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Autore: Padme86    20/08/2010    5 recensioni
Salve, signori e signore.
Benvenuti alla celebrazione dell’Amore.
Mi presento, io sono il Cantastorie.
In questa raccolta vi narrerò diverse favole d’amore.
Ogni capitolo narrerà una storia diversa.
Per cui mettetevi comodi e lasciatevi cullare dal calore dell’Amore.
-In occasione dei miei tre anni su questo sito, festeggio con questa raccolta.-
Sesta Favola: Amore o Passione? Questo è il dilemma.
Rei, uomo dai sani principi.
Kei, uomo di ghiaccio ma dall’animo bruciante.
La passione li lega.
Ma l’amore li unirà per sempre?

[Dedicata alla mia lover per il suo compleanno]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ben ritrovati, miei gentili spettatori

Ben ritrovati, miei gentili spettatori.

E’ sempre il Cantastorie che vi parla, con una nuova favola per voi.

 

 

Possono Sole e Ghiaccio convivere ed esistere?

Possono completarsi e unirsi per sempre?

Questa favola parla di Julia, caldo sole spagnolo.

E di Yuri, freddo lupo della steppa della gelida Russia.

Due anime così diverse.

Ma che non possono non unirsi

 

Buona lettura, miei lettori.

 

 

Sole e Ghiaccio.

 

Il caldo sole estivo riscaldava quella giornata, battendo forte sulla testa della gente e illuminando ogni cosa.

Un pomeriggio apparentemente come gli altri, ma non per una giovane dai capelli biondi e gli occhi smeraldini che attendeva in un parco una persona per lei speciale.

Una ragazza molto particolare sapete?

Luminosa come il sole.

Un’esplosione di vita ed energia.

Un viso bello e luminoso, che trasmetteva calore e passione.

Un vero sole spagnolo.

Julia Fernandez.

Stava in quel parco e aspettava… Aspettava quello che, in teoria, doveva essere il suo migliore amico.

Avete notato la mia ironia? Vi starete domandando perché.

Avete presente due totali opposti?

Come Acqua e Fuoco.

Come Sole e Luna.

Come Calore e Ghiaccio.

“Ehi Yuri, sono qui!”- la giovane alzò la mano in segno di saluto verso il suo amico. Capelli cremisi, occhi glaciali, pelle lattea e fisico esile… Una statua di ghiaccio puro.

Gli si avvicinò, cingendogli il collo e baciandolo sulla guancia. Lui non fece una piega, non era da lui lasciarsi andare.

Yuri Ivanov, signore e signori.

Il Lupo della Steppa.

Il Freddo ghiaccio della Russia in formato Uomo.

“Quanto entusiasmo, ti prego non mostrarmene troppo o potresti uccidermi.”- ironizzò Julia con un sorriso, beccandosi un’occhiata truce dal giovane.

“Che spiritosa. Andiamo, prima facciamo tutto, meglio è.”

“Che permaloso! Non vedi che bella giornata? Possibile che non riesco a strapparti nemmeno un sorriso?”

“Dammi un motivo per sorridere e lo faccio. Un motivo valido, vero e non stupido.”

“Sei senza speranza, Ivanov. Non so perché perdo ancora tempo con te, andiamo.”- Julia lo prese a braccetto e i due si incamminarono verso il centro, silenziosi come sempre.

Julia cercava di parlare e di coinvolgere l ‘amico, ma questi sembrava impassibile. Voleva solo fare quella dannata commissione e tornarsene a casa.

Eccoli qui, signori.

Due chiari opposti l ‘uno dell ‘altra.

Lei, radiosa come il Sole.

Lui, freddo come il Ghiaccio.

Non trovate che siano perfetti? E non sono ironico, stavolta.

“Yuri, ti manca mai casa tua?”

“Mh? Che intendi?”

“La Russia… Non ti manca mai?”

“Solo qualche volta, ma non ho bei ricordi legati a quella terra, lo sai.”- Julia percepì la tristezza di quelle parole: si conoscevano ormai da tre anni e in un momento particolare in cui il russo aveva bisogno di parlare, le raccontò del suo passato.

Sua madre lo aveva abbandonato da piccolo, rinchiudendolo in un monastero dove aveva subito diversi maltrattamenti… Di molti generi.

Per una cieca fortuna quel monastero fu poi chiuso, lui finì in orfanotrofio dove una coppia lo adottò, trasferendosi poi in Spagna.

Fu così che incontrò quel Sole radioso che non sembrava intenzionata a lasciarlo in pace.

Quando le confidò tutto sul suo passato, Julia decise di fare una cosa: avrebbe fatto di tutto per ridare il sorriso a Yuri.

“Ma cosa possiamo prendere a quello sfigato di tuo fratello? Sembra non piacergli niente.”

“Non chiamarlo sfigato! È solo timido e lo sai bene. Facciamo diciotto anni, sono una tappa importante.”

“Ma questo significa che devo fare il regalo anche a te?”

“In teoria si, ma tu me lo fai già: verrai alla festa e tanto mi basta. Guarda, entriamo qui!”- Julia lo prese per mano, entrando in un negozio di libri: suo fratello amava molto leggere e si era ricordata di un libro che tanto desiderava ma che nessuno gli aveva mai regalato, lei per prima.

“Un libro? Gli vuoi regalare un libro?”

“Non un libro qualsiasi, lui adora le poesie di William Blake ma non è mai riuscito a comprarsi una sua raccolta decente, quindi è il regalo adatto a lui.”

“Voi due siete proprio strani.”

“Ha parlato ‘mister perfezione’! Forza, cerchiamo quel libro.”- mormorò scocciata la ragazza, mentre si dividevano per cercare il libro per il fratello della ragazza, Raul.

Julia lo osservò fissare i libri uno ad uno, con la sua solita aria impassibile… Niente sembrava scalfirlo, era di ghiaccio puro e lei non lo sopportava.

Tante volte desiderava che le rivolgesse anche solo un sorriso.

O una parola dolce.

Anche un semplice gesto carino le sarebbe bastato.

‘Ma di tutti gli uomini che ci sono al mondo proprio di un pezzo di ghiaccio dovevo innamorarmi? Julia Fernandez, sei davvero una sciocca perdente’ - non faceva che ripeterlo a se stessa, quando era insieme a lui, o semplicemente da sola con i suoi pensieri.

Non trovate che sia tenera?

Innamorata di un freddo russo a cui vorrebbe tanto scaldare il cuore.

Una fievole speranza celata in un cuore pieno di Vita.

“Ehi, forse l ‘ho trovato.”- la chiamò il giovane, destandola dai suoi pensieri. Gli si avvicinò e vide che aveva in mano proprio il libro che stavano cercando.

“E’ proprio questo, grazie Yu.”

“Di nulla, ora possiamo andarcene?”

“Ma scusa, tu non gli regali nulla?”

“Era implicito che quel regalo fosse anche da parte mia.”

“Te lo scordi! Tu ora cerchi qualcosa per mio fratello o sono guai!”- esclamò la ragazza con le mani sui fianchi e l ‘espressione decisa.

Yuri si fermò ad osservarla: la conosceva bene, sapeva che quando si imputava era impossibile farla desistere.

Testarda ed orgogliosa.

Vitale e spensierata.

Il suo esatto contrario.

Portava una canotta rosa con dei fiorellini viola che le metteva in mostra la sua bella quarta di seno e un paio di short di jeans, molto corti, che mostravano le sue gambe toniche e sode.

Non si era mai soffermato così a lungo ad osservarla… Era davvero bella.

“Ehi, ti sei incantato? Pronto? Terra chiama Ivanov!”- la voce dell ‘oggetto dei suoi pensieri lo destò, facendolo tornare in se.

Ma che cavolo gli era preso? Mettersi a fissarla in quel modo!

“Scusa, dicevamo?”

“Che devi fare il regalo a mio fratello.”

“Non ci penso nemmeno, te lo scordi. Non so nemmeno cosa prendergli.”

“Insomma Yuri, per una volta nella tua vita non puoi sciogliere il ghiaccio che ti circonda? Mio fratello ti considera suo amico, ti vuole bene a modo suo, pensa come ci rimarrebbe male se vedesse che non ti importa nulla del suo compleanno. Non ci pensi?”

La voce di Julia era molto triste, sapete? Le dispiaceva che quel ragazzo fosse così freddo e impassibile da non interessarsi nemmeno dei sentimenti di una persona che lo considerava suo amico.

In cuor suo Yuri non aveva mai pensato a quelle cose. Era già tanto che considerasse Julia sua amica, anche se la cosa gli costava parecchio, ma suo fratello Raul… Non gli aveva nemmeno attraversato la mente quell ‘idea.

“E va bene, ma tu mi dai una mano! Non ho intenzione di passare ore ed ore ad arrovellarmi il cervello per cercargli qualcosa!”- Julia sorrise, conscia di aver ottenuto quello che voleva.

“Visto? Non ci voleva molto! Dai, andiamo!”- disse allegra la giovane spagnola, prendendolo per mano e, dopo aver pagato e fatto incartare il libro, i due girarono ancora un po’ per negozi.

Passarono davanti ad un negozio che vendeva un po’ di tutto, dai vestiti ai peluche e gli occhi di Julia si illuminarono: forse lì avrebbero trovato qualcosa di adatto.

“Entriamo qui, di sicuro troveremo qualcosa.”

“Che palle, sono già stufo.”- le sembrava durato troppo quel momento di pace. Sbuffando, i due entrarono e videro che aveva davvero di tutto, sembrava un piccolo centro commerciale.

“Senti ti semplifico la cosa: mio fratello ha un debole per i cani, ne ha sempre desiderato uno.”

“Dovrei regalargli un pupazzo? Ma ha diciotto anni.”

“E allora? Anch’io ne ho diciotto, eppure ho la stanza piena e non me ne vergogno.”

“Bah, se lo dici tu. Gli prendo questo botolo peloso e siamo a posto.”

“Yuri, sei davvero un pezzo di ghiaccio. Se davvero ti costa così tanto allora non farglielo, un regalo va fatto col cuore. Ti aspetto fuori, tu decidi cosa fare.”

La giovane era davvero scocciata, sapete?

Insomma, vedere l ‘uomo che ami che si comporta come un perfetto iceberg è molto triste.

Yuri la guardò andare via, pensando che forse aveva ragione.

In fondo lei e Raul erano stati gli unici a sopportarlo e non allontanarlo per via del suo carattere di ghiaccio.

Non poteva farci nulla, nemmeno a lui piaceva essere così.

Ma tutto quello che aveva passato non poteva cancellarlo, assolutamente.

La vide aspettarlo davanti all ‘entrata e le dava le spalle… Gli venne un’idea, dopo tutto quella furia era sua amica e, a modo suo, gli aveva sempre dimostrato affetto.

Forse poteva fare qualcosa per renderla felice… Anche solo una volta.

 

*

 

‘Accidenti a lui e al suo caratteraccio! Mi da sui nervi quando fa così, gli costerebbe troppo essere gentile?!’

Arrabbiata la nostra spagnola, non trovate?

E questo è niente, dovreste vedere quando è davvero in collera, ma possiamo anche evitare.

Torniamo alla storia, miei gentili spettatori.

Julia stava aspettando il ritorno di Yuri dal negozio, osservando il cielo limpido della sua cara Spagna.

Amava la sua terra, amava il caldo sole che irradiava e scaldava ogni cosa.

Amava la vita, la vitalità, l ‘allegria.

E soprattutto amava Yuri, il suo perfetto opposto.

Da quando l ‘aveva incontrato le era entrato dentro in maniera tale che aveva sempre rifiutato tutti i corteggiatori che le si dichiaravano… E ne aveva parecchi, da quel punto di vista non si poteva lamentare. Ma per lei esisteva solo quel pezzo di ghiaccio che non si scioglieva nemmeno col calore del suo tiepido amore.

Sentì le porte elettriche dietro di lei aprirsi, si voltò e vide Yuri con un pacchetto in mano: allora l ‘aveva ascoltata e aveva preso quel regalo per il fratello.

“Contenta? Ho comprato il botolo peloso per quel botolo di tuo fratello.”- Julia gli sorrise, schioccandogli un bacio sulla guancia: dopo tutto era il massimo a cui poteva aspirare con lui.

Per un istante, un solo, unico, memorabile, istante, il nostro ghiacciolo arrossì. Ma ovviamente non lo fece notare alla giovane che gli sorrideva radiosa.

“Sono contenta, sapevo che lo avresti fatto.”

“Sisi, ma ora andiamo, io devo farmi la doccia prima di venire a casa vostra.”

“Va bene, allora facciamo così: io vado a casa e comincio a preparare tutto, tu intanto vai a casa e raggiungimi appena sei pronto.”

“Non ti serve una mano?”

“Tranquillo, Mathilde è già a casa mia che mi aspetta.”

“Me lo immagino, se è a casa con tuo fratello…”

“Razza di porco! Ci vediamo dopo, ghiacciolino!”- Julia gli fece l ‘occhiolino e si allontanò a passo svelto, mentre lui la osservava andare via.

‘Stupida sciocca spagnola’- pensò ridendo il giovane rosso, andando verso casa sua. Una volta arrivato, mise via il regalo per Raul sulla scrivania, tirando fuori dalla sua tracolla un altro pacchettino… Alla fine aveva deciso.

Eh no, signori! Non ci sarebbe sorpresa se vi dicessi tutto adesso! Abbiate pazienza e scoprirete tutto! Torniamo dal nostro Yuri, vi va? Bene.

Il giovane tirò fuori i suoi indumenti per la serata, prese quelli intimi e si infilò sotto la doccia. I suoi genitori adottivi erano via per lavoro, entrambi lavoravano per una grossa società, spesso e volentieri dovevano viaggiare, ma a lui non dispiaceva.

Voleva bene a quelle persone, lo avevano preso, cresciuto come loro dandogli tutto, ma un po’ di libertà non guastava mai, come ad ogni giovane diciannovenne.

Finì di farsi la doccia, si asciugò e cominciò a vestirsi, facendo cadere lo sguardo sulla foto che teneva sulla scrivania: erano lui e Julia, al parco. Lui seduto e lei gli circondava le spalle da dietro, sorridendo radiosa, in contrasto con la sua aria impassibile e fredda.

Quella foto gliela aveva fatta a tradimento Mathilde, che aveva una vera passione per fare fotografie, e Julia ne aveva regalata una copia anche a lui, dicendogli una cosa che non ha mai scordato…

“Così almeno, se ti senti solo, puoi vedere quella fotografia e ti passerà, vedrai.”

Lo aveva detto con un sorriso radioso stampato sul viso. Julia sorrideva sempre, anche per le cose più semplici.

Era davvero come un sole radioso, che con la sua luce irradiava e scaldava ogni cosa intorno a lei.

Scosse la testa a quei pensieri, finendo di vestirsi, prendendo le chiavi della sua macchina, i regali nella sua tracolla e uscì di casa. Si mise in macchina, avviandosi verso casa della sua amica, immaginando che faccia avrebbe fatto trovandosi di fronte anche un suo regalo.

Sorrise impercettibilmente a quel pensiero: in fondo gli faceva piacere farla felice.

Non ci mise molto ad arrivare, Julia viveva in una modesta villa, la sua famiglia era molto benestante. Era bianco candido e sembrava essere molto antica, gli piaceva quella casa.

Suonò il campanello, che si aprì senza nemmeno che qualcuno gli rispondesse, entrò e vide Julia e Mathilde intente a mettere gli ultimi festoni.

“Ciao Yuri! Che bello, ci sei anche tu!”- Mathilde, un’altra esplosione d’energia al pari di Julia. Ma a differenza di quest’ultima era un poco più timida, certo non con lui dato che ormai lo conosceva da tre anni. Quando la conobbe era già fidanzata con Raul e, senza sapere perché, lo aveva preso subito in simpatia. Non gli dispiaceva quella ragazza, era gradevole, quasi quanto Julia. E anche molto carina: capelli di uno strano rosa, tenuti a caschetto, occhi verdi, un po’ bassa ma con un viso davvero dolce.

“La tua amica mi ha praticamente obbligato, perciò sono qui. Dove lo metto, questo?”

“Dallo a me, ma a Julia non hai preso niente?”- domando la giovane all ‘amico, mentre osservava Julia finire di decorare la sala dove si sarebbe tenuta la festa

“Diciamo che è un segreto, non dirle niente o giuro che ti ammazzo.”- le sussurrò, facendole l ‘occhiolino e Mathilde capì, ridacchiando allegra.

“Ehi, ho ordinato le pizze, ce le portano alle otto precise!”- esclamò, uscendo da una porta, un giovane dai capelli rossi e gli occhi smeraldini, dai lineamenti identici a quelli di Julia.

“Bravo fratellino, ti sei reso utile. Bene, qui abbiamo finito, tra poco cominceranno ad arrivare gli ospiti.”

“Avete invitato parecchia gente?”- domandò Yuri alla ragazza, già terrorizzato all ‘idea di dover stare in compagnia di tante persone, non sopportava la confusione.

“E’ la nostra festa, Ivanov, abbiamo invitato chi dovevamo.”- Julia gli fece un occhiolino e Yuri se ne intimorì: non era un buon segno.

 

*

 

Meno di un’ora dopo la sala si era riempita con più di trenta persone, tra amici e compagni di scuola, per il rossino sembrò di morire. Sperava di poter stare un po’ da solo con Julia e attendeva l ‘occasione giusta per farle la sua sorpresa ma invece quella sala sembrava una specie di campo di battaglia.

Ma tutti sembravano divertirsi, la sua amica dopo tutto era brava ad organizzare le feste. Vide Raul e Mathilde scatenarsi al centro della pista a ballare, seguiti da tanta altra gente, quando partì una musica lenta e vide Julia avvicinarsi.

“Ti va di ballare un po’?”

“Non so ballare, lo sai.”

“Eddai, in fondo è un lento, devi solo dondolare. Ti aiuto io, forza.”- a quel sorriso così dolce non seppe di no e poi era la sua festa, fare qualcosa per lei era giusto oltre che un bel gesto.

La prese per mano, cosa che stupì la giovane, e la condusse in pista.

La cinse in vita, avvicinandola a se, mentre lei si appoggiava al suo petto, abbracciando la sua schiena. Poteva sentire il suo cuore battere, era una melodia ancora più bella della musica che accompagnava il loro ballo.

“Sono così felice che tu sia qui, Yuri.”

“Non credevo che ti importasse così tanto.”

“Andiamo, lo sai che sei importante per me…”

“Si, credo di saperlo…”- Julia alzò il viso, vedendo l ‘espressione confusa del ragazzo di cui era innamorata: perché reagiva così? Che davvero non avesse capito nulla sui suoi veri sentimenti per lui?

Forse era ora di smettere di avere paura.

Era il momento di sciogliere definitivamente il ghiaccio.

Lo prese per mano e lo condusse sul balcone, lontano da occhi indiscreti e dove potessero parlare tranquilli. Una volta arrivati intrecciò le sue dita con quelle più lunghe e leggermente affusolate del ragazzo.

Era una bellissima serata.

Una leggera brezza solleticava i loro visi.

Il cielo era pieno di stelle.

L ‘atmosfera e il momento ideale, non poteva lasciarseli sfuggire.

Non lei, Julia Fernandez.

“Yuri, tu sei importante per me.”

“Come amico, certo.”

“No… Non come amico. Ecco io…”

“Julia, non sono uno stupido. So che provi per me qualcosa di forte, ma è meglio se mi lasci perdere.”

“Perché? Perché dovrei?! Yuri… Io ti amo.”- quelle parole arrivarono al cuore del rosso come un fulmine a ciel sereno.

Lo amava.

Esisteva qualcuno in quel mondo così meschino con lui che lo amasse.

Lei, un Sole radioso, amava lui, un pezzo di Ghiaccio.

“Julia… Tu meriti di meglio.”

“Lo decido io, non tu. Possibile che per te non sono nulla? Non provi niente per me, oltre all ‘amicizia?”

“Aspettami qui.”- Yuri si allontanò da lei, sparendo tra la folla e lasciandola sola. La giovane cominciò ad osservare le stelle, come a cercare una risposta alla loro luce: Yuri credeva che lei meritasse di meglio, ma era solo lui quello che desiderava.

Non le importava che fosse di ghiaccio.

Desiderava solo scaldare il suo cuore con quello del giovane.

Sentì un tocco gentile sulla spalla, si voltò e vide Yuri porgerle un pacchetto ben confezionato con un leggero sorriso sul viso.

“Questo è per te. Buon compleanno, Julia.”

“Mi hai fatto un regalo?”

“Ecco io… Ho pensato che sarebbe stato carino. Non illuderti, non è nulla di speciale.”

“E’ tuo, basta questo per renderlo speciale.”- la giovane, radiosa, lo aprì e vide che era un peluche a forma di pegaso. Lei adorava quelle creature e Yuri lo sapeva bene… Se n’era ricordato. Era stato così gentile da combattere contro il suo orgoglio pur di farle piacere.

“Yuri… E’ bellissimo.”

“Sono felice che ti piaccia. Però senti, io credo che…”- il ragazzo non disse più nulla perché la giovane spagnola aveva intrappolato le sue labbra con le proprie in un bacio dolce e carico d’amore.

Tutto l ‘amore che provava per lui.

E per Yuri fu più che sufficiente: forse era ora di lasciarsi andare un po’ e sciogliere il ghiaccio che ricopriva il suo cuore e il suo animo.

La cinse in vita delicatamente, ricambiando il bacio e rendendolo più passionale.

Julia era in preda alla felicità, dagli occhi le uscivano lacrime ribelli di gioia.

Yuri, il suo Yuri, la stava baciando.

Forse il ghiaccio che lo circondava stava cedendo al calore del suo amore.

Quando si staccarono per il bisogno di ossigeno, non ebbe il coraggio di lasciarlo andare.

“Julia, lo sai che sei una pazza a volere uno come me?”

“Bhe, è perché sono pazza che ti piaccio, non è vero?”

“No, tu non mi piaci…”- Julia lo fissò di sbieco ma le passò quando vide il sorriso di Yuri.

Lo aveva visto di rado sorridere e vederlo in quel momento sorridere per lei le riempiva il cuore di gioia.

“Sono innamorato di te, solo ora lo comprendo. Ci proviamo? Se ti farò soffrire mi potrai castrare.”

“Si Yuri, proviamoci! Ti amo!”

Julia cominciò a ridere di gusto, saltandogli al collo e riempiendolo di baci su una guancia, passando di nuovo alle labbra, pienamente ricambiata da lui.

Forse per Yuri Ivanov era giunto il momento di sciogliere il ghiaccio che ricopriva il suo cuore.

Ma una cosa non aveva mai capito: Julia lo aveva sempre fatto e lui non se n’era mai accorto.

Quello splendido Sole lo aveva riscaldato giorno dopo giorno.

Ora era il momento di vivere del calore dell ‘Amore.

 

E così fecero signori.

Sole e Ghiaccio non si sono più lasciati.

Totalmente opposti.

Inevitabilmente uniti.

Assolutamente indivisibili.

 

 

*The End*

 

 

 

 

 

 

 

E così si conclude anche questa favola d’amore, miei gentili spettatori.

Come vedete anche il Ghiaccio più solido non resiste al calore del Sole e dell ‘Amore.

Due giovani totalmente opposti, che non possono non unirsi.

E nemmeno separarsi.

Spero di aver scaldato i vostri cuori con questa tiepida storia d’amore e che mi farete sapere le vostre opinioni.

Il vostro Cantastorie ci tiene tanto, accetta ogni cosa.

 

 

Chiedo umilmente scusa ma stavolta il Cantastorie non è in vena di rispondere alle recensioni, vi chiedi di perdonarmi.

 

Un enorme bacio e un grosso ringraziamento a: la mia adorata Lirin Lawliet, la mia cara Saruwatari_Asuka, la mia lover Ika, e la dolcissima Avly.

Grazie a tutte voi per il continuo sostegno, spero di sentirvi anche in questa favola mie adorate^^

 

 

 

 

 

Alla prossima favola, signori e signore.

 

Il Vostro Cantastorie.

  
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