Note
dell'autrice
Da questo momento posso definirmi in maniera inequivocabile, Malata; La diagnosi è pressoché esatta e non ci sono dubbi. Per cui, spero mi perdonerete per quello che sto per scrivere, abbiate pietà di una povera pazza. Ho una sola attenuate: Erano le sei del mattino quando ho iniziato a pensare a questa cosaXD
E' una storia un po' vecchia, risale a più di un anno fa, l'avevo anche publicata, ma dopo l'ho subito tolta perchè c'era qualcosa che non mi convinceva. Lo riletta, coretta e mi sono decisa a (Ri)pubblicarla^_^
Il paring scelto è spudoratamente crack. Anche io quando ci penso mi si accappona la pelle, per la stranezza della coppia,
oltre ad essere Shonen-ai ( anzi chiamiamola pederastia greca, senza alcun tipo disprezzo), parla del moccioso pestifero insieme al guerrigliero “dei miei stivali”, ed è la cosa più strana che possa esistere, lo so ( sarà la malattia che degenera). Non che vedi una cosa simile probabile, ma è partita da un sogno che non ricordo più, e quella è la coppia a cui si riferisce la storia.
Accetterò qualsiasi insulto mi venisse diretto, è del tutto meritato!
Ho volutamente descritto in maniera un po’ confusa, in uno sfondo onirico, tanto che i personaggi sono a male appena riconoscibili. Dando al tutto un non so che di misterioso. Questa era l’intenzione, ovviamente. Non è nulla di sconcio comunque ( niente rating alti): sarà che ha forza di leggere Yaoi, il mio cervello ha rielaborato a modo suo, molto suo.
E’ ambientata a skypea, dopo la sconfitta di Eneru, durante la festa dove abitanti del celo i guerrieri di shandora, e i nostri pirati festeggiano XD durante la quale Wiper e Rufy si ritovano ancora una volta faccia a faccia. cosa accadrà?
sarò molto felice di ricevere un comento da chi leggera questo...esperimento.
Fanny
Rising in the Fire Night
Bacia la luna, sali
sulla notte illuminata dalle torce di fuoco e i tamburi di guerra
suonino dando ritmo alla marcia dei soldati.
Che guerra sia, che il sangue ricopra le strade, che la lotta dei nostri padri non sia mai dimenticata, accendete le luci drll’ antico splendore! Accendete la luce di Shandora! Riprendiamoci quello che è nostro.
A niente mai aveva permesso di mettersi sulla sua strada, mai nulla potesse fermare la corsa rabbiosa dei suoi passi, quel fuoco bruciante che accende ogni stinto, dando forza alle sue emozioni,
dando forza alle sue azioni.
Cos’è dunque diverso, ora? Guardando quei occhi scuri pieni di sfida e determinazione la rabbia dovrebbe crescere a dismisura, per gli invasori della sua terra, per gli anni di sofferenza imposti alla gente senza colpa.
Eppure qualcosa lo ferma, sia lo sguardo impertinente, il viso infantile, sia qualsiasi cosa ferma, lì nel fiume di nuvole che sorregge il suo andare sicuro.
Le spalle e le braccia esili ma così forti, tese nel atto di battersi, ma poi, un gesto forse il suo stesso modo quasi a deporre le armi, la tensione si distende, allarga le labbra in un sorriso enorme, solare gentile e allegro.
Tende la mano, tutto cambia nell’attimo della stretta.
Questo è impossibile; non ha raggiunto ancora l’ obbiettivo, ancora la battaglia non è finita. Perché anni di dolore non possono cancellarsi con un colpo di spugna bagnata, non possono, o non vuole che ciò avvenga.
La brama di combattere, è dunque finita tra i suoi compagni?
Pensa guardando in giro le luci e le grida di festa.
“Pensandoci, siamo stanchi tanto di tutto.” Rifletté.
Lui chiede se potesse portarlo in un luogo: accetta. Forse è impazzito, non l’avrebbe mai fatto prima d’ora.
Camminano fra la gente ridente, che dopo tanto tempo sembra tornare divertirsi, quei occhi scuri che vanno da ogni parte, avvista quella bancarella piena di cibo dall’odore invitante: corre verso di essa sotto lo sguardo pungente del guerriero.
Non può far altro che osservare, quel sorriso allegro dolce e ingenuo , quel corpo esile quanto basta per farlo sembrare indifeso e tuttavia forte, assaporare quel odore, quell’aria curiosa di chi affamato di avventura e libertà se ne va per il mare; è un indescrivibile attrazione che paralizza la mente, gli occhi contratti per contrastare la strana sensazione che attanaglia le viscere del suo stomaco.
E allora subentra la gelosia, di chi guarda, di chi tocca, cerca, picca come mille spunzoni nel cuore, strattona il suo braccio esile, spinge il suo corpo verso di lui e lo costringe a proseguire per la strada indicata; Lui sbuffa e la sua espressione diventa delusa, gonfia le guance come di chi fa i capricci.
La pressione della mano aumenta, ma neanche un suono esce dalla sua voce: perché ora è così arrendevole nelle sue mani?” Può sentire i suoi capelli arruffati sfiorare il mio braccio provocando un leggero prurito, un contatto effimero ma così stranamente intenso.
This isn’t not possible.
“Shi , shi ,shi!” Ride di tutto, guarda la grande festa che lo circonda e ride, non c’è niente da ridere, ne da essere felici.
Sguardo dritto per la strada senza neanche osservare null’altro che la meta prestabilita, ormai vicinissima. Ora, è dove vuole, faccia quel che vuole... voltare le spalle e andarsene sarebbe l’intenzione più propensa a quelli come lui.
Distanza tra loro aumenta, strani tizi si aggirano per la zona buia, voci dappertutto. Quasi riesce a vederlo con gli occhi della mente, vedere lui circondato da gente ubriaca, toccano sfiorano quella pelle.
Non può permetterlo: E, via a correre a prendersi ciò che è SUO, SUO, ancora solamente SUO, caricare con un minimo sforzo il corpo sulla spalla e correrete via nella foresta.
Accorgersi in un momento quanto fosse leggero, e niente mai avrebbe potuto strapparlo dalla quella presa di ferro.
Il fiatone per la corsa, impedisce di proseguire ancora più lontano, lui scivola da spalle e lo osserva con gli occhi grandi, e ancora sorprendersi di quanto il suo sorriso fosse largo.
Ne una parola di ingiuria, ne un fiato su quel che stava facendo da sempre l’illusione di possesso, lui, suo, suo per sempre.
L’altro continua a sorridere dolcemente a lui soltanto; averlo lì fra le sue braccia lo rende infinitamente più felice.
This isn’t possible.
*****
Il solo capeggia di già sulla foresta, e la luce trapassa nella capanna, silenzio intorno, il corpo nudo disteso accanto a lui si rannicchia per in freddo. Un ghigno increspa le labbra, copre quel corpo così invitante con un coperta rimediata.
Gambe incrociate, espressione scura e scorbutica, rivolge lo sguardo ad una sola figura accanto a lui.
Bacia la luna, Scendi dalla
notte di fuoco, e vai incontro al giorno che rinasce.