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Autore: avalon44    18/08/2010    4 recensioni
E se le storie che conosciamo sui licantropi non fossero vere? E se il primo licantropo non fosse mai stato morso da un lupo? E se la verità venisse scoperta grazie a delle vecchie pagine ingiallite?
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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werewolf

Benvenuti signori, signore e indecisi, quest’oggi ascolterete una storia che è andata persa molti secoli fa e che sono riuscita a ritrovare solo dopo innumerevoli peripezie.

 Ma che diavolo stai dicendo, se l’hai trovata fra il ciarpame della nonna! Se non sbaglio in mezzo a quell’immondizia c’era anche il suo vecchio catetere… Lei e la sua mania di non buttare via niente…

 Vuoi stare zitta! Mi stai rovinando il momento, via, via, VIA!

 Ehm, ehm cosa stavo dicendo, sì, dopo innumerevoli peripezie ora mi appresterò a leggervela.

 Tanto tempo fa in un paesino sperduto in mezzo alle montagne scozzesi

 Messicane..

 Perché messicane? 

 Secondo me è meglio ambientarla in Messico, sai, per creare un po’ di pathos.

 E che c’entra il pathos con il Messico?

  Quante favole hai letto?

 Parecchie, modestamente.

 Quante erano ambientate fra montagne, boschi, colline, collinette e chi più ne ha più ne metta, sperdute nel nulla (esempio: Scozia)?

 A parte la Sirenetta, direi tutte o quasi.

  E quante invece erano ambientate in Messico?

 Mi sembra quasi nessuna…

 Infatti! Puoi lanciare una nuova moda, anzi addirittura una nuova corrente letteraria. Pensa, potresti essere la creatrice del “messicismo”.

 L’idea è allettante ma penso che lascerò a te l’onore di esserne la creatrice. In fondo il nome l’hai inventato tu. 

  Davvero?! Ottimo. Tuttavia, fossi in te non starei qui a perder tempo, c’è gente che vuole sentire la tua storia.

 Guarda che sei stata tu ad avermi fatto divagare. Comunque, ricominciamo.

 Tanto tempo fa in un paesino sperduto in mezzo alle montagne scozzesi, c’era una fanciulla, orfana di madre e figlia di un piccolo mercante tanto avido quanto grasso(un certo Gliwullin Mirthintoff),  di nome Ehlianne. Ella era dir poco bellissima, con capelli morbidi e luminosi (pantene), una pelle liscia e vellutata (l’oreal, perché io valgo) e delle labbra così rosse da far invidia a Biancaneve (maybelline new york)…

Che diavolo stai facendo?

 Ho fatto un contratto a vita con le case produttrici per cui mi pagano una cifra per parlar bene dei loro prodotti, anche se fanno ca**re. La cosa brutta però è che non ho letto la clausola secondo cui se non li cito almeno a mille persone diverse al mese devo pagare una penale, così ho pensato di approfittarne.

 Ah, *sguardo allucinato e tentativo andato a vuoto di metterle una camicia di forza * allora, sì, eravamo alla descrizione della ragazza.

Naturalmente una simile bellezza non poteva passare inosservata infatti era corteggiata praticamente da tutti. Vecchi e giovani, vicini e lontani, re d’Europa e principi d’Albania, scià di Persia e nobili dalla Cina. Da tutto il mondo venivano solo per le-

 E’ incredibile come la notizia si sia sparsa in fretta nonostante non ci fosse internet all’epoca.

 -i… Mi stai interrompendo ancora, e la cosa non mi piace. Per niente.

 Scusa ma stiamo parlando di circa cinque, seicento anni fa, giusto?

 Sì * inizia a massaggiarsi le tempie *, e allora?

 E allora è impossibile che tutta sta gente sia venuta a sapere di lei in così poco tempo,voglio dire: pensa ai cinesi.

 I cinesi?

 Non quelli di adesso, quelli che hai elencato prima, no? I nobili cinesi. Ecco, per arrivare da loro la notizia, passando di bocca in bocca, avrebbe impiegato anni e pensi che quelli si sarebbero fatti mesi e ripeto mesi di viaggio solo per vedere sta tizia? Oltretutto dopo tutto quel tempo quando sarebbero arrivati da lei a quel punto altro che leggiadra fanciulla, probabilmente si sarebbero trovati davanti o una matrona con sedici figli o una vecchia zitella vagamente imparentata con la befana.

 Guarda che stiamo parlando di luoghi incantati in cui c’era la magia. Sai, sfere di cristallo, tappeti volanti che andavano a trecento all’ora e vie di comunicazione magiche che impiegavano secondi per portare messaggi da un capo all’altro del pianeta.

 Ah, e vuoi dirlo prima? Io già mi ero fatta un film in cui arrivavano sti principi e si ritrovavano con una vecchia sciancata, senza denti e con la bava alla bocca.

 Le tue immagini mentali sono piuttosto disgustose quindi ti pregherei di tenerle per te.

Ora, se sua grazia mi concede di andare avanti (prego, proceda pure mio personale cantastorie), allora, da tutto il mondo venivano solo per lei… ah ecco, sì, facendo le promesse più bizzarre per averla in sposa.

 Ma il padre, di nome Gliwullin, ebbe l’idea di dare in moglie Ehlianne solo a chi “porterà alla mia unica figlia il regalo più bello e pregiato che sia possibile trovare su questa Terra, così bello da farle  addirittura piangere lacrime di commozione” pensando fra sé e sé che tutte le ragazze adorano i gioielli e le pietre preziose anche più di una gazza ladra, quindi sicuramente sua figlia avrebbe scelto qualche ricco principe disposto a ricoprirla di rubini e diamanti da capo a piedi.

 Ma, ahi lui, aveva fatto i conti senza l’oste, dimenticando che la fanciulla in questione era una ragazza fin troppo romantica, con la convinzione che quando sarebbe apparso il suo principe azzurro, lei l’avrebbe riconosciuto immediatamente.

 Perciò, passarono i giorni e nessuno era mai abbastanza: il principe di Brings aveva quattro castelli ma anche quarantaquattro gatti (e lei era allergica al pelo di gatto), il conte Karkaroff era incredibilmente galante ma lo spazio che aveva fra i denti faceva sì che potesse far entrare la forchetta in bocca senza nemmeno aprirla, il sultano di Omer era perfetto, peccato per quella insignificante cosuccia dell’avere già cinquantasei mogli ed un imprecisato numero di figli (neanche lui lo sapeva esattamente, aveva perso il conto dopo i primi cento), e così via per tutti gli altri.

 Gliwullin però non si scoraggiava, anzi era ancora più euforico pretendente dopo pretendente, sicuro che la sua bambina adorata stesse facendo una cernita di tutti quelli più insignificanti per arrivare all’uomo più ricco che si potesse trovare, garantendo a lei, e soprattutto a lui, un avvenire sicuro e felice; molto, molto felice.

 Una settimana dopo si potrebbe pensare che ormai il paese si fosse praticamente sfollato, e invece non facevano altro che arrivare sempre più persone, poiché si era sparsa la voce, errata, che Ehlianne fosse in realtà una sacerdotessa mistica e che fosse in grado di portare fortuna con un suo singolo bacio, e chissà poi chi l’aveva messa in giro questa voce.

 Quindi, per prendere un po’ fiato, Ehlianne si recò vicino al fiume che correva al limitare del bosco dietro casa e, mentre si stava rinfrescando un po’ vide un uomo alto, moro, vestito normalmente ma con abiti che gli evidenziavano davvero bene il… diciamo il corpo snello ma muscoloso, che avanzava verso di lei con un mazzo di margheritine arancioni in mano.

  Ella si fermò, paralizzata dalla bellezza dell’uomo e, non appena le si avvicinò iniziò ad urlare a squarciagola “ OH, MIO BELLISSIMO CAVALIERE, FINALMENTE SIETE GIUNTO DA ME!!! VI PREGO PORTATEMI OVE IL SOLE S’INCONTRA CON LA SUA AMATA MER (*), PER PASSARE, NOTTE DOPO NOTTE, L’ETERNITA’ ASSIEME.

 “Mi scusi signorina ma di cosa sta parlando? 

 “NON ESSERE TIMIDO AMORE MIO, IL FATO CI HA UNITI E NESSUNO POTRA’ MAI SEPARARCI.

 “No, guardi, credo che si stia sbagliando, veramen-

 “ORAMAI LE MOIRE (**) HANNO TESSUTO IL NOSTRO DESTINO E NESSUNO, NEMMENO LA NOTTE POTRA’ SFILARLO,

 “ -te io sono Hirmann, vede, mia sorella vive qui ed è rimasta incinta, sa? I guaritori dicono che saranno addirittura due gemelli, ma forse la conos-

 “COSA STA SUCCEDENDO FIGLIA MIA!

 “PADRE!

 “FIGLIA MIA!

 “PADRE MIO!

 “E SMETTILADI URLARE!

 “Scusa padre. Comunque, finalmente ho trovato l’uomo che mi renderà felice per il resto della mia vita

 “ Davvero? E dimmi, è un principe, vero? O forse quel marajà  venuto dall’india con quegli enormi elefanti, o per caso hai deciso di scegliere alla fine il…

 “No, padre, nessuno di questi. Ho scelto lui.

 “Lui chi, non vedo nessuno

 “ LUI! Quello con le margherite in mano.

 “Intendi quel pecoraro scemo col mazzetto di margherite mosce in mano?

 “Esatto, proprio lui.

 “COSA? Mi scusi signorina ma come le ho già detto prima io devo andare a trovare mia so-

 “MAI! NON PERMETTERO’ MAI A MIA FIGLIA DI SPOSARE UN BARBONE!!!

 “Barbone a chi?

 “ Ma padre, guarda cos’ha in mano. Le margherite preferite della mamma, quelle che lei stessa ha piantato vicino al fiume. Può significare solo che questo baldo giovane ha tentato in tutti i modi di scoprire cosa io ami solo per potermi soddisfare. Ma non lo capisci? Quest’uomo mi ama così tanto da fare qualsiasi cosa pur di rendermi felice per il resto della mia vita!

 “Ma veramente le margherite sarebbero per mia sorella. Vede è che non volevo presentarmi a mani vuote e allora le ho col-

 “NON M’IMPORTA COSA HA INTENZIONE DI FARE. QUEL MISERABILE NON LO VOGLIO COME GENERO. HAI A DISPOSIZIONE CENTINAIA DI UOMINI MILLE VOLTE PIU’ RICCHI, E MI VAI A SCEGLIERE QUEL PEZZENTE?

 “Ma io lo amo! Non puoi obbligarmi a cambiare idea.

 “ Lui forse no, ma io si ”.

 All’improvviso una voce cupa e cavernosa si levò dal mezzo della folla, che nel frattempo si era assiepata. Voce che proveniva da un ometto piccolo e calvo, con un occhio di un grigio smorto e l’altro verde vomito e un mantello dal colore tendente al fucsia.

 “ Nessuno sposerà la ragazza se non il sottoscritto.“

 “ E voi credete di essere” obiettò Gliwullin con fare da comandante di caserma.

 “ Sono Portos Virealin, il potente stregone…”

 “ Ah, ho capito, siete il mercante di porto vintage***, in effetti ne avevo  sentito parlare, anche se è un po’ troppo costoso per me. Beh, in questo caso avete una possibilità. Devo dire che siete un po’ più vecchio di quello che mi aspettavo, ma quel vino è davvero eccezionale, ne ho assaggiato un sorso quando sono stat-

 “ Non il mercante, idiota, ho detto lo stregone Portos. Sono colui che ha creato la mitica Pietra Filosofale!” disse estraendo dalla tasca una pietra color ambra grande quanto un pugno. “Con me lei non invecchierà più, sarà ricoperta d’oro e vivrà come la regina delle regine!”

 Subito dopo aver visto la Pietra Filosofale Gliwullin caracollò verso il potente mago e con fare reverenziale iniziò a ricoprirlo di complimenti.

 “ Basta così, patetico ometto, le tue lusinghe non mi servono. Quello che voglio è Ehlianne.”

 Ma la ragazza non aveva sentito nemmeno una parola di tutto il discorso. Fin dal momento in cui il mago aveva distolto l’attenzione di Gliwullin lei si era abbarbicata al braccio del povero Hirmann come il kraken  alla perla nera, nonostante il povero ragazzo tentasse in tutti i modi di farla ragionare, o almeno scollarsela di dosso, ciarlando di come la luna piena fosse ancor più bella dal momento che aveva visto nascere il loro amore.

 Non appena lo stregone se ne rese conto la sua furia eruppe come il Vesuvio nel 79 sprizzando nell’aria scintille bordò e bolle rosa shocking, urlando come un ossesso contro di lei.

 “ COME HAI OSATO! L’UNICO UOMO CHE PUO’ AVERTI SONO IO! ORA PAGHERAI CON LA TUA STESSA VITA! Anzi, con la bellezza che tanto hai ostentato fino ad ora.” Queste parole rieccheggiarono tetre nel silenzio innaturale, e presele la mano, fece un taglio proprio nel mezzo del palmo. “E visto che ami così tanto la luna, la renderò testimone di questo patto di sangue. La tua bellezza sarà terrore, la tua gioia dolore e il tuo amore odio per tutte le creature. Io ti condanno a vagare sotto forma di belva, spoglia del fascino di cui hai abusato, ma rivestita del sangue di chiunque ti incontrerà, fosse egli estraneo o fratello, nemico o amante.”

 Nel momento esatto in cui l’ultima parola fu pronunciata un grido si levò dalla gola di Ehlianne. Un grido capace di spaventare a morte il più coraggioso degli eroi. Dal suo volto stille di sangue iniziarono a cadere e muscoli e ossa si contorcevano al di sotto della pelle. Tutto il corpo era invaso dalle convulsioni. Un odore di putrido, come di carcassa lasciata a marcire al sole si levò lungo tutta la montagna, mentre l’angelo faceva posto al demonio.

 Mentre lo stregone non si vedeva più da nessuna parte, tutti i presenti erano paralizzati dal terrore, incapaci di distogliere gli occhi da quello spettacolo raccapricciante, fino a che un ululato più potente degli altri non li fece scappare via in preda al panico più totale.

 La bestia, né donna né lupo, ma allo stesso tempo entrambi, si lanciò vorace sulla folla, sbranando e lacerando qualsiasi cosa si parasse sul suo cammino. I più fortunati morivano all’istante, gli altri, erano costretti a patire le più atroci sofferenze, implorando chi gli era vicino ed ancora cosciente di porre fine ai loro tormenti.

 Fra questi anche Hirmann, morso alla gamba e alla spalla, gridava sgomento, mentre sangue sgorgava dalle ferite come un fiume in piena, fino a che non scorse una luce riflessa nell’erba. Avvicinandosi vide una pietra color ambra impregnata del sangue di un piccolo pipistrello morto lì accanto. Ricordando il discorso dello stregone capì che doveva essere la pietra di cui parlava, quella dell’immortalità, e non sapendo bene come usarla, ma in preda alla disperazione più assoluta, la ripulì un po’ del sangue e poi la mise in bocca, tentando di berne l’elisir.

 Non appena la pietra toccò la sua lingua, una luce accecante si spanse, insieme al dolore lancinante alla bocca, che lo fece svenire di colpo.

 Quando finalmente riprese conoscenza, era disteso in un lago di sangue, fra corpi dissanguati e organi che ormai non si riconoscevano più. L’alba era ormai giunta e la ragazza ricoperta di sangue era inginocchiata di fronte ad un corpo di cui non si capiva nemmeno se fosse uomo o donna.

 Hirmann tentò di avvicinarsi a lei, ma, non appena mise un piede fuori dall’ombra creata dall’albero dietro di sé, sentì la testa andare a fuoco e il suo corpo emanare odore di bruciato.

 Non potendo avvicinarsi, prese la pietra e si allontanò all’interno della foresta, dove gli alberi erano talmente fitti da non sapere nemmeno più se fosse ancora giorno o fosse finalmente sopraggiunta la notte.

 

                               Fine.

 

 

 

Cosa? Come fa a finire così! Io voglio sapere cosa succede a Ehliam e a Hirmann.

 Guarda che si chiama Ehlianne, e comunque io non ci posso fare niente se finisce così.

 Ma come! E lei cosa fa poi, voglio dire, ormai ha massacrato tutto il paesino, compresi principi e re, no? Se ne dovrà andare pur da qualche parte dopo aver massacrato praticamente tutte le famiglie reali del suo continente, e pure di qualcuno vicino.

 E io che ne so. Qui non c’e scritto niente, ma suppongo che sia per questo che tutti i licantropi siano rappresentati sfigati. Dopo quella strage quella poveretta sarà stata messa come ricercata inoltre trenta stati. Mentre per quanto riguarda Hirmann, beh lui aveva la Pietra Filosofale, quindi suppongo che gli sia bastato cambiare nome e comprarsi un bel castello in un posto un po’ riparato per levarsi dai piedi e godersi la vita.

 Dici che si è comprato un bel castello in Transilvania?

 Credo proprio di sì.

 

 

 

 

 
* mer: per chi non lo sapesse, significa mare in francese. Sinceramente avevo messo proprio mare, ma sapeva un po’di checca.

 **moire: generate dalla Notte, tre divine sorelle (Cloto, Lachesi e Atropo) chiamate anche filatrici perché filano i giorni dell’esistenza.

 ***porto vintage: Di gran lunga il porto più pregiato, prodotto con uve di una singola annata, invecchiato inizialmente in botte per poi essere sottoposto ad un secondo invecchiamento in bottiglia. (Fonte: Wikipedia)

  
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