Nothing
Non sentiva una parola di quello che le stava dicendo
Damon.
Nemmeno una parola.
Stefan se n’era andato da qualche minuto – o
forse ora? – lasciandola in uno stato catatonico totale.
L’aveva
lasciata.
Lasciata. E tutto perché Katherine era tornata in
città.
Avevano sempre pensato – lei, Stefan e lo stesso Damon – che il
fratello cattivo fosse quello più legato a Katherine, ma purtroppo per tutti si
era rivelato essere Stefan.
“Devo lasciarti, non voglio che tu corra alcun
pericolo.”
L’aveva liquidata così, lasciandola
rannicchiata sul divano di casa Gilbert con lo sguardo fisso davanti a
sé.
Dopo poco era arrivato a sorpresa Damon, che le si era silenziosamente
seduto accanto e aveva cominciato a parlare. Al vuoto, dato che Elena non aveva
afferrato nemmeno una parola fino a quel momento.
Damon si interruppe. Aveva cercato di riscuotere Elena parlandole, ma il
suo tentativo era miseramente fallito.
“Urge un rimedio.” pensò, scavando tra
le idee in cerca di quella che sarebbe servita a scuoterla una volta per
tutte.
Elena era ancora ferma immobile, lo sguardo fisso sulle venature
del tavolino di legno di fronte a lei.
Damon, accanto a lei, le si avvicinò
ulteriormente, per poi farle girare il viso con una leggera pressione delle
dita.
Dio, quella ragazza era troppo fragile, avrebbe potuto spezzarle il
collo in qualunque momento esercitando solo un millesimo della sua forza da
vampiro.
Elena puntò lo sguardo in quello chiarissimo di Damon, leggendovi
mille scuse, ma anche una certa… soddisfazione? Perfidia certamente. Dopotutto
era Damon, non un altro ragazzo qualsiasi. Di sicuro non
Stefan.
Quando si accorse che quegli occhi magnetici la stavano ormai
risucchiando era già troppo tardi, le labbra di Damon erano a meno di un soffio
dalle sue.
L’ultima ragazza che aveva baciato era stata Katherine, quella famosa sera
in cui l’aveva erroneamente scambiata per Elena. Ma ora finalmente il suo
momento era giunto.
Santo Stefano l’aveva lasciata sola ed indifesa, era
riuscito ad abbattere anche il coraggio che Elena Gilbert dimostrava di avere in
ogni situazione, abbandonandola al suo destino. E tutto perché credeva di
proteggerla.
Premette le labbra su quelle soffici di Elena, sperando di
riscuoterla in qualche modo.
Era divenuto fin troppo altruista per colpa
sua. O meglio, era diventato troppo altruista nei confronti di Elena; non gli
sembrava che il rapporto con tutto il resto del mondo fosse mutato poi così
tanto.
Il mondo lo odiava, lui odiava il mondo.
Ma di quel mondo
non faceva parte anche Elena, lei c’era sempre stata per lui.
Il mondo –
tranne Elena Gilbert – lo odiava, lui odiava il mondo tranne Elena
Gilbert.
Però doveva ammettere che quell’azione non era dettata solo
dall’altruismo, ma anche da quello stesso sentimento che l’aveva spinto a
baciarla anche la prima volta, nonostante il suo tentativo si fosse scontrato
con le labbra di Katherine e non con quelle di Elena.
Era ormai immobile da
qualche minuto, sempre legato alla ragazza attraverso le labbra, ma lei non dava
segni di aver compreso nemmeno lontanamente quello che stava succedendo.
Si
separò da lei, cercando immediatamente i suoi occhi cioccolato per ritrovarvi
quella luce combattiva che la contraddistingueva sempre, ma tutto ciò che trovò
fu una fiammella spenta in fondo all’iride.
Ringhiò.
Stefan l’aveva fatta
grossa quella volta.
L’avrebbe preso personalmente a calci in culo fino agli
Inferi.
Provò a parlarle, cercando anche solo un minimo cenno di
vita.
“Elena, Stefan ti ama.”
Già, lo sapevano tutti che Stefan la amava.
Allora perché diamine l’aveva lasciata lì così, in balia delle sue emozioni
infelici?
Elena avvertì a malapena ciò che Damon le disse.
“Stefan ti
ama.”
Ransom notes keep falling at your mouth:
Mid-sweet talk, newspaper word cut outs,
Speak no feeling. No, I don't
believe you,
You don't care a bit you don't care a bit.
I soldi del riscatto continuano a cadere nella tua
bocca:
Conversazione agrodolce, ritagli di giornale,
Parli senza
sentimenti. No, non ti credo,
Non ti importa niente, non ti importa
niente.
“Stefan ti ama.”
Non era vero, Damon mentiva ancora una volta.
Damon mentiva
sempre, non doveva fidarsi delle sue parole.
Parlava senza sentimenti,
dopotutto cosa poteva fregargliene a lui se Stefan l’aveva abbandonata?
Non
gliene importava niente, niente.
Mentiva.
Mentiva.
Era Damon,
era ormai abituato a mentire dopo secoli di menzogne.
Tutti mentivano,
tutti erano cattivi.
Stefan non c’era
più.
Mentiva.
Mentiva.
Avvertì a malapena le braccia di Damon
avvolgerla e stringerla al petto, cullandola.
Si ritrovò immediatamente
impregnata del suo costoso profumo. Le stuzzicava le narici, le avvolgeva i
capelli, i vestiti e la faceva sentire bene.
La faceva sentire al
sicuro.
Forse non mentiva.
Forse di lui poteva ancora
fidarsi.
Fine
Spazio autrice:
Mi piace. Davvero
tanto.
Per questo ho deciso di pubblicarla, è una delle poche storie che
scrivo che non mi fa completamente schifo, perciò eccola qui xD
Come già
accennato nell'introduzione, la storia ha partecipato al contest: "I found
myself in the (telefilm) wonderland" indetto sul forum da superkiki92 e ro-chan,
classificandosi -ebbene si - terza *-*
Non ho altro da aggiungere a parte un
grazie alle giudiciE per i giudizi. Spero di aver applicato positivamente i
consigli in questa versione riveduta della storia =)