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Autore: Ranerottola    16/08/2010    0 recensioni
Vi siete mai chiesti come si siano incontrati il Professor Silente e la sua Fenice Fanny? E sapete come siano diventati amici e compagni inseparabili? Bene questa Fan Fiction vuole raccontarvi proprio questo, per colmare la lacuna che, mamma Rowling, ha lasciato in tutti i fans del meraviglioso, saggio e barbutissimo Albus Percival Wulfric Brian Silente. 3° Classificata nel contest "Maghi & animali, Animagi e Licantropi" di Fabi_Fabi
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fanny cantò il nome di lui mettendoci tutto il suo amore, per svegliarlo con tutta la dolcezza che aveva appreso da sua madre, finché non sentì il giovane muoversi all’interno della tenda.

Albus uscì poco dopo fissandole addosso quegli occhi più azzurri del cielo colmi di tutta la felicità e l’amore che gli sgorgavano dal cuore.

Si guardarono a lungo, in silenzio, i loro cuori si parlavano senza bisogno che le loro labbra si muovessero per dar voce ai loro sentimenti.

Si capirono profondamente, meglio di quanto fosse accaduto prima.

Venne infine il momento in cui arrivarono in volo Faber e Dulcinea, i loro sguardi si lasciarono per seguire il planare delle due Fenici finché non atterrarono elegantemente accanto a loro.

-Mamma, papà, Albus ed io dobbiamo parlarvi!-

Esordì trillando Fanny. Lei e il giovane si scambiarono un’ occhiata felice che i due adulti non mancarono di notare, poi il mago prese la parola –Noi vogliamo restare insieme! Non possiamo neanche pensare di separarci. Vorrei che fosse Fanny a decidere dove e come vivremo, la sua felicità è l’unica cosa che mi stia a cuore.-

Il suo discorso venne ripreso da Fanny che continuò –Vivremo a casa di Albus. Nessuno troverà strano che un umano abbia un’altra creatura accanto, la mamma mi ha detto che spesso gli uomini si prendono cura di cani, gatti, ippogrifi e altre creature. Potremo viaggiare, vedere posti lontani, conoscere gente diversa. E tornarvi a trovare ogni volta che vorremo.-

Concluse tutto d’un fiato e rimase in attesa della risposta evitando accuratamente di guardare sia Albus che suo padre e osservando invece con attenzione sua madre.

Faber restò in silenzio a lungo osservando gli sguardi che venivano scambiati, ascoltando le parole non dette e riflettendo su quelle che aveva ascoltato, infine parlò –Bene. La tua è una scelta difficile figlia mia. Sai che potrei impedirti facilmente di lasciare il tuo nido, ma non lo farò.

Vedo il vostro amore riflesso nei vostri occhi e l’approvazione di tua madre è palese.

Però vi porrò delle condizioni ed esigo che vengano rispettate, altrimenti vi negherò il permesso!-

La dichiarazione del maschio, autorevole e lapidaria stupì molto i due ma la cosa che li sorprese di più fu che Dulcinea si dichiarasse subito d’accordo col compagno –Si figli miei! Faber ha ragione.

La vostra è una scelta coraggiosa e difficile e sono molto fiera di voi. Voglio però che siate accettati e rispettati nello stormo e, soprattutto, voglio che la mia piccola sia al sicuro. No Albus! So che non la metteresti mai in pericolo volontariamente ma potresti decidere di fidarti dell’umano sbagliato e sarebbe lei a rimetterci.- Di fronte a questo ragionamento il giovane mago non poté che dichiararsi d’accordo con loro e dirsi pronto a fare tutto ciò che gli avrebbero ordinato.

Il maschio volò via per riunire lo stormo mentre la sua compagna restò a spiegare loro cosa sarebbe avvenuto. –Parte di quello che richiederemo sarà un giuramento incantato da parte tua, Albus, che ti obbligherà a mantenere il segreto su alcune cose: primo fra tutti il rapporto speciale che lega te e Fanny, secondo la posizione del nido e poi tutto ciò che apprenderai delle nostre leggende e tradizioni. Non potrai raccontare in nessun modo tutto quello che hai imparato e che imparerai da noi. Questa è la sostanza di ciò che ti chiederemo di giurare e sarai legato dalla nostra magia a mantenere la tua parola. Dopo di ciò celebreremo il rito che vi legherà come compagni per la vita, lo stesso che unisce due Fenici che si scelgono e vogliono creare un loro nido. Con questo rito sarai considerato a tutti gli effetti una Fenice e avrai i nostri stessi diritti e doveri. E allo stesso tempo Fanny potrà seguirti senza essere espulsa dallo stormo e mantenendo il diritto di tornare ogni volta che lo vorrà.- Sentendo cosa gli sarebbe stato richiesto Albus fu felice di accettare senza riserve, avrebbe acconsentito a qualunque cosa avesse tenuto al sicuro e reso felice Fanny.

Lei d’altronde pur di poter seguire Albus e poter tornare a trovare i suoi di tanto in tanto si sarebbe tagliata la coda quindi non ebbe nulla in contrario.

Si fecero spiegare per filo e per segno cosa avrebbero dovuto fare e dire, giusto in tempo per il ritorno di Faber accompagnato da una decina di meravigliosi uccelli che volavano in formazione e si posarono nella radura disponendosi a semicerchio attorno a loro.

Albus era incantato dallo spettacolo che gli si presentava davanti. Nessun essere umano aveva mai avuto la possibilità di vedere uno stormo di Fenici al completo, tantomeno di prendere parte ai loro riti, dei quali nessun uomo sapeva nulla.

Fanny si avvicinò ai suoi fratelli per assistere al giuramento di Albus e lo guardò orgogliosa e piena d’amore mentre, insieme a Faber, compiva l’incantesimo che lo avrebbe obbligato al silenzio.

Il mago recitò il giuramento con voce chiara e decisa, senza nessuna incertezza.

Le Fenici lo ascoltarono in silenzio e, alla fine, espressero la loro approvazione schioccando forte il becco. Poi il padre chiamò la giovane Fanny accanto a loro e intonò il canto che avrebbe unito la coppia di fronte a tutti.

-Noi siamo due ma vivremo come uno, sempre insieme, voleremo attraverso la nostra vita uniti.

Liberi di essere felici, liberi di amarci, liberi di costruirci il nido e di allevare i nostri piccoli;

legati dal nostro amore, legati dalla fedeltà reciproca, legati dal rispetto l’uno dell’altro.

Saremo liberi e legati insieme, per tutta la nostra vita. La nostra vita sarà un volo insieme, liberi.-

Quando il canto terminò la nuova coppia venne sommersa di auguri e felicitazioni, tutto lo stormo si comportava veramente come se Albus fosse realmente uno di loro e non un essere umano.

Il giovane comprese in quel momento di aver trovato, non solamente una compagna, ma un’intera famiglia che lo accettava e che lo avrebbe amato per tutta la sua vita.

Il suo cuore era colmo di amore, gratitudine e commozione.

Fanny era più felice di quanto avrebbe potuto immaginare: avrebbe vissuto una vita meravigliosa col suo compagno, senza essere relegata su una montagna ma vedendo luoghi diversi e apprendendo più di quanto i suoi simili potessero mai sperare di imparare. Sarebbe stata libera di volare ovunque e avrebbe potuto fare ritorno al nido ogni volta che lo avesse desiderato.

I festeggiamenti durarono tutto il giorno poi, al crepuscolo, le Fenici tornarono ai loro nidi.

Faber e Dulcinea rimasero il tempo di sapere che i compagni novelli sarebbero partiti il giorno dopo e per mettersi d’accordo con loro di incontrarsi al sorgere del sole poi, anch’essi, li lasciarono soli.

I due si guardarono felici ed entrarono nella tenda per trascorrere la notte al caldo.

-Fanny sei certa della scelta che hai fatto? Non hai rimpianti vero?- Albus si preoccupò di domandare mentre si sdraiava nel suo letto. –No! Sono felice! Ora sei il mio compagno e insieme vivremo una vita meravigliosa. Mi mancherà la mia famiglia ma potremo tornare a trovarli quando vorremo. Sai mi piacerebbe vedere la tua casa, tu hai visto la mia. Non vedo l’ora di conoscere il tuo mondo. E, soprattutto, non vedo l’ora di volare con te. – Mentre parlava si accucciò accanto a lui sul letto poi gli becchettò affettuosamente una guancia per dargli la buona notte e mise il capo sotto l’ala come faceva sempre per dormire.

Albus fu commosso dal discorso della sua compagna e le baciò dolcemente il capino, accarezzandole le piume soffici. Poi anch’egli chiuse gli occhi e si addormentò profondamente.

 

   
 
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