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Autore: _ L a l a    18/08/2010    2 recensioni
with Jill. due parole, un intero mondo. con Jill. una raccolta di dieci momenti vissuti da Jill e Eusatchio, visti dal punto di vista di lui. ho sempre adorato questa coppia, perchè è l'unica che ho sentito veramente leggendo i libri. spero gradiate.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eustachio Scrubb, Jill Pole
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: casa Pevensie.

Autore: SkAnNeRiZzAtA

Fandom: le Cronache di Narnia

Personaggio: Eustachio Clarence Scrubb, Jill Pole, famiglia Pevensie

 Avvertenze: raccolta, il personaggio di Edmund è leggermente OOC 

Desclaimer: i personaggi della raccolta non sono miei, ma appartengono alla fantasia di C.S.Lewis,

 

dling dlong.

Ti stringi nella tua sciarpa rossa, mentre tengo con una mano l’ombrello e con l’altra pigio insistentemente sul campanello.

La porta si spalanca e la faccia sorridente di Edmund appare.

- accidenti che freddo – commenta, arricciando il naso.

- alla buon ora! – sbotto, entrando e scrollandomi di dosso la neve.

- potete appoggiare lì i cappotti – ci indica lui, entrando nella cucina.

- ehi, Ma’, sono arrivati – dice poi, rivolto alla madre, presa a fare la cioccolata.

- buongiorno zia Helen. –

- ciao Eustachio. Come stai? –

- bene zia. Grazie –

- Eusatchioooo! – Lucy mi salta al collo, abbandonando i suoi compiti. Una volta staccatasi da me ti guarda.

-e tu devi essere Jill, giusto? Io sono Lucy, piacere! –

- emh… piacere – fai arrossendo.

- Lucy! I compiti! – la rimprovera la zia.  – voi salite pure… Lucy vi raggiunge dopo aver finito i compiti. –

Saliamo le scale.  Entriamo nella camera di Peter, che è anche quella di Edmund.

- ciao a tutti! – esordisco entrando. Peter è seduto sul suo letto mentre Susan sta alla scrivania, a guardarsi le unghie.

- ciao Eustachio! Ma allora non sei morto! – mi dice Peter ironico.

- no, non ancora! –

- ciao. – Susan solleva appena lo sguardo dalle sue unghie laccate di rosso. Arriccio il naso. Edmund sospira.

- emh.. lei è Jill. La mia migliore amica. – dico presentandoti.

- oh… si. Ciao. – dici, con un sorriso timido.

- allora sei tu Jill! Siete tornati davvero a Narnia? – chiede Peter. Annuisco. Susan sbuffa impercettibilmente.

- Edmund ci ha raccontato un po’ di cose. -  e mi lancia un’occhiata strana. Mi volto di scatto e mi trattengo dal tirare un pugno a Ed, che non si da la pena di nascondere il risolino che gli è salito alle labbra.

- che cosa c’è? – mi chiedi curiosa. Scuoto la testa.

- nulla… -

- ragazzii!! – Lucy entra correndo nella stanza. Susan la guarda con rimprovero.

- hai finito i compiti? – le chiede.

- emh… no. però papà ha detto che mi aiuta stasera. –

- mmm –

- ah, Sue, c’è Katy al telefono che ti vuole. – comunica con aria solenne.

- finalmente! – Susan esce dalla stanza, velocemente.

Chiudo la porta, stando attento a non farla cigolare come al solito. Cala uno strano silenzio.

- beh? Ci sarà pur qualcosa di cui parlare! – sbotta Edmund. Mi viene in mente come qualche anno fa lui odiasse parlare. Accidenti come cambiano le persone.

- Jill? Ti va di venire in camera mia? – chiede Lucy, saltando su improvvisamente. Poi ti afferra per una manica e ti trascina fuori, dicendo:

- lasciamo che parlino di cose da maschi. –

La guardiamo uscire saltellando, allibiti.

- ma che le è preso? –

******************************************************************

- brr.. che freddo! – esclami, stringendoti nel cappotto. Apro l’ombrello.

- ci vediamo presto! – le facce sorridenti di Ed e Lucy ci salutano mentre usciamo sotto la neve. La porta viene richiusa.

Sospiri.

- allora, come ti sembrano i miei cugini? – chiedo, mentre ti attacchi al mio braccio pur di stare sotto l’ombrello. La neve intorno a noi continua a fioccare.

- sono… strani. A parte Susan. Lei mi sembra più che normale. –

Annuisco.

- e quindi? –

- quindi… li adoro. – fai un gigantesco sorriso, mentre le tue guancie si colorano per il freddo. È un bellissimo sorriso il tuo. Non riesco a smettere di fissarlo.

- bene – dico, un po’ imbarazzato, distogliendo lo sguardo prima che tu te ne accorga.     

Arriviamo a casa tua. Suoni al citofono e aspetti che i tuoi ti aprano il cancello. Poi ti volti verso di me.

- grazie mille Eustachio. –

- e di cosa? – rido io.

- per tutto. Se non mi avessi consolato quella volta in palestra non sarei mai andata a Narnia, e io e te non saremmo mai diventati amici. Grazie. – ti avvicini e mi stampi un timido bacio sulla guancia. Mi irrigidisco completamente. Sorridi e attraversi il cortile di casa tua. Arrivata alla porta ti giri e mi saluti. Poi entri e scompari dalla mia vista.

Mi avvio meccanicamente verso casa, ancora mezzo shockato. Ultimamente ci sono molte cose che riescono a sorprendermi. Prima o poi mi verrà una sottospecie di infarto. Sorrido inconsciamente. Grazie a te, Jill.

   
 
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