werewolf
Benvenuti signori, signore e indecisi, quest’oggi
ascolterete una storia che è andata persa molti secoli fa e che sono riuscita a
ritrovare solo dopo innumerevoli peripezie.
Ma che diavolo stai dicendo, se
l’hai trovata fra il ciarpame della nonna! Se non sbaglio in mezzo a
quell’immondizia c’era anche il suo vecchio catetere… Lei e la sua mania di non
buttare via niente…
Vuoi stare zitta! Mi stai rovinando il momento, via, via,
VIA!
Ehm, ehm cosa stavo dicendo, sì, dopo innumerevoli peripezie
ora mi appresterò a leggervela.
Tanto tempo fa in un paesino sperduto in mezzo alle montagne
scozzesi
Messicane..
Perché messicane?
Secondo me è meglio ambientarla
in Messico, sai, per creare un po’ di pathos.
E che c’entra il pathos con il Messico?
Quante favole hai letto?
Parecchie, modestamente.
Quante erano ambientate fra
montagne, boschi, colline, collinette e chi più ne ha più ne metta, sperdute
nel nulla (esempio: Scozia)?
A parte la
Sirenetta, direi tutte o quasi.
E quante invece erano ambientate
in Messico?
Mi sembra quasi nessuna…
Infatti! Puoi lanciare una nuova
moda, anzi addirittura una nuova corrente letteraria. Pensa, potresti essere la
creatrice del “messicismo”.
L’idea è allettante ma penso che lascerò a te l’onore di
esserne la creatrice. In fondo il nome l’hai inventato tu.
Davvero?! Ottimo. Tuttavia, fossi in te non
starei qui a perder tempo, c’è gente che vuole sentire la tua storia.
Guarda che sei stata tu ad avermi fatto divagare. Comunque,
ricominciamo.
Tanto tempo fa in un paesino sperduto in mezzo alle montagne
scozzesi, c’era una fanciulla, orfana di madre e figlia di un piccolo mercante
tanto avido quanto grasso(un certo Gliwullin Mirthintoff), di nome Ehlianne. Ella era dir poco
bellissima, con capelli morbidi e luminosi (pantene),
una pelle liscia e vellutata (l’oreal, perché io
valgo) e delle labbra così rosse da far invidia a Biancaneve (maybelline new york)…
Che diavolo stai facendo?
Ho fatto un contratto a vita con
le case produttrici per cui mi pagano una cifra per parlar bene dei loro
prodotti, anche se fanno ca**re. La cosa brutta però è che non ho letto la
clausola secondo cui se non li cito almeno a mille persone diverse al mese devo
pagare una penale, così ho pensato di approfittarne.
Ah, *sguardo allucinato e tentativo andato a vuoto di
metterle una camicia di forza * allora, sì, eravamo alla descrizione della
ragazza.
Naturalmente una simile bellezza non poteva passare
inosservata infatti era corteggiata praticamente da tutti. Vecchi e giovani,
vicini e lontani, re d’Europa e principi d’Albania, scià di Persia e nobili
dalla Cina. Da tutto il mondo venivano solo per le-
E’ incredibile come la notizia
si sia sparsa in fretta nonostante non ci fosse internet all’epoca.
-i… Mi stai interrompendo ancora, e la cosa non mi piace. Per
niente.
Scusa ma stiamo parlando di
circa cinque, seicento anni fa, giusto?
Sì * inizia a massaggiarsi le tempie *, e allora?
E allora è impossibile che tutta
sta gente sia venuta a sapere di lei in così poco tempo,voglio dire: pensa ai
cinesi.
I cinesi?
Non quelli di adesso, quelli che
hai elencato prima, no? I nobili cinesi. Ecco, per arrivare da loro la notizia,
passando di bocca in bocca, avrebbe impiegato anni e pensi che quelli si
sarebbero fatti mesi e ripeto mesi di viaggio solo per vedere sta tizia?
Oltretutto dopo tutto quel tempo quando sarebbero arrivati da lei a quel punto
altro che leggiadra fanciulla, probabilmente si sarebbero trovati davanti o una
matrona con sedici figli o una vecchia zitella vagamente imparentata con la
befana.
Guarda che stiamo parlando di luoghi incantati in cui
c’era la magia. Sai, sfere di cristallo, tappeti volanti che andavano a trecento
all’ora e vie di comunicazione magiche che impiegavano secondi per
portare messaggi da un capo all’altro del pianeta.
Ah, e vuoi dirlo prima? Io già
mi ero fatta un film in cui arrivavano sti principi e si ritrovavano con una
vecchia sciancata, senza denti e con la bava alla bocca.
Le tue immagini mentali sono piuttosto disgustose quindi ti
pregherei di tenerle per te.
Ora, se sua grazia mi concede di andare avanti (prego, proceda pure mio personale cantastorie),
allora, da tutto il mondo venivano solo per lei… ah ecco, sì, facendo le
promesse più bizzarre per averla in sposa.
Ma il padre, di nome Gliwullin, ebbe l’idea di dare in
moglie Ehlianne solo a chi “porterà alla mia unica figlia il regalo più bello e
pregiato che sia possibile trovare su questa Terra, così bello da farle addirittura piangere lacrime di commozione”
pensando fra sé e sé che tutte le ragazze adorano i gioielli e le pietre
preziose anche più di una gazza ladra, quindi sicuramente sua figlia avrebbe
scelto qualche ricco principe disposto a ricoprirla di rubini e diamanti da
capo a piedi.
Ma, ahi lui, aveva fatto i conti senza l’oste, dimenticando
che la fanciulla in questione era una ragazza fin troppo romantica, con la
convinzione che quando sarebbe apparso il suo principe azzurro, lei l’avrebbe
riconosciuto immediatamente.
Perciò, passarono i giorni e nessuno era mai abbastanza: il
principe di Brings aveva quattro castelli ma anche quarantaquattro gatti (e lei
era allergica al pelo di gatto), il conte Karkaroff era incredibilmente galante
ma lo spazio che aveva fra i denti faceva sì che potesse far entrare la
forchetta in bocca senza nemmeno aprirla, il sultano di Omer era perfetto,
peccato per quella insignificante cosuccia dell’avere già cinquantasei mogli ed
un imprecisato numero di figli (neanche lui lo sapeva esattamente, aveva perso
il conto dopo i primi cento), e così via per tutti gli altri.
Gliwullin però non si scoraggiava, anzi era ancora più
euforico pretendente dopo pretendente, sicuro che la sua bambina adorata stesse
facendo una cernita di tutti quelli più insignificanti per arrivare all’uomo
più ricco che si potesse trovare, garantendo a lei, e soprattutto a lui, un
avvenire sicuro e felice; molto, molto felice.
Una settimana dopo si potrebbe pensare che ormai il paese si
fosse praticamente sfollato, e invece non facevano altro che arrivare sempre
più persone, poiché si era sparsa la voce, errata, che Ehlianne fosse in realtà
una sacerdotessa mistica e che fosse in grado di portare fortuna con un suo
singolo bacio, e chissà poi chi l’aveva messa in giro questa voce.
Quindi, per prendere un po’ fiato, Ehlianne si recò vicino
al fiume che correva al limitare del bosco dietro casa e, mentre si stava
rinfrescando un po’ vide un uomo alto, moro, vestito normalmente ma con abiti che
gli evidenziavano davvero bene il… diciamo il corpo snello ma muscoloso, che
avanzava verso di lei con un mazzo di margheritine arancioni in mano.
Ella si fermò,
paralizzata dalla bellezza dell’uomo e, non appena le si avvicinò iniziò ad
urlare a squarciagola “ OH, MIO BELLISSIMO CAVALIERE, FINALMENTE SIETE GIUNTO
DA ME!!! VI PREGO PORTATEMI OVE IL SOLE S’INCONTRA CON LA SUA AMATA MER (*), PER
PASSARE, NOTTE DOPO NOTTE, L’ETERNITA’ ASSIEME.
“Mi scusi signorina ma di cosa sta parlando?
“NON ESSERE TIMIDO AMORE MIO, IL FATO CI HA UNITI E NESSUNO
POTRA’ MAI SEPARARCI.
“No, guardi, credo che si stia sbagliando, veramen-
“ORAMAI LE MOIRE (**) HANNO TESSUTO IL NOSTRO DESTINO E
NESSUNO, NEMMENO LA NOTTE POTRA’
SFILARLO,
“ -te io sono Hirmann, vede, mia sorella vive qui ed è
rimasta incinta, sa? I guaritori dicono che saranno addirittura due gemelli, ma
forse la conos-
“COSA STA SUCCEDENDO FIGLIA MIA!
“PADRE!
“FIGLIA MIA!
“PADRE MIO!
“E SMETTILADI URLARE!
“Scusa padre. Comunque, finalmente ho trovato l’uomo che mi
renderà felice per il resto della mia vita
“ Davvero? E dimmi, è un principe, vero? O forse quel
marajà venuto dall’india con quegli
enormi elefanti, o per caso hai deciso di scegliere alla fine il…
“No, padre, nessuno di questi. Ho scelto lui.
“Lui chi, non vedo nessuno
“ LUI! Quello con le margherite in mano.
“Intendi quel pecoraro scemo col mazzetto di margherite
mosce in mano?
“Esatto, proprio lui.
“COSA? Mi scusi signorina ma come le ho già detto prima io
devo andare a trovare mia so-
“MAI! NON PERMETTERO’ MAI A
MIA FIGLIA DI SPOSARE UN BARBONE!!!
“Barbone a chi?
“ Ma padre, guarda cos’ha in mano. Le margherite preferite
della mamma, quelle che lei stessa ha piantato vicino al fiume. Può significare
solo che questo baldo giovane ha tentato in tutti i modi di scoprire cosa io
ami solo per potermi soddisfare. Ma non lo capisci? Quest’uomo mi ama così
tanto da fare qualsiasi cosa pur di rendermi felice per il resto della mia
vita!
“Ma veramente le margherite sarebbero per mia sorella. Vede
è che non volevo presentarmi a mani vuote e allora le ho col-
“NON M’IMPORTA COSA HA INTENZIONE DI FARE. QUEL MISERABILE
NON LO VOGLIO COME GENERO. HAI A DISPOSIZIONE CENTINAIA DI UOMINI MILLE VOLTE
PIU’ RICCHI, E MI VAI A SCEGLIERE QUEL PEZZENTE?
“Ma io lo amo! Non puoi obbligarmi a cambiare idea.
“ Lui forse no, ma io si ”.
All’improvviso una voce cupa e cavernosa si levò dal mezzo
della folla, che nel frattempo si era assiepata. Voce che proveniva da un
ometto piccolo e calvo, con un occhio di un grigio smorto e l’altro verde
vomito e un mantello dal colore tendente al fucsia.
“ Nessuno sposerà la ragazza se non il sottoscritto.“
“ E voi credete di essere” obiettò Gliwullin con fare da
comandante di caserma.
“ Sono Portos Virealin, il potente stregone…”
“ Ah, ho capito, siete il mercante di porto vintage***, in
effetti ne avevo sentito parlare, anche
se è un po’ troppo costoso per me. Beh, in questo caso avete una possibilità.
Devo dire che siete un po’ più vecchio di quello che mi aspettavo, ma quel vino
è davvero eccezionale, ne ho assaggiato un sorso quando sono stat-
“ Non il mercante, idiota, ho detto lo stregone Portos. Sono
colui che ha creato la mitica Pietra Filosofale!” disse estraendo dalla tasca
una pietra color ambra grande quanto un pugno. “Con me lei non invecchierà più,
sarà ricoperta d’oro e vivrà come la regina delle regine!”
Subito dopo aver visto la Pietra Filosofale
Gliwullin caracollò verso il potente mago e con fare reverenziale iniziò a
ricoprirlo di complimenti.
“ Basta così, patetico ometto, le tue lusinghe non mi
servono. Quello che voglio è Ehlianne.”
Ma la ragazza non aveva sentito nemmeno una parola di tutto
il discorso. Fin dal momento in cui il mago aveva distolto l’attenzione di
Gliwullin lei si era abbarbicata al braccio del povero Hirmann come il kraken alla perla nera, nonostante il povero ragazzo
tentasse in tutti i modi di farla ragionare, o almeno scollarsela di dosso,
ciarlando di come la luna piena fosse ancor più bella dal momento che aveva
visto nascere il loro amore.
Non appena lo stregone se ne rese conto la sua furia eruppe
come il Vesuvio nel 79 sprizzando nell’aria scintille bordò e bolle rosa shocking,
urlando come un ossesso contro di lei.
“ COME HAI OSATO! L’UNICO UOMO CHE PUO’ AVERTI SONO IO! ORA
PAGHERAI CON LA TUA STESSA
VITA! Anzi, con la bellezza che tanto hai ostentato fino ad ora.” Queste parole
rieccheggiarono tetre nel silenzio innaturale, e presele la mano, fece un
taglio proprio nel mezzo del palmo. “E visto che ami così tanto la luna, la
renderò testimone di questo patto di sangue. La tua bellezza sarà terrore, la
tua gioia dolore e il tuo amore odio per tutte le creature. Io ti condanno a
vagare sotto forma di belva, spoglia del fascino di cui hai abusato, ma
rivestita del sangue di chiunque ti incontrerà, fosse egli estraneo o fratello,
nemico o amante.”
Nel momento esatto in cui l’ultima parola fu pronunciata un
grido si levò dalla gola di Ehlianne. Un grido capace di spaventare a morte il
più coraggioso degli eroi. Dal suo volto stille di sangue iniziarono a cadere e
muscoli e ossa si contorcevano al di sotto della pelle. Tutto il corpo era
invaso dalle convulsioni. Un odore di putrido, come di carcassa lasciata a
marcire al sole si levò lungo tutta la montagna, mentre l’angelo faceva posto
al demonio.
Mentre lo stregone non si vedeva più da nessuna parte, tutti
i presenti erano paralizzati dal terrore, incapaci di distogliere gli occhi da
quello spettacolo raccapricciante, fino a che un ululato più potente degli
altri non li fece scappare via in preda al panico più totale.
La bestia, né donna né lupo, ma allo stesso tempo entrambi,
si lanciò vorace sulla folla, sbranando e lacerando qualsiasi cosa si parasse
sul suo cammino. I più fortunati morivano all’istante, gli altri, erano
costretti a patire le più atroci sofferenze, implorando chi gli era vicino ed
ancora cosciente di porre fine ai loro tormenti.
Fra questi anche Hirmann, morso alla gamba e alla spalla, gridava
sgomento, mentre sangue sgorgava dalle ferite come un fiume in piena, fino a
che non scorse una luce riflessa nell’erba. Avvicinandosi vide una pietra color
ambra impregnata del sangue di un piccolo pipistrello morto lì accanto.
Ricordando il discorso dello stregone capì che doveva essere la pietra di cui
parlava, quella dell’immortalità, e non sapendo bene come usarla, ma in preda
alla disperazione più assoluta, la ripulì un po’ del sangue e poi la mise in
bocca, tentando di berne l’elisir.
Non appena la pietra toccò la sua lingua, una luce accecante
si spanse, insieme al dolore lancinante alla bocca, che lo fece svenire di
colpo.
Quando finalmente riprese conoscenza, era disteso in un lago
di sangue, fra corpi dissanguati e organi che ormai non si riconoscevano più.
L’alba era ormai giunta e la ragazza ricoperta di sangue era inginocchiata di
fronte ad un corpo di cui non si capiva nemmeno se fosse uomo o donna.
Hirmann tentò di avvicinarsi a lei, ma, non appena mise un
piede fuori dall’ombra creata dall’albero dietro di sé, sentì la testa andare a
fuoco e il suo corpo emanare odore di bruciato.
Non potendo avvicinarsi, prese la pietra e si allontanò
all’interno della foresta, dove gli alberi erano talmente fitti da non sapere
nemmeno più se fosse ancora giorno o fosse finalmente sopraggiunta la notte.
Fine.
Cosa? Come fa a finire così! Io
voglio sapere cosa succede a Ehliam e a Hirmann.
Guarda che si chiama Ehlianne, e comunque io non ci posso
fare niente se finisce così.
Ma come! E lei cosa fa poi,
voglio dire, ormai ha massacrato tutto il paesino, compresi principi e re, no?
Se ne dovrà andare pur da qualche parte dopo aver massacrato praticamente tutte
le famiglie reali del suo continente, e pure di qualcuno vicino.
E io che ne so. Qui non c’e scritto niente, ma suppongo che
sia per questo che tutti i licantropi siano rappresentati sfigati. Dopo quella
strage quella poveretta sarà stata messa come ricercata inoltre trenta stati.
Mentre per quanto riguarda Hirmann, beh lui aveva la Pietra Filosofale, quindi
suppongo che gli sia bastato cambiare nome e comprarsi un bel castello in un
posto un po’ riparato per levarsi dai piedi e godersi la vita.
Dici che si è comprato un bel
castello in Transilvania?
Credo proprio di sì.
* mer: per chi non lo sapesse, significa mare in francese.
Sinceramente avevo messo proprio mare, ma sapeva un po’di checca.
**moire: generate dalla Notte, tre divine sorelle (Cloto,
Lachesi e Atropo) chiamate anche filatrici perché filano i giorni
dell’esistenza.
***porto vintage: Di gran lunga il porto più pregiato,
prodotto con uve di una singola annata, invecchiato inizialmente in botte per
poi essere sottoposto ad un secondo invecchiamento in bottiglia. (Fonte: Wikipedia)