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Autore: FairyDream    17/08/2010    11 recensioni
E’ un'epoca oscura per il mondo magico: Voldemort ha vinto, ed Harry è sopravvissuto per un pelo, ma non senza pesanti conseguenze. Il mago oscuro vuole decimare la popolazione, e per farlo sparge un morbo sconosciuto. I pochi sopravvissuti dovranno darsi da fare per trovare una cura, e allo stesso tempo trovare un modo per sconfiggere Voldemort. Ma è risaputo: Le difficoltà avvicinano tutti...perché allora non i nemici di sempre?
"Potevi morire, ti rendi conto?!M.O.R.I.R.E!!!"
"Ma non poteva saperlo Draco...."
"...A dire il vero...non sarebbe stata la prima volta,solo che ce l'avevo sempre fatta...o quasi"ammise la riccia
...
"Non farlo mai più....Ti prego..."
Direttamente dal cap. 14:
Provocazioni…
-Allora?-sbraitò Lucius.-Rimettetevi immediatamente a lavorare scansafatiche, se non volete che io prenda seri provvedimenti.-
-Tu, o il Tuo padrone?-
Domande…
-come mai i mezzosangue non si ammalano?-
-L’hai notato, eh? Sei sveglio figlio…-
Amicizia….
-Ragazzi…lo sapete che è una cosa da pazzi vero?-
-Sì Ron, ma vedi qualche alternativa?-fece seria Hermione.
-In effetti no…ma perché me lo state dicendo ora?-
-Perché tu fai parte del nostro gruppo, e devi essere il primo a saperlo…e abbiamo bisogno di saper se sei con noi.-Spiegò Harry.
-Miseriaccia…-
-Ron…-
-Certo che sono con voi.-
Scoperte…
-Zab…ti ordino di dirmi tutto ciò che sai sulla faccenda dei mezzosangue………..Ho parlato con mio padre…se sai qualcosa di più bene, se no te ne puoi anche andare.-
-Non ne so molto neanche io…So solo che…-
....
-CHE COSA????-
Dal sedicesimo capitolo:
-Mi ha baciata…-
-Cosa?-
-lui…lui mi amava.-
-lui ti ama.- la corresse Draco scocciato.
-Lui mi ama…-commentò tra se piangente la ragazza, lasciandosi scivolare lungo il muro.
-E tu…tu lo ami?- chiese infatti, non osando guardarla negli occhi.
-Io amo te - rispose lei, alzando lo sguardo su di lui.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Da VII libro alternativo
Capitoli:
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15. Cap.15: ribellione

Ebbene sì, miei cari lettori: siamo finalmente arrivati al...

Cap. 15: Ribellione

L’uomo avanzò regalmente verso la porta, facendo ondeggiare il mantello nero che gli copriva le spalle. "Si sta davvero immedesimando nel ruolo di tiranno" pensò Ron; lo seguiva il fido Lucius Malfoy, che camminava rigido ed altero. Luna si sporse un pò dal suo nascondiglio, per riuscire a vedere meglio, ma al ragazzo che aveva accanto venne istintivo tirarla indietro, portandosela al petto. Forse aveva reagito così perchè dopo tutte le avventure che aveva affrontato con Harry ed Hermione i suoi riflessi erano molo migliorati, ma sentì che non era solo per quello.

Muovendosi, però, urtò il cornicione della finestra, ed in questo modo un suono attutito vibrò nell’aria.

Lucius si voltò, sfilando rapidissimamente la bacchetta dalla manica e sguainandola nella direzione da cui gli era parso di sentire il rumore.

Ron, stringendo forte a se la ragazza, si appiatti sul muro, stando in punta di piedi per non farsi vedere dal nemico.

Voldemort e Lucius  rimasero ancora un poco in attesa, poi però, il primo riprese a ruotare la maniglia del suo studio.-Andiamo Lucius.-ordinò.

-Ma…ma signore, io…-balbettò il signor Malfoy, senza riporre la bacchetta.

-Andiamo ho detto.-sputò acido Voldemort; poi, vedendo l’espressione tesa del suo servitore più fedele, rise sguaiatamente:-Lucius…ma che volevi che fosse?- scosse la testa in modo isterico ed innaturale.- Chi vuoi che conosca la parola d’ordine se neppure tuo figlio la sa?-

Ma che miseriacc…” si acciglio Ron.

-E…Lucius…-aggiunse il signore oscuro. La sua espressione mutò, divenendo furiosa ed oltraggiata:-credi davvero che esista ancora qualcuno disposto a sfidarmi?! Qualcuno che ancora non nutra solamente rispetto per me?!-

-Mio…mio signore…gli impuri…-balbettò Malfoy senior tentennando.

-Gli impuri oramai sono senza orgoglio né sanità mentale, sono il loro peggiore incubo…ed il loro signore! O sbaglio?-

-N…no, no di certo mio signore…-scosse il capo Lucius, rimettendo finalmente a posto la bacchetta.-Chiedo…chiedo perdono, mio signore.- si affrettò a dire inchinandosi.

Voldemort annuì:-Andiamo allora.-

La porta sbattè con un tonfo, ma nessuno dei due studenti fiatò ancora per parecchio.

Dopo un tempo che parve infinito, Luna riprese fiato rumorosamente, come se per tutto quel tempo avesse trattenuto il respiro. Si portò una mano alla bocca, resasi conto di esser stata troppo rumorosa, ma per fortuna nessuno l’aveva sentita.

-Assurdo.-sussurrò Ron.- Assolutamente assurdo.- ripetè scuotendo la testa.-Come può essere così tanto sicuro di sé stesso?-

-Lui…lui si sente il padrone del mondo…-sussurrò Luna alle sue spalle, facendolo sussultare e quasi cascare per terra. La ragazza dovette reprimere una risata.-Forse però è meglio così no?- concluse cercando di trattenersi, ma senza riuscire a cancellare un sorrisetto dalle labbra.

-Già…forse…forse hai ragione.- annuì il rosso divenendo dello stesso colore dei suoi capelli, mentre si sistemava alla buona i vestiti.- Attenta!-

La corvonero si ritrovò nuovamente spiaccicata tra il muro ed il corpo del ragazzo, ma non ebbe il tempo di lamentarsi che un uomo biondo uscì dalla porta del suo padrone, incamminandosi a passo rapido giù dalla scalinata. Lanciò solo un’occhiata veloce alle vecchie tende, ma poi fu costretto ad andarsene per chissà quale orrenda missione affidatagli dal signore oscuro, tiranno di Hogwarts.

Passarono altri bruttissimi, tesissimi istanti, prima che qualcuno dei due ragazzi nascosti riprendesse a muoversi. Fu Ron il primo a staccarsi dalla ragazza, spostando goffamente le tende e iniziando ad avvicinarsi circospetto allo studio, il viso paonazzo dall’imbarazzo. Luna lo seguì guardandosi intorno, pronta a schizzare nel nascondiglio nel caso ce ne fosse stato bisogno e cercandone con gli occhi uno migliore.

La mano del grifondoro la fermò non appena ebbe raggiunto la parete opposta, spalancò gli occhioni e sbattè ripetutamente le palpebre, senza capire.

Il rosso si portò un dito alla bocca per intimarle di far silenzio, e le fece capire con un gesto dell’altra mano che doveva appiattirsi sul muro dietro di lui. La corvonero decise di obbedire senza fare storie, vista la situazione, così si posizionò alle sue spalle.

Ron le indicò la fessura della porta, che non era stata ben chiusa, e senza aggiungere altro vi sbirciò attraverso per vedere la stanza.

Non appena riuscì a sporgersi, non potè non spalancare gli occhi per lo stupore…

 

 

-Perché diavolo non tornano?!-strillò isterica e preoccupata Hermione,camminando su e giù per la cucina a braccia incrociate.

Harry si portò le mani sul volto, e lo strofinò.

-Potevo andare io, accidenti...tanto il mio destino è già ben che segnato no?!- Continuò la riccia senza fermarsi.

-Herm…-scosse il capo il moro, ma poi si bloccò, spalancò gli occhi e chiese agitato:-In che senso il tuo destino è già segnato, Herm?-

La ragazza si fermò di colpo, in mezzo alla stanza, dando le spalle al suo migliore amico. Si morse forte il labbro:cavolo, ma come poteva esserle sfuggito?

-Io…-

-Ah…siete qui…-commentò una voce che ben conoscevano.

-Ma che osservazione acuta Gin…-sibilò Hermione guardandola di brutto.

-Ma che atmosferina tesa eh?- rispose per le rime la piccola smorfiosetta Weasley.- Si può sapere di che diavolo state complottando voi?-

-Noi…-iniziò Harry.

-Noi niente.-sputò dura la riccia.-Non sono affari tuoi.-

Harry voltò la testa lanciandole un’espressione da a-dire-il-vero-un-“pochettino”-la-riguarda, ma non disse nulla.

Nella stanza calò un lungo silenzio, che venne interrotto solo dal brontolio scocciato della grifoncina più piccola.

-Beh?- fece Hermione osservando la sua ex migliore amica con uno sguardo da levatidaipiedicheabbiamodafare.

-Ah…ora capisco- esclamò ironicamente la rossa.- Un altro piano per salvare il mondo eh? Il trio dei miracoli di nuovo all’opera…formato da un handicappato, un idiota ed un’insulsa ragazzetta saputella per di più mezzosangue….mi inchino a voi…-ridacchiò cattiva inchinandosi.

-Mezzosangue, Gin?- chiese seccato Harry.-Da quand’è che ti preoccupi di certe cose?-

Hermione invece non riuscì neppure a parlare, avrebbe solo avuto voglia di strozzarla all’istante, ma non le pareva una buona idea…

Ginny scrollò le spalle.-Beh, lo è no? Siete voi che cercate in tutti i modi di nasconderlo…-

-Ginny…- cominciò Harry rabbioso.

-Ginny, vattene. Sei arrabbiata con me, Harry e Ron non c’entrano nulla.-si intromise la riccia.

-Il solo fatto che si schierino dalla tua parte li rende due stolti…e traditori delle proprie famiglie.-ghignò la sorella di Ron

-Non usare parole di cui non conosci neppure il significato e sparisci Ginny. Quando ci sarà qualcosa che vorremo dirti lo faremo, d’accordo?- sbottò Hermione, e senza lasciarle il tempo di aprire bocca ancora una volta, si girò verso i due Green ancora stesi sul pavimento della cucina, incominciando a trafficare con le erbe.

Sentì appena lo sbuffo di Ginny, prima che la porta venisse chiusa.

-Come…come va con loro?- chiese Harry alle sue spalle. Dal tono di voce si capiva che stava tentando di sopprimere la furia omicida che gli era venuta fuori parlando con la rossa Weasley.

-Lui…lui credo si sia rimesso, per quanto possibile…lei…-si interruppe.-Lei non so se ce la farà…-

-Herm…-

-Mi dispiace Harry…per quello che ti ha detto Ginny.-deviò l’argomento la grifondoro.

-N…non fa niente, Herm, per quel che stavi dicendo prima…-

La porta sbattè violentemente, interrompendo la loro conversazione. Quando Hermione si voltò e si accorse di chi fosse, si rizzò in piedi, in preda all’ansia.-E’ successo qualcosa?-chiese tutto d’un fiato.

Blaise fermò le sue domande con un cenno della mano. -Granger…il signor Malfoy richiede i tuoi servigi. Seguimi.-

Lei annuì, e dopo aver lanciato un’occhiata al suo migliore amico, seguì rapidamente il serpeverde che era venuto a chiamarla.

Blaise le fece l’occhiolino, e questo la tranquillizzò non poco.

-Harry…-ricordò la riccia voltandosi all’ultimo momento.-Ai Green pensi…-

-Ci penso io…no problem- annuì il moro, parecchio seccato per il doppio senso della convocazione.

Hermione annuì a sua volta, prima di sparire frettolosamente.

Harry si prese solo un secondo rima di mettersi all’opera. Si passò le mani sulla faccia, strofinandola.Perché Hermione non amava lui? Perché proprio quella serpe gliel’aveva portata via?

Si riscosse. Lei meritava di scegliere, e se aveva scelto proprio Malfoy, di sicuro aveva le sue buone ragioni. Però…immaginarsela nel letto del biondo,sotto di lui, abbracciata a lui, marchiata dai suoi baci possessivi…no, non ci doveva proprio pensare. Sospirò.  “Ti amerò per sempre Herm” sorrise il grifondoro verso la porta, prima di girarsi verso i due fratellini addormentati.

 

Dalla fessura si vedeva Voldemort, comodamente seduto su una poltrona verde-argento, posizionata di fronte ad una vetrinetta. Stringeva in una mano un oggetto arrugginito, nell’altra un bastoncino lungo e luccicante…una bacchetta.

Il mago oscuro poggiò l’oggetto arrugginito, una chiave, sul tavolinetto accanto alla poltrona.

-Cavolo…tiene le bacchette sempre sotto chiave…-imprecò il rosso sotto voce.

Voldemort rovistò nella tasca della sua veste nera, e dopo pochi attimi ne estrasse una lunga stecca…un’altra bacchetta. La avvicinò alla prima, e le valutò da diverse prospettive…Erano straordinariamente identiche.

-La…bacchetta di Harry…-sussurrò Ron

Si sentì un lontano rumore, come dei colpetti ad una finestra in una stanza accanto. Anche Voldemort se ne accorse, perché si alzò dalla sua comoda posizione ed appoggiò la bacchetta del suo ex nemico accanto a tutte le altre, nella vetrinetta. Socchiuse appena la porticina di vetro del mobile, poi si diresse in un’altra camera dove, evidentemente, un gufo lo attendeva per consegnargli un importante messaggio.

Ron capì che quella era la loro unica, disperata occasione.

 

-Blaise…-sussurrò Hermione faticando a stargli dietro.

-Zabini…Granger.-la corresse.

La riccia si morse un labbro: giusto…non poteva farsi beccare per una cosa così.

-Come…come mai mi avete convocato…signor Zabini?-

-Secondo te?-fece enigmatico Blaise, continuando a camminare. Non era assolutamente il momento né il luogo per parlare.

-Dimmi solo se sta bene.-lo pregò la riccia.

-Direi di sì Granger…-annuì il moro ghignando, ma senza farle vedere alcuna traccia di sorriso. “Sei proprio fregato, amico mio” scosse la testa allegro.

-Perché sorridi?- Chiese la grifondoro.

Cavolo…beccato! -Perché…sono felice che sia tu- ammise, sempre lasciando trasparire il meno possibile.

-Io cosa?-

-Tu e basta.-

Blaise potè giurare di aver sentito uno sbuffo alle sue spalle, e questo lo fece sorridere ancora di più.

-Siete proprio uguali voi due.- brontolò seccata Hermione.

-Noi due chi?- scherzò il serpeverde.

-Voi due e basta.-rispose per le rime la ragazza, ghignando anche lei, questa volta.

Il moro scosse ancora una volta la testa prima di girare l’angolo che li avrebbe condotti direttamente al ritratto di Salazar serpeverde.

Dopo aver pronunciato la parola d’ordine, entrambi si zittirono, ma fu una precauzione inutile, perché la sala comune era deserta.

Continuarono a camminare fino alla porta del principe delle serpi, una volta raggiunta si fermarono, e Blaise iniziò a batterla.

-Servizio in cameraaa- scherzò

La porta si aprì immediatamente.-Sei pazzo o cosa ad urlare così?-lo squadrò furioso il biondo appena uscito dalla stanza.

Hermione non potè che sorridere, percependo i familiari rimbombi del cuore che ogni volta che il ragazzo era nei paraggi si facevano sentire.

-entrate, svelti- brontolò Draco facendosi da parte.

 

Ron si avvicinò rapidamente alla vetrina, subito dopo aver chiesto a Luna di restare fuori. I passi alle sue spalle però, gli fecero capire che la corvonero aveva disubbidito.

“Ma perché le ragazze fanno sempre così?” brontolò mentalmente, ricordando di come anche Hermione e sua sorella facessero sempre di testa loro. Ma non c’era tempo di mettersi a discutere.

Col cuore che batteva a mille, raggiunsero l’agognato mobiletto, e lì si bloccarono. E ora che dovevano fare?

Il Grifondoro iniziò a farsi varie pare mentali: Quante bacchette dovevano prendere? Quali? E soprattutto: perché quella volta non c’era Hermione a decidere come sempre la cosa migliore?

-Che c’è? – chiese la corvonero

-Le bacchette…- cercò di spiegare Ron, ma non era semplice così, decise di doverle pur spiegare qualcosa…

-Ci servono per la ribellione che Harry vuole organizzare.-fece infatti a denti stretti.

-Ribellione? Allora è questo il motivo…-

-Sì, ma ora che facciamo? Non era previsto doverle prendere proprio ora, ma è la nostra unica chance…-

Ron iniziava davvero ad agitarsi, così ci pensò Luna ad intervenire. Prese la sua bacchetta, sfilandola attentamente per non fare cadere le altre.Poi ripetè l’operazione, prendendo quella di Dean.  Sembrava stesse giocando a Shangai, però questa volta non si stavano giocando una partita, ma la vita.

-Andiamo- intimò in un sussurro Luna.

-Ma…ma…-balbettò Ron guardando le altre bacchette come fossero un miraggio. Che se ne facevano di due sole bacchette? Ne avevano tante a disposizione…

Un rumore indicò loro che il tiranno di Hogwarts stava tornando. Luna si affrettò a socchiudere l’anta del mobiletto per non fargli notare a differenza, poi strattonò il ragazzo, che se ne stava ancora immobile e confuso in mezzo alla stanza.

-Andiamo…non fare l’ingordo.-gli sussurrò agitata la corvonero, come in una supplica.

Ron si riscosse, e corse fuori dalla stanza insieme alla ragazza, non prima però di aver lanciato un’ultima occhiata alla vetrina…non poteva credere di aver perso così l’unica occasione che avevano per organizzare la ribellione.

 

Draco sigillò la porta ed insonorizzò la camera, un rituale che ormai era abituato a fare.

-Allora?- chiese impaziente Hermione.

-Aspettate…vi lascio soli…- si affrettò a dire Blaise ghignando appena mentre si avvicinava alla porta.

Il biondo lo guardò benissimo:-Non ce n’è assolutamente bisogno Bla.-

-Sese….-

Draco scosse indignato la testa mentre l’amico trafficava con la porta. Quando finalmente riuscì nell’impresa, Zabini si voltò con l’aria di chi ha scordato qualcosa di fondamentale.

-Oh cavolo…me ne stavo proprio dimenticando…-disse infatti. Si avvicinò ad Hermione, prendendole la mano e facendola arrossire. Draco si avvicinò sospettoso.

Blaise si rivolse all’amico:-Certo che potevi anche ricordarmelo eh?- poi si voltò verso la ragazza.-Avevo promesso a Dray che quando fosse arrivata le avrei fatto le condoglianze…-le disse con l’aria di chi confida un segreto piuttosto piccante.

Hermione vide di striscio Draco che si gonfiava come un pesce a palla, sfidando con lo sguardo l’amico a continuare.

-Ripeto…sono felice che sia tu, ma una promessa è una promessa, perciò…Condoglianze signorina Granger. –concluse baciandole la mano.

L’occhiataccia di Draco era davvero inconfondibile: furia pura.

-Ora capisco perché avevi tanta fretta di andartene…-sibilò.-Ora ti conviene scappare,però.-

Blaise, resosi conto del pericolo, sorrise un’ultima volta alla confusissima grifoncina e poi scappò fuori dalla porta di folata.

-Brutto bastardo figlio di…-soffiò sotto voce Draco.

-Cosa intendeva dire con…-iniziò la grifondoro, ma osservata meglio l’occhiataccia che Draco le lanciava, capì che era più prudente stare zitta.

- Hai scoperto qualcosa?-

 

I due ragazzi corsero a perdifiato giù dalle scale segrete, i cuori che battevano all’impazzata. Se li avessero beccati lì sarebbe stato un vero disastro, non avrebbero avuto via di scampo.

Una volta oltrepassato il grosso gargoille iniziarono a rallentare. In effetti avrebbero dato più nell’occhio sfrecciando per i corridoi che camminando. Si fermarono solo quando trovarono una cavità nella parete, dove si schiacciarono per potervi stare.

Ron guardò la ragazza che gli stava davanti…cosa le era saltato in mente? Decise di chiedere spiegazioni riguardo ai suoi dubbi, cercando di essere delicato, sensibile…

-Ma si può sapere che miseriaccia ti è saltato in mente!!!!????-strillò

-Ron…calmati, io…-

-No…no…-la bloccò provando a calmarsi.

Luna abbassò il capo. Ben presto le spalle vennero scosse dai singhiozzi.

Ron se ne accorse, e si rese conto di averle urlato addosso…ebbè…insomma, era lei che aveva mandato a monte la missione no? Se fosse venuta Hermione…

-Scusa Luna…-sbuffò, stufo di quelle lacrime…cioè, uno deve sapersi prendere le sue responsabilità, ma dopo tutto lei era Luna, la ragazza svampita…

La ragazzina lo guardò, e capì perfettamente i suoi pensieri.-Capisco…a quanto pare non ti fidi di me…di nuovo…-

-E’ difficile, Luna, visto quello che hai appena combinato…-si seccò il rosso.

-Io? Che cosa avrei dovuto fare? Stare ferma in mezzo alla stanza aspettando l’illuminazione divina come hai fatto tu?!-alzò la voce la corvonero. Ron se ne stupì, ma non l’aveva mai vista arrabbiata…

-Per di più ho fatto la cosa migliore: ho preso due sole bacchette,una di persone qualsiasi, così che Voldemort non se ne accorgesse…se avessi scelto di prendere quella di Harry, la tua o quella di Herm, lui che vi ha sempre tenuto sotto controllo l’avrebbe notato no? Prendendo la mia…-e si interruppe, timorosa delle sue stesse parole.-quella di una persona che non vale molto ai suoi occhi…e a quanto pare che non vale niente proprio per nessuno- aggiunse guardandolo negli occhi.- nessuno si accorgerà della sua assenza…se poi ne avessi prese tante, la differenza si sarebbe notata…Senza contare che ora possiamo aprire l’armadietto anche senza le chiavi, così il giorno della ribellione, andremo a prenderci tutti la propria bacchetta, ed in questo modo le avremo tutte!- concluse. Aveva il fiatone, anche se aveva cercato di non urlare troppo per non attirare l’attenzione di qualche mangiamorte, ma aveva pronunciato il suo discorso senza praticamente prendere fiato.

Ron rimase immobile, petrificato…come aveva potuto essere così…idiota?

-Ma tanto, io sono solo Luna, la ragazzina svampita, perché fidarsi di me?-

Il grifondoro sentiva una pietra in fondo al cuore: perché non si era fidato mai di quella ragazzina che dopotutto era solo diversa? Se fosse stata Hermione a fare ciò che aveva fatto la corvonero…non avrebbe aperto bocca, avrebbe pensato che lei lo avesse fatto per un buon motivo…

-Io…-balbettò vergognandosi da matti.

-No Ron…anche prima, la storia dei nargilli…non mi hai mai creduto, nessuno mi ha mai creduto…e fa male lo sai?-sussurrò

No…non poteva continuare a sentire tutte quelle cose, il peso della colpa era già troppo forte da sopportare così…

-Luna ti prego, perdonami…sono solo un idiota, l’idiota del trio dei miracoli ricordi? Anche io sono sempre stato additato così…-fece tentando di avvicinarsi.

Luna lo scansò.-L’unica differenza è che i tuoi amici non lo pensano, mentre…tutte le persone a cui io voglio bene parlano male di me alle mie spalle…-

-Non dirmi queste cose Lu…ti prego…- fece Ron con voce stranamente roca.-Ti imploro, perdonami…non ce la posso fare se non mi perdoni…-si stupì delle sue stesse parole, ed arrossì terribilmente quando si rese conto di quello che stava facendo: il suo viso era a pochi millimetri da quello della ragazza.

-Ron…-sospirò Luna leggermente spaventata

-Ti prego…ti giuro che non dubiterò più di te…mi sono lasciato prendere dalla rabbia di non aver saputo reagire…fidati di me…-

-Io mi fido di te, ma…-

Questo fu il piccolo consenso che attendeva, e senza indugiare oltre, appiccicò le labbra a quelle della ragazzina, baciandola con una passione che non aveva mai creduto di avere, e che mai aveva pensato Luna potesse accendere in lui.

Iniziò a passare con le mani per ogni centimetro della sua pelle, e, si stupì anche lui della sua sicurezza, iniziò a strattonarle la maglia, la alzò, e sempre continuando a baciarla passò la mano tremante sui suoi seni avvolti dal reggiseno.

La spinse al muro continuando a baciarla, senza neppure rendersi conto dei suoi mugugni di protesta. Poi tutto d’un tratto, si rese conto di quello che stava facendo e si spostò spaventato.

-Oh…oh miseriaccia scusami.-

Il peggio arrivò quando vide la spallina del reggiseno che spuntava dal lungo strappo sulla maglietta che…che lui le aveva procurato. Entrambi arrossirono fino alla punta dei capelli.

-Cre…credo dovremmo parlare…-annuì Ron cercando di non guardarle troppo attraverso lo strappo.

 

-Silente- annuì Draco.           

-E’ vivo?- chiese speranzosa Hermione scattandogli più vicino.

-Già…ma non pareva star molto bene, il vecchio pazzo…-commentò il biondo serpeverde.

-Dove si trova?-

- In cima alla vecchia torre abbandonata, in fondo al corridoio che porta alla soffitta.-

-E’…E’…è meraviglioso Draco…ti rendi conto?- balbettò euforica la grifondoro, portandosi le mani tra i capelli e facendo mezzo giro su se stessa.

-Hmm…-mugugnò dubbioso il ragazzo.-Ma non hai sentito quello che ho detto? Sta cadendo a pezzi…era…era irriconoscibile!-

Hermione si bloccò, e gli sorrise.-E’ pur sempre Silente lui ci aiuterà.-

Draco le sorrise di rimando, un sorriso ironico.

-Che c’è?- si offese la ragazza.

-C’è che sei soltanto una bambina, mezzosangue- sputò acido.- Tu non l’hai visto, non vi parerà il culo questa volta!-

-Ma…ma è già qualcosa, non capisci? Noi…noi ora ce la possiamo fare…parleremo domani stesso agli altri, io ed Harry… il solo fatto che Silente sia vivo li convincerà che non è tutto finito, gli darà quella forza in più di combattere…si chiama psicologia mio caro, ne abbiamo parlato al corso di babbanologia…ma a quanto pare non sei stato attento…-

-Tsk.Babbanologia…-commentò seccato.- Tutti si sentiranno semplicemente troppo sicuri e basterà che vedano come è ridotto Silente per farli crollare.-

-Ottimismo allo stato puro sei.-scosse seccata il capo la riccia.- comunque, per quanto sia divertente discutere con te…-

-Te ne sei accorta eh?-

Hermione ignorò il commentino del ragazzo e riprese.-…ora devo andare a comunicare ad Harry quello che abbiamo scoperto.-concluse iniziando a dirigersi verso la porta.

La mano del principe delle serpi si abbattè sul legno di quest’ultima. –Come-Prego?-scandì.

-Mi hai sentita, Malfoy.- chiarì la giovane che iniziava davvero a scocciarsi. Visto Che Draco non ribatteva aggiunse:- Vado- da.-Harry.- e fece un altro passo, per indicargli di spostarsi.

-No, scusa…-cominciò il biondo quasi divertito.-Ma non è che di questa cosa ne abbiamo già parlato?-nonostante il tono di voce, si percepiva una certa furia, che di certo non migliorò l’umore della grifondoro.

-Senti, io ci ho provato con le buone, ma tu…-fece una pausa intenzionata.- Sembri non capire...-concluse scuotendo la testa con un falso sorrisone. Questo si spense non appena capì che il serpeverde non si sarebbe mosso.-Spostati Malfoy.-

 -No.-fu la sua secca risposta.

-Come scusa?-

-No.-ripetè.-E poi sarei io quello duro di comprendonio…- borbottò tra se.

-Devo andare da Harry! Ce l’hai presente? Moro, settimo anno, Grifondoro…-

-…Occhialuto, Handicappato…-continuò lui per lei.

-Cos’è? Oggi ce l’avete tutti con questo fatto?- strillò disgustata.

-Il problema è che tu non te ne rendi conto. Non è più quello che conoscevi: lui- non- può-proteggerti.-

-Questo, Draco, è un non problema, visto che so benissimo badare a me stess…- non riuscì a concludere la frase che venne sbattuta al muro.

-Uhu…-annuì serio Draco in un sussurro a pochi millimetri dalla sua bocca. - Lo vedo.- 

-Questo…questo non significa niente…-balbettò lei, arrossendo, pur sforzandosi di non farlo, per la vicinanza.- …Mi hai preso alla sprovvista…-

-Già, perché gli altri mangiamorte ti chiederebbero il permesso…-

Passò un minuto di silenzio, durante il quale Hermione tentò di trovare una sua buona argomentazione, ma il cervello pareva essere andato in stand-by, così riuscì a farfugliare solamente qualcosa.

-Chiarissimo…-commentò Draco. Le lasciò ancora qualche secondo prima di staccarsi da lei e decidere:- Tu stasera resti qua.-

-No- si riscosse la riccia.-Harry…Harry si preoccuperà…-

-Sa che sei con me, no?-sbuffò il principe delle serpi.

-Credo sia proprio questo il problema…lui…lui pensa che tu sia un mostro affamato di sesso…-

-Ed è quel che sono infatti.-ghignò il biondo scattando a chiuderla nuovamente tra se ed il muro.- Merito una ricompensa dopotutto…-

 

-Harry, Herm…-fece Ron con tono affannato, interrompendosi non appena vide la cucina:- Do…dov’è Herm?-

In quel momento spuntò dietro di lui una ragazzina bionda ed altrettanto trafelata.

-Doveva…doveva svolgere un…una…-borbottò il ragazzo occhialuto cercando di trovare le parole giuste.-…commissione.- concluse mettendoci un mucchio di disgusto e tristezza nell’ultima parola.

Ron, che ovviamente non aveva percepito il doppio senso della spiegazione lasciò perdere l’assenza della sua amica- Ah…per la ribellione…-cominciò

Harry gli lanciò un’occhiata significativa.

-Oh…Ecco…Beh…Lei…lei –

-Io so tutto – decise di rendergli più facile la vita lei.

-Già…Harry senti…ho dovuto dirglielo…anzi, è stata sua l’idea di prendere solo due bacchette…-

-Avete già preso le bacchette?- si stupì il ragazzo sopravvissuto.

-Era…era un’occasione più unica che rara…insomma…di solito le tiene sottochiave e…-

-Ron?-

-E poi…e poi…-

-Ron! Non devi giustificarti! Senti…sei al mio stesso livello: le tue decisioni valgono quanto le mie, non devi interpellarmi per ogni singola azione…se hai ritenuto fosse opportuno raccontare la verità a Luna o agire subito, rispetto la tua decisione.

Anzi: probabilmente avrei agito come te.-

-Sì…certo…-

-Cambiando discorso, perché ci siete stati tant- si interruppe, osservando Luna con la spallina della veste tutta sgualcita ed i capelli in disordine.-…oh…oho: ora capisco tutto…-ridacchiò allegro

-Non…non è come credi…-tentò di nascondere l’evidente Ron.

-Io invece credo di sì, ma non è il momento di parlare di questo…per ora…-scherzò il moro.-Venite…c’è un’altra splendida sorpresa!-

 

-Harry…-iniziò Hermione.-Deve sapere di Silente.-

-Stavamo parlando di sesso e salta di nuovo fuori lui…non è che voi due…-fece Draco teso,osservandola sospettoso.

-Draco!- esclamò lei. –Lo sai benissimo che non è così, ma è il mio migliore amico, ed anche colui che rischia più di tutti noi, è per questo che deve sapere le cose per tempo.-

-Lo sai che sei proprio noiosa stasera?- sbuffò il bel biondo.-Lo vuoi capire che non ci puoi andare dal tuo Potterino? E poi…si è mai visto un Malfoy che fa uscire la sua…”preda” subito dopo che quella è entrata?- le soffiò ad un palmo dal viso.

Hermione si divincolò dalla stretta del serpeverde spingendogli il petto con entrambe le mani, infastidita.

Draco la guardò con una discreta confusione.

-Allora è questo il problema?- chiese la grifondoro dandogli le spalle.-Il problema è che non vuoi perderci la faccia con i tuoi amici mangiamorte?!- gridò voltandosi verso di lui, con gli occhi lucidi ma furiosi.

-LORO-NON-SONO-MIEI-AMICI!-urlò rabbioso Draco, facendola indietreggiare ma mai abbassare lo sguardo.

-Compagni di casa, compari mangiamorte…chiamali pure come ti pare! Il punto però rimane lo stesso!-

-Non capisco cosa ci sia che non va…ti ho mai promesso nulla?!-

-No ovviamente, perché sei il solito, egoista, serpeverde bastardo!-strillò con gli occhi ormai rossi.

-Abituatici, perché è così che sono!-

-Bene!-

-Bene.-concluse lui

-Me ne vado. Anzi, vado a bussare subito alla porta della Parkinson…non era la tua amante? Le dico che ha nuovamente il campo libero.- gridò Hermione mentre trafficava con la maniglia.

-Non-provarci.-sibilò Draco scandendo bene ogni parola.

-Vuoi vedere?- fece la grifoncina sfidandolo con lo sguardo.

Non ebbe il tempo di riabbassare gli occhi sulla maniglia ormai pronta a venir girata che Draco le fu addosso, travolgendola in un bacio passionale e violento, che la fece sbattere più volte lungo la parete, ed infine contro il letto. Il corpo del ragazzo ora la schiacciava contro il materasso. Non c’era modo di liberarsi…neanche se lo avesse voluto.

 

-Beh…dov’è la sorpresa?- chiese Ron guardandosi attorno.

Harry scosse contrariato la testa: possibile che avesse così poco spirito di osservazione?

-Davvero non capisco, Harry…Che miseriaccia di scher…?-

-Si…si sta svegliando!- esclamò Luna indicando a terra.

-Esatto: Johnathan Green si è ripreso!- sorrise allegro il moro.-Tu sì Luna che certe cose le noti…credo farà bene a Ron la tua presenza.-.Luna arrossì, ma preferì non parlare, piegandosi sul corpo del giovane ragazzino per controllarlo.

-Non avevi detto che non ne avremo parlato ora? – si lamentò Ron paonazzo. Scocciato oltremodo dal non essersi minimamente accorto della novità.

-Non capisco cosa ci sia di male…comunque, non è finita: guardate!-esclamò radioso indicando la più piccola dei due Green.

-Cosa intendi ora?- sbuffò il rosso, pronto a vedere la bambina guarire all’istante e mettersi a saltellare per a stanza.

-Ma proprio non li usi gli occhi?- chiese Harry in una perfetta imitazione di Hermione al primo anno.-Il petto si muove con più regolarità…dalle uno o due giorni e secondo me si riprende anche lei…-

-Dici?- fece Ron dubbioso, cercando di cogliere il così tanto regolare respiro di quella bimbetta…-Mah…-

Harry scosse ancora la testa, alzando gli occhi al cielo.

-Sarah…dov’è Sarah?- farfugliò Johnathan iniziando a muoversi.

Si era svegliato.

 

Si sentivano solo ansiti e gemiti provenire da quel letto. 

Hermione non stava più ragionando: era un po’ spaventata ma allo stesso tempo eccitata da quel bacio famelico.

Draco, dal canto suo, non riusciva a formulare neanche una cosa lontanamente somigliante ad un pensiero. Divorare la bocca della grifondoro e passarle le mani ovunque richiedeva tutto il suo impegno.

Le lingue si muovevano frenetiche, le une nelle bocche dell’altro; i corpi che si stringevano in un abbraccio focoso e movimentato.

La mano del principe delle serpi iniziò a cercare un passaggio nella maglia della grifondoro, strattonandone i lembi. Pian piano quell’insulsa veste finì a terra, con parecchi bottoni mancanti.

Il biondo ben presto trovò superficiale indossare quella stupida camicia, ed in un gesto rapido ed abile se la tolse per unirla alla prima maglia per terra.

Pelle contro pelle.

Draco non ci vide più, e la sua mano andò ad accarezzare la gamba di Hermione, per scendere sul polpaccio e togliere quelle inutili calze. Le scarpe ormai da tempo facevano compagnia ai vestiti scartati come “non indispensabili”.

L’abile mano del serpeverde risalì la coscia della bella strega, raggiungendo infine la cerniera della gonna, che venne puntualmente abbassata per permettere la discesa anche di quel capo decisamente di troppo.

Hermione, dal canto suo, era in un mare di emozioni contrastanti e confuse, mentre si stringeva al corpo del ragazzo che amava e gli accarezzava i capelli premendogli la testa, per non permettere a quel bacio infinito di finire.

Solo la biancheria li separava ancora. Draco capì che era il momento di liberarsene.  Salì la schiena della grifoncina e raggiunse i gancetti dell’indumento. Li tirò senza troppa grazia, impaziente, e per la prima volta nella sua lunga carriera di amante sbagliò.

 

-Non ti preoccupare tesoro, rilassati.-sussurrò dolcemente Luna al giovane Johnathan.

-Sarah!- saltò su lui rizzandosi a sedere.-Do…dov’è?-

-Rilassati. Bevi un po’ d’acqua…abbiamo cercato di darvela mentre eravate privi di sensi, ma non potevamo esagerare, era pericoloso…-fece Luna porgendogli un bicchierone.

Johnathan non rispose neppure, e mandò giù l’acqua in un solo sorso.-Ancora…-implorò.

Luna  gli prese il bicchiere e si alzò per andarglielo a riempire, mentre Harry gli si avvicinò con la sedia.

-Come va?- chiese il ragazzo occhialuto.

-Mi…mi brucia la schiena, e…ho fame…tanta fame…-balbettò tremante il giovane Green.

-Non ti preoccupare, ora Luna ti porterà qualcosa.-

-Mia sorella!-ansimò all’improvviso, voltandosi per cercarla. Non gli ci volle molto, visto che gli stava distesa accanto.

-Cos’ha? Perché non si sveglia?- chiese piangente.

-Lei…-iniziò Ron, ma il ragazzino non lo ascoltava. Si era chinato sulla piccola e la scuoteva chiamandola. –Sarah…Sarah svegliati! Ti prego…-

-Ehi calmati…vedrai che…- fece Harry.

-Cos’ha sulla faccia? Perché è così?- chiese tra le lacrime il grifondoro più giovane.

-Ti ricordi cos’è successo? L’olio bollente intendo dire…-fece Ron.

Luna gli lanciò un’occhiataccia: un tantino più delicato no, eh?

-Sì…ma io l’avevo protetta…l’avevo salvata.-strillò piangente Johnathan.

-Sei stato molto bravo e coraggioso, Johnny, ma non è bastato.- scosse il capo Harry, parlandogli con dolcezza.

-Ma…ma si riprenderà, non è vero?-tirò su con il naso Johnathan.

-Ma certo…-sorrise Harry, aprendogli le braccia per accoglierlo.

Il giovane Green si gettò nell’abbraccio, scosso dal pianto.

-Su, su…-gli battè la spalla il ragazzo sopravvissuto.-Dopo tutto, a te che sei un ragazzone ti ci è voluto un bel po’ di tempo prima di svegliarti no? Figurati se la tua sorellina non si riprende…-sorrise.

-Anzi…se proprio lo vuoi sapere, sta già migliorando.-gli confidò allegra Luna, porgendogli una pagnotta.

-E sono sicurissimo che quando questa guerra sarà finita, Sarah potrà farsi curare e diventare più bella ancora di prima.-concluse Harry stringendo di più il ragazzino. Un pensiero soltanto gli passò per la testa. “Lo spero proprio

 

-Ahi!-fece Hermione, portandosi una mano ai capelli tirati. Le bastò una frazione di secondo per rendersi conto di quello che era appena accaduto. Spalancò gli occhi spaventata e si staccò dalle braccia del ragazzo, come se si fosse scottata, portandosi le ginocchia al petto per nascondere la sua quasi nudità.

Draco, dal canto suo, non sapeva se essere più scioccato dal fatto di aver sbagliato a slacciare il reggiseno a cui si erano impigliati i capelli della ragazza (non si era mai visto un Malfoy che sbagliava ai preliminari) o ad aver quasi fatto sesso con una mezzosangue.

Hermione si rizzò a sedere prima di alzarsi frettolosa per andare a cercare i suoi vestiti. La mano del biondo le si strinse attorno al polso, facendola risedere sul letto.

-Nervosa, Granger?- cercò di prenderla in giro lui, cosa che non gli riuscì molto bene.

Le guance della grifondoro erano completamente imporporate, e per la prima volta in vita sua non sapeva proprio cosa dire.

-Credo che Blaise abbia fatto bene ad andarsene…-commentò Draco.

-Non…non è comunque successo niente.-si affrettò a chiarire la riccia.

-Giusto…-annuì il serpeverde tossendo.

-Vuoi…vuoi che me ne vada?- chiese Hermione cercando di utilizzare un tono almeno vagamente somigliante all’indifferente.

-Ancora con questa storia?-fece provocatorio il biondo.

La riccia sbuffò.-Beh, ma…se devo restare, sul letto ci sto io: non ho intenzione di dormire sulla poltrona.-decise col broncio

-Come cosa? Ti devo ricordare di chi sia il proprietario della stanza?- fece notare con un tono stridulo il bel principe delle serpi.

-Ti devo ricordare cosa impone il galateo?-replicò la giovane strega.

-Ti devo ricordare che non me ne frega un cazzo del galateo?-

-Io dormo qui. O me ne vado.-incrociò le braccia Hermione, indossando la maglietta e distendendosi sotto le coperte.

-IO, dormo qui, o riprendo ciò che ho interrotto col reggiseno.- si intestardì il biondo, guardandola.

-Se lo fai me ne vado.-gli ricordò la grifoncina.

Draco iniziò a contare mentalmente fino a 25, per sbollire la rabbia, poi ghignò:-Fai pure, mezzosangue. Io non ho problemi a dormire con una ragazza…- E detto ciò si stese anche lui alzandosi le coperte.

-Senza aggredirla?- lo rimbeccò lei contrariata.

-Quello può essere un piacevole inconveniente…vedi un po’ tu…- ghignò ancora il biondo, stando però da tutta l’altra estremità del letto.

Hermione grugnì, e si sporse ancora di più di lato, senza però alzarsi.

Dall’alto, quello che si sarebbe visto, sarebbe stato un grande letto con un grosso spazio vuoto al centro, ed alle due estremità due ragazzi che si davano la schiena, che poco ci sarebbe mancato che cascassero, per quanto cercassero di stare il più lontano possibile l’uno dall’altro. Draco spense la luce con un incantesimo non verbale, ed anche dall’alto non avremmo più potuto vedere altro.

Passarono diversi minuti di più pieno silenzio.

-Mezzosangue…grazie…grazie per non aver inserito “mangiamorte” tra egoista, serpeverde e bastardo.-

Non so dirvi se Hermione sentì l’ultima frase, e neppure se Draco l’avesse solo immaginata

 

Una fioca luce entrava ormai dalla piccola finestrella posta in alto sul muro della camera più famosa di tutti i sotterranei.

La luce rimbalzò per la stanza,illuminando di un leggero chiarore gli oggetti e gli abitanti della camera.

Sul letto, due figure abbracciate, sotto le coperte, addormentate.

Draco Malfoy strinse gli occhi, e borbottò qualcosa con voce impastata. Sentiva qualcosa di strano, come una pace interiore che da tante, troppe notti non trovava.-Che cosa ridicola.-farfugliò a bassa voce.

Aprì gli occhi, e dovette richiuderli e riaprirli più volte per rendersi conto della posizione in cui si trovava.

-Oh porc…-iniziò a bestemmiare, staccandosi con forza dall’abbraccio che lo legava ad Hermione Granger. Rovinò sul pavimento, e sbattè la testa sullo spigolo del comodino.-Malediz…-imprecò a bassa voce. Si rialzò traballante, e si diresse a grandi falcate verso il bagno. Sbattè la porta e aprì il rubinetto, facendovi fuoriuscire acqua ghiacciata. Gettò la testa sotto il getto e la lasciò così per un bel po’.

Hermione, nell’altra stanza, stava iniziando a svegliarsi a causa di tutto quel trambusto.

Quando Draco uscì dal bagno, coi capelli ancora grondanti d’acqua, se la ritrovò davanti. Era seduta sul letto, i piedi appoggiati a terra, sbadigliante, i capelli sparati per aria: Hermione Granger di prima mattina.

 

-Allora sono proprio una maledizione quei capelli…-disse il biondo facendola sobbalzare sul letto e strappandole un gridolino.

-Che Diavol…Malfoy! Potevi anche manifestare la tua presenza!- gridò ancora un po’ scossa lei lanciandogli un’occhiataccia, ma passandosi una mano tra i capelli per sistemarli un minimo.

-Mi pare di averlo fatto…-accennò annoiato il biondo.

-Intendo dire in modo più…più educato…chessò, avresti potuto tossicchiare, bussare sullo stipite della porta, o…-iniziò lei immaginandosi mille modi decisamente migliori per piombare in una stanza.

-O niente.- chiarì lui.-Questa è camera mia e non posso neanche entrarci indisturbato?-

-Ma…beh, ma io sono un’ospite! Dovresti saperlo meglio di altri tu, che hai sempre vissuto tra ricevimenti importanti e roba del genere!Con ospiti d’onore e…- si affrettò a parlare Hermione.

-Hmph…-fece lui fingendo di trattenere una risata.-Tu…un’ospite d’onore…pmhhh!-

-La cosa ti fa ridere, furetto? Perché ti ricordo che sei stato tu a trattenermi qui ieri.-ricordò la grifoncina incrociando le braccia.

-Allora è stato un sequestro di persona, e…lo sai, i carcerieri non sono sempre molto gentili…-

-Io una prigioniera?- si indispettì la ragazza.

-Non per essere scortese, ma…lo sei, sai tesoro?-commentò il bel serpeverde, avvicinandosi all’armadio per mettersi qualcosa.

Hermione sbuffò, ma non potè trattenere un sorriso: quella scena…era davvero familiare!

-Io non riderei tanto, fossi in te.-inziò Draco da dietro le ante.- piuttosto…-fece interrompendosi per spostare uno scatolone.           -Inizierei a vestirmi.-concluse rimettendo a posto la scatola.

La grifondoro arrossì e si coprì le gambe scoperte con il lenzuolo. Com’era possibile che quel ragazzo fosse tanto capace di metterla in imbarazzo?

Si affrettò a ripescare da sotto il letto la gonna e le calze, che infilò rapidamente, prima che lui potesse girarsi. Ci mise un po’ di più invece a trovare le scarpe, ma dopo aver sollevato più volte le coperte finalmente le rintracciò e potè calzarle.

-Ancora nervosa per ieri uh?-ghignò il biondo.

La ragazza arrossì nuovamente, per la rabbia però.- Sai com’è…non sono abituata ad essere trattata come una puttana, Malfoy.-

-Puttana…-commentò tra se e se il principe delle serpi scuotendo la testa.- Se ti avessi trattato come una puttana, Granger.-disse a voce più alta, calcando sul cognome.-Ora non saresti più vergine-

-Oh sì…la tua grande bravura nello slacciare reggiseni…-commentò acida la bella strega, toccando un tasto dolente.

La voce di Draco tremò appena:-Non…Non ho sbagliato. E poi dovresti ringraziarmi.-

-Sicuro…-

-A parte che…non è che ti fossi ribellata eh?-ricordò lui

-Già…che avrei dovuto fare? Ero scioccata!-

-Scioccata?- fece una smorfia guardandola il ragazzo.

-Beh,sì…-balbettò la riccia.-Cambi umore talmente in fretta tu che…perché l’hai fatto?-

-Era l’unico modo per farti star zitta pacifico che io conoscessi.-rispose.

-Comunque…Cosa dovrei fare io domani?-cambiò discorso con un tono neutro Draco, quasi si stesse decidendo se andare al cinema o al centro commerciale.

Hermione scattò, lasciando perdere la sua lotta personale con il laccio del mocassino.-Come sarebbe a dire?!-

Il biondo si avvicinò sospirando, come se stesse discutendo con una bambina particolarmente cocciuta.-Ieri…-accennò- non ne abbiamo parlato…ricordi?- la prese in giro.

-Non ne abbiamo parlato perché non c’è niente da dire, Draco!- chiarì risoluta la bella grifondoro.-Tu ti comporterai come se non sapessi niente, e reagirai come dovresti fare in veste di aspirante mangiamorte.

Draco deglutì schifato all’idea di essere un “aspirante mangiamorte”, ma chiese ugualmente:-e cioè?-

-Cioè, Malfoy,  non avrai scrupoli e ti batterai dalla parte dei cattivi.- sbuffò annoiata lei, questa volta.

-E… si può sapere perché?-

- Non mi sembra sia tanto complicato Draco…se i buoni vinceranno, io ti difenderò , se invece saranno i cattivi a trionfare, tu sarai ancora ben accetto tra loro, sarai salvo.-

-E così vi potrò aiutare…-

-Beh, sì certo…anche.- annuì la riccia che in realtà non aveva ben pensato a quello, anche perché, se fossero stati sconfitti non era tanto sicura che sarebbe sopravvissuta…

-D’accordo…-acconsentì pensoso il serpeverde.-Credo che qualcosa del genere si possa fare.-

-Qualcosa del…-iniziò oltraggiata Hermione.-tu farai esattamente così-

-Non osare darmi ordini, mezzosangue!-

La ragazza ingoiò il rospo, strinse a pugno le mani e chiuse gli occhi. Non aveva proprio voglia di discutere di prima mattina.

-va bene: sono stanca di discutere con te. Ora mi sistemo un secondo e me ne vado.- disse avanzando verso il bagno e chiudendo la porta con un tonfo.

Quando uscì Draco era completamente pronto e la guardò col suo solito ghigno che però, capì, celava ben altro.

-Lo sai che questa potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo, mezzosangue?-

-Sì- sussurrò Hermione improvvisamente tesa.

Nella stanza calò il silenzio. A momenti sembrò che il ragazzo volesse aggiungere qualcosa, ma non accadde.

-Ciao Draco.-sussurrò con gli occhi appena lucidi la riccia.

Non gli lasciò il tempo di rispondere che uscì dalla porta, sbattendosela alle spalle.

Avrebbe voluto baciarlo, stringerlo a se e non andare più via da quel luogo protetto, ma sapeva anche che non avrebbe dovuto farlo. Inghiottì le lacrime e continuò a percorrere il corridoio del dormitorio serpeverde, deserto, data l’ora, dirigendosi verso Harry, verso Ron, verso l’ex Es, e verso il suo destino.

 

-Harry…-sussurrò Hermione scuotendo le spalle del suo migliore amico.

-Mmm…Herm?- bofonchiò lui. Passò mezzo nanosecondo. –Herm!-gridò svegliandosi di botto e cercando di mettersi a sedere. La rigidità nella schiena, di cui si era momentaneamente scordato, lo inchiodò al pavimento, e gli strappò un gemito di dolore. Era così brutto non potersi più muovere come un tempo. Era una cosa a cui non si sarebbe mai abituato. Sul suo volto si disegnò un’espressione di rabbia allo stato puro, che si affrettò a cancellare per chiedere all’amica:- Dove sei stata?-

-Lo sai…-scosse il capo la riccia sorridendogli appena.

-Già…Malf..-

-Shhh.-lo zittì Hermione guardandosi sospettosamente in torno.

-Giusto, giusto…-sbuffò scocciato il ragazzo mentre si passava una mano tra i ricci ribelli.

-Harry…non abbiamo fatto nulla di strano…mai.-gli assicurò la grifondoro notando un lampo di disgusto nei suoi occhi.

-Sì…sì, certo, lo so.-balbettò imbarazzato il moro. Hermione sospirò, ma poi sorrise:-Ho una buona notizia per te!-

-Anch’io!-

 

Draco si riscosse da quell’attimo di torpore, e si catapultò furioso alla porta, spalancandola. La mezzosangue era ormai sparita.

Il ragazzo emise un verso rabbioso facendo una smorfia. Sbattè violentemente la porta e si rinchiuse nuovamente in camera. Si gettò sul letto e rimase immobile fino all’ora di colazione, ad osservare il soffitto con un miscuglio di emozioni non ben definite. Alla fine si alzò, di umore nero. Si pettinò i capelli alla perfezione, affinché nessuno potesse sospettare qualcosa ed uscì. In quel momento anche Blaise Zabini uscì dalla sua stanza.

-Dray…-tentò il moro avvicinandoglisi, ma l’amico non provò neppure a fingere con lui: Aumentò il passo senza dire una parola.

Blaise sospirò…allora ci aveva visto bene: Draco iper incazzato… tanto per cambiare…

-Dray, aspetta.-fece tentando di stare al suo passo. Il biondo lo ignorò del tutto.

-Draco…cosa c’è che non va?-

-Nulla Zabini!- ringhiò l’altro senza neppure fermarsi.

-Sì certo come no…-scosse il capo l’amico.-Senti…se hai voglia di parlare…-

-TI SEMBRA CHE IO ABBIA VOGLIA DI PARLARE?!- gridò fermandosi. Due primini si voltarono spaventati, ma poi ripresero prudentemente a camminare.

-Beh…forse non ne hai voglia, ma ne hai bisogno…-ghignò Blaise

Il principe delle serpi scosse il capo, si risistemò i capelli e riprese a camminare sbuffando.

-Questo vuol dire sì o no?- Lo rincorse il moro.

La mano di Draco ebbe un fremito:-Bla…hai DAVVERO voglia di scoprirlo?!-

-Sì?- fece l’altro sbattendo gli occhioni.

-Non spingerti oltre Zabini: non è giornata.-lo avvertì Draco. Sapeva che molto spesso, quando la rabbia prendeva possesso di lui non era in grado di fermarsi, e lo sapeva molto bene anche Blaise.

Quest’ultimo sospirò, ma si fece da parte. Normalmente, lo tormentava per dargli modo di sfogarsi, ma questa volta forse non sarebbe bastato. L’aveva avvertito troppe volte, di solito, dopo la seconda, lo sbatteva al muro e si calmava. Questa volta forse non si sarebbe riuscito a fermare. Ricordava fin troppo bene la prima volta in cui era capitato…

 

Era il giorno delle premiazioni di parecchi anni prima. Al tempo, avevano entrambi sette anni.

Si trovavano nella tanto rinomata scuola per giovani maghi nel nord della Germania: VolVertkurher, un college tanto esclusivo quanto duro e terribile, dove i bambini dovevano comportarsi e reagire come piccoli adulti se non volevano venir frustati. Tutti i genitori degli studenti erano presenti alla cerimonia, tutti, tranne i Malfoy.

“Affari importanti mi hanno trattenuto, figlio. Non saremo presenti. Recitava la lettera che Lucius aveva spedito al figlio, la stessa che Draco stava strappando in pezzi minuscoli, seduto sul cornicione della torre Nord.

Il vento gli faceva svolazzare i capelli biondi , e portava con se lacrime di rabbia e frustrazione. Gli occhi rossi, il corpo completamente irrigidito dalla furia.

-Draco…-l’aveva chiamato un Blaise Zabini bambino, un po’ rotondetto e timido all’epoca.

-Sparisci Zabini!- aveva sibilato il bambino biondo.

-E’…è pericoloso lassù…perché non scendi?-

-Perché tanto a nessuno importerebbe se cadessi.-

-A…a me sì…siamo amici…-

-Ma tu non importi a me.-

Blaise si era zittito un attimo a quella risposta, ma poi aveva detto:-Io credo che ai tuoi genitori dispiacerebbe invece…se tu cadessi.-

Il piccolo Draco aveva scosso la testa, con un sorriso consapevole ed ironico allo stesso tempo. –Solo per la faccenda dell’eredità.- Un atteggiamento così sbagliato in un bambino…così adulto, così…da Draco.

-No…loro ti vogliono bene…ne sono sicuro.-aveva affermato fiducioso Blaise.-Magari a modo loro.-

-Se  gli fosse importato qualcosa, ora sarebbero qui, a congratularsi con me! Non ad arricchirsi e basta!- Aveva gridato il giovane Malfoy, alzandosi in piedi pericolosamente.

-Ma Dray…io…-

-Ma Dray niente! Io li odio! Ti odio!- e urlato questo era saltato giù dal cornicione e l’aveva sbattuto al muro, cercando di calmarsi per riuscire a non tirargli pugni in faccia.

In quel momento, era arrivato Andreu Costway.- Cos’è? Il piccolo Draco è triste? E perché è triste? Oh…forse perché non c’è qui la sua mammina a stringergli la manina…-aveva sghignazzato il loro eterno nemico.

-Stà zitto Andreu!-  Aveva avvertito Draco stringendo i pugni, cercando di calmarsi.

-Oh…il piccolo Drachino ora mi dice di star zitto, solo perché lui non ha nessuno con cui parlare…-

-ZittoZittoZitto!!!-aveva intimato il bambino biondo.

-La mamma ed il papà sono troppo impegnati per lui…la mamma ed il papà non gli danno abbastanza attenzioni…non gli vogliono bene…-

A quel punto Draco non ci aveva più visto più nulla e gli era saltato addosso. Aveva iniziato a picchiarlo di santa ragione, finchè il ragazzetto sotto non si era messo a frignare, ma il biondo non era riuscito a fermarsi: L’aveva tirato in piedi e sbattuto contro la ringhiera, poi aveva ripreso a picchiarlo. Andreu aveva cercato di difendersi e di rispondere all’attacco, e la lotta era ricominciata. Blaise aveva cercato di allontanarli, aveva gridato, ma ormai il danno era fatto. Draco non si era neppure accorto di aver spinto l’odiato compagno giù dalla torre.

Andreu Costway si era salvato grazie alla barriera magica presente sull’area, che gli aveva ammortizzato la caduta, ma questo non gli aveva risparmiato un coma lungo un anno, durante il quale aveva lottato tra la vita e la morte, che come strascico aveva portato ad una paralisi irreparabile al braccio destro ed ad un’amnesia parziale, che non gli aveva permesso di identificare il colpevole. La squadra Auror era però riuscita a risalire a loro due, grazie alle impronte. Durante l’interrogatorio, Draco si era chiuso in un cocciuto silenzio, e Blaise aveva dovuto mentire, mentire per lui.

“Stavano litigando, ma poi Andreu si è sporto troppo ed è inciampato. E’ caduto da solo.

“ E’ così, Draco?” aveva chiesto l’auror. Lui aveva indugiato, ma infine aveva annuito.

Non erano ricorsi al veritaserium, non per dei bambini di sette anni…per fortuna.

Blaise aveva sperato che questo terribile incidente avrebbe spaventato così tanto Draco che non avrebbe mai più reagito così, che avrebbe imparato a dominarsi… Ma quella non era stata l’unica volta.

 

Blaise sospirò ancora, prima di dirigersi insieme alla folla verso la sala Grande.

 

-Lo sapevo!- gridò Harry abbracciando forte l’amica. –Dio Herm è…è meraviglioso! Silente…vivo!-

-Già…Draco mi ha detto che non è messo molto bene, ma…-

-Ma non ha importanza!-esclamò il moro.-Darà a tutti noi la forza necessaria!-

-E’ proprio ciò che ho detto anch’io…-sorrise Hermione.

-Dobbiamo dirlo a tutti…a tutti!-gridò al settimo cielo il ragazzo, senza neanche accorgersene, Harry si era avvicinato all’amica, e le aveva preso il volto tra le mani. Lei era arrossita di colpo, e si era zittita, lui non era riuscito a staccare gli occhi dai suoi. Era rimasto lì, incatenato.

-Harry…-aveva sussurrato Hermione

-Oh…oh sì certo…non…non ti ho ancora detto l’altra buona notizia?- Harry si era staccato di colpo, e fingendo che nulla fosse successo, aveva ripreso ad essere allegro, anche se un lieve rossore sulle guance lo tradiva.

-No, no in effetti.-sorrise la riccia scacciando dalla mente l’accaduto.

-Vieni.-disse il moro prendendola per mano e conducendola verso la cucina.

Arrivati dentro, Hermione potè subito notare i quattro corpi stesi a terra: Ron e Luna stranamente vicini, ed alle solite posizioni i due fratell…solo la piccola Green! In mezzo, tra Luna e Ron, Johnathan Green in posizione fetale.

Arrivò subito alle conclusioni.

-Non…non dirmi che…-balbettò incredula.

-Sì, proprio così: Johnathan si è risvegliato!-sorrise. -Ehi Ron!- fece poi, tentando di scuotere l’amico che russava pesantemente, stretto a Luna. Ron grugnì più e più volte, ma continuò a dormire. Luna, invece si svegliò quasi subito.-Ron?- provò a chiamarlo anche lei, con la voce ancora impastata dal sonno. Il ragazzo, finalmente, riprese coscienza di sé.

-Alla buon ora!-commentò divertita Hermione.

Il rosso sbattè varie volte le palpebre, senza riuscire a vedere niente,e sbadigliò spalancando la bocca. Luna rise, e tutto un tratto lui si rese conto di dove si trovava. Ancora stretto alla ragazza bionda. Si irrigidì di colpo e divenne rosso come un peperone.

Questo fece scoppiare a ridere tutti gli altri occupanti della stanza. Anche Johnathan Green iniziò ad aprire gli occhi.

-Ehi Johny, come ti senti?- chiese Harry.

-Bene…bene credo.- farfugliò il bambino.

-Io sono Hermione…ti ricordi di me?- si presentò la riccia.

Johnathan la guardò con attenzione.-Certo che sì…sei la caposcuola Granger, vero?-

-Beh…più o meno…-annuì lei.

-Bene ragazzi: è ora di dare a tutti la notizia.- decise Harry

 

Era ora di preparare la colazione, e tutti gli impuri che erano un po’ in ritardo, si catapultarono in cucina. Ad attenderli, però, non trovarono gente intenta a cucinare, bensì tutti gli altri riuniti attorno al tavolo. Harry, Ron ed Hermione all’estremità,… ed il piccolo Green, sveglio e pimpante.

-Sì, ora sta bene.-chiarì Dean all’ennesimo bambinetto che lo guardava stralunato

-Ci siamo tutti?- chiese Harry.

-Ora sì.-affermò Ginevra Weasley entrando con tutta calma, ancheggiando. –Ho perso tempo a pettinarmi…-

-Bene, Ginny. Siediti. Dobbiamo parlare.- le ordinò l’ex capo dell’ES.

Ginny sospirò in maniera teatrale, poi si accomodò su uno scaffale, tanto per non sedersi normalmente come tutti gli altri. Intrecciò le gambe magre e tirò fuori una limetta per le unghie, che non si fece riguardo ad usare.

Hermione scosse la testa contrariata.

-Cosa dovevi dirci?- fece Dean con aria attenta.

-Vi ho riunito per annunciarvi…- e fece una pausa teatrale.-Che domani organizzeremo una ribellione.-

Tutti gli occhi, quelli di Ginny compresi, si puntarono su di lui.

-Ce ne andremo da qui.-

Seguì un lungo minuto di silenzio.

-Che cosa?- strillò Ginny.

Nessuno le prestò attenzione, e tutti iniziarono a fare mille domande.

-Un attimo…calma!- pretese Harry

Così come avevano iniziato a parlare tutti in una volta, gli impuri si zittirono nello stesso istante.

-Bene. Domani andremo a recuperare le bacchette. Gli allarmi allora scatteranno, e noi ci getteremo compattamente verso i cancelli.-

-Tu vuoi farci uccidere tutti!- lo accusò Ginny.

-Abbiamo già due bacchette.-la contraddì Ron tirando fuori dalla tasca i due bastoncini.

-Un gruppo andrà nello studio di Voldemort a prendere le altre.- cercò di sovrastare le altre voci Hermione.- altre tre o quattro persone andranno a liberare Silente.-

Di nuovo, nella stanza calò il silenzio.

-Proprio così: è vivo, e ci aiuterà.- rincarò la dose Harry .-Ragazzi, ce la possiamo fare.-

Nella cucina esplose un boato di gioia, che Dean,Harry, Ron ed Hermione si premurarono di calmare: ci mancava solo che i mangiamorte scoprissero il loro piano…

Ginny guardò dubbiosa i compagni.

 

 

 

“E’ arrivato il momento” pensò Harry la mattina decisiva.

Felice, preoccupato, fiducioso dei propri compagni.

Avrebbe lottato in prima linea, come sempre, nonostante la sedia, nonostante tutto: sarebbe tornato l’Harry di sempre! Questa cosa lo emozionava.

“Oggi finisce tutto. Oggi vi salverò amici, ti salverò Hermione. Anche tu tornerai quella di una volta!” Questi erano i suoi pensieri, i pensieri di Harry Potter, il bambino sopravvissuto e che voleva sopravvivare ancora,mentre si dirigeva sicuro verso il corridoio predestinato all’inizio dell’attacco.

 

“E’ arrivato il momento” pensò Ron guardando Luna. Lei annuì e gli sorrise, sì, anche per la corvonero era giunto il momento.

Paura, tanta, tantissima paura. Era sempre stato il fifone del gruppo dopotutto.

“Ma ce l’abbiamo sempre fatta” si ripetè “Sempre. No, non perderemo questa volta, non perderemo mai”
”E’
finita!” si rese conto con un sorriso. Lanciò ancora un’occhiata verso la bionda corvonero. Era confuso nei suoi riguardi…lei stava con Neville…ma ora era finita, avrebbero avuto il tempo di chiarirsi. “Domani magari” Questi erano i pensieri di Ronald Weasley, l’eterno amico di Harry Potter, mentre marciava sicuro verso la nuova avventura… tremando magari, ma solo un pochino.

 

“E’ arrivato il momento” sospirò Hermione, guardando fuori dalla finestra, mentre aspettava l’arrivo degli altri.

L’alba era ormai quasi giunta, ed Hogwarts era avvolta da uno strano torpore. Il cielo, senza nubi e di un rosa così magico, lasciava presagire solo il meglio. Sorrise. Forse era stato tutto un incubo, ed ora si era svegliata, nella vecchia Hogwarts, la familiare ,vecchia scuola di magia, la sua unica e vera casa. “Forse io e Malfoy ci odiamo ancora, ho solo sognato tutto” ma sapeva che non era così, sentiva di amarlo alla follia. “L’unica cosa buona di tutta questa guerra…l’unica cosa che vorrei potesse non cambiare”

Scacciò il pensiero. Avevano ripetuto il piano migliaia di volte, durante tutte le pause previste: Dean, Padma, Johnathan ed un forzuto tassorosso sarebbero andati alla vecchia torre per recuperare Silente. Sarah, sarebbe stata trasportata in spalla da Dean, per maggior sicurezza .Era previsto che ci dovesse andare anche lei, o almeno Ron, ma nessuno aveva insistito al secco no di entrambi: Loro erano un trio, Il trio, trio dei miracoli, trio degli eletti…avevano ricevuto tanti soprannomi, ma erano sempre loro, nel bene e nel male avrebbero combattuto insieme. Era così che si era immaginata la battaglia decisiva…nel senso…loro tre insieme, separati non potevano farcela.

Il gruppo più consistente, comunque, avrebbe recuperato le bacchette in massa, e poi sarebbe corso nel parco sparando ogni genere di incantesimi. La battaglia si sarebbe svolta davanti alle mura di Hogwarts…anche questo un buon presagio “ giochiamo in casa” scherzò con se stessa Hermione. Magari qualcuno degli aspiranti mangiamorte che aveva deciso di farne parte solo per paura, si sarebbe reso conto dell’errore e si sarebbe unito a loro…non erano tanti, ma erano sicuri di se.

Sì, ce la potevano fare. A fine battaglia avrebbero raggiunto gli altri ribelli, e lì di sicuro avrebbero preparato l’ultimo vero attacco.

Le sembrò di poter finalmente respirare, dopo una lunga apnea.

Un unico pensiero triste e ricorrente: “Draco…”

 

“E’ arrivato il momento” pensò Draco scagliando l’ennesimo oggetto contro il muro. A terra solo cocci. Cosa doveva fare? Insomma, sì, Hermione gli aveva già spiegato la sua parte, ma non sapeva se sarebbe stato capace di recitarla. Cosa doveva fare davvero?
Quello della mezzosangue era il piano più logico…quello, quindi, che doveva risultargli più congeniale,vista la sua freddezza…E allora perché qualcosa non andava?

In un angolino recondito della sua mente, avrebbe preferito che non ci fosse nessuna ribellione, nessun rischio, la Granger poteva anche continuare ad essere un’impura se in tal modo restava anche sua…ma questo era in un angolino molto nascosto, che lui preferiva addirittura non vedere.

E se anche avesse funzionato questo cavolo di rivolta? Lui e lei sarebbero stati alleati o…nemici, di nuovo?

Scacciò nuovamente il pensiero che non l’aveva fatto dormire tutta la notte. Era probabilmente l’unica persona sveglia: a parte i compagnetti pezzenti di Potter, gli altri serpeverdi dormivano tranquilli ed inconsapevoli che presto sarebbero stati svegliati per accorrere a “difendere” Hogwarts, mentre la sua consapevolezza lo rendeva teso fino allo spasmo…

E se vedendo questa lotta i suoi compagni fossero rinsaviti? Almeno alcuni? “No.” Decise. “Non davanti alle loro famiglie.

Daphne, poi…possibile futura sposa del grande Voldemort? Anche se era stata scelta unicamente per la sua bellezza, il matrimonio la avrebbe resa la principessina del mondo, il suo sogno nel cassetto, e così anche tutte le sue amiche avrebbero preso potere…o almeno così credevano…

“Mezzosangue…perché sei nata da genitori babbani?” fu l’unico pensiero che riuscì a produrre mentre scagliava il soprammobile di cristallo contro il muro “ Perché non puoi essere mia?”

 

 

-E’ arrivato il momento- disse.

-Lo so…-

 

 

 

Dopo pochi minuti, tutti erano riuniti come previsto nel corridoio che li avrebbe condotti all’ex ufficio di Silente, che Voldemort si era preso senza alcuna esitazione. Non c’era il tempo di controllare che ci fossero tutti, ci sarebbero stati troppo,si sarebbero esposti…ma nessuno questa volta avrebbe voluto arrivare in ritardo. Sui volti di ognuno, un sorriso di sollievo celato.

Non ci fu bisogno di parole: Dean e Padma annuirono rivolti al trio dei miracoli prima di sparire verso la vecchia torre. Il resto degli impuri si diresse invece dalla parte opposta, a passo rapido ma silenzioso.

Arrivarono di fronte al freddo gargoille di marmo bianco. Tutto era immerso nel silenzio.

-E’ iniziata- annunciò Harry Potter.

 

Gli attimi successivi a quelle due parole furono confusi e rumorosi. Le immagini che ognuno serbò di quei momenti, nel tempo si sarebbero offuscate. Il gruppo corse su per le scale, come se la parola d’ordine, pronunciata dal loro capo, fosse stata un grido di partenza ad una maratona. Non c’era più bisogno di fare piano, non c’era speranza di non essere scoperti: Voldemort era troppo sicuro di se stesso, ma non era stupido. Le pesanti porte furono spalancate, la vetrinetta aperta con la magia e poi distrutta. Gli allarmi scattarono nel momento stesso in cui il primo piede calpestò il pavimento. L’urlo delle sirene si propagò per tutto il castello.

Ma l’ufficio era vuoto. Voldemort non uscì da una delle stanze, come Harry aveva invece temuto: ebbero il campo libero.

Le bacchette vennero afferrate avidamente e distribuite, caddero a terra, vennero raccolte. Sembrava la distribuzione di pani a degli affamati. Ognuno accarezzò la propria bacchetta,così familiare, come fosse un tesoro, l’unico appiglio. Tutti, a contatto con le stecche di legno si sentirono immediatamente più forti, ancor più convinti che fosse finita davvero.

Urla di gioia, urla selvagge, andarono ad unirsi allo squillo dell’allarme, Hogwarts sembrò riaccendere il volume trattenuto al minimo per troppo tempo. Piedi che correvano giù da infinite rampe di scale, mentre i primi nemici, ancora avvolti dal torpore del sonno, comparivano, traballanti di stanchezza: un altro punto a loro favore.

Gli incantesimi iniziarono a volare, da entrambe le parti, ma quelli lanciati dagli studenti assonnati erano imprecisi e deboli, tanto che persino i primini, nascosti all’interno della formazione, riuscirono a pararli.

C’era un frastuono assordante, e le polveri alzate dal gruppo compatto, offuscavano l’aria.

-Bombarda!-

Hermione si voltò in tutte le direzioni, ansiosa ed allo stesso tempo spaventata di vedere un unico sguardo.

Poi lui la vide. Gli sguardi si incrociarono. A Draco parve di vivere al rallentatore quei pochi attimi : I capelli di lei che svolazzavano attorno al viso, l’espressione decisa che si era fatta  più smarrita non appena lo aveva visto…ogni più piccolo particolare arrivò agli occhi di Draco. La polvere le svolazzava tra le gambe. Sembrava che attorno alla grifondoro ci fossero solo ombre indistinte, e lei pareva una guerriera dei tempi andati: bella ed irraggiungibile. Il loro fragile mondo si spezzo così come si era creato: al rallentatore. La velocità iniziò a farsi risentire a mano a mano che lei si voltava, e riprese il suo normale scorrere quando si fu del tutto girata, e gli sparì di corsa dalla visuale.

I mangiamorte intanto, si facevano aspettare, facendo sbocciare, nel cuore di Harry, un dubbio atroce ma non del tutto formato.

Solo studenti.

-Non ci trovano abbastanza importanti da perdere il loro tempo?- chiese Ron guardandosi attorno. Anche lui se ne era accorto.

La corsa però continuò. Gli alberi secolari, la capanna di Hagrid…Hagrid? Che ne era stato di lui? Si ritrovò a chiedersi Harry. L’ultima volta che lo aveva visto era stata prima della partenza per nuova Hogwarts…inghiottì a vuoto e riprese a far girare le ruote della sua sedia, allontanandosi così da quella nuova preoccupazione.

Feriti da entrambe le parti , che nessuno poté soccorrere più di tanto, polvere, immagini sfocate di una corsa disperata. Mancava ancora la collina più alta, poi sarebbero arrivati…

-Stupeficium!-un impuro

-AvadaKedavra!- uno studente

-Expelliarmus!-

-Incendio!-

Tutti col fiatone, non più abituati a muoversi dopo tanto tempo di prigionia. Gli studenti che iniziavano a svegliarsi.

Arabeschi di incantesimi, offensivi e difensivi, fioccarono in aria come fulmini a ciel sereno. Una strana afa, non molto adatta ad una stagione invernale, rendeva ancor più infernale quella corsa infinita.

-Depulso!-

-Crucio!-

-Rictusempra!-

Oramai le grida si confondevano, una con l’altra.

-Bombarda!-

-Stupeficium!-

-Non c’è!-

Un urlo lontano ed ovattato, ma diverso, che stonava con gli altri, e che raggelò il sangue nelle vene a chi riuscì a coglierlo.

-Non c’è!- venne ripetuto ancora.

E poi…la fine della salita.

 

Harry aveva sentito l’urlo. Dentro di se aveva capito il significato, ma non poteva accettarlo. Corse avanti, guidando il suo gruppo di disperati. Sul prato, di fronte ai cancelli, davanti al sentierino leggermente ghiacciato, si stagliò davanti agli occhi di ognuno un’immagine peggiore della morte.

Voldemort. Sorridente. Tutti i mangiamorte, con la tipica maschera calata sul viso. Silente, più morto che vivo, appeso alle catene che Voldemort reggeva. E Ginny: Ginevra Molly Weasley, l’ex dolce sorellina di Ron, ghignante.

Nessuno riuscì più a muovere un passo. No: non ce la potevano fare.

 

-Ben Arrivati a tutti!- ululò Voldemort follemente.- Ce ne avete messo, di tempo.-

Anche gli studenti si bloccarono confusi.

-BeneBeneBene!-saltellò indiavolato il signore oscuro, girando su se stesso sulle gambette magre ed affilate.

-Harry…-rantolò Silente.

-Pro…professore…- dilatò gli occhi il moro, scioccato dalle condizioni di quell’uomo, un tempo tanto potente.

-Harry Potter…-sghignazzò Voldemort indicandolo.-Sei venuto anche tu…-

Hermione spostò lo sguardo scioccato da Ginny a Silente.

-Gin…togliti da lì…è pericoloso!-balbettò Ron senza voler vedere come stavano le cose.

-Sei stata tu!- Sibilò Harry rivolto a Ginny, accusandola.

-No, no Harry lei…lei  Gin…-balbettò Ron allampanato

-Ah…che prezioso aiuto mi ha fornito la tua dolce amichetta, e da quanto tempo…-commentò il mago oscuro.

-Tu!- si rese conto Hermione indicandola.-Tu hai fatto entrare i mangiamorte a nuova Hogwars…-la voce le si affievolì, e le lacrime che avrebbe voluto trattenere le scesero copiose. Ogni sua certezza le si era sgretolata davanti agli occhi.

 -Eri…eri nostra amica…la mia migliore amica…-riuscì a singhiozzare.-…Perché?- fu quasi una supplica, anche se sapeva che la risposta le avrebbe dato il colpo di grazia.

-Tu- si limitò infatti a dire Ginevra, con un sorriso malvagio sulle labbra.

Hermione, che riusciva ormai a trattenersi a stento in piedi, cadde.

Draco la vide cadere, ed in quell’istante avrebbe potuto far fallire tutto, correndole in contro per sorreggerla, ma Blaise lo trattenne, risvegliandolo dal suo torpore.

-Come hai potuto?- gridò Harry furioso.-Noi ci fidavamo di te! Hai condotto al macello la tua stessa famiglia!-

-Chiedilo alla tua amata Hermione…lei lo sa meglio di chiunque altro.- parlò sicura la rossa.

Era completamente vestita di nero, un abito elegante e gotico che si intonava alla perfezione con i suoi capelli. Le labbra rosso sangue…

-Siamo qui riuniti oggi, signori e signore, per celebrare due…-e scoppiò a ridere pazzamente.- dico, due celebrazioni!-

I mangiamorte e gli studenti, zitti fino ad allora, capirono che era il momento di applaudire.

-Per prima…-annuì il signore oscuro.-L’entrata nel gruppo di una nuova ed importante alleata: Ginevra Weasley!-

Un altro applauso scoppiò nel parco di Hogwarts.

-Questa coraggiosa ragazza, ci ha aperto le porte di nuova Hogwarts, e si è abbassata a passare quasi un mese da impura per fornirci ogni più piccola informazione…-

Un altro applauso, questa volta più sincero si levò dagli studenti.

-Già…-annuì Voldemort.-Per questa sua grande dimostrazione di fedeltà, ora può entrare ufficialmente a far parte di noi mangiamorte.-

Un incantesimo partì dalla bacchetta di Harry, squarciando l’aria, ma si schiantò contro una barriera invisibile.

-Oh…nonono Harry…non si colpisce alle spalle.-lo rimproverò quasi per scherzo il signore oscuro.

-Mio signore, la bambina è arrivata.-lo informò Lucius Malfoy.

-BeneBene, Molto bene!-ridacchiò il mago oscuro.-Fatela passare dunque!-

La folla si divise, mentre due mangiamorte passavano, trascinando una bambina dai capelli corvini. Elisa. Ginny si innervosì appena, ma cercò di darsi un po’ di contegno: una delle sue migliori amiche.

Era messa piuttosto male: magra come uno stecco, piena di bolle e macchie blu, gli occhi completamente bianchi, le labbra screpolate e tremanti, i capelli stopposi.

-Uccidila, e potrai far parte di noi.-ghignò Voldemort. Ginevra deglutì, non più così sicura come prima, e si diresse verso l’amica a passo lento.

-Ginny?- sussurrò intontita la ragazzina.-Amica mia…aiutami!-

-Uccidila.-

Ginny chiuse gli occhi ed alzò la bacchetta. La mano che tremava appena.

Hermione sperò che stesse per cambiare idea, e la guardò implorante.

La rossa voltò il capo in direzione di un certo biondino e gli fece un ghigno ammiccante. Le speranze della riccia grifondoro si volatilizzarono all’istante.

-Gin che fai?- chiese Ron piangente.-No…tu…sei sotto imperio…sei…-

Senza più ombra di pietà Ginevra sorrise, prima di pronunciare…-Avada Kedavra!-

La sua prima maledizione senza perdono.

Draco la guardò, ed in quell’istante, associarla a sua zia Bellatrix fu inevitabile: impazzite per amore.

Elisa cadde a terra priva di vita.

-No!- Gridò Hermione gettandosi verso la ragazzina, ma schiantandosi molto prima sulla barriera magica.

-Gin…no, tu non…non ci credo…-balbettò Ron che dal colorito pareva stesse per svenire.

-Credici fratellino.-ghignò lei.

Urla di giubilio selvagge si alzarono dal gruppo degli studenti serpeverde, gli altri erano scioccati.

-MoltoMolto Brava Ginevruccia- applaudì Voldemort.-Ora puoi completare il rito.-

-Ginny sei…la persona più disgustosa, più…-iniziò Harry, ma Voldemort aveva preso il sottile polso della ragazza e vi stava poggiando la bacchetta, che fino a poco prima era stata immersa in un liquido scuro, ormai del tutto assorbito dal legno.

-Ginevra Molly Weasley, vuoi tu diventare servitrice dell’oscurità e rispettare me, Voldemort, tuo padrone per il resto della tua vita?-

Ginny guardò per l’ultima volta Hermione, l’ultimo attimo da normale ragazza.

-Più di ogni altra cosa.-sussurrò sensuale.

-Con questo, tu ora sei figlia e servitrice della notte: Mors Mortem!-gridò, infilando la bacchetta dentro la vena della giovane Weasley, iniettandole il liquido nero prima assorbito.

-Apix Virotustica…-sussurrò Hermione, con gli occhi dilatati.

-Nooooooo!-gridò Ron prendendo a pugni la barriera.-Giiiiiiiiiiiiiiiiiiin!-

Ginny gli lanciò un’occhiata spaventata, prima di sorridere di nuovo, e poi contorcersi sotto l’effetto del potente veleno. Gridò di dolore mentre il marchio col serpente spuntava sul suo avambraccio sinistro, mosso e splendente.

Voldemort staccò di scatto la bacchetta, facendo cadere una Ginny ancora dolorante a terra, e mentre la ragazza gli si contorceva ai piedi, si avvicinò al vecchio che aveva lasciato poco distante.

-Silente…-lo salutò

-Tom…-rispose lui con voce impastata.

Voldemort lo guardò dall’alto in basso, con odio, poi gli prese il braccio per alzarlo, e gli puntò la bacchetta alla gola.

-Questa è la punizione per ciò che avete fatto!- gridò agli impuri.

Poi si voltò, e rivolse nuovamente tutta la sua attenzione a Silente.

-Io ti condanno una volta e per sempre, ti maledico, Albus Silente!- gridò furioso Voldemort.-AVADA-KE-DAVRA!!!-

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEee Salve bella gente!!!!

Come vaa?

Eccomi di nuovo con un luuuuuuuuuuuuuuuuuuuunghissimo capitolo! ( Eh, ve l’avevo detto che non sapevo come sarebbe venuto… a dire il vero temevo fosse troppo breve, e poi invece…XD)

In effetti avevo pensato di rimandare di nuovo la ribellione, ma…DI NUOVO?! Eh no, non potevo farvi questo, ho preferito un bel mattone come questo!

Sapete com’è, la maggior parte delle cose non era prevista, tipo il passato del nostro Drachino (Ehi, vi è piaciuto?), ma poi…si sa come va a finire, “scopro” sempre qualcosa di nuovo…

Cooooomunque, ora ho assoluto bisogno di voi, ma proprio assoluto!

Dunque: dovete dirmi com’era questo cappy…vedete, ero un po’ in crisi per via dell’azione, mi riescono meglio i capitoli drammatici, pare…sì, lo so che potrebbe sembrare deludente: la ribellione è stata così breve e striminzita…vi aspettavate un intero capitolo eh? Beh, anche io a dirla tutta, però…non so, proprio non mi veniva…ho fatto una faticaccia sovraumana,ma alla fine così mi  è sembrato più congeniale, più…da me! Ci tengo parecchio a questo capitolo, perciò ho bisogno che mi diciate che ve ne pareva. Please!!!


Cattivo, cattivo Voldie! Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr! E’ proprio completamente pazzo, andato! E Ginny poi…mette i brividi quanto sia cambiata, è proprio come zia Bella uh? Beh, questo particolare mi è toccato inserirlo tra i pensieri di Draco, dove sennò?

Vediamo…ora si preannunciano pessimi momenti per i nostri eroi…speriamo bene!!

 

Ok, bando alle ciance e via coi ringraziamenti, che saranno banali ma molto sentiti da parte mia.

Grazissime a tutti coloro che recensiscono: Gioia gioia gioia! Io amo leggere i commenti, è la parte più soddisfacente di tutto il lavoro, e …davvero grazie! Chiunque scriva anche solo mezza riga ha il potere di risollevarmi il morale anche nella peggiore delle giornate!!!

Grazie ovviamente a chi inserisce la storia tra preferita e seguita, e perché no? Anche a chi la mette tra quelle da ricordare…chissà…può essere che si ricordino davvero di me XD!!!

Ah, e come dimenticare chi mi ha segnato tra gli autori preferiti…troooopppi Grazie!!!!

 

Spero il cappy vi sia piaciuto; a me, nonostante i momenti di crisi che mi ha fatto passare…sì, ma…Ripeto: è stato una tale sfacchinata…ditemi almeno se ne è valsa la pena di scrivere per giorni interi.

 

Vi voio tantittimo begne!!!!!!!!!!!

 

Traduz. Del bambinese: VI VOGLIO TANTISSIMO BENE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Spazio per quelli che mi rendono tanto felice: (Ma sì: voi, i recensionisti!!!)

 

EmoGirl91:Ma StraCiao Tesoro!!!!!!!!!!!!!!! Sono così felice di sentirti finalmente!!! Come al solito sono in ritardo XD…

Ehi! Hai visto? La gaffe l’ho scritta….un po’ più giù, cmq bando alle stupidate che solo io sono in grado di combinare:

Purtroppo la felicità è ancora lontana, anzi…ma non ti preoccupare, arriverà (spero XD)!! Dracuccio preoccupato è un vero amore, non potevo non metterlo!!!

Beh, fammi sapere ok? So che sei in vacanza, ma io ti aspetto paziente!!! XD


Ah, e non dirmi mai mai più che le tue recensioni sono brutte: sono stupende!!!

Ti voglio un mukkio di bene!!! Divertiti!!!!

 

jennybrava: Grazie mille per aver notato quella parte…sì, ho cercato di far risaltare la personalità di Ron, il nostro adorabile stupidotto XD!!! Tra l’altro mi è venuta di getto, che potevo farci? XD

Scommetto che ora Ginny non la puoi proprio più vedere: Ha rovinato tuuuuuutto!!!

Daphne non puzza di bruciato, brucia e basta, ma non è un pericolo troppo mortale per ora… Grazie per le belle parole!!! T.v.b!!!

Spero  di sentirti presto, ma merito anche di aspettare dopo questi ritardi XDXD!!! O no? T.v.t.b

 

Tanny: Tannuccia!! Rieccoti! Temevo di averti perduta, e invece eccoti qui!!!Non ti scusare, ti capisco benissimo, e cmq con questa super recensione saresti perdonata ugualmente… Davvero se Portano via Herm non mi segui più? Eh, ecco perché…ma non  tutto è come sembra, please, promettimi che proverai cmq a leggere, ci saranno delle sorprese parecchio grosse, la fine è ancora lontana!!! XD

Maschi…che ci vuoi fare? L’importante però è che Draco inizi a capire, speriamo…


E ora i ringraziamenti: GrazieGrazieGrazie!!!! Ti adorooooooooo!!!

 

barbarak: Driiiiiiiiiiiiiiiin! Regaliamo una sveglia anche a Dracu? Purtroppo Silente ormai, anche se non era proprio solo, ha finito la sua esistenza…mmm forse però….ok, non posso dire niente. Era solo un’idea, forse la svilupperò

Beh, che dire? Grazie di tutto!!!! Ci risentiamo vero?

Bacione!!!

Kayak chan: wow!!! Una persona nuova!!!! Come sono felice!!!!!!!!!!!!! Sono davvero emozionataaaa!!! Well, lieta che la storia ti piaccia…so che sono un po’ lenta a postare, ma ci tengo molto che tutto sia a posto…Ehi, grazie anche per la faccenda di Gazza! Anche io di solito non lo sopporto, ma ehi! Chi ci dice che tutto è esattamente come sembra? Ti è piaciuto questo cappy? Diciamo che ormai era annunciato…ma comunque neppure io me l’aspettavo così!! Un super Bacione anche a te: Smack! Grazie!!!

 

baby_san: TesoroTesoro!!!!!!!!!!!!!!! Eccoti qua!!!! Sì, lo so: siamo due pasticcionissime ritardatarie….ma che ci vuoi fare? Ci siamo proprio trovate. So benissimo che ora sei on holiday, ma io so aspettare…aspettare…sì, ne sono capace…No non è veroooo!!!! Quando torni? Sniff…il mio fazzoletto è ormai zuppo!!! E’ un misto di lacrime di nostalgia e…di gioia!!!! Che caraaa!!!! Il cappy ti è piaciuto…sono così fiera…sniffsniff!!! Draco sta capendo, Hermione ha capito (tipico: Maschi! Tsk! XDXD) E nel prossimo capitolo la cosa si vedrà anche di più. Uhmm vediamo… la ribellione era strana forte eh? Sì beh, proprio come noi, e allora spero che sia piaciuta anche a te! La mia coscienza, ho sentito dire ( Ho i miei informatori) Ora è ai carabi, su un’isoletta non meglio identificata con la tua e…haha!!! La mia ha preso un’insolazione!!Ben le sta!!!! E dire che ogni volta mi raccomanda di mettere la crema solare…tsk!!!!

Oooooooops! Ti ho ammazzato il tuo idolo nonno Silly…sorry, ma era una perdita a cui ormai pensavo e ripensavo da tempo

E Ginny…i nostri peggiori sospetti sono stati confermati: Era un’infiltrata, altro che conto i mangiamorte!!! Piccola insulsa…grrr…conteniamoci!!!
E’sempre stupendo sentirti…lo sai che ti adoro…mi mancherai  tantissimo baby…come farò senza la tua simpatia? La tua allegria? Senza te? Io ti aspetto, ma fatti sentire al più presto bellissima!!!! Salutini e bacioni via posta…speriamo che non facciamo storie all’ufficio postale…il pacco è così grosso che potrebbero pensare nasconda qualcosa di illegale… T:V:1:K:D:B!!!!!!!!!!!

 

Peach_93: Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!! Peachy!!!! Come poteva mancare una tua recensione? Sei la più fedele compagna di sventure che io potessi sperare di avere!!!!!!GrazieGrazissime come al solito: Ma quanto sei doooolce!!!

SillySilente è morto…tutta colpa di Ginny la mangiamorte, ti rendi conto? Sgrunt!!!!  

Che ne dici dell’evolversi amoroso delle varie storie? Un po’ incasinato eh? Per di più la ribellione non è andata a buon fine…cosa succederà? Beh, io lo so , ma insomma…vi lascio nuovamente in sospeso…ehe!!!!

Ma quanti bei complimenti che mi fai…davvero li merito tutti?

Credo che Harry abbia molto apprezzato la tua proposta di alleanza…magari te ne lascia un po’ anche per te: di mangiamorte ce ne sono tanti, ci sarà un motivo no? Ovvio, per prenderli tutti a pugni!!!!XD!!! Ci sentiamo okay? A prestissimo!!!!

 

The_Girl_That_Punk: Ma cavissimaaaaaaaaaaaaa eccoti qua!!!!!!!!!!!! Come vanno le vacanze tesovo? Manager chiama Princy, Manager chiama princy… Ecco a te il nuovissimo cappy!!! Piccolo riassunto: Ginny è un’odiosa al cubo. Voldemort un pazzo. I serpeverde dei rammolliti. Harry un tesoro(proprio come te). Ron e Luna troppo presi da se stessi ( Si vede che Ron non ci sa proprio fare eh? Però sono carini…)Herme Dracu…ah…non ci sono parole : Li adoroooooooooo!!!! Tra l’altro: che ti sembrato i flashBack made in Malfoy…insomma, il passato influenza un po’ il futuro no?

Alla fine ho aspettato Martedì per pubblicare…sono tornata ieri…ma tu intendevi che tornavi oggi o il prox martedì…io ho pubblicato, ma avrei tanto voluto aspettarti…

Ok, speriamo bene… Grazie di tutto come sempre, cara fanfriend!! Tra parentesi: quando aggiorni tu? Uffy…io sono curiosa…

A presto princina…

A proposito…quanto costano all’uno i pacchetti? Devo fare i calcoli, poi te li spedisco:non voglio debiti io!!! XD

Bacissimi Cara!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Iside91: Oh-Mio-Dio!!! La tua recensione mi ha fatta davvero sciogliere, ed allo stesso tempo…è stata un botto di allegria!

Credo di poter tranquillamente dire di non aver mai ricevuto recensione più bella e significativa. In parte sono così felice e fiera perché ho attirato una non fan di questa coppia, (forse una delle migliori non fan presenti su questo sito per di più!!!). E’ sempre bello e prezioso avere un’opinione diversa, e di sicuro hai decisamente aumentato la mia autostima. Ti ho lasciata per ultima proprio perché volevo ringraziarti per bene, con calma, e con tutto il cuore.

Mi pare di capire che il tuo intuito sia molto acuto, più di quello di Hermione direi…nessuno aveva ancora notato l’accostamento che ho fatto. Diciamo che hai capito quasi tutto, ma sono sicura che fra due capitoli esatti coglierai la parte mancante.

Spero di non essere irrispettosa a trattare certi argomenti, ma la fanfiction è cresciuta insieme a me, e le idee derivano da tutti i ragionamenti che man mano ho fatto. Per di più credo sia giusto che tutti sappiano cosa sia davvero successo, e non lo dimentichino.
Vediamo…a te chi ricorda Voldemort? Odia i mezzosangue ma lo  anche lui, porta via i sangue sporco…sono certa che ormai ci sei arrivata eh? Manca poco comunque perché questa verità venga fuori…

Sono felice che i miei personaggi ti piacciano, perché non è stato facile dargli quella vitalità che a quanto pare ora sono riusciti ad ottenere, ma allo stesso tempo, è stato bellissimo “leggerli”ed  immaginare ogni loro più piccola sfaccettatura.

Ora ti lascio, sperando di risentirti e pregando che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

 

Mi hai fatto sentire bene, felice, orgogliosa…Ti ringrazio con tutto il cuore!!!

 

p.s: Ma anche a te piacciono gli Egiziani? Intendo dire Iside…ho pensato che…vabbè, cmq io adoro quel periodo!!! A presto (spero!!) XD

 

 

 

Spazio per raccontarvi una delle mie gaffe più recenti…visto il capitolo, volevo alleggerire un po’ la situazione XD

 

Well…Lignano, tarda sera. La mia famiglia ed io torniamo al residence dopo una serata in compagnia di amici. Io e mia sorella siamo avanti, e siamo entrate in portone. Ci avviciniamo scherzando all’ascensore. Io le sto chiedendo com’erano i sotterranei ( che lei aveva visitato il giorno prima) e se voleva andarci con me in quel momento (oh, io stavo scherzando! Notte? Sotterranei? Ma manco morta!). Comunque, il pulsante dell’ascensore si illumina. “Rossella l’ha chiamato”, ho pensato. Mi metto davanti alle porte e sbircio giù dalle scale vicine. Lì c’è un altro ascensore. –Rossy, ma secondo te, quell’ascensore porta più in…-blocco la frase perché sento che il nostro è arrivato. Mi volto e faccio un passo verso le porte che si stanno aprendo…Swaaaaaaam! Roba che scivolo ( per un pelo…) dentro ci sono due ragazzi. Io sono saltata in aria strillando: Oh Mio Dio!!! (Non me l’aspettavo proprio uffy!) Ancora tutta in imbarazzo per la mia uscita, decido di far finta di nulla e di salutarli con un rapido e quasi seccato…-buon giorno!- “Hei Anna! E’ quasi notte!”(Ciò che ho pensato mentre dicevo questa cazzata) –Buona notte!- mi correggo immediatamente (in pratica ho augurato le due cose una dietro all’altra eh?) “Ma così li mandi a dormire!” ha strillato il mio pensiero scandalizzato. –Quel che è!-ho concluso subito dopo aver detto la parola notte ( Non so dove ho trovato tutto quel fiato)

(Quel che è? Vi rendete conto? Ho detto proprio quel che è!!! E non è che mia sorella aiuti molto: non appena decido di defilarmi abilmente dentro un buio corridoio in cui non ero mai entrata, strilla “Anna ma dove cacchio vai?”. Io mi allontano rapida nell’ombra, mentre i due ragazzi mi guardano metà divertiti metà increduli espressione tipo “Ma questa da dove è uscita?”

HaiHaiHai che imbarazzo!!! Se non vi sembra la scena imbarazzante allo stato puro significa che non l’ho descritta bene…diciamo piuttosto che l’ho affrontata bene, perché subito dopo sono scoppiata a ridere, ho imitato la scena (A tre piani più su ovviamente) e mentre ripetevo “oh mio Dio” Sono cascata sul serio! Dopo ridevo così tanto che mia sorella mi ha dovuto rialzare di peso. Per fortuna che non c’era nessuno!!!

 

Ok, ho condiviso con voi uno dei miei tanti momenti imbarazzanti…Mamma mia quanto sono pasticciona? XDXD Se ci penso divento ancora rossa, ma non riesco ugualmente a non ridere allo stesso tempo…che ne pensate? XD!!!

 

 

Spazio…solo per dirvi Ciao e per augurarvi buone vacanze (o quel che resta XD)

 

Ciao!!!!!!!!!!!!!!!So che molti di voi leggeranno questo capitolo, magari tra un mese, ma io lo pubblico ora, perché non voglio sgarrare troppo e voglio intrattenere anche chi se ne è rimasto a casa…


Carabi o Poltrona, spero che queste vacanze vi siano piaciute…

 

BUONE VACANZE RAGA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

FairyDream

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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