-Capitolo 8-
-fermi
voi!!!stupidi mostri! come osate
mettere piede sulla terra! ve la faremo pagare!!sono la paladina della
legge,
una combattente che veste alla marinara..io sono..-
-SAILOR
MOON!!!!!*___*- disse
Teresa..infatti erano nel mondo delle sailor!!!
***
Tutte le guerriere Sailor erano lì, davanti ai suoi occhi. Era passato poco più di un mese dallo scontro contro Galaxia e pensavano, finalmente, che la pace fosse scesa sul loro regno. Invece, ecco una nuova minaccia, molto diversa dalle altre. Sembravano quasi tutti dei comunissimi terrestri, eppure erano dotati di un grande potere…e poi lei. Quella ragazzina che aveva gridato il nome della leader poco prima. Lei. Per la quale Sailor Moon e Sailor Chibiusa-tornata in quell’epoca per una festicciola- provavano una forte attrazione, come se il cristallo d’argento stesse cercando di stabilire un legame con la ragazza. La stessa attrazione che il cristallo aveva stabilito con Chibiusa e Hotaru.
Teresa fissava Sailor Moon con uno sguardo apatico, privo di emozioni, quasi fosse ipnotizzata. Dopo qualche secondo si destò e prese parola «Non siamo nemici. Veniamo da un altro mondo, ma in pace. Non siamo contro di voi». Il team rimase in stato di allerta, finchè Sailor Moon non confermò le sue parole. Sailor Neptune, però, volle controllare col suo specchio se davvero erano malvagi: confermato, non erano nemici. Vollero sapere da dove arrivavano e Dende, che tecnicamente era il Supremo, si prese l’incarico di raccontare quell’assurda storia, aiutato un po’ dalla ragazza. «Quindi lei assorbe i poteri di ogni mondo?» «Sì. O almeno, è quello successo fino ad ora» «Ma come è possibile..?Se tutto questo è stato un incidente non voluto di quella sibilla, perché lei acquisisce sempre più forza?» calò il silenzio. Era una domanda che tutti si erano posti, ma nessuno aveva avuto il coraggio di parlarne in pubblico. «Non lo so. Qualche giorno fa…ecco… ho fatto un sogno. La principessa dell’Oceano Indiano mi diceva di non mollare, che ero destinata a un qualcosa di grande, che ero la prescelta. Ma non mi ha spiegato di cosa» la ragazza si incupì, quasi a nascondere un qualche sentimento di angoscia «Perché non ci hai detto niente?» chiese con un po’ di timore Bulma «I-io… Io avevo… ho paura. Ho paura di cosa succederà. Questa sì, è una bellissima avventura divertente, in cui io incontro gli eroi che ho sempre amato, affronto avventure fantastiche e sembro essere chissà che identità sovrumana capace di sconfiggere ogni nemico. Ma ho paura. Perché sto capendo che tutto ciò non è un errore. Un incidente. Mi hanno ingannata. Era tutto prefissato. Ci hanno ingannati» i presenti rimasero qualche minuto a riflettere. La dura e cruda verità si era rivelata. Non erano più supposizioni, ormai era certo: c’era un secondo fine a questa storia. Ed era idea comune che era in ignoto, spaventoso, secondo fine. Si sarebbe scatenata una nuova guerra? Cosa sarebbe successo? Chi era il nemico? Tanti quesiti, ma nessuna risposta. Eppure era ciò che stavano vivendo. Viaggiavano di mondo in mondo, la ragazza acquisiva un nuovo potere, una volta terminato il compito, si apriva un portale. Ma per quanto ancora sarebbe durato? Tutto era apparentemente sulle spalle di quella ragazza. Una piccola terrestre di quasi sedici anni, che non mostrava la sua età; con un corpicino esile e un visino di bimba; con quel suo sorriso che nascondeva un enorme dolore; una ragazzina che però conservava ancora tanta voglia di vivere.
«Che
cosa facciamo, allora?» interruppe il silenzio mistico, Goku.
«Cosa
abbiamo sempre fatto. Continuiamo finché qualcuno non si
degna di darci
risposte o…finché il peggio non arriva»
rispose prontamente Teresa. Chiese
informazioni alle Sailor, per sapere a che punto della storia fossero.
Erano
alla fine della 5° serie dell’anime, quindi non
avevano più nemici da
affrontare. Decisero di fare un giretto per la città,
trovare una sistemazione
e aspettare l’apertura del portale in modo pacifico. La
ragazza ne approfittò
per far foto con Minako, la sua guerriera preferita. La ammirava in
tutto e per
tutto. «Uhm… cos’è
quello?» «Un cellulare» Teresa si
ricordò che a quell’epoca non
esistevano tale tecnologia, così iniziò a
spiegare ad un gruppo di fanciulle
molto attento. Girarono ancora un po’ per la
città, finché non decisero di
allenarsi un po’ tutti insieme, tanto per passare il tempo.
«Teresa, sai
impugnare una spada? Magari può esserti utile!» a
parlare era l’affascinante
Mamoru, il ragazzo nonché futuro marito di Usagi.
«Sì sì. Non che abbia mai
preso lezioni, ma sono passata nel mondo di Lady Oscar, una spadaccina,
per
sintetizzare. Quindi non ci sono problemi!» Non avendo un
arsenale di spade a
portata di mano, Junior si propose di materializzarne due, semplici, ma
comunque molto taglienti. Non di certo un giocattolo per bambini. La
ragazza
sorrise e prese la spada offerta dal ragazzo. Ma c’era
qualcosa di strano. La
spada le sembrava pesante e molto pericolosa. La maneggiò
per un paio di
secondi, ma per poco non si tagliò qualche arto.
“Ma che cavolo!!L’ho usata
benissimo in quel mondo!!Perché ora non riesco??”
«Pronta?» Mamoru si mise in
posizione di attacco «P-pronta» il ragazzo si
lanciò all’attacco, Teresa provò
a difendersi, ma era molto maldestra, finché non corse via
gridando di smetterla.
Tutti rimasero allibiti. «Che
succede?
Avevi detto che sapevi usarla!» disse, mortificato per lo
spavento che le aveva
fatto prendere. «Infatti sapeva. Teresa, cosa
succede?» chiese Vegeta, alquanto
curioso. Lei per poco non scoppiò a piangere. Che figura che
aveva fatto!
Eppure sapeva usarla! Aveva acquisito l’abilità!
Non poteva aver perso tutto il
suo potere «N-non lo so!Io…»
amareggiata, decise di fare qualche prova. Si
concentrò e cercò di aumentare l’aura.
La sabbia intorno venne spazzata via
dalla sua forza. Perfetto, e uno c’è.
Sharingan?Gli occhi cambiarono. Byacugan?
C’era. Byaringan? Tutto alla normalità.
Saltellò per qualche albero sotto lo
sguardo di tutti. Ok, abilità ninja e saiyan ci sono tutte.
Prese la perla
rossa e cominciò a cantare, sperando di riavere
quell’aura rossa intorno a sé.
Nulla. Ma Sarah aveva detto che aveva un potere immenso.
Perché allora non
funzionava? Fece due calcoli mentali. Le mancavano i poteri di Lady
Oscar,
Mermaid Melody e probabilmente Hamtaro, visto che prese un topolino e
iniziò a
parlagli, senza risposta. Aveva però quelli di Naruto e
Dragonball e forse…
Doveva provare. Andò da Luna, la gatta di Usagi, le
parlò all’orecchio in
disparte dal gruppo. Si aggregarono Artemis, il compagno, e Diana, la
figlia
dei due micini venuta dal futuro. Erano tutti molto interessati a
confabulare,
annuendo ogni tanto soddisfatti. «Ci provo,
allora!» Luna saltò in aria,
concentrandosi e, come successe con le guerriere Sailors, fece apparire
il
ciondolo per potersi trasformare. Apparì una specie di
bracciale, con un anello
al vertice. Questo oggetto copriva tutto il dorso della mano, dal dito
fino al
polso, dove veniva allacciato. Sopra era disegnato il simbolo della
Regno dei
Saiyan, con una piccola luna crescente, come quella di Sailor Moon. Ora
poteva
provarci.
«Potere di Vegeta, vieni a
me!!»
Tutti rimasero allibiti, soprattutto il principe, che chissà
perché immaginava
che gli stesse rubando i poteri o robe simili, infatti si mise ad
urlare e
scalpitare nel mentre che lei effettuava la trasformazione, che, come
stile
dell’anime, era lunga e molto precisa, piena di mosse e pose
da eroina.E
soprattutto… la ragazza in questione veniva vista avvolta da
un’aura colorata…
ma nuda. Alla fine
dello “stacchetto”,
si mostrò una Teresa un po’ diversa. Aveva
bellissimi capelli pieni di boccoli,
più lunghi del solito. Indossava un vestito alla marinara,
oro e rosso, che
ricordava le sfaccettature del pianeta Vegeta. Sulla fronte il diadema
delle
guerriere, con una pietra a forma di cuore, sorretto da una mezza luna.
«Wow!
Sono una guerriera Sailor!! Coff Coff» si schiarì
la voce «Sono una paladina
della legge! Una combattente che veste alla marinara!Io sono Sailor
Vegeta e
sono qui per punirti, in nome di Vegeta!» Fece una pausa
«No, non va bene,
troppe ripetizioni! E sono qui per punirti… in nome del
pianeta medesimo al mio
nome nonché ai regnanti!! No no! Troppo
lungo!!Mmmm… E sono qui per punirti, in
nome dei
Saiyan!Sììììì!!
Mi piace!!Meglio che la scriva però» prese un
blocchetto e iniziò a scrivere la frase, con note e margine
delle varie posizioni
da assumere alle pause. Vegeta era visibilmente irritato.
Perché diamine doveva
basare tutto sui Saiyan?! Però, a pensarci bene gli faceva
un po’ onore;
insomma, gli faceva pubblicità gratuita!
Quando Teresa si girò rimase un
po’ spiazzata. Vide le guerriere con gli occhi illuminati e
pieni di orgoglio
per aver nel gruppo una nuova compagna; Vegeta in un angolo con
un’aura nera
che borbottava frasi senza senso , come “che cavolo, sono io
il principe dei
Saiyan” “Non può rubarmi il nome
così”, consultando un polveroso libro: “Regolamenti e
leggi di un principe: come non
far usare il proprio nome gratuitamente”; Trunks e Goten
rossi in volto che
fischiettavano, idem le madri, Goku, Sasuke e C18; gli altri maschi col
sangue
che colava dal naso e gli occhi di fuori; Mamoru e la piccola Marron,
indifferenti. «Ehm… perché quelle
facce?»
«Non ti sei accorta di niente, cara?»
«No, Chichi. Cos’è successo??»
«Ehm… vedi… mentre ti
trasformavi… avevi sì, un’aura attorno
molto colorata-
bei colori peraltro! Mi piacerebbe farci un vestito, non sapevo di
questa
combinazione così avvincente e» «Non
perderti!!! Vai al sodo!!» la interruppe
Teresa, altamente nervosa «uhm, sì dicevo. In
poche parole ti abbiamo vista
nuda. Non proprio, ma comunque si vedeva. Insomma, hanno visto tutto,
tutti.
Però dai non ti preoccupare, capita!Ehi?
Teresa?Cara??» la terrestre era
diventata rossa in volto, per poi passare ad un bel viola acceso, gli
occhi
sbarrati fissavano il vuoto, ripetendo
“oddendeoddendeoddende». Nel mentre che
cercava di trovare un modo indolore per suicidarsi per la vergogna,
sentì un
rumore fra i cespugli, alzò di scatto il capo e intravide
un’ombra. Si
insospettii e decide di andare a curiosare, ma non trovò
più nulla. Eppure
qualcuno aveva visto allontanarsi, qualcuno li stava
spiando… ma chi? E per quale motivo?
Cercò
intorno qualche traccia, ma nulla. Né orme, né
indizi. Magari era solo
suggestione, pensò.
Ma non si trattava di finzione.
Un vortice si aprì dietro di
loro; non il solito varco. Più grande, scuro, che
risucchiava tutto ciò che era
nelle vicinanze.
«Ragazze! Un nuovo nemico!
Dobbiamo intervenire» disse la leader del gruppo Sailors.
Le sailors si trasformarono,
pronte a chiudere il misterioso vortice. «Mars! Freccia
infuocata di Marte!» «Giove!
Rivoluzione di Giove!» «Suprema sfera acquatica di
Mercurio, azione!» «Venere!
Spirale del cuore di Venere!» niente, il vortice assorbiva
tutti gli attacchi.
Provarono le sailor outer «Bomba di Urano, azione!»
«Maremoto di Nettuno,
azione!» «Meteorite di Plutone!» ma
nulla, il vortice si ingigantiva sempre di
più «Goku! Dobbiamo fare qualcosa!!» i
Saiyan, insieme, presero a lanciare i
loro colpi migliori, ma come con le sailor, i loro attacchi furono
annullati.
Persino Sasuke, lanciò qualche colpo, avvicinandosi
però troppo, tanto che
rischiò di essere risucchiato, se non fosse intervenuto
Goku.
«Piccoli cuori rosa. Attacco a
raffica, azione!» Attaccò anche Sailor Moon
«Scettro della luna eterna, luce
dei petali di stelle, entra in azione!» ma niente fu
efficace.
Una risata malefica si udì dal
vortice «Sciocchi, ignari personaggi! Credete di sconfiggermi
così? Sciocchi,
piccoli mostriciattoli! Non ho tempo per voi! Via!» un vento
forte fece volare
i presenti a centinaia di metri. La voce era fredda, profonda ed
echeggiava per
tutta la città «Vieni da me, piccola. Vieni con
me. Hai acquisito abbastanza
potere. Non riesco a resistere. Vieni da me!» una mano
gigante e scheletrica
uscì dal buco nero e catturò una Teresa
spaventata e paralizzata. Non aveva
minimamente reagito alla minaccia, era stata tutto il tempo
lì, ferma, a
fissare il vortice… come paralizzata… La mano la
trascinava verso l’ignoto,
verso quella voce così gelida. Ma qualcuno, la prese per il
polso. Vegeta. Era
scattato non appena l’avevano catturata. Quella
ragazza… la seconda femmina che
aveva portato un po’ di gioia nel suo cuore tenebroso. La sua
allegria e la sua
venerazione per lui, l’avevano rasserenato. Non poteva
lasciarla morire. «Apri
gli occhi stupida mocciosa! Muoviti!» un’altra mano
si aggiunse per salvarla.
Un’altra. E un’altra ancora. Formarono una sorta di
catena che tirava a sé
quella terrestre così buffa, che raccontava che loro erano
solo disegni. Ma
tutti, chi più chi meno, sentiva un legame speciale con lei.
Non si sapeva il
motivo, ma era una di loro. Non potevano e non volevano lasciarla
morire. «Apri
gli occhi Sailor Vegeta!» la ragazza li aprì. Vide
tutte quelle persone
faticare per lei. Vedeva l’affetto nei loro occhi; un affetto
che non
conosceva, che la gente le aveva fatto dimenticare:
l’amicizia. Un amico vero
fa di tutto per salvare chi vuole bene. E loro lo stavano facendo. Non
capiva
cosa stesse succedendo, perché questa oscura presenza la
voleva. Si commosse.
Aveva quasi raggiunto il portale. I suoi amici non ce la facevano
più.
«Grazie…» disse. Riuscì a
liberare la mano che indossava il bracciale sailor. «Pianeta
Vegeta, ti prego aiutami! Ho bisogno di più potere per
proteggere i miei amici…so
che la tua forza echeggia ancora nell’universo. Donami la
forza dei saiyan al cospetto
della luna…» cercò di raccogliere
energia da un pianeta che ormai fisicamente
non esisteva più. Ma sapeva che poteva aiutarla
«Ozharu no power!»
gridò.
Venne avvolta da un’energia spaventosa, tanto che la mano del
vortice, la
liberò. «Non so chi tu sia e cosa voglia da me. Ma
non ti permetterò di far del
male a loro!» il ciondolo delle Marmaid si
illuminò. La forza sailor non le
bastava per vincere. Aveva bisogno di altro. Si mise in posizione
«Onda…
E-ne-r-» i ciondolo emise un fascio di luce e la ragazza
cambiò aspetto: tuta
saiyan e coda. «Ge-ti» Guardò
velocemente il gruppo dei suoi amici. Sorrise. Ora
era tutto nelle sue mani. Li stava difendendo. Difendeva i suoi amici «CAAA!! »
lanciò la sua onda
dritta verso il vortice. Impiegò tutte le sue forze. E
vinse. «Piccola e tenera
Teresa. Sei diventata forte. Ma non pensare che tu abbia vinto. Ti ho lasciato vincere. Non è
ancora il
momento, devi maturare ancora un po’. Ordini superiori, mia
cara. Ci rivedremo.
Per ora, il tuo viaggio finisce qui…» tutto si
oscurò. Il gruppo venne
materializzato dentro un vortice, lo stesso che aveva accompagnato gli
eroi Z e
la ragazza in questa strana avventura. Ma questa volta erano sospesi in
aria.
«Vegeta!!» Teresa tendeva la mano al suo beniamino.
Si stavano allontanando.
«Non voglio separarmi da voi! Siete i miei unici veri
amici!» le lacrime
scesero nuovamente «Non abbandonatemi…»
cercava di avvicinarsi, ma non ci
riusciva «Teresa… mi dispiace. Non sono riuscita a
far nulla per impedire il
suo arrivo» a parlare era Sarah, la principessa
dell’Oceano indiano «Non sono
neanche riuscita ad avvertirti di tutto. Il ciondolo che porti non
è una
semplice perla delle sirene, bensì raccoglie tutti i poteri
che acquisisci. Ma
per usarli, hai bisogno che sia presente un personaggio di tale potere;
è per
questo che non riuscivi a cantare come un sirena e a destreggiarti con
la
spada. Il tuo viaggio non doveva finire così. Ma lui è riuscito a mettersi in
contatto con te, malgrado cercassi in
tutti i modi di impedirglielo. Non
dimenticarti della tua avventura e tieni con te sempre ciò
che ti è stato dato. Gomen Nasai,
Terry-chan» tristissima in
volto, Sarah sparì. «Sailor Vegeta, un giorno ci
rivedremo. Ne sono sicura»
«Sailor Moon…» «Dai, non
essere triste. Sono sicura che avrai tanti amici »
«Minako...» «Sii forte.
Ricordatelo» «Goku… vi prego…
non lasciatemi andare…»
si allontanarono sempre di più. Una luce affiorò
dietro le spalle di Teresa.
«Non voglio tornare…» piangeva sempre
più forte. Fu un attimo. Le venne
lanciato qualcosa. Lo afferrò. Guardò i suoi
amici per l’ultima volta…
«Arigatou…»
Una luce. Poi più nulla.
Era sul pavimento. Quelle
familiari piastrelle che percorreva ogni giorno. La sua cameretta.
Tutto era
come l’aveva lasciato: il pupazzetto di Vegeta appena rotto,
la sorella seduta
davanti alla scrivania. Era tutto pietrificato, come se non fosse mai
trascorso
il tempo. Aprì la mano: aveva il braccialetto che Vegeta
aveva creato per la
sfida con Goku; gliel’aveva lanciato all’ultimo
secondo. Era tutto finito. Non
ebbe il tempo di realizzare appieno l’accaduto, che la vita
riprese sulla
Terra.
«Cosa fai lì per
terra?» chiese
sua sorella. La guardò. Tutto era davvero finito.
«Sogno…»
«Su, vedi di non stare
troppo fra le nuvole che devi aiutarmi a stendere i panni!»
Tre anni dopo...
Lo so, ho ripreso una fanfic
ormai deceduta. Ho avuto
le mie buone ragioni (personali) per non continuarla. Chiedo scusa dal
profondo
del cuore a chi seguiva ed era interessato nel lontano 2007 a questa
idea. Mi
dispiace anche di aver scritto in n modo un po’ infantile a
quei tempi, ma era
la mia prima storia, dovevo prenderci un po’ la mano.
D’ora in poi i capitoli
saranno scritto un po’ meglio J
Ringrazio infinitamente
Suikotsu, che ha sempre
creduto in questa storia e che non si è fatto troppo
problemi quando, da un
momento all’altro, sono sbucata a chiedere consigli e un
po’ di incoraggiamento
per continuarla.
Grazie davvero.
Volevo anche riscriverla
completamente, ma ho deciso
di rispettare le recensioni che ricevetti. Infondo, sono passati 3
anni, era la
mia prima storia… la demenza nello scrivere ci sta xDxDxDxD
Con ciò concludo,
spero che qualcuno si prenda la
briga di leggere e recensire :D è davvero da tanto che non
pubblico capitoli
scritti solamente da me… sono un po’ in ansia :D
A presto ;)