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Autore: lafatablu    18/08/2010    2 recensioni
Angel ha appena lasciato Sunnydale, trasferendosi a Los Angeles. Deve iniziare una nuova vita e sente, ora come non mai, il peso del suo passato. Buffy, anche lei sola, decide di passare l’estate a Sunnydale e non sa darsi pace per la partenza di Angel. Deve davvero rassegnarsi a tutta quella tristezza senza combattere? Decide che andrà a trovare suo padre a Los Angeles. Racconterò di loro. Pensieri ed Emozioni di Anime che si cercano.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 08

 

– Avete visto Joyce prima? Sembrava molto turbata –

 

Willow, Oz, Xander e Cordelia passeggiavano nel vicino parco, avevano deciso di pranzare insieme in attesa di tornare ancora da Giles nel pomeriggio. Willow e Oz mano nella mano e Xander e Cordelia avevano finalmente smesso di punzecchiarsi a vicenda. Tutti e quattro erano stranamente malinconici. Si sedettero in una panchina, tra loro era calato il silenzio, ognuno assorto fra i propri pensieri. Il tempo degli addii stava arrivando e per quanto Cordelia non l’avrebbe mai ammesso davanti a loro, era un po’ triste. Sentiva che quello sarebbe stato un addio definitivo. Non erano mai stati amici nel vero senso della parola, soprattutto con Willow e Buffy, ma sentiva comunque di avere un legame con loro e c’era stato un tempo in cui aveva anche pensato di poter amare Xander Harris. Le cose erano andate in modo diverso fra loro e lei ora non provava né rancore né altro. Si era lasciata tutto alle spalle e Xander era stato carino con lei il giorno del ballo. Quel vestito era proprio una favola, e gli era grata per non aver tradito il suo segreto. Cordelia Chase, - la grande Queen C - ridotta a fare la commessa. Harmony Kendall, Aura e tutte le altre avrebbero capito? Sicuramente no. Xander invece con quel gesto aveva dimostrato di volerle bene e questo non lo avrebbe dimenticato mai. Ma abbandonarsi a pensieri tristi non era da lei, per quanto fosse un po’ dispiaciuta di lasciare Sunnydale, era anche contenta di iniziare una nuova vita, lontana da demoni e apocalissi, che suo malgrado, erano stati così presenti nella sua vita, in quegli ultimi anni di liceo. Non aveva rimpianti e partire era l’unica cosa da fare. Lì non c’era più nulla che le appartenesse. Neppure la casa in cui viveva. Presto gli agenti del fisco avrebbero preso anche quella. Avevano già inviato l’istanza di sfratto. Quella casa non era più la sua. – Si Cordy, abbiamo visto, era molto turbata. Spero non sia successo qualcosa di irreparabile con Buffy. Sono davvero preoccupato per lei – Willow si alzò in piedi e nervosamente disse – Forse dovrei andare a cercarla – Oz le cinse la vita con un braccio e la costrinse a risedersi – Stai tranquilla adesso, Buffy sa cavarsela anche da sola. Io credo che invece abbia bisogno di stare un po’ da sola …e c’è una cosa che non ho capito bene. Se non doveva stare da te, dove ha dormito stanotte? – Cordelia lo guardò come se lo vedesse per la prima volta – Morbosissimo – e intanto agitava la mano, salutando qualcuno che parlava con una ragazza in una panchina parecchio distante dalla loro. – Chi stai salutando? Chi è quello? –

– Parker, quel super figo della UC Sunnydale. Era innamorato di me un tempo, ma io non… –

– Un tempo forse, perché a me pare che ora ti stia ignorando alla grande –

– ah ah, molto spiritoso Xander, comunque quel ragazzo mi ricorda un po’ Angel, a voi no? –

– Da qui non riesco a vedere molto, ma non mi pare che Angel sia un tipo così comune –

– Si Willow, hai ragione. Lui è un vampiro e tutto il resto, ma intendevo fisicamente –

– Perché tu… lo conosci bene vero? Intendo fisicamente –  era forse gelosia quella di Xander?

– Parker Abrams? Beh… si, diciamo di si –

– No, Angel. Dai Cordelia ammettilo, hai fatto un pensierino anche su Angel, non è vero? –

– E anche se fosse? A te che importa?  Sono affari tuoi? –

– No, non sono affari miei. Ma il fatto che qualcuno ti preferisse a qualcun'altra deve ess…–

– Deve essere cosa? pensi davvero che se IO non avessi voluto, non sarei riuscita a… –

– Lascia perdere Cordelia. Te l’ho già detto una volta ricordi? Non saresti mai riuscita a … –

– Repetita iuvant – disse Oz, che non capiva perché adesso tirassero in ballo simili questioni.

– Non riuscirai mai a dividere quei due. Devi credermi. Io lo so – Xander ricordò a Cordelia.

– Tu dici? – Rispose con tono di sfida. Cordelia amava essere adorata come una dea. Non sopportava di essere seconda a nessuno. Era o non era la più bella del reame? beh sicuramente lo era stata, almeno sino all’arrivo di Buffy. Dopo il suo arrivo a Sunnydale, i ragazzi sembravano preferirla a lei. Pure quell’ Owen si era interessato a Buffy e non le piaceva essere messa da parte. Comunque, di Angel non le era mai importato un granché. In realtà a lei non era mai importato un granché di nessuno altro, oltre se stessa ben inteso. Ma il fatto che lui la ignorasse sistematicamente, l’aveva stizzita non poco. Buffy sembrava essere al centro del suo mondo e quando aveva provato a sedurlo, lui non aveva dimostrato il ben che minimo interesse. Possibile che fosse immune al suo fascino? Tentare di sedurre Angel, per Cordelia, era stata più che altro una sfida e per quanto Buffy fosse la cacciatrice, quando si trattava di uomini la cacciatrice era lei …e Angel, accidenti, era davvero uno che non passava inosservato. Peccato che fosse quello che era …e comunque per essere un vampiro era piuttosto affascinante. Alla fine vi aveva rinunciato, perché aveva capito che ciò che diceva Xander era la pura verità. Angel non aveva occhi che per Buffy e così si era totalmente disinteressata a lui, rivolgendo la propria attenzione altrove. Smise anche di vedere Buffy come una rivale, quando capì che non voleva portarle via il trono di regina del liceo, perché a Buffy non interessava affatto. Buffy, pure lei, non aveva occhi che per Angel. Quindi lei aveva di nuovo campo libero. Buffy non era più una minaccia, persa com’era dietro a quel vampiro.

– Ma perché non la finite con questi discorsi stupidi? anche perché adesso non è che ha molto senso parlare di questo. Ora come ora non vedo come Cordelia potrebbe dividerli, visto che… –

– Stavamo solo scherzando Willow, non prendere sempre tutto sul serio –

– Io no, giusto per dovere di cronaca. Io non scherzavo affatto. Ora è meglio che vada. Devo informarmi sugli orari dei bus e non so se riuscirò a passare anche da Giles nel pomeriggio. Devo fare ancora delle cose prima di partire. Magari ci vediamo stasera al Bronze –

– Hai già deciso quando partirai? Il giorno esatto intendo –

– No Oz, ancora no. Sicuramente entro questa settimana – In realtà lo sapeva benissimo, ma poteva dire loro che doveva lasciare quella casa entro e non oltre cinque giorni? Certo che no. I tre la guardarono allontanarsi, e fu Oz il primo a parlare – E’ incredibile non trovate? –

– Cordelia dici? Si è incredibile – disse Xander stranamente malinconico.

– No, intendevo dire che siamo riusciti a sopravvivere a tutto questo. Cordelia compresa –

– Uhm si ho capito che vuoi dire, ma credo che ti sbagli su Cordy sai? non è così cinica come vorrebbe far credere, e non tutto ciò che luccica è oro –

– Esatto, era proprio ciò che volevo dire. Non sempre è oro ciò che brilla. Cordelia compresa –

– Cordelia che brilla? Uh e magari si illumina tutta – Xander rise di gusto per la battuta di Oz

– Beh, sicuramente non brillerà di luce propria! – aggiunse Willow, sorridendo sorniona ad Oz.

– Uhm, vedo che il club “noi odiamo Cordelia” è ancora attivo – disse un Xander pensieroso

 

*** *** ***

Joyce e Giles avevano parlato a lungo. Dopo le forti insistenze della donna, lui si era visto costretto a raccontare i fatti di quegli ultimi drammatici giorni. Aveva tentato di essere il più delicato possibile, cercando le parole adatte per rendere meno dolorosa la verità. Ma Joyce era una madre e intuiva anche ciò che lui voleva nascondere. Così seppe di Faith, del sindaco, del veleno che stava uccidendo Angel e della corsa in ospedale, dove tutti quanti avevano temuto che Buffy potesse non farcela. – Joyce, credo che lui… che non volesse farle del male – Joyce si rese conto di quanto poco sapesse di sua figlia e del reale sentimento che la univa al vampiro, ma per quanto ora conoscesse meglio i particolari dell’accaduto, continuava a nutrire un forte risentimento nei confronti di Angel. L’unica cosa che al momento la rassicurava, era che lui si fosse finalmente deciso ad allontanarsi da lei e sperava di non doverlo rivedere mai più. Buffy non poteva buttare via la sua vita così stupidamente, inseguendo sogni impossibili. Lei non l’avrebbe permesso. bussarono alla porta e Giles andò ad aprire. Joyce sperava che non fosse Buffy, in quel momento non era sicura di poter sostenere lo sguardo di sua figlia. Doveva ancora metabolizzare ciò che aveva appena saputo. Erano Xander e Willow. – Solo voi due? e gli altri? Avete parlato con Buffy? – Giles era a disagio e anche lui in fondo era contento che Buffy non fosse lì in quel momento. – Cordelia non verrà e Oz aveva le prove. Stasera deve suonare al Bronze con il suo gruppo e Buffy non la vediamo da stamattina – Joyce, dirigendosi verso l’ingresso, decise che era tempo di andare. Non voleva parlare davanti ai ragazzi e ormai con Giles non c’era tanto altro da dire. Ora sapeva. – Bene ragazzi, si è fatto tardi, ora è meglio che vada. Buffy non era con voi? – Xander e Willow erano a disagio e non sapevano che cosa dire. Temevano di mettere nei guai la loro amica dicendo qualche parola di troppo e Joyce sembrava piuttosto agitata. Fu Buffy a salvarli da quella situazione imbarazzante. Come sempre del resto. Non era lei che ogni volta li salvava da mostri e demoni? Arrivò, zaino in spalle, decisa a partire per Los Angeles. Era lì per salutarli e trovarvi sua madre non fece che aumentare le sensazioni negative che aveva vissuto poche ore prima a casa sua.  Si erano riuniti senza avvertirla? Cos’altro volevano ancora da lei? Non era bastata la discussione di quella mattina? Doveva subire ancora un qualche stupido umiliante interrogatorio? – Ehi, ciao ragazza zaino, dove sei diretta? pure tu  “On the Road” eh? – Xander era nervoso. Nascondeva qualcosa, lo conosceva troppo bene ormai. – On the Road? – Xander rise nervosamente – Si, figlia dei fiori, cittadina del mondo, libera come l’aria. Droga, sesso e jazz, con un pizzico di filosofia indiana, un vero sballo. Ehm, no non volevo dire droga e sesso proprio in senso stretto, e neanche sballo. Insomma Kerouac, l’abbiamo letto no? – Il silenzio era davvero imbarazzante …e no, stavolta Willow decise che non avrebbe aiutato Xander. Una volta o l’altra doveva pur crescere. – Buffy, dove credi di andare? Perché hai lo zaino con te? Oh no, stavolta non ti permetterò di fare altre sciocchezze. Non starai pensando di scappare ancora? – Le mascelle serrate, le mani chiuse a pugno, quasi in posizione di lotta …e gli occhi pieni di lacrime. La tregua era finita e lei era così stanca, ma non avrebbe permesso a nessuno di loro di ferirla ancora. Avrebbe risposto colpo su colpo ferendo a sua volta. Era una guerra quella? E allora doveva combattere. Per non soccombere.

– Fare altre sciocchezze? Oh ma che bello! è così confortante sapere che ti fidi di me –

– Perché non entriamo e parliamo con calma? Tutti quanti. Buffy? –

– Ma si, e magari sorseggiamo anche il suo the. Tutti quanti. Signor Giles? –

– Capiamo tutti che non è un bel momento, ma non è il caso di esagerare adesso –

– Non è il caso? No, certo che no, è solo la mia vita che sta cadendo a pezzi, e non è il caso? –

– Buffy, ti ho fatto una domanda, cosa intendi fare? Non puoi pensare di scappare ancora –

– Non volevi che stessi con papà? Bene, sono passata a salutarvi, vado da lui. Contenta? –

Joyce era visibilmente sollevata, certa che una vacanza era quello di cui Buffy aveva bisogno.

– Oh tesoro, mi dispiace di aver pensato. Si, sono contenta, vedrai che presto andrà meglio –

– Perché sei qui? C’è per caso una riunione in corso dove io non sono invitata? Signor Giles? –

– No, nessuna riunione segreta Buffy e tu sei stata invitata, ricordi? –

– Siamo arrivati adesso, io e Willow non sapevamo che tua madre ha parlato per ore con… –

– Ore? Mamma perché sei qui? Sei venuta a congratularti per la riuscita del vostro piano? –

– Piano? Nessun piano. Tua madre voleva solo farmi alcune domande a cui io ho risposto –

– Cosa volevi sapere? Perché si è nutrito del mio sangue? è davvero così importante per te? e cosa ti ha risposto? ti ha detto che stava morendo? Riesci a capirlo questo? Lui stava morendo, mamma. – Buffy aveva perso il controllo e parlava ormai a ruota libera, tirando fuori tutto il dolore e la rabbia che aveva dovuto sopportare in quei giorni. Tutte le emozioni che aveva tenuta dentro per tanto tempo, adesso la stavano travolgendo come una valanga. Se si era trattenuta prima, era stato solo per non ferire sua madre e i suoi amici, ma ora non le importava più di niente e nessuno. Era come un fiume in piena che finalmente poteva straripare liberamente. Gli argini della razionalità era stati erosi. Non poteva trattenersi oltre.

– Lui sarebbe morto. Oh lo so che per voi sarebbe stato meglio. Avreste anche preferito mille volte che non fosse mai tornato dall’inferno se è per questo. Ma avete pensato solo per un attimo, cosa è stato per me vederlo lì inerme, mentre poteva morire per la seconda volta? Come potevo lasciare che accadesse? E avete pensato cosa ha significato per Angel tutto questo? Non avere la certezza di riuscire a fermarsi in tempo e che potevo anche morirne –

– Ma a quanto pare questo non l’ha fermato, nonostante tutto ha preferito rischiare, non… –

– Xander non puoi parlare così di Angel. Lo sai benissimo che LUI non è il mostro che TU vorresti che fosse. Se fosse così, saresti libero di odiarlo tranquillamente, senza dover sentire la tua coscienza che urla, non è vero? Ma non è così, mi spiace deluderti. Fatene una ragione –

– Ora stai esagerando Buffy – Giles tentò di riportare un po’ di calma ma senza alcun risultato.

– Sono stata IO a costringere Angel. IO e solo IO. Lui si era ormai rassegnato alla morte. Non potevo ucciderlo per la seconda volta. Non potevo ignorare di sapere… di sapere che il mio sangue era la sola medicina possibile. Sarebbe stato come ucciderlo di nuovo – Buffy ormai piangeva liberamente senza preoccuparsi di bloccare le lacrime. Joyce non riusciva a parlare, sopraffatta anche lei dall’emozione. Giles non stava certo meglio. Willow, anche lei con le lacrime agli occhi, trovò invece il coraggio di dire qualcosa – Buffy, credi davvero che non capiamo quello che?… o meglio, credi che io non capisca il tuo dolore. Parlo per me, perché credo sia giusto così. Io so quanto vi amate, tu e Angel,  e cosa rappresentate l’uno per l’altro e per quanto mi riguarda io sono completamente con te – Buffy la guardò intensamente. Le fu grata per quelle parole, per lei significavano molto. Ma non aveva ancora finito. C’erano tante cose che avrebbe voluto sapere da tempo e ora era arrivato il momento dei chiarimenti. Avvicinandosi a Willow, sorrise dolcemente e con un tono di voce pacato ma deciso, le chiese

– Perché hai detto a Xander di uccidere Angel? –

– Che cosa? Buffy ma cosa stai dicendo? –

– Quando eri in ospedale lo scorso anno, ricordi?. Xander mi ha raggiunto mentre andavo alla magione pronta ad uccidere Angelus, e mi ha riferito le tue parole. Tu hai detto che avrei dovuto ucciderlo. Perché? Se stavi tentando nuovamente di ripristinare l’anima ad Angel, perché non hai fatto in modo che anche io sapessi? Avrei potuto agire in modo completamente diverso. Avrei preso tempo e forse Angel non avrebbe dovuto sopportare tutto lo strazio di quel terribile inferno. Cos’è successo Willow? – Il gelo improvviso avvolse tutto, calò il silenzio ed era assordante. Occhi che si scrutavano furtivamente, mani che si contorcevano nervosamente, ma neanche un suono. Buffy guardava Willow in attesa di una qualche risposta. Aveva toccato un nervo scoperto, ne era consapevole. Provò pena per la sua amica, ma non poteva ignorare ancora, doveva sapere se aveva davvero degli amici e se poteva fidarsi ancora di loro. Rivolse uno sguardo a sua madre che alzandosi in piedi sembrava voler andar via. In silenzio l’accompagno verso l’ingresso e uscì con lei lasciando la porta socchiusa.

– Io preferisco andare Buffy, sono cose vostre e non voglio… se sono venuta a parlare con Giles stamattina, è solo perché ero molto spaventata e tu… – Buffy, anche se apparentemente sembrava più tranquilla, dentro era un ribollire di emozioni. – Se tu non mi avessi aggredito con quel tuo tono inquisitorio, non sarebbe stato necessario parlare con Giles. Ti avrei detto tutto io, perché solo IO so cosa è successo veramente –

– Credo di essermi fatta un idea di quello che è successo e per quanto non riesca a comprendere completamente, voglio che tu sappia che io mi fido di te. –

– Io non so se posso dire altrettanto mamma, non ancora. Ho bisogno di tempo per… –

– Lo so tesoro… vuoi che avverta tuo padre che stai arrivando? –

– No, non è necessario. Lo farò io. Prima passerò da Faith, voglio vederla prima di partire –

– Non rientrerai a casa vero? Hai già tutto con te? –

– Non credo farò in tempo. Partirò domani all’alba se non stanotte stessa –

– All’alba? ma allora… dove passerai la notte? Buffy per favore non… –

– Starò a casa di Angel mamma. Non fare domande ti prego. Ho bisogno di stare lì, per ora –

– Buffy? Sola… in quella casa così isolata, io… credo sia  meglio che non… –

– So badare a me stessa, ricordi? sono la cacciatrice …e stanotte IO DEVO stare lì –

Joyce annuì, pur pensando che quella non fosse la cosa più saggia da fare. Buffy però sembrava pensarla in modo diverso e quello non era il momento di alimentare nuove tensioni.

– Non ho mai… voluto ferirti Buffy, ma ci sono cose che ancora non riesco ad accettare –

– Lo posso capire. Ho delle cose da prendere alla magione e da lì mi viene più facile arrivare al bus domani mattina, va meglio se lo dico così? – ancora una volta era lei a rassicurare.

– Buffy non… –

– Non avevo altra scelta mamma. Lui non ha mai voluto farmi del male. Per me è importante che tu capisca questo – adesso era lei che voleva essere rassicurata

– Non sono sicura di aver compreso appieno, ma mi fido di te –

– Ti chiamo appena arrivo a Los Angeles – Buffy la guardò allontanarsi. Sua madre si fidava di lei, ma non era quello che avrebbe voluto sentire, o meglio, non solo quello …e di Angel? si fidava anche di Angel? anche lei lo credeva solo un demone assettato di sangue?

 

Per Buffy adesso era importante che la sua famiglia e i suoi amici, comprendessero davvero che lei non era una ragazzina immatura e irresponsabile e che Angel non era quel mostro che tutti volevano che fosse. Avevano deciso di condannarlo senza neppure conoscere tutti i fatti. Preferivano pensarlo un mostro, piuttosto che vedere la cruda verità …e la verità era, che lei per lui sarebbe morta mille volte, perché lo amava più della stessa sua vita. Questo non doveva essere messo in discussione da nessuno. Non avrebbe più permesso loro di ergersi a giudici del loro amore, quello era solo suo e di Angel. Il loro amore apparteneva solo a loro due, e nessuno doveva sporcarlo o avvelenarlo con pregiudizi e meschini propositi di vendette personali. Era un amore puro e pieno di grazia il loro, e lei ne avrebbe protetto il ricordo ad ogni costo. Era l’unica cosa che le rimaneva. Il ricordo di un amore immenso. Non pretendeva che gli altri capissero, ma che almeno la smettessero, una volta per tutte, di giudicare ciò che non comprendevano. Era forse chiedere troppo a coloro che dicevano di essere amici suoi?

 

Rientrò chiudendosi la porta alle spalle giusto in tempo per sentire le ultime parole di Giles.

 

– In teoria si Willow, è proprio così, almeno secondo il pensiero cattolico –

– Quindi se io non avessi fatto l’incantesimo, Angel non avrebbe dovuto patire… o mio dio –

– Si temo di si Willow. Quella che sopravvive alla morte è l’anima, ed è l’anima che soffre i tormenti della dannazione. Se Buffy avesse ucciso Angelus, l’anima non avrebbe dovuto… –

– Invece Buffy ha ucciso Angel, condannandolo a delle sofferenze atroci – continuò Buffy

– oddio Buffy io non… devi credermi, l’unica cosa che volevo era ridare l’anima ad Angel –

– Lo so Willow, non sei responsabile per quanto accaduto. Nessuno di noi lo è. Solo che non riesco a capire perché non mi hai avvertito. Cosa è successo nel fra tempo? hai cambiato idea, tentando lo stesso l’incantesimo? Perché se io avessi saputo forse le cose sarebbero andate… –

– Io non ho cambiato idea, volevo ridare l’anima ad Angel sin da subito. Ho chiesto ad Oz e Cordelia di andare in biblioteca per prendere l’occorrente per l’incantesimo. Sapevo di potercela fare …e questo è quanto, almeno per quanto riguarda me. Prima che Drusilla ci attaccasse, eravamo tutti d’accordo, compreso il signor Giles, che era giusto restituire l’anima ad Angel. Era stato l’ultimo desiderio espresso dalla signorina Calendar. Tentando il suo rituale, avremmo anche dato un più alto significato al suo sacrificio. In un certo senso, era un modo per onorare la sua morte. Così, quando in ospedale, mi sono risvegliata, ho semplicemente ripreso da dove avevo interrotto. Nessun ripensamento Buffy. Voglio molto bene ad Angel e rifarei mille volte quello che ho fatto, è solo che ora mi sconvolge scoprire che invece, per colpa mia… se quello che ha detto il signor Giles è vero… sull’anima intendo… forse non… –

– No Willow, nessuna colpa. Hai fatto esattamente quello che avevamo già deciso tutti insieme. Nessuno di noi ha delle colpe, solo che continuo a non capire perché Xander… –

– Credo che a questo, possa rispondere solo lui. Io avevo detto a Xander di… –

– …di prendere tempo, mi hai detto questo. Dì a Buffy di aspettare. In quel momento potevo avere la certezza che saresti riuscita a terminare il rituale? ti eri appena ripresa da un trauma cranico. Kendra era stata uccisa, Giles era in mano loro e per quanto ne sapevo, Acathla poteva già essere stato destato. Non c’era tempo da perdere. Il mondo rischiava di essere risucchiato nel suo vortice. In quel momento l’unica priorità era quella di fermare quel demonio. Non era più AN.GEL quello, anche se sembra che io sia il solo a ricordarlo.

Quanti innocenti dovevano morire ancora per mano sua? Angelus doveva essere fermato ad ogni costo –

Aveva parlato tutto d’un fiato, rivolgendosi soprattutto a Willow ed era ancora fermamente convinto di aver fatto la cosa giusta. Anima o no, a lui Angel non era mai piaciuto molto. Ancora lo terrorizzava il solo pensiero che Angelus sarebbe anche potuto tornare, ma sembrava che nessuno prendesse in considerazione questa, non tanto remota, eventualità. Il fatto che lui, per salvare sé stesso, non aveva esitato a nutrirsi del sangue di lei, non era che un ulteriore conferma. Buffy, allora come adesso, era troppo innamorata per poter pensare in modo razionale …e così quel giorno, lui aveva deciso che l’unica cosa da fare, fosse quella di chiuderla una volta per tutte con Angelus. Doveva pagare per tutto. Per la Calendar, per Kendra, per aver mandato Willow in ospedale e per le torture a Giles. Tutte quelle discussioni filosofiche sull’anima, per lui non avevano alcun significato e non capiva perché Willow dovesse sentirsi così in colpa. Rivolse il suo sguardo verso Buffy e ciò che vide lo terrorizzò più del pensiero di Angelus stesso. Il suo viso era come trasfigurato, e non riuscire a decifrare quali fossero le emozioni che animavano gli occhi della cacciatrice, non fece che aumentare la sua paura. In quel momento avrebbe voluto essere invisibile o essere lontano mille miglia da quella stanza che improvvisamente era diventata troppo piccola. Sentiva gli occhi di Buffy su di sé e non poté più sostenerne la vista. Una cosa era certa, Buffy sembrava non condividere il suo punto di vista e questa non era una novità. Ogni volta che avevano affrontato l’argomento “Angel”,  loro finivano sempre con il litigare animatamente. Poi riuscivano a far pace, almeno sino alla volta successiva, ma adesso nutriva seri dubbi circa un possibile chiarimento con Buffy. Possibile che fosse così testarda e non riuscisse a capire che lui voleva solo aiutarla?

Giles si avvicinò a Buffy e poggiandole una mano sulla spalla tentò di tranquillizzarla.

– Non serve a nessuno rinvangare certe brutte storie. Ormai appartengono al passato –

Buffy, con uno strattone si scostò da lui – al passato? Certo, un passato lungo ben cento anni –

…e muovendosi lentamente si avvicinò a Xander

– Fallo fuori… hai detto così. Fallo fuori. Non posso credere che lo odi così tanto –

– No, non mi è mai piaciuto, e credo di non averlo mai nascosto. Con me, il fascino del bel tenebroso, non ha mai funzionato, a differenza vostra, non mi sono mai fatto incantare dai suoi modi da damerino. Ma guardatevi, tutti ancora qui a parlare di lui, come se fosse un caro vecchio amico, mentre sapete tutti che non è così. Willow dovresti smetterla di sentirti in colpa e anche lei signor Giles, con tutti quei discorsi sull’anima che non servono a nulla. Avete visto tutti cosa è stato capace di fare solo pochi giorni fa. Anima o no, la sua natura riemergerà sempre e lo sai anche tu Buffy. Niente e nessuno potrà mai cambiare quello che realmente è. Angel è un vampiro e noi i vampiri dovremmo ucciderli. SI, sono contento che sia andato via e spero che se lo inghiotta l’inferno, una volta per tutte. E’ quello il suo posto –

 

Un improvviso e forte bruciore alla guancia fermò il suo delirante soliloquio …e perché ora stava seduto per terra? Buffy l’aveva colpito? Possibile che fosse arrivata a tanto? Portò una mano alla bocca, per asciugare il piccolo rivolo di sangue, che dalle labbra stava scivolando verso il mento. Sollevò lo sguardo e ciò che vide lo terrorizzò a morte. Due occhi lo scrutavano attentamente, spaventosamente nerissimi e totalmente privi di pupille. Occhi senz’anima.

 

– WILLOW? –

 

– Non permetterti mai più di usare me per le tue personali e meschine vendette. La prossima volta potrei non limitarmi ad un semplice schiaffo. Vorrei ricordarti che noi, oltre ai vampiri, dovremmo anche uccidere i licantropi e demoni di ogni genere e il tuo discorso di prima ha ferito anche me. Buffy non è la sola qui ad amare “il mostro”. Non posso credere che dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che abbiamo visto e vissuto INSIEME in questi tre anni, tu ancora non sappia distinguere la differenza tra chi ti è amico e chi invece non lo è. Devo ricordarti quante volte Angel ti ha salvato la vita? –

– Willow? gli occhi? cosa hai fatto ai tuoi occhi? –

Giles e Buffy si voltandosi verso lei, e videro la solita, dolcissima e adorabile Willow.

– I miei occhi?  Oh non è nulla Xander. I miei occhi sono gli stessi di sempre –

Chinandosi verso di lui, lo aiutò a rialzarsi e gli sorrise come se nulla fosse accaduto.

– Ora però sai cosa intendo quando dico “espressione risoluta”. Visto? Espressione risoluta. –

 

Xander era confuso e ancora un po’ spaventato e dovette sedersi per non ricadere di nuovo a terra. Aveva notato il silenzio di Buffy e tentò di dire qualcosa ma Giles lo bloccò.

 

– Non una sola parola Xander, per oggi hai già fatto abbastanza danni e non starò qui a ricordarti la gravità delle tue azioni e ciò che esse hanno comportato per Buffy e Angel …e ringrazia Willow. Non so cosa sia successo prima fra voi, ma le sue parole mi hanno ricordato quello che sei veramente. Un ragazzino immaturo ed egoista. Ti sei preso gioco di noi tutti, dimenticando che insieme avevamo raggiunto un accordo. Per tutti noi, anche se per motivi differenti, era importante che Angel riavesse indietro la sua anima. Ti sei fatto beffe di Willow, mentendo a Buffy, distorcendo le sue parole e sminuendo in modo vile le sue azioni, e la sua volontà di non arrendersi. Hai idea dello sforzo immane che Willow ha dovuto sopportare nel voler portare a termine l’incantesimo? Hai ricordato tu stesso, che aveva subito un forte trauma e nonostante ciò ha voluto tentare comunque …e tu hai vanificato tutto –

 

Buffy non voleva ascoltare oltre. Era stanca, delusa, ferita nell’anima. Si sentiva tradita ancora una volta e nel modo più vile. Lei voleva bene a Xander e per quanto sapesse che Angel non gli piacesse, mai avrebbe immaginato che il suo odio potesse arrivare fino a tanto. Salutò Giles e Willow con un gesto della mano, dirigendosi velocemente verso l’ingresso. Lo zaino in spalla, la testa china e gli occhi annebbiati da lacrime e rabbia. Sembrava improvvisamente invecchiata di cento anni, quello era un peso troppo grande da sopportare. Xander si alzò e tentò di fermarla afferrandole un braccio con la mano.

 

– Lasciami andare – sibilò fra i denti – Buffy ascolta… – Xander tentò ancora. Lei si voltò e con un filo di voce appena udibile ebbe comunque la forza di pronunciare alcune parole.

 

– Quel giorno, quando hai voluto farmi credere che non c’era più alcuna speranza per curare Angel, hai ucciso anche me, non solo lui. Mi hai tolto l’unica cosa che avevo. La speranza che potesse guarire ...e quando si perde la speranza, ciò che resta è solo inferno. Io sono stata all’inferno insieme ad Angel e sono rinata solo quando lui è tornato. Voglio che tu sappia, che dagli amici mi aspetto comportamenti diversi dai tuoi. Se non possiamo fidarci gli uni degli altri, allora è molto meglio essere soli. Quando capirai cosa intendo dire, forse potremmo anche essere di nuovo amici …e ora è meglio che me ne vada prima che… –

 

– Buffy, aspetta. Per favore –

– ORA è meglio che vada, hai sentito cosa ho detto? CRE.DI.MI Xander, è meglio che vada. –

 

Giles si avvicinò vedendo le sue lacrime, e sentì profondo affetto verso questa donna così coraggiosa e fiera …e la vide per ciò che realmente era. Una bambina, cresciuta troppo in fretta che già sentiva il peso della vita, come se avesse già vissuto mille anni.

– Se avrà bisogno di me sa dove trovarmi, mia madre le darà il numero di papà …e ora per favore mi lasci andare, la prego signor Giles – Lui annuì visibilmente commosso e Buffy si precipitò fuori dalla porta. Doveva ancora passare in ospedale a salutare Faith. Non sapeva bene perché, ma per lei era importante vederla prima di partire. Sentì di essere ancora seguita da qualcuno ma non si preoccupò. Sentiva che chiunque fosse, non costituiva una minaccia per lei. Invece si fermò quando sentì la voce di Willow che la chiamava. – Buffy, posso fare… stai bene? mi dispiace per tutto quello che… c’è qualcosa che posso fare per te? qualunque cosa? –

– Sto bene. Si, c’è una cosa che puoi fare per me. Puoi occuparti di Faith in mia assenza? –

– Faith? oddio io non so se posso. L’ultima volta che sono stata sola con lei… –

– Stai tranquilla, è in coma ricordi? Non può farti del male e non è necessario che tu vada proprio nella sua stanza, se non te la senti. Dovresti tenerti in contatto con i medici, e se ci sono novità chiamami subito. Se dovesse svegliarsi, vorrei esserci… vorrei che non fosse sola –

– Si ok, questo posso farlo, tu… tu riposati a Los Angeles –

– Lo farò, anche tu riposati …e non dimenticare Amy –

– Posso occuparmene io di Faith – Xander le aveva raggiunte, deciso a voler parlare con Buffy

– Bene, io vado – Willow pensò che fosse meglio lasciarli soli, sperando in una riconciliazione.

– NO!, o non da solo. Insieme a Willow. E’ questo che fanno gli amici. Fanno le cose insieme –

– Ok capo, perché il capo sei tu, giusto? ok, si credo di aver capito sai? si certo, insieme –

– Sono scuse quelle? Siamo arrivati al momento in cui tu chiedi implorante il mio perdono? –

– Implorante, divertente non trovi? eh eh implorante, e comunque si, qualcosa del genere –

– Devo andare Xander. Oh e le tue scuse potrei anche accettarle, ma non ora e comunque non finché non saranno complete. Manca ancora qualcosa. Qualcosa di molto importante per me –

– Devo davvero mettermi in ginocchio? –

– Non fare il buffone Xander, non è il momento giusto. Quello che volevo dire, è che io non sono la sola a cui devi chiedere perdono –

– Si credo che dovrò fare una lunga chiacchierata anche con Willow e Giles –

– Credo che sia una buona idea, ma ancora manca qualcosa o meglio, manca qualcuno –

– Oz? non ho mai pensato che fosse un mostro. Beh, se escludiamo le notti di luna piena –

– Vedi? Non posso ancora accettare le tue scuse. Non sei ancora pronto. Non riesci neppure a pensarlo possibile, non riesci neanche a prendere in considerazione una simile eventualità… –

– Ora però non ti seguo Buffy. La verità è che non ho capito quello che vuoi dire –

– Lo so, non riesci ancora a formulare il pensiero di poter… di poterlo fare. Non è solo a me che devi chiedere scusa o perdono, se preferisci. Quello che hai fatto è spaventoso Xander, e non l’hai fatto solo a me. Angel. Sto parlando di Angel, anche a lui dovrai chiedere perdono. Perché? Perché queste sono le mie condizioni, prendere o lasciare …e a me non importerà se lui sarà disposto o no a perdonare. Quelle saranno solo cose vostre, io non centro nulla con questo, ve la vedrete fra voi due. Quello che per me è importante ora, e che tu chieda perdono anche a lui, perché quello che hai fatto a me l’hai fatto anche a lui. Pensi di riuscire a far questo? Pensi che ne sarai capace? –

– Ho paura che al momento, tu mi stia chiedendo troppo Buffy. Non sono io il responsabile del ritorno di Angelus e non sono neppure responsabile per tutti gli orrendi delitti che ha compiuto …e anche se so che a te piace pensarlo, non sono IO il tuo nemico –

“Io non sono tuo nemico” volevi dire questo vero? Sembrerebbe la stessa cosa ma in realtà è parecchio diverso. Pensi che ti stia chiedendo troppo? come ho detto prima, le cose stanno così, prendere o lasciare. Non è ad Angelus che devi chiedere scusa. Io ho parlato di Angel.

Quando sarai capace di vedere la differenza fra demone e anima e di chiedergli perdono, allora e solo allora capirò davvero che posso fidarmi di te –

– Vedi Buffy? Ogni volta che c’è di mezzo lui, tu stai male da cani e ti allontani da quelli che… –

Buffy non l’ascoltava più. Adesso guardava oltre Xander e vide che alle sue spalle, una persona si dirigeva in modo spedito verso loro. La riconobbe subito e con amarezza accennò un sorriso.

– Sai cosa penso Xander? Penso che l’universo, nella sua infinita saggezza, conosca più di un modo per ripristinare l’ordine o l’equilibrio se preferisci. Qualcuno potrebbe anche chiamarla vendetta …e parlando di demoni e vendetta, …ma tu guarda chi si rivede, non posso crederci. Credo che qualcuno stia cercando te Xander, è proprio lì alle tue spalle. –

– Xander, ma dove eri finito? Ti ho cercato ovunque. Ciao Buffy –

– ANYA? – Xander sorrise alla nuova arrivata, era contento di rivederla.

Buffy saluto Anya e si allontanò velocemente – Già! l’universo e la sua saggezza …e chissà che un giorno non debba restituire il favore, magari spedendo all’inferno il demone che ami. –

 

– Ora la domanda è …e se tu non avessi… –

– Indovinate chi ho trovato la fuori? Willow, Giles. Anya –

– Fai le presentazioni Xander? dimentichi che conosciamo già Anyanka –

– Signor Giles, Willow, salve. Solo Anya. Non sono più un demone della vendetta, purtroppo –

– Giusto, giusto. Ora sei umana, giusto – a Willow Anya non piaceva molto e sapeva anche che la cosa era reciproca, ma sorrise comunque alla nuova arrivata. Sembrava che invece Xander ne fosse attratto, e questo per lei era sufficiente per accoglierla come se fosse la benvenuta.

– Esatto, ora sono un ex demone, con una lunghissima esperienza …e ricordo quella volta… –

– Sentito Willow? EX demone… ex, non lo è più ora – Xander era davvero contento di rivederla.

– Bene. Salve Anya – Anche Giles, per quanto stupito di vederla lì, la saluto calorosamente.

– Cosa diceva prima a Willow? a proposito Willow, ti sei rimessa a pasticciare con la magia? –

– Io non pasticcio. Ho ripreso a studiare magia per Amy, deve rimanere topo per sempre? –

 

Giles osservò Willow con preoccupazione. Sapeva che era una ragazza con la testa sulle spalle e si fidava di lei, ma questa sua attrazione per le scienze occulte un po’ lo preoccupava. Lui stesso, in passato, aveva subito il fascino della magia e con conseguenze disastrose, quindi pensò che fosse meglio seguirla da vicino. Poco prima era accaduto qualcosa fra lei e Xander e sebbene non fosse durato che la frazione di un secondo, sentì una sorta di inquietudine. Ad ogni modo, viste le loro attività con il paranormale, se Willow avesse approfondito la conoscenza delle arti magiche, avrebbe potuto aiutare meglio Buffy nella lotta contro il male e questo era una cosa positiva. Aveva capito anche, che l’incantesimo per ripristinare l’anima ad Angel, per lei era stata un esperienza mistica molto intensa e che certamente, per la prima volta, era stata consapevole della forza che nascondeva nel profondo. Quando si effettuano rituali così antichi, si sperimenta uno stato di potere assoluto, ci si sente invincibili e potenti e questo potrebbe anche creare dipendenza se non qualcosa di peggio. Ad ogni modo, adesso voleva assolutamente rassicurarla circa gli effetti del rituale.

 

– Xander, prima con Willow, abbiamo ripreso il discorso interrotto dall’arrivo di Buffy. Lo so che tu trovi noiosi tutti quei paroloni sull’anima, ma per chi ha effettuato l’incantesimo, è invece importante sapere di non aver creato ulteriori danni, laddove invece voleva solo curare. Capisci Xander? Quindi Willow si è posta la domanda: Se non avessi ripristinato l’anima, lasciando che Buffy uccidesse non Angel ma Angelus, l’anima avrebbe o no sofferto i tormenti eterni della dannazione? – Xander annui visibilmente a disagio e aspettò in silenzio la risposta di Giles.

 

– Ora la vera domanda è: Se tu non avessi ripristinato l’anima, Angel sarebbe mai riuscito a sfuggire all’inferno? Avrebbe mai potuto ritrovare la strada per il ritorno a casa? E’ sempre e solo l’anima che sopravvive in eterno Willow, solo l’anima. Quindi direi che hai fatto la cosa giusta. Ottimo lavoro Willow. Puoi esserne fiera. –

 

Willow era al settimo cielo. Quella era la sua prima magia. Le parole di Giles non solo l’avevano rassicurata, ma ehi? accidenti! si era pure complimentato con lei. Aveva fatto la cosa giusta.

 

– La ringrazio Giles. Anche se nel caso di Angel, direi che sono intervenuti anche altri fattori. Credo che non esista nulla di più potente al mondo, come la volontà e la forza che nasce da due anime che si cercano …e che ritrovandosi, finalmente si ricongiungono. Quella è la forza che lo ha salvato. La forza dell’amore ha permesso ad Angel di ritrovare la via del ritorno. L’amore, da sempre è la magia più potente dell’intero universo. –

 

 

 

 

 

 

~~~ ~~~ ~~~

Note: Io non ho davvero idea se può essere credibile la spiegazione che ho dato sull’anima, non sono certo una teologa :-) però questa è una cosa che mi sono sempre chiesta.

Un demone senz’anima può soffrire per la dannazione eterna? In un episodio di Angel, quando Darla viene riportata in vita dalla Wolfram&Hart, lei dice a Lilah Morgan di aver vissuto per quattrocento anni e dopo la sua morte, ha sperimentato il nulla. Ricordo che allora notai la differenza fra lei e Angel. Lui al ritorno dall’inferno era devastato per l’esperienza vissuta e ho pensato che questo fosse dovuto proprio alla presenza dell’anima.

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So che Xander è molto amato dai fans del Whedonverse e per quanto non sia proprio il mio personaggio preferito, riconosco che fra lui e Buffy vi è una sincera amicizia. Quindi chiedo scusa ai fans di Xander per questo capitolo, ma ho sempre ritenuto ingiusto il fatto che lui se la sia cavata con poco. Nella sesta stagione, quando Buffy deve uccidere Anya, salta fuori il segreto di Xander. Gli autori hanno dedicato giusto una battuta a quanto accaduto in Becoming, ma per me non era giusto liquidare così velocemente la faccenda. Non meritava anche lui un po’ d’inferno? :-) bhe si, almeno un pochino si …Angel c’è stato per cento anni. Xander “soffrirà” giusto il tempo in cui Buffy starà a Los Angeles… ma tranquilli, riusciranno comunque a salvare la loro amicizia.

 

 

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Voglio ringraziare Melmon (Bentornata J) e wta87 per le loro recensioni. Sono linfa vitale per me. Prometto che tutto sto strazio della lontananza finirà presto. Staranno ancora insieme, prima dell’addio definitivo, perché come ho detto dall’inizio questa storia non avrà un lieto fine ...non ancora almeno.

 

   
 
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