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Autore: Dhamnta    13/10/2005    5 recensioni
Chiudeva gli occhi per non guardare. Guardare se stessa morire lentamente, guardare se stessa rinchiusa in un sogno, che la realtà trasformava in incubo. Avrebbe voluto gridare al mondo il suo dolore, ma il mondo non si sarebbe fermato ad ascoltarla.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo. Freddo il pavimento, fredde le sue dita, freddo il suo cuore. Freddo come il ghiaccio. Pronto a frantumarsi come cristallo.
Chiudeva gli occhi per non guardare. Guardare se stessa morire lentamente, guardare se stessa rinchiusa in un sogno, che la realtà trasformava in incubo. Avrebbe voluto gridare al mondo il suo dolore, ma il mondo non si sarebbe fermato ad ascoltarla.
Avrebbe voluto piangere, ma il dolore la rendeva impassibile. Insensibile. Indifferente a qualsiasi altra emozione. Non aveva più paura dei mostri. Non aveva più timore dell’uomo che le avrebbe strappato il cuore per poi mangiarlo. Temeva soltanto i suoi incubi. Incubi che l’avrebbero sventrata, sottomessa , lasciata inerme e sola , nel suo letto freddo, abbracciata soltanto dalle sue fredde coperte. Letto che simboleggiava l’alcova di una fredda tomba.
Eveline che regalava il suo corpo e il suo cuore a chiunque, nella speranza che qualcuno avrebbe sciolto il gelo e lo avrebbe riparato dalle tempeste, proteggendolo da chiunque avrebbe voluto fargli del male, per poi custodirlo pervadendolo d’amore. Ma ogni volta Eveline rimaneva delusa. Eveline piena di illusioni, sogni, speranze, che tempestivamente venivano infrante. Eveline ingenua. Eveline che continuava a sperare, Eveline che dopo essere precipitata ed aver toccato il fondo, continuava a rialzarsi nonostante tutto. Eveline che fingeva di non avere un cuore. Eveline che ordinava al suo cuore di smettere di battere. Al suo sangue di smettere di scorrere. Eveline che stringeva il suo cuscino, nel tentativo di reprimere le lacrime e le grida disperate d’aiuto. Grida silenziose. Grida che nessuno percepiva. Grida che nessuno voleva sentire.
Eveline sola, sola nella sua stanza, sola con se stessa, sola in mezzo alla gente,sola , con i fantasmi pronti ad ascoltarla. Eveline che odiava tutti. Eveline che odiava soprattutto se stessa. Eveline che desiderava soltanto una cosa.

« Vorrei soltanto essere amata. »

  
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