Storia classificatasi quarta al
contest "Maghi e
animali, animagus e licantropi" indetto da Fabi_Fabi
Autore:
Erigre
Personaggi principali: Famiglia Weasley,
Errol
Genere: Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti:One-shot
Introduzione: Errol, il gufo della
Famiglia Weasley, è stanco della sua faticosa vita,
perciò decide di lasciare
tutti e di andarsene…ma qualcuno gli farà capire
quanto sbagliata sia la sua
scelta.
Coppia/personaggio scelto: Altri
Weasley/Errol
Traccia: Cosa ho mangiato?
Note dell'autore: Se la storia ti sembra
un po’ demenziale, aggiungerò il genere.
Felice
Di Essere Un Weasley
Appartenere
alla famiglia Weasley è una delle sfortune peggiori che
possano capitare a un
gufo, ve lo posso assicurare.
Come
faccio a parlare così? Io sono Errol, il gufo di questa
numerosissima e, parlo
per esperienza personale, insopportabile famiglia dai capelli rossi.
A
capo della famiglia c’è Molly Weasley ed
è un po’ la capa della
situazione. E’ una casalinga che si occupa egregiamente
della casa e cucina squisitamente per tutti, tranne che per il
sottoscritto.
Io
sono costretto a mangiare, il più delle volte, degli
schifosi e insapori
biscotti per gufi di dubbia provenienza. Adesso è naturale
che io mi ponga una
domanda: perché al ragazzino con quell’orribile
cicatrice sulla fronte e alla
sua permalosa civetta bianca è permesso mangiare tutto?
E’ un’ingiustizia bella
e buona! Per di più loro non fanno né parte della
famiglia né volano per tutto
il Regno Unito a recapitare lettere e qualche volte grossi pacchi, come
è mio
compito.
Una
volta –ah, quanto sono stato ingenuo!- mi sono stupidamente
fidato dei due
gemelli Fred e George, che – credetemi- molto probabilmente
sono imparentati
con Satana.
Stavo
tranquillamente sonnecchiando sull’armadio della loro camera,
quando mi sentii
chiamare da una delle terribili pesti.
Aprii
piano un occhio, spiando la situazione. La stanza era a soqquadro: il
pavimento
era pieno di fogli di pergamena bruciacchiata mentre la finestra era
aperta per
far uscire un fumo denso e grigiastro; George stringeva in mano una
caramella
rosa dalla’aria innocua e l’espressione del volto
lentigginoso era vittoriosa.
-Pensi
che avrà lo stesso effetto anche sugli animali?- chiese
George.
-C’è
un solo modo per scoprirlo!- rispose Fred sorridendo furbescamente.
Salendo
su una poltrona, si puntellò sulla punta dei piedi per
raggiungermi e
afferrarmi con una mano.
-Errol-
disse dolcemente George avvicinandosi a me. –Guarda cosa ti
regalo!- esclamò.
Li
osservai, ma non feci in tempo a meravigliarmi della loro gentilezza
che Fred
mi aprì con forza il becco, mentre il gemello mi infilava a
tradimento quella
caramella su per la gola.
Emisi
un suono acuto per poi cominciare a dimenarmi con l’unica
intenzione di fuggire
da lì attraverso la finestra, mia unica via di fuga.
-Che cosa ho mangiato?-
mi domandai.
Quell’orribile
dolciume aveva un sapore pessimo! Superava di gran lunga i biscotti che
oro
solito mangiare!
-Sui
gufi non ha nessun’effetto, George- comunicò Fred
lasciandomi andare.
-Mmm…-
George si portò una mano sotto il mento, fingendo di
pensare. –E sui prefetti?-
I
due si scambiarono un sorrisino.
–Sono
sicurissimo che Perce il Prefettuccio sarà contentissimo di
farci da cavia- rispose
Fred malandrino.
E
insieme lasciarono la loro camera lanciandosi sguardi
d’intesa.
Percy
è il terzo figlio dei Signori Weasley.
E’
un ragazzo pignolo e estremamente petulante. Lui non mi usa mai, lui ha
il suo
Hermes! Un giovane allocco insopportabile e presuntuoso che va a caccia
tutte
le sere.
Un
altro componente della famiglia Rossa che odio è senza
dubbio il topo Crosta.
Non capisco perché Ron, un altro Rosso, non se ne sbarazzi.
E’ l’essere più superfluo
che la terra abbia mai ospitato! Non
fa
altro che dormire, mangiare, dormire, mangiare, dormire.
Per
questo motivo mi sono chiesto: e se mi facesse da cena? Rendendosi
così utile
per la prima volta nella sua lunga vita da ratto.
Cerco
di acchiapparlo ogni giorno, per me ormai è diventata una
questione personale,
ma quella vecchia ciabatta puzzolente sembra quasi più
intelligente di me; così
si nasconde nella tasca di Ron o in qualche vaso e rimane lì
fino a quando io,
a causa della stanchezza, non smetto di cercarlo.
Ah!
Una volta, però, quel sorcio se l’è
vista brutta! Finalmente ero riuscito a
coglierlo di sorpresa! Lui era sul davanzale della finestra al sole, la
sua
testa era completamente infilata in una confezione di Scarafaggi a
Grappoli;
volandogli vicino e studiando perfettamente i centimetri che ci
separavano, lo
intrappolai nel mio becco. Ma la fortuna mi aveva voltato le spalle
troppo presto:
proprio in quel momento Ron entrò nella sua camera e
lanciando un grido di
parecchi decibel sopra la media, attirò
l’attenzione della madre che riuscì a
salvare Crosta. Ma almeno una soddisfazione quel giorno l’ho
avuta: ero
riuscito a staccargli un dito!
Però non
sono riuscito a mangiarmelo, peccato!
Ad
Arthur invece volevo bene. Si,
avete
letto bene! Il mio affetto per lui è andato pian pian
scomparendo con il
passare del tempo. Gli sono stato regalato alla fine dei suoi sette
anni a
Hogwarts; quando eravamo soltanto io e lui me la spassavo. Durante il
giorno recapitavo
lettere al Ministero
della Magia –in quel periodo Arthur cercava di essere assunto
lì-, ma qualche
volta consegnavo delle lunghe lettere d’amore
all’attuale Signora Weasley.
Quando finivo i miei compiti, andavo a caccia o se ero stanco
mangiucchiavo il
resto della cena di Arthur.
Poi,
però, sono diventato il gufo di famiglia e Arthur troppo
preso dal lavoro e
dalle questioni famigliari non mi ha più calcolato.
-ERROL!-
Oh,
cavolo! Ginny –l’unica figlia femmina della
famiglia- si dirige speditamente da
me. La Rossa stringe tra le mani a mo di arma una spazzola rosa; questa
vuol
dire soltanto una cosa: pericolo!
Non
faccio in tempo a scappare perché la sua manina magra mi
afferra. Mi stringe al
petto ed esclama –Adesso giochiamo al salone di bellezza!-
Perché
i suoi genitori non le comprano una bambola con la quale giocare?
-Oh,
Errol! Non ti preoccupare, anche se non parli, i tuoi occhi
così espressivi
dicono tutto!-
Davvero?
Quindi
adesso mi lascerai andare, vero?
-Dopo
ti farò anche il bagnetto!-
Merlino,
aiutami tu!
Basta!
Non ne posso più di questa vita!
Dopo
che Molly mi ha salvato le penne togliendomi dalle grinfie di sua
figlia, mi ha
consegnato un grosso pacco da portare alla Zia Muriel:
un’anziana signora
grassa, maleducata e anche abbastanza sorda (ho dovuto bussare al vetro
della
sua finestra per più di dieci minuti prima che si accorgesse
della mia
presenza).
Entrato
in casa di tutta fretta, sono caduto nella brocca del latte, sporcando
sia il
tavolo che l’acida Muriel. Beh, le sue urla farebbero
concorrenza a quelle di
Molly dopo uno scherzo dei terribili gemelli! Maledicendomi, mi ha
tirato fuori
dalla caraffa per poi prendersi quello che rimaneva del pacco.
Sono
scappato in pochi secondi, non mi sono neanche riposato!
Questo
episodio è la goccia che ha fatto traboccare il vaso!
Io
me ne vado,
famiglia Weasley!
La
mia pazienza ha un limite, e questo limite ormai è stato
superato da un bel
pezzo.
Do
un ultimo sguardo al mio trespolo in cucina e per un attimo desidero di
tornare
indietro nel tempo. Quando Arthur e Molly mi consideravano come un
membro della
famiglia, come un Weasley e i loro figli litigavano per chi dovesse
darmi da
mangiare o coccolare per primo.
Esco
da La Tana e volo velocemente su uno degli alberi più alti
del giardino; da qui
posso osservare tutto e tutti.
Uhm…non
si accorgeranno della mia scomparsa prima delle sei del pomeriggio,
quando
tutti insieme si uniranno in cucina per cenare e vedranno il posto che
da
sempre occupo vuoto.
-ERROL!-
Mi
sveglio all’improvviso, tolgo la testa da sotto
l’ala e guardo giù, verso la
casa.
-Mamma,
dov’è Errol?- chiese Ginny
-Si,
mamma dov’è Errol?- domandò George
-Lo
stiamo cercando da un pezzo!- si unì Fred
-L’ho
mandato da Muriel- rispose Molly
-L’ho
visto in cucina poco fa- disse Ron –quindi è
tornato!-
-Sarà
a caccia in giardino-
-Andiamo
a cercarlo!-
Non
mi troverà mai nessuno quassù; così
resto a guardare quei ragazzini che
cominciano la mia ricerca, sicuramente non avranno niente da fare.
Toh,
guarda! Anche la Signora Weasley –con ancora i guanti da
cucina alle mani- si è
unita ai figli.
Mi
stanno cercando da più di un’ora e ancora non si
sono stancati? Strano, davvero
strano.
-PAPà!-
esclama Ginny, sentendo il padre aprire la porta di casa.
–Errol è scomparso!-
Arthur
si avvicina velocemente al resto della famiglia –Errol?
Scomparso? Ma dobbiamo
trovarlo!-
Non
riuscirete mai a vedermi! E io non ho nessun’intenzione di
tornare a casa per
essere usato e basta!
Oh
no, Hermes sta volando nella mia direzione. Adesso cosa vuole quel
piccione
presuntuoso?!
-Torna
dal tuo Percy-
-Non
credi che sia ora di tornare a casa?- mi domanda posandosi sul mio
stesso ramo.
-Non
tornerò, mai più-
-Come
mai?-
-Sono
insopportabili, quei Weasley! Per loro io non sono nessuno! Soltanto un
inutile
animaletto porta-pacchi-
-Anche
tu sei un Weasley!-
-No,
io sono solo Errol il vecchio e inutile gufo-
-Guarda,
ti stanno cercando tutti! Perfino Percy! Questo deve farti capire molte
cose!-
-Staranno
giocando a nascondino fra loro-
-Ma
no! Cosa dici? Loro ti vogliono bene-
Forse,
ma solo forse Hermes ha ragione…
-Perché
non provi a farti vedere da loro? Se ti ignoreranno sarai libero di
andartene-
-Va
bene, ma lo faccio solo perché la tua presenza mi ha stufato-
Lui
mi guarda attentamente per poi volare via.
-Guardate,
guardate!- esclama Ginny. –E’ Errol!-
Arthur,
che mi stava cercando in mezzo ai cespugli, alza lo sguardo nella mia
direzione
sorridendo.
Volo
alla loro altezza, mentre la mia
famiglia mi viene incontro.
-Errol!
Ma dove sei stato?- chiede George
-Ci
sei mancato!-
Vorrei
parlare l’inglese per poter rispondere alle loro domande.
-Non
andartene mai più, eh!-
Ma…allora…
ci tengono davvero a me?
-Adesso
che la famiglia Weasley è al
completo,
possiamo andare a cenare?- domanda Ron, mentre io svolazzo da una parte
all’altra contento.
Ah,
ma come sono
felice di essere un Weasley!
Non
avrei mai immaginato di classificarmi quarta con questa storiella!
Ringrazio
davvero tantissimo la giudicia per aver indetto questo contest
così originale!
Quarta
classificata: Felice di Essere un Weasley - Erigre -
Grammatica e sintassi: 9/10 punti
Stile: 9/10 punti
Originalità: 14.5/15 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 punti
Sviluppo della trama: 12/12 punti
Gradimento personale: 9/10 punti
Attinenza alla traccia: 1/3 punti
Totale: 69.5/75 punti
Questo è esattamente ciò che mi aspettavo di
leggere. Una storia vista dagli
occhi di un animale da compagnia, o da lavoro nel caso di Errol.
Mi hai fatto divertire, mi sono anche sentita in pena per lui
immaginando come
potesse essere la vita con Fred e George ‘imparentati con
Satana’, povero
Errol, come non comprendere un suo esaurimento nervoso!
Dal punto di vista grammaticale, ho trovato qualche errore di
battitura: ‘i
centimetri che ci superavano’, errore di
battitura,‘né vanno da una volano per
tutto il Regno Unito’, qui hai dimenticato di togliere
‘vanno da una’, per il
resto qualche altro errore di questo tipo, ma nulla di grave,
rileggendo li
troverai di sicuro.
Avevi una marea di personaggi da caratterizzare, e trovo che tu abbia
fatto un
ottimo lavoro, a partire dai gemelli, fino ad arrivare a Crosta. Nulla
da dire,
quindi.
Il tuo stile rispecchia bene il modo che potrebbe avere il vecchio
Errol di
esprimersi, non posso che farti i miei complimenti.
Unico problema, non ho trovato la citazione in alcun modo presente
nella storia.
Hai reso il senso della citazione con la storia, ma non l’hai
inserita, peccato
per i punti che ti ho dovuto togliere.