Questa storia ha partecipato al contest “Premio Piuma di Gallina”, classificandosi diciottesima su trentaquattro storie partecipanti. Ha anche vinto il premio “Premio miglior avvertimenti- tipologia II”
Eccomi qua, con una nuova one shot! Una one shot che mi è venuta in mente stanotte alle 4.
Mi sono messa a letto, ho chiuso gli occhi, li ho riaperti, sono corsa alla scrivania
e ho buttato giù due frasi per paura di dimenticarmene.
Stamattina è stata la prima cosa che ho fatto.
Come avrete capito il mio personaggio preferito è Severus Snape
(nooooooooo, davvero?! Direte voi xD Ebbene sì, lo amo u.u)
e ho pensato di spiegare perché lo amo così tanto.
Faccio dire queste parole a Harry, durante il suo funerale che non si è mai visto nel libro.
Quando è il momento, Harry spiega un foglio ed inizia a leggere emozionato queste parole.
Per aumentare l’effetto scegliete la canzone più struggente, distruttiva ed emozionante che conoscete :D
Personalmente mentre scrivevo ho ascoltato diverse canzoni,
tra cui “Come deve andare” di Max Pezzali,
“Come what may” di Moulin Rouge (la versione finale),
“Bleeding love” di Leona Lewis.
Vi consiglio anche “Shattered” dei Trading Yesterday,
“Angels on the moon” dei Thriving Ivory,
“Show me the meaning of being lonely” dei Backstreet Boys
e “My immortal” degli Evanescence.
Buona lettura!
Ely
Autore:
elyl
Personaggi principali: Severus
Piton
Genere: Drammatico,
Malinconico, Triste
Rating:
verde
Avvertimenti: \
Categoria
di concorso: Avvertimenti Tipologia II
Sottocategoria:
One shot
Introduzione: Severus Piton
è uno dei tanti caduti durante la battaglia di Hogwarts.
Questo è il suo elogio funebre, letto da Harry Potter.
L'uomo di Silente
Quando arrivai a Hogwarts il primo giorno, durante la mia prima cena, fui subito colpito da un uomo dai capelli neri e gli occhi altrettanto neri, gelidi e vuoti che facevano pensare a due tunnel immersi nel buio. Negherei l’evidenza se dicessi che Severus Piton ed io eravamo migliori amici: faticavamo a sopportarci e negli anni è stato piuttosto evidente. E allora perché mai sono qui, al suo funerale, a parlare di lui? Non c’è qualcun altro disposto a farlo? Bhè, qualcun altro ci sarebbe, ma ho insistito io per poter parlare.
Severus Piton è l’uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto. Ha sacrificato la sua vita per me, ha sacrificato tutto per permettermi di sconfiggere Voldemort. Se sono riuscito in quest’impresa è anche grazie a lui.
Lo vidi uccidere Albus Percival Wulfric Brian Silente. Vidi il suo volto deformato dall’odio e dalla rabbia. Pensai fossero odio e rabbia nei confronti di Silente: non avrei potuto sbagliarmi di più. Erano la rabbia e l’odio che provava per se stesso. Aveva promesso al Preside che quando sarebbe giunto quel giorno l’avrebbe fatto, senza esitazioni e quando Silente disse quel “Severus, per favore” obbedì.
Per anni e anni è stato al fianco di Voldemort, ingannandolo, facendogli credere che era il suo servo più fedele, la sua spia a Hogwarts. Dopo l’uccisione di Silente rimase solo. Qualunque membro dell’Ordine della Fenice avrebbe sfoderato la bacchetta per lanciargli un anatema se solo l’avesse visto di sfuggita. Gli erano rimasti solo gli ordini di un vecchio mago. Un grande mago, certo, ma erano solo parole al vento. Cosa l’ha costretto a mantenere la parola? A continuare a fingere? Apparentemente niente e nessuno, ma nel più profondo del suo cuore qualcuno c’era. Qualcuno che molti di voi conoscevano, una persona che anche lui conosceva bene: mia madre, Lily Evans.
Erano cresciuti nello stesso quartiere e giunti a Hogwarts furono separati dal Cappello Parlante: lei Grifondoro, lui Serpeverde. Nonostante tutto, continuarono a restare amici. E lo furono fino al loro quinto anno, quando mio padre lo umiliò davanti a tutti e si lasciò sfuggire quell’epiteto dispregiativo. La stessa notte cercò di farsi perdonare, ma mia madre non lo ascoltò. Questo è il ricordo più brutto di Severus Piton, un ricordo che l’ha perseguitato fino alla fine. Aveva ferito mia madre, la donna che amava.
Una volta che finì la scuola, si unì ai Mangiamorte. Se i miei genitori sono morti, è per causa sua. Fu lui ad assistere alla profezia che Sibilla Cooman pronunciò davanti a Silente. Riferì ciò che aveva sentito al suo Signore e questi pensò subito a me. Mi aveva designato come suo pari.
Quando scoprì che ero io il bambino che avrebbe ucciso, corse da Silente.
Forse per egoismo, forse perché era terrorizzato dall’idea di perdere mia madre, lo supplicò di metterla al sicuro, di impedire a Voldemort di ucciderla. In cambio offrì la sua fedeltà. Sarebbe stato una spia efficiente, discreta, leale. Aveva qualcosa per cui valeva la pena combattere.
Ma come tutti sapete, Voldemort riuscì ad uccidere i miei genitori. Così Severus Piton fu l’artefice del mio destino. Non nego che quando scoprii che era stato lui a rivelare la profezia avrei voluto ucciderlo con le mie stesse mani. Quella stessa notte Silente morì, sotto gli occhi miei, di Draco Malfoy e altri Mangiamorte.
Quale atto poteva dimostrare la sua fedeltà al Signore Oscuro più dell’uccidere Albus Silente, il mago più potente di tutti i tempi? Nessuno. Fu per questo motivo che, agli occhi del suo Padrone, divenne il Mangiamorte migliore.
Peccato che abbia sempre eseguito gli ordini di Albus Silente. Per tutto l’ultimo anno ha fatto ciò che gli era stato chiesto, ha fatto sì che gli studenti di Hogwarts non fossero in pericolo, è stato al fianco di Voldemort. Perché è stato ucciso se non è mai stato scoperto, allora? Per la sua bacchetta. Voldemort credeva che la sua bacchetta fosse la bacchetta di Sambuco, che se l’avesse avuta mi avrebbe sconfitto definitivamente.
Assistetti alla sua morte, mi chiese di guardarlo negli occhi. Sapete, tutti mi dicono che somiglio terribilmente a mio padre, tranne per gli occhi: gli occhi sono di mia madre, Lily.
Se ne è andato perdendosi nei miei occhi, cercando mia madre.
Severus Piton è l’uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto. Tutto ciò che ha fatto l’ha fatto per amore di mia madre. Promise di proteggermi e così ha fatto. E’ stato al fianco di Voldemort per anni, fingendo, rimanendo solo, restando sempre fedele ad un’unica persona, mia madre.
Per questo ho insistito tanto per parlare di lui, oggi.
Elogio il suo coraggio, la sua forza, la sua volontà e la sua fedeltà.
Mi sono sempre definito l’uomo di Silente, ma quell’uomo non sono io.
Severus Piton è l’uomo di Silente.
Possa trovare la pace e il perdono che in questa vita non sei stato in grado di concederti.
Riposa in pace.
Diciottesima
Classificata: Elyl
“L’uomo di Silente”
Grammatica
9.6/10
Lessico
e stile
12.5/15
Caratterizzazione
14.5/15
Sviluppo
della trama
9.3/10
Originalità
9.3/10
Gradimento
Personale
8.4/10
Totale
63.6/70
Giudizio
di Fabi:
Una storia molto particolare, sia per il momento che hai
scelto di mostrare, sia per il personaggio che hai scelto per
esprimere l'elogio funebre.
Non perché Harry sia inadatto a
pronunciarlo, ma perché non l'avevo mai immaginato.
Forse a
causa dello stile un po' inadatto ad un elogio funebre, è
mancato quell'impatto emotivo che mi aspettavo da questa storia, che
comunque mi è piaciuta, ma che mi ha lasciata abbastanza
indifferente.
L'originalità sta nella forma, non nel
contenuto.
Alcuni passaggi, ad esempio nel momento in cui riporti
la frase 'Severus, per favore', mi sono sembrati poco adatti ad un
elogio funebre, perché a mio parere non sono parti che Harry
avrebbe scelto di riportare. Stessa cosa per l’episodio
dell’insulto nei confronti di Lily, immagino che in pochi siano
a conoscenza di certi dettagli, e non credo che il miglior modo per
ricordare Piton fosse questo. Immagino che Harry avrebbe preferito
raccontare qualcosa più inerente alla vita recente di Piton a
Hogwarts. Ad esempio: ‘nessuno sapeva che le Pozioni ti
rovinarono i capelli’. Qualcosa del genere. Adesso, l’esempio
non è dei più calzanti, ma credo di essermi
spiegata.
La parte stilistica è molto buona, la storia è
piacevole da leggere ed è corretta dal punto di vista
grammaticale.
Giudizio
di LoveChild:
La
grammatica di questa storia è buona, c’è solo un
errore di battitura e qualche imprecisione per quanto riguarda la
punteggiatura.
Lessico e stile sono buoni, ma ho riscontrato
qualche difetto. Più di una volta il tuo Harry si riferisce ad
eventi dando per scontato che l’uditorio ne sia a conoscenza
quando, ovviamente, non può essere così. L’esempio
più lampante te lo riporto qui di seguito: “quando mio
padre lo umiliò davanti a tutti e si lasciò sfuggire
quell’epiteto”. Il periodo qui non è chiaro. Mi
spiego: si suppone che Harry stia parlando al mondo magico quindi fra
coloro che ascoltano ci sia, ad esempio, Dean Thomas; per Dean questa
frase non sarebbe chiara poiché non solo non sa di che epiteto
si tratti, ma, da come è strutturato il periodo, potrebbe
supporre che l’epiteto fosse rivolto a James e non a Lily.
Spero di essermi spiegata chiaramente.
Lo sviluppo della trama è
ottimo, hai sviluppato i vari punti trattati in maniera quasi sempre
accurata e precisa. E’ indubbiamente una storia originale, non
perché non ci siano altre storie che trattino la
‘riabilitazione’ di Severus Piton ma perché hai
usato una tecnica assolutamente innovativa.
Nonostante io abbia
apprezzato questa storia, ho trovato che ad un certo punto si
trasformasse più in un’autocelebrazione di Harry, cosa
per altro abbastanza probabile visto il personaggio di cui stiamo
parlando. Mi è piaciuta certamente, ma ci ho visto molto poco
di Severus e questo mi è dispiaciuto un po’.
Giudizio
di Vogue:
Dal
punto di vista grammaticale, la storia si presenta senza il minimo
errore. Il lessico è molto accurato, ben si confà
all’impostazione che hai dato alla storia, mentre lo stile (pur
essendo anch’esso molto buono) pare ogni tanto uscir fuori
dagli schemi dell’elogio funebre, specificatamente nella parte
descrittiva. Sfumature di poco conto, che non rallentano comunque la
lettura.
Ottima è invece la caratterizzazione, sia per
quanto riguarda Harry che per le parole che sceglie per descrivere
Severus, in modo assolutamente preciso e fedele alla realtà,
senza che manchi quel senso di colpa per non aver compreso le sue
ragioni quando ancora era in vita.
Lineare anche lo
sviluppo, dato che hai esposto un’analisi completa del
personaggio dall’inizio alla fine, mettendo in luce tutto ciò
che l’aveva contraddistinto senza spazio a dubbi o ad
incertezze.
Ottima l’idea dell’elogio, e significativo
il fatto che sia Harry stesso a pronunciarlo, proprio per rendere
giustizia a quell’uomo con cui il rapporto non avrebbe potuto
essere più complicato di così, ma che alla fine (seppur
troppo tardi) si è rivelato essere migliore di molti di loro
(lui era l’uomo di Silente, giustappunto).
Una storia che mi
ha messo i brividi, per svariate ragioni. Quest’ultimo saluto a
Severus, le stesse parole di Harry sono commoventi in modo
costruttivo, non fine a se stesso. Sei riuscita a trasmettere la
malinconia della sua morte, unita tuttavia al fatto che, anche se
tardi, ha avuto un po’ della giustizia che meritava. Splendida,
davvero.