette che non mi capivano e che mi guradavano male, quasi con disprezzo. Credo sia colpa dei tatuaggi. E del modo in cui sono vestito.
Alla fine ho incontrato un'anziana con un viso dolcissimo. Le rughe le solcavano profondamente il viso ma negli occhi brillava ancora la gioventù e la bellezza oramai lontane e sfiorite. Sapevo già che non mi avrebbe giudicato. Le ho chiesto informazioni sperando di non dover ricorrere di nuovo ai gesti per farmi comprendere. La donna rispose in inglese. Mi disse che stava andando nello stesso luogo e che mi avrebbe accompagnato lei.
Mi ha raccontato la sua storia, fatta di guerra, tragedie, dolori, fatta di amore, di passione e sacrifici. Si era innamorata di un soldato inglese e fu lui ad insegnarle la lingua. E' sopravvissuto alla guerra, alla famiglia di lei, ad un incidente stradale, per poi lasciarsi trasportare via dalla malattia. Ora è sola. Non ha avuto figli e tutta la sua famiglia è finita sottoterra. Eppure ha una forza e una gioia di vivere incredibili. Non mi è mai capitato di incontrare una persona così.

Siamo arrivati.

La guardo negli occhi e la ringrazio perchè abbiamo passato insieme solo dieci minuti ma così intensi che mi è sembrato di parlarle per anni. Le dico che non la dimenticherò ed è vero. Chi parla di sé, raccontandosi e confessandosi con una tale generosità e naturalezza, non può non lasciarmi segnato.
Dimenticare mi è impossibile.
All'ingresso ci salutiamo e ci dividiamo, ha gli occhi lucidi quando la saluto.
Mi fa così tenerezza, mi sento un egoista e un ipocrita a lasciarla sola, dopo tutto ciò che mi ha raccontato, dopo aver solo ascoltato. Ha capito che non amo parlare della mia storia e non ha voluto sapere nulla, solo il mio nome, per salutarmi e pregare per me. Nessuno ha mai pregato per me.

Mi infilo le cuffiette dell'i-pod nelle orecchie e lo accendo. Davanti a me si aprono 4 strade lastricate in pietra. Corridoi lunghi, occupati su entrambi i lati da lapidi, fiori e luci. Alle mie orecchie arrivano le note di Dreams dei Cranberries. Non ricordavo di averla in elenco.

Sono qui. Come faccio sempre una volta al mese.
Visito il cimitero cittadino e Jay non capisce perchè, pensa che sia solo un macabro capriccio. Mi fa male che non capisca, ho provato a spiegare ma non vuole saperne di più. Cominicio a pensare che forse faccia solo finta di non capire, per non darmi ragione e quindi ammettere le sue insicurezze, le sue paure.
Io, ogni mese, visito un cimitero diverso in cerca di risposte. In cerca di domande. In cerca di significati. In cerca di un modo per combattere il terrore che mi assale quando penso al domani. Non sono più un ragazzino. Mio padre è morto, come alcuni dei miei amici. Prima o poi toccherà anche a me ed è una cosa che mi spaventa.
Morire è stupido.
E a volte mi sembra che vivere sia inutile se poi si finirà in una fossa a marcire per l'eternità.
Cerco risposte: Dio esiste? C'è qualcosa oltre la fine terrena? Potrò ancora pensare o sentire qualcosa? O sarà solo buio, silenzio e nulla?
Cerco domande: ogni volta che visito un cimitero c'è sempre qualcosa che mi colpisce e che mi spinge a pormi una domanda differente. Oggi, per esempio, mi sono fermato a poca distanza da un uomo e una bambina che non avrà avuto più di 6 anni. Aveva in mano una rosa bianca e piangeva. Credo che lì fosse sepolta sua madre. E la domanda è arrivata: "Shan, hai mai amato davvero qualcuno? Vorresti farlo?"
Cerco significati: alcuni gesti e tradizioni mi sono oscure e vorrei capire a fondo cosa spinge qualcuno a compiere quei gesti o a seguire quelle tradizioni. Coprire gli specchi con delle lenzuola, lasciare aperta la finestra della stanza in cui la persona muore, non spazzare per terra sono tutte azioni incomprensibili per me ma che, per altri, hanno un valore e un'importanza inestimabile.

Il terrore è dovuto al fatto che non so cosa aspettarmi.
Il terrore è dovuto al fatto che sarò solo.
Il terrore è dovuto al fatto che dovrò abbandonare questa vita, che mi sono costruito a forza di sogni, lavoro e sacrifici.
Il terrore è dovuto al fatto che non avrò più Jay né mia madre a combattere, ridere, parlare con me, per me.
Il terrore è dovuto al fatto che andrò all'inferno, se ne esiste uno.
Il terrore è dovuto a insicurezze infantili che non sono mai riuscito a superare perchè non avevo nessuno che potesse capirmi.

Sono fermo davanti la fotografia di una giovane ragazza. Avrà 20 anni. Così carina, così solare. Ed ora di lei che cosa resta? Non si può essere strappati così brutalmente alla vita, non quando non hai ancora iniziato a vivere davvero.

Oggi la visita è stata più dura del solito.
Credo sia ora di tornare verso l'ingresso, riepilogare i pensieri e cercare di agguantare un qualche tipo di conclusione.
Sono fortemente provato, fortemente turbato.

"Shan, hai mai amato davvero?" No.
"Shan, vorresti farlo?" Sì.
Amo mio fratello, mia madre, la mia musica, la mia band ma nulla è comparabile all'amore di Filomena per Louis. Nulla è comparabile all'amore di quel padre che accompagna la sua bambina verso il dolore senza mai lasciarle la mano per farle capire che lui è lì per lei.
Voglio amare per poter dire a Filomena che so cosa prova quando racconta del suo soldato inglese.
Voglio amare per poter dire a quel padre che so cosa prova a dare tutto se stesso per il bene, la sicurezza e la felicità della sua bambina.
Voglio amare per poter godere pienamente di tutto il tempo che a quella ragazza non è stato concesso.
Voglio amare per poter pregare per qualcuno.

Voglio amare ed essere amato. Non voglio essere un fallimento. Voglio essere felice.

Sono tornato al cancello d'entrata. Mi giro per un ultimo sguardo, un ultimo saluto a quelle anime lontane nello spazio e nel tempo.
Sorrido.
Un tulipano ha trovato la sua strada attraverso una crepa nel cemento.
Nel mondo orientale è simbolo di amore perfetto.
Forse c'è ancora speranza per me.

Addio.





Non conoscevo Giulia, non l'ho mai incontrata e non le ho mai parlato ma era una echelon, una di noi, una sorella.
Oggi è il suo compleanno e questa storia è dedicata a lei.
Ho praticamente sprecato 22 anni della mia vita, lei non ne aveva nemmeno 20.
Voglio vivere anche per te!
   
 
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