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Autore: CamelliaRaped    19/08/2010    2 recensioni
Damon Salvatore comprende di non potere avere Elena tutta per sè e accecato dalla rabbia pensa solo alla vendetta. E decide di far del male all'unica persona che nel gruppo di amici della sua amata non è in grado di difendersi appieno (o almeno secondo lui) ovvero Bonnie, il suo uccellino. Ma sarà davvero così?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Grazie a tutte per le recensioni, è stato bellissimo leggerle. Spero che questo capitolo vi piaccia, l'ho scritto con il cuore e spero che vi emozioni come ha emozionato me. Vi adoro.]

 

3

Damon non voleva farle del male. Semplicemente, non c’era mai riuscito. Ma la sua rabbia era così piena di cattiveria, così vendicativa. Ancora una volta non veniva scelto. Aveva tutto ciò che potesse desiderare un infimo essere umano, ma i suoi desideri effettivi fuggivano al tocco della sua mano.
Quindi.. Con cosa poteva vendicarsi in modo da lasciare il segno?
Sapeva che per fare male ad Elena, e quindi anche a Stefan doveva impossessarsi e poi recare sofferenze a qualcuno di molto vicino a lei. Si era stufato di rendere un inferno la vita di suo fratello, questa volta voleva divertirsi diversamente.
Inizialmente aveva pensato a zia Judith o alla sorellina, ma considerò anche che sarebbe stato molto più intenso il dolore di perdere qualcuno che ti è sempre stata accanto, anche quando eri un mostro. Elena aveva diviso tutti i suoi peggiori momenti con Bonnie, molti più di quanti ne aveva passati con Meredith. Anche se con quest’ultima aveva più sintonia, Elena era molto più protettiva nei suoi confronti.
Sì, assolutamente la piccola strega era la più adatta. Tutti adoravano l’idiozia di Mutt, ma lo considerava così inutile che nemmeno aveva pensato a toccarlo. Trovava Meredith inavvicinabile e aveva un  modo di fare che lo angosciava.
Bonnie invece no. Era la vittima perfetta..
Eppure..
Quando Scesero tutti dalla macchina, Damon la guardò in tralice. Si doveva essere veramente spietati a volere far male a un esserino simile. Lui si ricordava perfettamente come si era sentito quando era riuscita a salvarla dal veleno. E di come lei poi lo avesse respinto, di come poi in seguito aveva cercato di farsi perdonare.
Già, una ragazza assolutamente deliziosa.
Non è il momento adatto per provare pietà. Solo vendetta.
E il suo sguardo si fece nuovamente nero.

Bonnie fremeva dall’eccitazione mentre prendeva la sua borsa che conteneva il cambio per la notte. Seguita da Meredith e Matt, mentre Damon come sempre li seguiva nell’ombra si preparò a bussare, ma la signorina Flowers aveva già aperto la porta.
-Benvenuti. Oh, c’è anche il giovanotto che somiglia così tanto a Stefan..-
Potrei prenderlo come un insulto.
-Accomodatevi, chiamerò Stefan e la ragazza tanto graziosa di nome Elena per farli scendere.-
-Grazie mille signora Flowers. - esclamò Meredith mentre si sedeva sull’enome tavola in legno nel soggiorno, dove al centro troneggiava un bellissimo vaso da fiori in cristallo.
-Scommetto quello che volete, ma per me quella vecchia stramba vuole qualcosa. - Disse Damon mentre poggiava la schiena contro il muro ed incrociava le braccia.
-Lo sospettavo anche io dopo le parole di Meredith..- considerò Matt.
-Già ma cosa?- riflettè Meredith.
-Ad essere sincero a me sembra ovvio. Bonnie.-
-Cosa vorrebbe..- cominciò Matt.
-Ah già cosa vorrebbe una Strega Bianca che è vissuta per anni da sola da un essere umano con poteri paranormali?- esclamò sarcasticamente Damon - Cosa vorrebbe? Studiarla è ovvio.-
- A quanto vedo il giovanotto ha colpito nel segno. Ma i miei obiettivi sono molto più onesti..Voglio semplicemente osservarti, Bonnie. Perché è veramente raro incontrare un’aura ricolma delle tue doti.- La signora Flowers era tornata con Stefan ed Elena.
-Sì..non penso ci siano problemi..- balbettò Bonnie imbarazzata, ma il disagio evaporò nell’esatto istante in cui Elena l’abbracciò.
Non riusciva, nonostante fosse passato del tempo, ad abituarsi al fatto che Elena fosse di nuovo lì con loro. Era una gioia talmente intensa che pensò di non essere mai in grado di abituarsi. Tutti chiacchieravano fra di loro, mentre la signorina Flowers si era volatilizzata. Tutti tranne, come prevedibile, Damon.
Bonnie non sopportava di vedere qualcuno isolato. Aveva sempre accettato il fatto che Damon fosse completamente fuori dalla loro cerchia escluso in casi di emergenza (in molti era stato d’aiuto, altri era stato ingiustamente incolpato e in alcuni si aveva aggravato le cose, ma erano rarissimi casi), ma le sembrava ingiusto, dopo tutto quello che avevano passato insieme che ancora una volta lui osservasse la loro felicità da lontano.
La strega lo guardò e sorrise debolmente. Poi gli tese la piccola mano pallida.

Damon rimase completamente sotto shock. Cosa stava a significare?
-Non puoi sempre guardarci come se fossi dietro un vetro..Puoi anche unirti a noi..Alla fin fine ne abbiamo passate tante insieme..-
-Potrei ucciderti in questo preciso momento, potrei andarmene, potrei tradirvi. Lo sai. Eppure perché mi tendi la mano, uccellino?-
-Oh andiamo Damon. Almeno per una volta puoi evitare di atterrire chiunque hai intorno e semplicemente rilassarti un po’?-
Damon rifletté in un lampo. Se avesse accettato la sua mano lei si sarebbe fidata di più. E quindi sarebbe stata sua.
Un sorriso si aprì sul bellissimo volto del giovane. Aaah, Damon Salvatore, sei proprio un genio.
Con una delle sue classiche smorfie afferrò la mano calda di Bonnie, e sì unì ai loro discorsi.
Stefan era sempre L’Illuminato della situazione e avvertiva tutto l’affetto che i presenti provavano per lui. Elena aveva una luce tutta sua, brillava come un diamante, mentre Bonnie era una purissima perla. La bellezza innocente irradiava gli altri ma non nel modo carismatico e immediato di Elena. Era molto più delicato e gentile. Sentiva tutti i sentimenti che provavano per lei. Stefan l’adorava, le era grato per tutto quello che faceva, e le voleva seriamente bene. Aaah, Stefan..Stefan.  
Elena sarebbe morta per lei, pur di proteggerla, e non riusciva a smettere di stringerla a sé. Ma Mutt era molto più interessante. Quel ragazzo era combattuto tra i vecchi sentimenti che provava per Elena e..dei nuovi che stavano nascendo per la strega.
Oltre all’enorme divertimento che provava nel poter impicciarsi della privacy del piccolo amico umano del fratello, Damon avvertì anche una punta di fastidio.
Ma cos’era?
Mentre abbassava lo sguardo sul tavolo notò che aveva ancora la mano stretta a quella di Bonnie.
Ma che diavolo stava facendo?
Si sorprese che riusciva addirittura ad arrossire solo per una mano stretta. Lui, Damon Salvatore? Era stato il sogno di ogni donna? Che aveva avuto una schiera di donne che utilizzava come oggetto con cui aveva fatto di tutto arrossiva a causa di una ragazzina che lo teneva per mano?
Nemmeno quando era nel cinquecento dove il massimo che si poteva vedere in una donna erano le spalle gli era mai capitato di arrossire in quel modo.
Nemmeno a dodici anni ero mai stato così idiota.
Allontanò la mano da Bonnie e lei trasalì guardandolo.
-Beh, è stato un vero piacere ma penso che andrò a soddisfare il mio istinto primario. Ho fame. Ci vedremo quando avrò finito-
E senza dire un’altra parola sparì.

  
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