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Autore: reb    18/08/2010    6 recensioni
Harry Potter ormai era sceso a patti con la cosa, quello che stava per causargli un prematuro attacco di cuore, e nemmeno Voldemort poteva vantare tanto, riguardava sì l’ultimo erede dei Malfoy, ma non il suo secondogenito. E con l’andare del tempo sarebbe perfino arrivato a dire, considerando la natura della cosa, che questa sì che era una fortuna. Infatti era ormai sulla bocca di tutti a Hogwarts, perché si sa un segreto tra quelle mura è tale solo quando tutti ne sono a conoscenza, che Scorpius Hyperion Malfoy e Lily Luna Potter uscissero insieme da un paio di mesi. Ma il destino, o il nuovo preside, che dir si voglia, possedeva un pessimo senso dell’umorismo nonché una bastardaggine degna di Satana nel programmare la prematura fine dei due sfortunati amanti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dad, I'm fall in love! Ehm...ops DAD!'
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Nel corso dei secoli dalla sua fondazione, Hogwarts,aveva visto crescere tra le proprie mura migliaia di studenti. Per ognuno di loro aveva rappresentato non solo una tappa fondamentale nella loro formazione, ma anche qualcosa di più.

Perché per la prima volta i piccoli studenti si vedevano costretti a vivere lontano da casa, a prendere decisioni senza dover rendere conto ai genitori, imparavano a organizzare la loro vita lontano da madri maniache del controllo, padri assenti ma dispotici o elfi domestici pronti a esaudire ogni loro richiesta.

Così Hogwarts era la casa per quelli che non l’avevano, era la libertà per chi doveva rendere orgogliosa la propria famiglia con la condotta, era maturazione per i piccoli undicenni ancora abituati a vedere la madre al mattino.

Ma nonostante tutto c’era una cosa che era stata importante il giorno della fondazione e lo era adesso, a più di vent’anni dalla sconfitta del Signore Oscuro, ed era il nome che portavi. Dopo la fine della Seconda Guerra Magica lo status dettato dal sangue era, se non venuto meno almeno, diventato poco importante per la maggioranza, sebbene ancora a Serpeverde si prediligessero gli appartenenti alle famiglie più antiche a dispetto dei NatiBabbani.

Ma il nome che portavi, ah quello ancora contava. Perché Hogwarts era Casa, Libertà, Maturazione, Individualità, ma era anche Etichetta e Apparenza. Un buon nome, meglio se accompagnato da un cospicuo conto in banca, apriva molte porte già a scuola, permetteva di conoscere figli di altre famiglie importanti, iniziare a prendere contatti con quelli che contavano per i più ambizioni. Significava avere accesso alle feste più in e le compagnie migliori. Un buon nome, come sempre era stato, permetteva di fare carriera.

E se questo non era cambiato, né mai lo avrebbe fatto, come l’inimicizia tra Serpi e Grifoni, c’era un’altra costante, un caposaldo nato ormai da tre generazioni, che sembrava destinato a durare per sempre, ma che sei anni aveva iniziato a tremare e che ogni giorno sembrava franare sempre più.

Questo qualcosa era l’odio tra Potter e Malfoy. Un piccolo Potter undicenne aveva iniziato le schermaglie per difendere quello che sarebbe diventato non solo il suo migliore amico, ma addirittura un fratello, dalle battute dell’allora prefetto Lucius Malfoy ed era continuato quando un altro bambino, al suo primo giorno di scuola, aveva rifiutato l’amicizia di un altro. E se adesso il maggiore dei Potter, James, fiero Grifondoro, sembrava pronto a continuare la tradizione il secondogenito, Albus, aveva invece preferito la diplomazia per poter sopravvivere negli anni seguenti.

Come ogni brava Serpe, Albus Severus Potter, aveva pensato prima al tornaconto personale e alla sua incolumità e poi all’orgoglio di famiglia a cui aveva dato una batosta non indifferente nel momento in cui il Cappello Parlante aveva allegramente gridato a una Sala Grande allibita "Serpeverde!".

Così ora, alla veneranda età di sedici anni il ragazzo poteva vantare il titolo di Primo Serpeverde in Famiglia (cosa che zio Ron non faceva che ricordargli arricciando il suo naso Grifondoro) Migliore Amico di Scorpius Malfoy (cosa che suo fratello James non faceva che ricordargli arricciando il suo snob naso di fratello maggiore stupido e orgogliosamente Grifondoro).

Ma se Harry Potter ormai era sceso a patti con la cosa, quello che stava per causargli un prematuro attacco di cuore, e nemmeno Voldemort poteva vantare tanto, riguardava sì l’ultimo erede dei Malfoy, ma non il suo secondogenito. E con l’andare del tempo sarebbe perfino arrivato a dire, considerando la natura della cosa, che questa sì che era una fortuna.

Infatti era ormai sulla bocca di tutti a Hogwarts, perché si sa un segreto tra quelle mura è tale solo quando tutti ne sono a conoscenza, che Scorpius Hyperion Malfoy e Lily Luna Potter uscissero insieme da un paio di mesi.

Ovviamente Albus, in quanto migliore amico del ragazzo ne era al corrente e come fratello di lei non aveva potuto evitare il tipico discorsetto "se la fai soffrire ti uccido" anche se detto con scarsa convinzione. James, invece, aveva con grande soddisfazione a detta di tutti, ma in special modo dal suddetto, sopperito alle mancanze di quel disgraziato del fratello minacciando allegramente Malfoy, promettendo maledizioni a non finire, nel caso le avesse fatto versare anche una sola lacrima, e torture molto fantasiose di cui la più innocua il gatto a nove code, in caso avesse anche solo pensato di toccarla.

Gli altri cugini Weasley, che erano quasi troppi per essere contati come ogni Malfoy (nonno, padre o nipote indifferentemente) ricordava ogni volta che se ne presentava l’occasione, ne erano più o meno a conoscenza ed erano più o meno preoccupati della cosa. I genitori erano ancora miracolosamente allo scuro della relazione e lo dimostrava la relativa tranquillità con cui i due potevano vivere, escludendo quello sciroccato di James che saltava fuori ogni momento per controllare che il ragazzo non corrompesse la piccola principessa di casa, Albus che tentava con scarsa convinzione di impedirglielo mettendo a repentaglio la sua, di tranquillità, e Rose che si prodigava in consigli non richiesti su come affrontare le loro famiglie.

Ma il destino, o il nuovo preside, che dir si voglia, possedeva un pessimo senso dell’umorismo nonché una bastardaggine degna di Satana nel programmare la prematura fine dei due sfortunati amanti.

***

-Pa-papà?- Lily riuscì a stento ad articolare una parola, con una voce che assomigliava più a un pigolio, quando quella mattina si ritrovò davanti suo padre, Harry Potter.

-Ciao tesoro. Non si saluta più?-

-Che fai qui, papà?- continuò lei senza nemmeno lasciarlo finire di parlare.

Nessunanon c’era nessuna spiegazione logica per la venuta di suo padre a Hogwarts. Era ancora sconvolta, ma non tanto sa non notare il sogghigno soddisfatto di James, appena apparso da dietro le spalle dell’uomo, che invece prima non aveva nemmeno visto.

-Ma come, Lily, non te l’ho detto? Quest’anno tocca a papà e la sua classe fare l’orientamento per noi del settimo. Non è fantastico? Papà e zio Ron che mi spiegano il lavoro di Auror quando a casa non ne vogliono mai parlare!-

Non te l’ho detto? Non te l’ho detto?!?

La voce interiore di Lily stava diventando sempre più isterica ogni minuto che passava sebbene il suo volto fosse una maschera inespressiva. In quel momento non chiedeva altro che suo padre si distraesse per un paio di minuti per poter uccidere il fratello e occultarne il cadavere. Maledetto infame!

A James non era nemmeno passato per il cervello di parlare anzi, non si sarebbe stupita se fosse venuto fuori che aveva anche pagato i suoi amici del settimo per non far trapelare la voce, magari riempiendoli di qualche scusa idiota che li aveva abbindolati totalmente. Maledetto lui e gli idioti che gli danno corda!

Papà e altri del suo anno a scuola per dirigere l’orientamento professionale significava averli intorno, a scuola ventiquattr’ore su ventiquattro, per un’intera settimana. Una settimana senza poter vedere Scorpius o farlo rischiando di venire scoperti, accusati di infamia verso il buon nome della famiglia, prede di un linciaggio eccessivo perfino nel Medioevo verso gli eretici e infine finire diseredati o rinchiusi in casa. L’ultima opzione sarebbe poi stata preferita alla prima dai loro sadici genitori per poterli controllare a vita.

Maledetto vecchio hippy!

Se Silente a suo tempo era stato accusato di stramberie di vario genere, ma sostanzialmente innocue e prive di ripercussioni sulla vita privata dei suoi allevi, escludendo i pericoli cui aveva sottoposto più o meno coscientemente suo padre, quello che aveva sostituito la preside McGranitt non poteva fregiarsi di tale titolo.

L’uomo, tale Oratius Oswald Octavius Occleve, girava per la scuola bardato come il miglior hippy mai visto perfino negli annali della storia babbana dell’ultimo secolo e si era prefissato lo scopo di lasciare un segno del proprio passaggio oltre il quadro canonico appeso a una parete strapiena di altri vecchi. Questo segno non era risultato essere un ballo di fine anno, nemmeno un torneo potenzialmente mortale cui sottoporre gli studenti questo con grande rammarico di James Sirius Potter che aveva, anima pia, addirittura mandato un appunto al preside con tale suggerimento, e neppure indetto duelli interni tra case o fondato club di dubbio gusto dove, nuovo appunto di James che si era autoeletto al terzo anno come segretario di fiducia dell’uomo, erano ammessi alcolici.

No, il caro Oratius aveva preferito portare avanti una tradizione a favore degli studenti istituendo la Settimana dei Mestieri, riservata agli alunni del settimo anno, dove si avvicendavano anni sempre diversi di ex studenti, sebbene non fosse ancora noto il metodo con cui venivano scelti, con lo scopo di aprire il mondo del lavoro ai ragazzi, ancora protetti dalle accoglienti mura di Hogwarts.

-Papà perché non andiamo a salutare Al? Stamattina ancora non l’ho visto- una voce purtroppo nota nonché ancora viva la ridesto dai suoi pensieri.

Maledetto bast***

L’occhiata allusiva a Lily e il sorriso soddisfatto di James vennero ricambiati da un’occhiata assassina e un sibilo – Sei morto, James.-

Il tutto, ovviamente, alle spalle di un ignaro Harry Potter che, nello sconcerto e nei bisbigli generali, alcuni Corvonero avevano addirittura aperto le scommesse per l’imminente incontro tra padre e ragazzo di Lily Luna Potter, si avvicinava al tavolo dei Serpeverde dove il suo secondogenito cercava contemporaneamente di calmare il suo migliore amico e distrarre il padre del suddetto dall’attacco di panico su due fronti che stava distruggendo psicologicamente Scorpius.

-Papà, ho appena saputo che terrai le lezioni per i poveri idioti – e qui le ghignate dei due Malfoy si sprecarono sebbene quella di Scorpius fosse più per riflesso condizionato che per vero divertimento – che a settembre tenteranno l’esame all’Accademia Auror. James deve aver dimenticato di dircelo, è così impegnato nel trovare un modo per passare i MAGO senza studiare, poverino…-

Ah, Albus con gli anni si era rivelato un vero Serpeverde, lo dimostravano le frecciatine a James dette con una faccia d’angelo totale e l’apprezzamento che traspariva dal viso di Draco Malfoy sentendolo parlare.

-Si, Neville mi aveva già accennato qualcosa in proposito. Spera che non abbia fatto lo stesso con tua madre James…ciao Scorpius.-

Harry e Draco si scambiarono un cenno sol capo senza colpo ferire.

-Malfoy, questa è mia figlia Lily.-

-Finalmente un rosso decente in famiglia, eh Potter?- fece l’altro alludendo al bistrattato color Carota-Weasley che fortunatamente era stato sconfitto da un bel rosso ramato firmato Evans per i capelli di Lily.

Con gli anni i due uomini avevano accettato l’amicizia tra i figli ed erano anche riusciti nella titanica impresa di mantenere un rapporto di civile sopportazione, per quanto possibile tra loro.

-Potrei dire lo stesso, Malferret. Finalmente un Malfoy decente in famiglia.-

-Touchè, Sfregiato.-

Scorpius e Lily tirarono un sospiro di soglievo sentendo il tono tranquillo e ironico su cui si erano mantenute le battute e il ragazzo di permise perfino un sorriso verso la sua ragazza, ora che la crisi di panico era scemata. Sorriso che venne prontamente ricambiato mentre i due genitori si scambiavano le carinerie di rito e che venne prontamente intercettato dalle antenne di James che dopo settimane di appostamenti e agguati inaspettati erano a dir poco infallibili. Se avesse svolto il lavoro di Auror o i compiti scolastici con la stessa solerzia con cui controllava la sorellina, James, sarebbe stato il migliore.

Maledetto sadico…e mentre Lily dava il meglio di se in insulti silenziosi che avrebbero fatto vergognare il paggior marinao sul suo viso di bambola non si leggeva niente altro che l’apprensione per l’incontro che stava avendo luogo. Ma non si poté evitare di pestare con forza e finta noncuranza il piede del fratello maggiore che, povera stella tragica, resistette stoicamente al dolore, troppo soddisfatto di se per lamentarsi. Poco ci mancava che iniziasse anche a sfregarsi le mani ridendo malignamente.

Una settimana con papà e Malfoy in giro per la scuola significava non solo che il piccolo bastardo avrebbe dovuto tenere le sue manacce lontane dalla sua dolce sorellina, che come gli ricordava almeno tre volte al giorno era sua sorella e aveva solo quattordici anni, ma anche nessuna improvvisata al loro tavolo durante i pasti, nessuna romantica quanto equivoca ed irritante passeggiata prima del coprifuoco. Fortunatamente Lily era una petulante perfettina ligia alle regole scolastiche, altrimenti si sarebbe trovato costretto a dover sigillare il ritratto della Sala Comune per mandare all’aria gite in territorio nemico dopo il coprifuoco.

-Ti eri dimenticato, eh Potter?- Scorpius interruppe i suoi pensieri lanciandogli anche un’occhiataccia rabbiosa me stranamente poco malevola, nonostante avesse appena mandato all’aria una settimana di appuntamenti con la sua ragazza. Poteva avercela a morte con lui, ma doveva ammettere che era diverso dai suoi compagni Serpeverde. Dopotutto Al non si sarebbe scelto come migliore amico un idiota completo e nemmeno Lily era così stupida da mettersi insieme a …no alt, stop!

Che diavolo stava pensando? Lily era troppo piccola per avere il ragazzo, non capiva niente. E Malfoy era un idiota platinato dalle mani troppo lunghe.

-Draco, sa Lily sperava che fosse il suo anno ad avere lei come mentore per l’orientamento in Pozioni. Conosce tutte le sue ricerche a memoria, quasi.- Al mise fine alla battutine dei genitori che stavano velocemente degenerando con il suo tono tranquillo, attirandosi addosso gli sguardi sbigottiti di tutti.

Maledetto, aveva giurato di non dirlo a nessuno. Tutti in famiglia sapevano della sua passione per Pozioni, ma nessuno invece sapeva quanto ammirasse il signor Malfoy che era considerato il miglior pozionista degli ultimi cinquant'anni.

-Davvero? Ti piace Pozioni?- chiese allora Draco stranito e divertito insieme ricordando l’odio di Potter Senior nella stessa materia, rivolgendosi per la prima volta a lei direttamente.

-Si, signor Malfoy – arrossì lei lusingata di tanta attenzione e imbarazzata insieme – una volta finita la scuola vorrei prendere una specializzazione in Velenologia e nella creazione di antidoti. Inoltre il professor Godfrey ha mandato una richiesta al Ministero a mio nome, sa per quei corsi estivi di stage…- la voce le si affievolì sempre più. Di quello non aveva ancora parlato a nessuno e suo padre nemmeno sapeva dei suo progetti per il futuro. Accidenti alla sua linguaccia!

-Bisogna avere una media stratosferica per accedere a quegli stage. Ci arrivano domande da tutta Europa.- rispose l’uomo, sul viso solitamente impassibile si poteva leggere ammirazione e interesse, una cosa che Harry non aveva mai visto da che lo conosceva. Perfino Scorpius sembrava sorpreso. Era raro che suo padre mostrasse quello che provava, non era mai capitato che lo facesse con un estraneo. Lily invece era andata oltre quella barriera di gelida apparenza che contraddistingueva suo padre e sua nonna con nemmeno trenta parole. Non poté fare a meno di lanciarle un sorriso felice. Forse c’era qualche speranza per loro.

-Lo so signore, ma il professor Godfrey ritiene che potrei farcela.- rispose la ragazzina ancora più rossa in viso, sentendo le occhiate di tutti addosso. Perfino James sembrava orgoglioso di lei.

-Allora devi essere brava. Sai vero che nel caso venisse accettata la tua richiesta saresti messa sotto Incanto Fidelis per le ricerche cui verresti a conoscenza?- ora avevano più di qualche speranza. Quando mai si era sentito di suo padre, Draco Malfoy, che faceva un complimento a un Grifondoro che per di più faceva di cognome Potter?

-So anche questo, ho letto le condizioni prima di spedire la richiesta, signore.-

-Fatti portare giù all’Uifficio Misteri quest’estate. Magari riesco a farti fare un giro nei laboratori di basso livello e anche in Velenologia, se riesco a liberarmi di quei due idioti che mi hanno messo come assistenti.-

-Gra-grazie signore. Sarebbe fantastico.- Lily era persa. Ormai l’ammirazione nei confronti di Draco Malfoy si stava trasformando in venerazione, Harry ricordava sguardi simili durante il suo quinto anno in molte delle sue compagne di Casa, che riuscivano a non cadere ai piedi del Serpeverde solo grazie al loro orgoglio Grifondoro.

-Potter direi che i tuoi geni hanno fatto cilecca. Merito della Weasley?- non aveva potuto evitare quella frecciatina sentendo le doti di quella ragazzina.

-No, Ginny era brava nel lanciare fatture. La pozionista in famiglia era mia madre.-

E se qualcuno si aspettava un velato e ironico insulto nei confronti di Lily Evans, NataBabbana e abile pozionista, rimase deluso. Perché dopo alcuni secondi di meditabondo silenzio Draco Malfoy disse qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato e che rese orgoglioso suo figlio.

-Devo aver visto una targa a suo nome nella Sala Trofei, una volta. Proprio nella sezione per i meriti accademici, probabilmente era per Pozioni, allora.-

-Ci farò un salto, Malfoy.- rispose un Harry Potter allibito.

-E cosa ci facevi nella Sala Trofei, papà?- chiese Scorpius curioso.

-Punizione, che altro?-

***

La lezione di Trasfigurazione era appena terminata, ma Lily Potter non sembrava intenzionata a lasciare il suo posto. Gli occhi fissi su un piccolo origami di carta e la mente altrove, precisamente a quella mattina, quando grazie a James, Scorpius aveva avuto un attacco di panico e lei ne aveva rischiato uno di cuore. Decisamente suo fratello doveva imparare a pensare prima di agire o come Auror sarebbe morto alla prima missione.

Decisamente lei doveva ricordarsi cosa comportasse l’etica Grifondoro e prendere il coraggio a due mani e vuotare il sacco. Si, magari domani.

L’attesa di Lily ebbe fine quando dalla porta ancora aperta dell’aula entrarono Scorpius e Al, il primo con una faccia così scura che nemmeno un bacio riuscì a rasserenare.

-Tuo fratello è morto- il tono era lucrube.

-Mettiti in fila, amore. Ci sono prima io.- fece lei caustica.

-Hai parlato con James?- chiese Al, intervenendo per la prima volta.

Fin da subito Albus si era dichiarato neutrale, ma spesso aveva tentato di far ragionare James o anche solo tenerlo occupato, sebbene i risultati non fossero mai stati apprezzabili in quanto il fratello aveva una specie di radar infallibile per le balle o i complotti e non aveva mai avuto problemi a liberarsi o darsi alla macchia per poter controllare la sua pura e innocente sorellina.

-Certo che l’ho fatto. Avevo anche pensato di strozzarlo, ma quando mi sono avvicinata abbastanza è spuntato fuori papà e ho dovuto desistere. Comunque sai cosa mi ha detto, l’idiota? Che dovrei ringraziarlo per non aver spifferato tutto a papà visto quanto lui sia contrario alla cosa. Cosa, hai capito? Non riesce nemmeno a dirlo che stiamo insieme. Brutto imbecille, ma questa me la paga. Dovessi giocarmi la Coppa del Quidditch perché il nostro cercatore è senza scopa, giuro che me la paga.-

L’isteria stava dilagando di nuovo e, saggiamente, Al decise di lasciare la bomba nelle mani dell’amico per evitare di finire coinvolto nello scoppio o, peggio, diventare il capro espiatorio di Lily. Quando si arrabbiava faceva quasi paura. L’avevano viziata troppo da bambina e ora si ritrovavano fra le mani una principessina vendicativa e irritabile, James lo diceva sempre.

-Che facciamo, Scorp?- pigolò Lily stringendosi tra le braccia del ragazzo. La lezione successiva poteva andare a farsi fo…ehm benedire, il suo rendimento non ne avrebbe certamente risentito.

-La domanda è cosa vuoi fare tu. Una settimana senza vederci, Lily, è un suicidio. Potremmo anche provare a dire tutto. A papà piaci…- propose il ragazzo, anche se poco convinto.

-Cosa? Davvero piaccio a tuo padre?-

Scorpius non riusciva bene a catalogare il tono della ragazza, forse non era convinta della proposta e tentava di farglielo capire gentilmente, prima di mettersi a urlargli addosso, oppure era persa. Persa in completa adorazione di suo padre, come accadeva spesso visto l’avvenenza che ancora caratterizzava l’uomo, sebbene ormai quarantenne.

-Lily? Lily ci sei? Guarda che se ti sei presa un cotta per mio padre, io…- adesso si stava decisamente irritando l’adorabile rampollo di casa Malfoy.

-Ma come non l’avevi capito? Io mi sono messa con te solo per arrivare a lui…- c’era un sorriso nella sua voce.

-Molto Serpeverde, direi. Mi piace.- c’era un sorriso anche nella sua, di voce.

Come facesse quella piccola strega a rigirarselo così ancora non riusciva a capirlo. Eppure era più piccola di due anni, aveva avuto altre ragazze prima, ma con lei gli sembrava di essere un dodicenne alla sua prima cotta. Sembrava fosse lei la più grande, tra i due. Riusciva a tranquillizzarlo o farlo arrabbiare con una sola parola, quando fin da bambino gli era stato insegnato che non bisogna mai mostrare agli altri cosa pensi.

Ma che cosa mi hai fatto è, piccola strega?

***

 

  

 

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti il brutto tempo mi ispira, infatti sono qua al computer a revisionare questo capitolo invece che in giro con le amiche come avevo programmato.

Questa doveva essere una piccola one-shot come le due precedenti, invece il tema mi ha preso la mano e mi ritrovo con la bellezza di sedici pagine che ho deciso di dividere in due capitoli. Che altro dire? Spero si colga l’ironia di quello che ho scritto, personalmente mi sono divertita tantissimo in queste tre ore passate con il magico mondo della seconda generazione. Spero anche di non aver sconvolto troppo l’immagine che avete di Draco, ma proprio non ce lo vedevo, nel mio contesto, a fare il genitore tradito. Dopotutto non è lui ad avere una figlia.

Non strapazzatemi troppo Jamie, ok? Ho cercato di ricreare il pestifero ragazzino di First Kiss, ormai diciassettenne e alla prese con la gelosia nei confronti della piccola di casa.

Ok, fine dei deliri. Ringrazio chi ha letto First Kiss e in particolar modo AnniProsoner che ha recensito. Grazie anche chi ha dato un’occhiata a Un richiamo dal passato, che però ho preferito cancellare visto che non era piaciuta. Pazienza. Spero che questa venga accolta bene, invece. Come ho detto mi sono divertita a scriverla. Grazie a chi ha inserito le mie storie tra preferite, da ricordare e seguite. Mi fate felice. Lo fareste ancora di più se inseriste una recensione!!! Please!

Poi dulcis in fundo grazie alla mia migliore amica che mi ha spinto a pubblicare e alla mia prof di lettere che non solo mi ha incoraggiata a mettere per iscritto le idee ma ha anche accettato di leggere alcuni deliri (tra cui questo).

Passo e chiudo.

Rebecca.

   
 
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