Fanny
cantò il
nome di lui mettendoci tutto il suo amore, per svegliarlo con tutta la
dolcezza
che aveva appreso da sua madre, finché non sentì
il giovane muoversi
all’interno della tenda.
Albus
uscì poco
dopo fissandole addosso quegli occhi più azzurri del cielo
colmi di tutta la
felicità e l’amore che gli sgorgavano dal cuore.
Si
guardarono a
lungo, in silenzio, i loro cuori si parlavano senza bisogno che le loro
labbra
si muovessero per dar voce ai loro sentimenti.
Si
capirono
profondamente, meglio di quanto fosse accaduto prima.
Venne
infine il momento
in cui arrivarono in volo Faber e Dulcinea, i loro sguardi si
lasciarono per
seguire il planare delle due Fenici finché non atterrarono
elegantemente
accanto a loro.
-Mamma,
papà, Albus ed io dobbiamo parlarvi!-
Esordì
trillando
Fanny. Lei e il giovane si scambiarono un’ occhiata felice
che i due adulti non
mancarono di notare, poi il mago prese la parola –Noi
vogliamo restare insieme! Non possiamo neanche pensare di
separarci. Vorrei che fosse Fanny a decidere dove e come vivremo, la
sua
felicità è l’unica cosa che mi stia a
cuore.-
Il
suo discorso
venne ripreso da Fanny che continuò –Vivremo
a casa di Albus. Nessuno troverà strano che un umano abbia
un’altra creatura
accanto, la mamma mi ha detto che spesso gli uomini si prendono cura di
cani,
gatti, ippogrifi e altre creature. Potremo viaggiare, vedere posti
lontani,
conoscere gente diversa. E tornarvi a trovare ogni volta che vorremo.-
Concluse
tutto
d’un fiato e rimase in attesa della risposta evitando
accuratamente di guardare
sia Albus che suo padre e osservando invece con attenzione sua madre.
Faber
restò in
silenzio a lungo osservando gli sguardi che venivano scambiati,
ascoltando le
parole non dette e riflettendo su quelle che aveva ascoltato, infine
parlò
–Bene. La tua è una scelta difficile figlia mia.
Sai che potrei impedirti
facilmente di lasciare il tuo nido, ma non lo farò.
Vedo
il vostro
amore riflesso nei vostri occhi e l’approvazione di tua madre
è palese.
Però
vi porrò
delle condizioni ed esigo che vengano rispettate, altrimenti vi
negherò il
permesso!-
La
dichiarazione
del maschio, autorevole e lapidaria stupì molto i due ma la
cosa che li
sorprese di più fu che Dulcinea si dichiarasse subito
d’accordo col compagno
–Si figli miei! Faber ha ragione.
La
vostra è una
scelta coraggiosa e difficile e sono molto fiera di voi. Voglio
però che siate
accettati e rispettati nello stormo e, soprattutto, voglio che la mia
piccola
sia al sicuro. No Albus! So che non la metteresti mai in pericolo
volontariamente ma potresti decidere di fidarti dell’umano
sbagliato e sarebbe
lei a rimetterci.- Di fronte a questo ragionamento il giovane mago non
poté che
dichiararsi d’accordo con loro e dirsi pronto a fare tutto
ciò che gli
avrebbero ordinato.
Il
maschio volò
via per riunire lo stormo mentre la sua compagna restò a
spiegare loro cosa
sarebbe avvenuto. –Parte di quello che richiederemo
sarà un giuramento
incantato da parte tua, Albus, che ti obbligherà a mantenere
il segreto su
alcune cose: primo fra tutti il rapporto speciale che lega te e Fanny,
secondo
la posizione del nido e poi tutto ciò che apprenderai delle
nostre leggende e
tradizioni. Non potrai raccontare in nessun modo tutto quello che hai
imparato
e che imparerai da noi. Questa è la sostanza di
ciò che ti chiederemo di
giurare e sarai legato dalla nostra magia a mantenere la tua parola.
Dopo di
ciò celebreremo il rito che vi legherà come
compagni per la vita, lo stesso che
unisce due Fenici che si scelgono e vogliono creare un loro nido. Con
questo
rito sarai considerato a tutti gli effetti una Fenice e avrai i nostri
stessi
diritti e doveri. E allo stesso tempo Fanny potrà seguirti
senza essere espulsa
dallo stormo e mantenendo il diritto di tornare ogni volta che lo
vorrà.-
Sentendo cosa gli sarebbe stato richiesto Albus fu felice di accettare
senza
riserve, avrebbe acconsentito a qualunque cosa avesse tenuto al sicuro
e reso
felice Fanny.
Lei
d’altronde
pur di poter seguire Albus e poter tornare a trovare i suoi di tanto in
tanto
si sarebbe tagliata la coda quindi non ebbe nulla in contrario.
Si
fecero
spiegare per filo e per segno cosa avrebbero dovuto fare e dire, giusto
in
tempo per il ritorno di Faber accompagnato da una decina di
meravigliosi
uccelli che volavano in formazione e si posarono nella radura
disponendosi a
semicerchio attorno a loro.
Albus
era
incantato dallo spettacolo che gli si presentava davanti. Nessun essere
umano
aveva mai avuto la possibilità di vedere uno stormo di
Fenici al completo,
tantomeno di prendere parte ai loro riti, dei quali nessun uomo sapeva
nulla.
Fanny
si
avvicinò ai suoi fratelli per assistere al giuramento di
Albus e lo guardò
orgogliosa e piena d’amore mentre, insieme a Faber, compiva
l’incantesimo che
lo avrebbe obbligato al silenzio.
Il
mago recitò
il giuramento con voce chiara e decisa, senza nessuna incertezza.
Le
Fenici lo
ascoltarono in silenzio e, alla fine, espressero la loro approvazione
schioccando forte il becco. Poi il padre chiamò la giovane
Fanny accanto a loro
e intonò il canto che avrebbe unito la coppia di fronte a
tutti.
-Noi
siamo due
ma vivremo come uno, sempre insieme, voleremo attraverso la nostra vita
uniti.
Liberi
di essere
felici, liberi di amarci, liberi di costruirci il nido e di allevare i
nostri
piccoli;
legati
dal nostro
amore, legati dalla fedeltà reciproca, legati dal rispetto
l’uno dell’altro.
Saremo
liberi e
legati insieme, per tutta la nostra vita. La nostra vita
sarà un volo insieme,
liberi.-
Quando
il canto
terminò la nuova coppia venne sommersa di auguri e
felicitazioni, tutto lo
stormo si comportava veramente come se Albus fosse realmente uno di
loro e non
un essere umano.
Il
giovane
comprese in quel momento di aver trovato, non solamente una compagna,
ma
un’intera famiglia che lo accettava e che lo avrebbe amato
per tutta la sua
vita.
Il
suo cuore era
colmo di amore, gratitudine e commozione.
Fanny
era più
felice di quanto avrebbe potuto immaginare: avrebbe vissuto una vita
meravigliosa col suo compagno, senza essere relegata su una montagna ma
vedendo
luoghi diversi e apprendendo più di quanto i suoi simili
potessero mai sperare
di imparare. Sarebbe stata libera di volare ovunque e avrebbe potuto
fare
ritorno al nido ogni volta che lo avesse desiderato.
I
festeggiamenti
durarono tutto il giorno poi, al crepuscolo, le Fenici tornarono ai
loro nidi.
Faber
e Dulcinea
rimasero il tempo di sapere che i compagni novelli sarebbero partiti il
giorno
dopo e per mettersi d’accordo con loro di incontrarsi al
sorgere del sole poi,
anch’essi, li lasciarono soli.
I
due si
guardarono felici ed entrarono nella tenda per trascorrere la notte al
caldo.
-Fanny
sei certa della scelta che hai fatto? Non hai
rimpianti vero?-
Albus si preoccupò di domandare mentre si sdraiava nel suo
letto. –No! Sono felice! Ora sei il
mio compagno e
insieme vivremo una vita meravigliosa. Mi mancherà la mia
famiglia ma potremo
tornare a trovarli quando vorremo. Sai mi piacerebbe vedere la tua
casa, tu hai
visto la mia. Non vedo l’ora di conoscere il tuo mondo. E,
soprattutto, non
vedo l’ora di volare con te. – Mentre
parlava si accucciò accanto a lui sul
letto poi gli becchettò affettuosamente una guancia per
dargli la buona notte e
mise il capo sotto l’ala come faceva sempre per dormire.
Albus
fu
commosso dal discorso della sua compagna e le baciò
dolcemente il capino,
accarezzandole le piume soffici. Poi anch’egli chiuse gli
occhi e si addormentò
profondamente.