SFIDE

La mano assaggiava silenziosamente e profondamente il corpo quasi nudo che gli si parava davanti.

Un bacio… ma definirlo tale forse era un’esagerazione.

C’era sempre competizione tra loro, anche in quei momenti, quando si ritrovavano dopo lunghi mesi, in piccole stanze di taverne rumorose.

Non combattevano più con le spade, erano ormai trascorsi innumerevoli lustri dall’ultima volta.

Non che al rosso non avrebbe fatto piacere una nuova tenzone con il compagno… ma l’altro si era sempre rifiutato.

Però, un vantaggio c’era stato.

Non potendo più essere rivali erano divenuti amanti – e questo Shanks lo preferiva di gran lunga-

La perdita del braccio aveva portato Mihawk a non volersi più confrontare con lui.

Shanks però, ciò che voleva lo otteneva… e stare lontano dallo spadaccino della morte non era certo nei suoi piani.

Non che l’avesse costretto o circuito, forzare un essere come Occhi di falco equivaleva a tentare di spostare una montagna semplicemente soffiandoci sopra.

Lo volevano entrambi, lui aveva solo fatto la prima mossa.

Così si erano trasformati in amanti.

Calde nottate di sesso.

Passione selvaggia e continui scontri per la supremazia… perché anche in quei frangenti si confrontavano e si sfidavano.

Nessuna dolcezza, nessun gesto romantico… a vederli da fuori, nessun amore.

Shanks alzò gli occhi in quelli del compagno – una nuova sfida in mente-

“Ti bacerò dove non sei mai stato baciato prima!” affermò con sguardo malizioso.

Il moro lo fissò.

Erano anni che quei loro incontri avevano luogo, non c’era parte anatomica –di nessuno dei due- che non fosse stata minuziosamente marchiata da baci prepotenti e bollenti.

“Accomodati” disse spalancando le braccia a mo di invito.

Con gesto rapido il rosso si abbassò, inginocchiandosi all’altezza dei pantaloni del compagno.

Un sorriso di vittoria si affacciò sulle labbra del possessore della Kokutou Yoru*, quel posto era già stato ampliamente esplorato.

Con sua grande sorpresa però, Shanks gli artigliò, con il braccio buono, una caviglia strattonandola e facendolo finire lungo disteso sul letto.

Si portò la palma del suo piede di fronte al viso e lì, vi depositò un breve bacio.

Poi si rialzò fissandolo con sguardo vittorioso negli occhi  leggendo, sul viso spigoloso del compagno, un breve istante – incoglibile da occhi meno esperti dei suoi- di sorpresa e smarrimento.

Soddisfatto lo sfidò beffardo

“Fai di meglio se ci riesci”.

Lo sguardo di Mihawk a quella sfida divenne indecifrabile.

Passarono pochi attimi, nei quali Shanks credette di essersi aggiudicato quell’assurda gara.

Poi con gesto veloce e nervoso Occhi di falco lo afferrò trascinandolo lungo disteso al suo fianco.

Con mossa rapida li si posizionò sopra a cavalcioni, iniziando a far scorrere la mano sul torace nudo del rosso.

“Arrenditi” mormorò il pirata con un sorriso sghembo.

Il moro si limitò ad alzare lo sguardo giallo e soddisfatto sull’amante, senza replicare.

Poi lentamente si avvicinò col viso al braccio mutilato di Shanks e vi posò lievemente le labbra –soffermandosi però più del dovuto su quel moncherino solcato da enormi cicatrici-.

“…”

Il rosso spalancò gli occhi per la sorpresa e l’emozione che quel gesto gli aveva procurato.

Mihawk rialzò soddisfatto il volto.

“Ho vinto” soffiò lievemente nell’orecchio di uno Shanks sconvolto.

Fu solo una frazione di secondo, poi il rosso si riprese e con un ghigno sulle labbra ribaltò le posizioni baciando il compagno con prepotenza.

“Basta giocare…”

E così ripresero quella loro particolare ed unica lotta che era fatta di respiri affannosi, di strette dolorose e baci che marchiavano la pelle per la loro violenza.

Nessuna dolcezza, nessun gesto romantico… a vederli da fuori, nessun amore.

End

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:

Vi scongiuro siate clementi sono febbricitante… prendetelo come il delirio di una povera malata!

* E’ il nome dello spadone nero di Mihawk