In un lampo senti' Sasha scivolargli via, e il tempo torno'. Riapri' gli occhi, fu come se il sole fosse appena tramontato.

Sulla soglia c'era suo fratello maggiore, Stefan.

- Ho interrotto qualcosa? - chiese spostando lo sguardo da lei a lui.

Lei scosse la testa, abbassando lo sguardo, senza osare credere a quello che era appena successo.

- Bene, devo solo prendere un libro per scuola, scusate.

Stefan usci' dalla stanza, dove ritorno' il silenzio.

Dunkel ansimava ancora.

Si volto' lentamente verso di lei, cercandola con gli occhi, ma lei guardava il pavimento, senza sapere cosa fare.

Poi sollevo' la testa e lo guardo' negli occhi.

Rimasero a immergersi uno negli occhi dell'altra per minuti, forse ore, poi Sasha si alzo'.

- I-io devo... andare... - sussurro' con un coraggio che non sapeva di avere.

Dunkel annui', poi arrossirono entrambi, rendendosi conto solo in quel momento quello che avevano appena condiviso.

Lui la accompagno' alla porta, senza un'altra parola, poi la prese per mano e la fece voltare, quando era gia' sul pianerottolo.

- Non so come... come ringraziarti....

Lei arrossi' ancora di piu' e sorrise a testa bassa.

- Lo hai gia' fatto...

- Perche' non mi ha detto... mai... perche'...?

Lei alzo' lo sguardo.

- Io... avevo paura... se avessi saputo...

Ci fu una pausa, Dunkel le strinse più forte la mano.

- Ci saro' sempre.

Lei sorrise, le loro mani si lasciarono, poi lei si voltò e scese le scale. Dun rimase a guardarla, finche' l'ultima ciocca di capeli non fu sparito, finche' l'ultima goccia di un senso di gioia profonda non lo ebbe pervaso intensamente, ogni meandro del suo corpo.

- Grazie, Sa... - mormoro'.

FINE