Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: zero2757    16/08/2010    3 recensioni
Non m'importa un'accidente dove mi rinchuidano, so' aspettare.
La musica incalza, il tono di voce passa ad un tono più alto, passa da un tono basso ad uno alto e graffiato. Il mio cuore scalpita, corre a tempo di musica e, quando riapro gli occhi, mi ritrovo la cantante con il suo vestito gotico, il violino e le calze a strisce strappate davanti a gli occhi. Balla, con la sua canzone mi dice di non arrendermi e, mentre compie un giro attorno alla sedia, comincia il ritornello e dopo il pezzo del violino; mi lancia la stecca che mi colpisce la spalla.
Genere: Romantico, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rima Toya, Zero Kiryu
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Asylum

Epilogue


















Un forte desiderio di vivere e girovagare libero
brilla nell'oscurità e cresce dentro me
stai stringendo la mia mano ma non capisci
dove sto andando, e tu non ci sarai alla fine.

Utopia








Through Zero


[5 Years Later]

La notizia che ho appreso qualche anno fà mi ha distrutto, fa freddo. Logico, è Novembre; ma c'è qualcosa di diverso nell'aria e non è la presenza natalizia che incombe, ma qualcosa di più frenetico.
Mr T scorrazza felice sul bagnasciuga, la spiaggia è diventato il mio posto segreto, se così si può definire. La sabbia è bagnata per via del temporale della notte scorsa e i miei anfibi ci affondano come se fosse burro, vorrei liberarmi del suo ricordo e del suo dolce profumo ma è quasi una droga. Una dolce, saporitissima droga di cui non puoi fare a meno; la salsedine mi scompiglia i capelli ma anche in buona parte nei miei polmoni. Sorrido mentre guardo il sole sorgere, colorando di colori pastello il cielo notturno che sta passando. Un'improvvisa raffica di fento mi colpisce in pieno, ho i brividi ma non corro a ripararmi come qualche ubriacone fà a qualche metro di distanza da me. No, apro la braccia; butto indietro la testa e lascio volare la mia giacca di pelle al vento, lascio che i jeans strappati aderiscano alle mie gambe muscolose; così come la maglietta dei Depeche Mode. I miei capelli si muovono frenetici, Mr T si viene a riparare dietro di me; lo sento grazie alla leggera pressione che esercita contro i mei polpacci. Dischiudo gli occhi e vedo una palma barcollare frenetica, neanche lei sà resistere a tale meraviglia.

Poco a poco il vento cessa ed io posso ritornare alla mia solita posizione composta, rincomincio a camminare lungo la spiaggia e Mr T, impaurito, al mio fianco. Il sole ha già fatto un altro passo avanti e allora comprendo che è giunto il momento di tornare a casa.



Il pomeriggio è noioso, non faccio altro che guardare puntate della Signora In Giallo e bere birra. Stanco della televisione, mi dirigo alla porta con un fischio a Mr T che mi raggiunge scodinzolante, dopo aver preso tutto ci incamminiamo, destinazione? Logico, la spiaggia!

Il sole è alto e brucia, nonostante sia Novembre in California è sempre qualche grado in più rispetto al Giappone. Con la mia immancabile sigaretta cammino per le strade californiane e, ogni volta che giro l'angolo, trovo una bella ragazza che mi guarda in modo lascivo. Vorrei fermarle e dire: 'Lascia perdere, potrei essere tuo padre' ma non lo faccio mai, ho il bisogno che una donna mi guardi, ho bisogno di una donna che mi faccia scordare lei, Rima.
Qualcuno urla ma non riesco a capire bene che una palla mi arriva dritta, dritta in viso. Con l'intero volto dolorante capisco cosa mi stavano gridando; possibile che anche a Novembre questi ragazzetti debbano giocare a beach volley?!
«Oh mio Dio! Mi spiace davvero tanto, sta bene?» mi chiede una voce femminile, i miei occhi sono ancora chiusi per via dell'impatto violento; sento distintamente le urla di due o tre ragazzi che cercano di allontanare Mr T che abbaia inferocito. Non servirà a niente, l'ho addestrato bene su questo punto: mai toccare il padrone se non è lui a volerlo. Lentamente apro gli occhi e mi trovo di fronte una ragzza sui ventidue anni con le mani sulla bocca, mostrando le unghie smaltate di nero. Il cappotto nero nasconde tutte le sue forme, i capelli sono sulla tonalità dell'azzurro, legati in una coda alta, e gli occhi sono del medesimo colore. «Niente, non preoccuparti» le dico mentre faccio un fischio a Mr T che mi raggiunge con la lingua penzoloni e tutto scodinzolante. «Non so' davvero come scusarmi, stavamo facendo qualche tiro e... oh mi spiace!» continua a gesticolare e a parlare a macchinetta, devo fermarla prima che mi venga mal di testa!
«Okay, ho afferato il concetto. Innanzi tutto, piacere Zero Kiryu. Tu sei?» le chiedo in stile Rudy della telenovela Manuela, mi sa tanto che mi sto guardando troppa televisione. Lei sorride e stringe la mia mano che, a dirla tutta; non mi ero nemmeno accorto di aver porso, «Io sono Maria Anderson, piacere mio» non so' perché ma sono compiaciuto di aver fatto sorridere Maria.
«C'è solo un modo per farti perdonare- lei mi guarda, sul suo volto un misto di divertito e sospetto -devi venire a cena con me» io sorrido e lei mi guarda sbigottita, per poi lasciare spazio al divertimento. «Okay, tieni. Questo è il mio numero di telefono, chiamami» prendo il foglietto di carta e lo stringo tra le mani, mantre Maria torna dai suoi amici. Che strano calore che provo dentro.



[6 Month Later]


La camera è silenziosa, Maria si è addormentata sul mio petto ed io non riesco a dormire. In questi sei mesi ci siamo conosciuti meglio, ci siamo baciati ed amati. Sì, sono innamorato di Maria, ci sono state delle volte in cui la figura di Rima si è sovrapposta alla sua ma ninete distruggerebbe ciò che si è creato tra noi. Le carezzo i capelli che si sono sparpagliati, l'immagine di quella notte di cinque anni fà torna prepotente, ma la scaccio subito. Stringo Maria più che posso, per poi affondare il viso nei suoi capelli, Morfeo sta arrivando, sento il torpore che solitamente si ha prima di addormentarsi. Sì, io ti amo Rima ma... il mio futuro è con Maria, la mia piccola regina; quindi addio. Addio Rima, addio Zero Kiryu*. Addio.
Tutto è silenzio ed il buio mi avvolge; in lontananza sento la canzone che, vicino alla spiaggia; dava un negozietto dove ho incontrato Maria e così mi addormento.


[sto sognando a colori di ottenere una possibilità
sto sognando la Cina, la perfetta storia d'amore
la ricerca della porta che apra la tua mente
la ricerca della cura del genere umano]




FINE





_____________________




Blateramento Dell'Autore:





Bonjour a tout le monde!
Je suis Auteur! *E' una metafora per dire che il vecchio Zero è morto assieme alla donna che lo ha deluso, Rima.
Allora, anche con questa fiction sono giunta al termine, credevo che avrei messo altri capitoli ma ho capito che era meglio così. Dopo cinque anni di disperazione, Zero, incontra Maria Anderson, non temete è la solita Maria che tutti noi conosciamo che è presente nell'anime e nel manga ma... dato che volevo una californiana e non volevo inventarla di sana pianta ho optato per Maria con un cognome americano. Bene, incontra Maria e se ne innamora, dopo sei mesi si mettono assieme e convivono nell'appartamento di Zero, attenzione, la sua nuova donna però sà che Zero è un vampiro, che è stato in un Asylum o manicomio, che era innamorato di Rima e che lei lo ha tragicamente ingannato. Insomma, con Maria ha un rapporto del tutto sincero e senza scrupoli; solo che alle volte l'immagine di Rima torna prepotente nella sua mente e, così, una notte decide di dire sayonara(addio) al suo vecchio se stesso, a Rima e alla vita passata per dedicarsi al futuro con Maria. Ah, nel primo capitolo avevo specificato che Zero aveva venticinque anni e, adesso, ne ha trenta; ecco perché della frase 'Potrei essere tuo padre', perché viene mangiato con gli occhi da ragazzine di diciassette, vent'anni. Ah la canzone che dà inizio e fine alla storia è Utopia dei Within Temptation, perché, sono sicura, che rispecchi in modo maniacale lo stato d'animo di Zero.
Mi spiace che sia conclusa cnhe questa storia, spero però che vi sia piaciuta. Un BACIONE!
Alla prossima, Micheila.

   
 
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