Capitolo 1: Nella metro si possono fare strani incontri…

 

“Che palle!!!” pensava la ragazza. “Che palle che palle che palle!!!!!E’ la quarta volta questo mese che perdo il pullman e mi tocca aspettare alla fermata per un’ora!!E adesso questo!!!”

Kenda si guardò intorno, chiedendosi dove diavolo fosse finito il convoglio della metropolitana: erano ormai 20 minuti che lo attendeva alla fermata di Sesto FS, e pareva che non ci fosse nient’altro da fare che attendere ancora. Sconsolata, la ragazza si andò a sedere su una panchina;

la fermata era vuota, non c’era nessuno a cui chiedere i motivi di quel ritardo: era persino salita alle timbratrici qualche minuto prima, ma non aveva trovato traccia dei controllori. Né di nessun’altro, a dire il vero.

“Che palle!!! Ma quanto devo stare ancora qui?! Possibile che dopo 20 minuti nessuno si faccia vedere?!” La ragazza tirò fuori dallo zaino il lettore cd, si mise gli auricolari e lo accese. Dopo qualche istante la splendida voce di Amy Lee degli Evanescence le risuonò nel cervello:

 

Now I will tell you what I've done for you
50 thousand tears I've cried
Screaming deceiving and bleeding for you
and you still won't hear me

 

Subito si tolse le cuffie.

La ragazza si guardò intorno, ma c’era solo il silenzio a farle compagnia.

“Eppure mi era parso…bha!Le attese mi rincretiniscono!” pensò, rimettendo a posto gli auricolari.

 

I'm going under
Drowning in you
I'm falling forever
I've got to break through
I'm going under

 

Di nuovo si tolse gli auricolari.

Silenzio.

Solo la splendida canzone degli Evanescence, che continuava senza essere veramente udita dalla ragazza.

“Uffa! Ora basta però…la mia immaginazione è davvero al limite!” e si rituffò nella canzone.

 

always confusing the thoughts in my head
so I can't trust myself anymore
I'm dying again

 

“Eh no! Ora l’ho sentito davvero!” Kenda scattò in piedi, si tolse le cuffie, afferrò lo zaino e cominciò a correre verso la fine della banchina,da dove aveva sentito provenire un urlo. Si appoggiò al muro e cautamente sbirciò oltre: nel lungo e oscuro tunnel si intravedevano piccoli lampi colorati che si avvicinavano,assieme a delle urla concitate.

“E’ inutile abbatterli, corri e basta!”

“E cosa cambia? Non sappiamo nemmeno dove siamo!!!”

“Ce lo chiederemo quando saremo al sicuro!”

In men che non si dica, due uomini avevano raggiunto la fermata. I loro vestiti erano coperti di terra e di sangue, e portavano segni di lotta sui loro corpi. Agililmente, nonostante le ferite, si arrampicarono sulla banchina.

“Dobbiamo trovare un nascondiglio, e in fretta!”

“Questo lo so, smettila di darmi ordini!”

“Non ti sto dando ordini! Sto solo dicendo…”

“So perfettamente quello che stai dicendo! Quindi ora sta zitto!!”

La ragazza li guardava litigare, senza sapere esattamente come agire. Dal canto loro, i due uomini sembravano non avere minimamente notato la sua presenza.

“Fosse per me nemmeno sarei qui!”

“Veramente se siamo in questi guai la colpa e tua!”

“Storie! io non…”

Altri rumori provenivano ora dal tunnel. Grida e rumori di persone che si avvicinavano.

“Maledizione! Stanno arrivando!”

“Nascondiamoci da qualche parte…”

“E dove? Io non mi intendo di questi luoghi babbani! E nemmeno tu!”

Babbani! Quella parola risuonò nella mente della ragazza. Era possibile che quei due fossero…era a dir poco impossibile, ma se avesse avuto ragione?

“Che facciamo, allora?”

“Potremmo smaterializzarci…”

 Effettivamente ora che li osservava bene, ricordavano proprio…Insomma, di uomini dai lunghi capelli biondi e dall’aspetto elegante al mondo ne esistevano sicuramente ma…

“Oh, meno male che ci sei tu a ricordarci questa esaltante possibilità! Peccato che non sia attuabile, considerando che gli auror avranno sicuramente circondato la zona con incantesimi che ci impediscano di farlo, dato che loro lo sanno, dove ci troviamo!”

…E indubbiamente di uomini sarcastici e coi capelli scuri ve ne erano molti, però…

“E allora che suggerisci, sentiamo!”

“Che tu la smetta di scocciarmi, tanto per cominciare! Sto cercando di riflettere!”

“Ti prego, fai pure con comodo, tanto non c’è nessuna fretta!”

La ragazza si avvicinò ai due e timidamente, senza essere ancora in grado di credere davvero a ciò che aveva davanti, sussurrò: “Scusate, io….”

“Aaaargh!!!!” I due uomini urlarono,spaventati.

“Aaaargh!!!!!”Gli fece eco la ragazza. I due avevano estratto delle bacchette e ora le puntavano contro Kenda, che nel frattempo era caduta a terra, spaventata dalle urla di poco prima.

“Chi sei?! Cosa vuoi?! Quando sei arrivata?!”

“E cosa ci fa qui no? Per tutti i gargoyle, sembri Malocchio…”

“Ti dispiace smetterla col tuo sarcasmo? Non sei esattamente d’aiuto….”

“Ehm…scusate se mi intrometto…ma non dovevate nascondervi?”

I due uomini tornarono a prestare attenzione alla ragazza.

“Tu che ne sai?” la apostrofò l’uomo dai capelli d’oro.

“Nulla, ma credo di potervi aiutare…”

“E perché mai dovrei fidarmi di una babbana?!”

“Ehm…perché quelli tra poco saranno qui?”

I due uomini si scambiarono uno sguardo eloquente, poi il moro sospirò: “Pare che non abbiamo alternative…Dicci il tuo piano, babbana”si inginocchiò fulmineo davanti alla ragazza e, puntandole la bacchetta al collo, la fissò coi suoi freddi occhi neri. “E prega che funzioni!”