Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiamma Drakon    19/08/2010    1 recensioni
Se c'era una cosa che il giovane Gilbert Nightray aveva imparato a detestare da quando aveva ritrovato suo fratello Vincent, quello era senza dubbio il cucito. Non tanto per l’azione in sé, che solitamente trovava pure piacevole, benché tipicamente femminile, ma per il semplice fatto che la mania di suo fratello di fare letteralmente a pezzi i suoi pupazzetti l’aveva reso vittima di continue richieste da parte del suddetto.
[Lieve OOC]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gilbert Nightray, Vincent Nightray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ossessione Se c'era una cosa che il giovane Gilbert Nightray aveva imparato a detestare da quando aveva ritrovato suo fratello Vincent, quello era senza dubbio il cucito. Non tanto per l’azione in sé, che solitamente trovava pure piacevole, benché tipicamente femminile, ma per il semplice fatto che la mania di suo fratello di fare letteralmente a pezzi i suoi pupazzetti l’aveva reso vittima di continue richieste da parte del suddetto.
Per il biondo dagli occhi eterogenei era diventata un’abitudine rivolgersi a lui per lasciargli sistemare la sua miriade di pupazzi brutalmente martoriati e occasionalmente mutilati.
Finché un giorno...

Nella stanza non c’era altro che silenzio. Il sole moriva sull’orizzonte, spandendo i suoi caldi riverberi rossastri nel cielo, illuminando attraverso le grandi finestre la camera dov’era Gilbert.
Il moro stava seduto sul bordo del letto, rivolto verso la luce e leggeva tranquillo. Finalmente, tra pratica con le armi da fuoco, studio e l’ossessivo ripresentarsi di Vincent con qualche nuovo pupazzo eviscerato, era riuscito a trovare del tempo per leggere.
“Speriamo che Vince stia facendo qualcosa di costruttivo...” commentò tra sé, girando pagina.
Poche frazioni di minuto dopo, la porta venne aperta ed una voce a lui fin troppo familiare ruppe quel piacevole silenzio: - Gil? -.
L’interpellato si volse sapendo già cosa si sarebbe trovato di fronte. Esattamente come pensava, la scena gli si dipinse davanti: Vincent con quel sorriso dolce e un po’ affettato, tipico di qualcuno che sta per chiederti un favore, che reggeva tra le braccia i penosi resti di una bambola orribilmente sminuzzata. No, non proprio sminuzzata, ma mutilata e sventrata sì.
- Sì, Vince? - domandò il moro, chiudendo con un sospiro il libro. E addio ad un’altra brillante opportunità di leggere un po’ in santa pace.
- Puoi ricucire Rosy? - chiese, accennando al pupazzo.
- Ha avuto un altro incidente con delle forbici? - domandò il maggiore con tono ovvio.
Non attese una risposta che riusciva già ad immaginare: invitò semplicemente il fratello ad entrare.
- Da’ qua - aggiunse, allungando verso di lui una mano.
Vincent gli passò i resti di Rosy e si sedette sul bordo del letto, mentre Gilbert si inginocchiava a recuperare l’occorrente per il cucito che teneva nascosto sotto il materasso: se qualcuno dei suoi fratelli adottivi avesse scoperto che cuciva probabilmente avrebbero bruciato la cassetta di legno contenente il materiale.
Sempre in ginocchio, depose la sfortunata vittima a terra per tirar fuori ago e filo, quindi la riprese ed iniziò a lavorare.
Vincent si stancò presto di star seduto, perciò scese dalla sua postazione e andò a chinarsi dietro a Gilbert, senza smettere di sorridergli.
I minuti scivolavano via rapidi, assieme ai punti, uno dietro l’altro, che riavvicinavano lembi di stoffa straziata e richiudevano l’imbottitura al suo posto.
- Vince... - chiese dopo un po’ Gilbert, mentre ricuciva l’ultimo pezzo - ... perché ti piace mutilare le tue bambole? -.
Il biondo tacque, colto di sorpresa dalla domanda.
Il moro si volse a fissarlo e notò che la sua espressione si era fatta all’improvviso un po’ più scura.
- Vince? -
Il biondo allungò una mano a prendere quella del maggiore che reggeva l’ago, quindi prese a giocherellare con esso con un dito.
Sembrava stranamente sovrappensiero.
- È... un passatempo... -
- E allora perché continui a farmele ricucire, invece di prenderne altre nuove? - chiese il moro, perplesso dalla risposta, mentre la presa sulla sua mano si allentava e svaniva, permettendogli di riprendere il lavoro.
L’espressione di Vincent si modificò nuovamente, per lasciar posto al sorriso di prima.
- Perché così posso stare un po’ con te - replicò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Gilbert arrossì di colpo, mentre un’espressione decisamente scioccata appariva sul suo viso: aveva avanzato ogni genere di ipotesi per quel suo strano e macabro hobby, ma una spiegazione simile non l’aveva mai neanche sfiorato.
Si alzò di scatto, fissando il minore con indignazione.
- Se lo fai solo per poter stare con me... potresti benissimo... chiederlo normalmente... - lo rimproverò con tono incerto il maggiore, le guance arrossate.
Vincent si limitò a guardarlo dal basso della sua posizione. Senza preavviso, Gilbert posò il suo lavoro incompiuto sul letto e prese l’altro per un braccio, aiutandolo ad alzarsi.
- Andiamo fuori a giocare... okay? Ma niente più bambole a pezzi. Mai più - lo riprese di nuovo, con un po’ più di fermezza.
L’altro annuì con fare convinto ed insieme uscirono dalla camera, dimentichi della povera Rosy.

[10 anni dopo]
Toc toc.
Vincent alzò tranquillamente gli occhi dalla sua attuale occupazione, cui stava dedicandosi anima e corpo, per portare lo sguardo sull’uscio.
- Avanti - disse semplicemente, in tono pacato.
La porta si aprì su colui che non si sarebbe mai immaginato di trovarsi davanti proprio a quell’ora.
- Vince sai dov... che cosa stai facendo? -.
- Ah, Gil...! - si affrettò a rispondere il minore, assumendo un’aria colpevole, lasciando cadere le sue amate forbici sul pavimento, cosparso d’imbottitura.
Gilbert emise un lungo sospiro e disse semplicemente: - E fu così che l’accordo andò a farsi benedire... -.
- Eh... ecco... - esordì il minore.
- Guarda, lascia perdere - lo interruppe il moro con un vago gesto della mano, ritirandosi.
- Cercavi qualcosa? - chiese a bruciapelo il biondo.
- Echo - replicò l’altro, prima di uscire sbattendosi la porta dietro, allontanandosi lungo il corridoio.
“Mi ha scoperto... ce l’avrà con me adesso?” si domandò Vincent, mentre un’espressione un po’ abbattuta gli si dipingeva in viso.
“Non c’è speranza, Vincent è e rimarrà sempre Vincent” commentò Gilbert tra sé, esasperato.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Fiamma Drakon