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Autore: MaryElizabethVictoria    21/08/2010    1 recensioni
La vita 'perfetta' di una ragazza assolutamente normale con una bella casa, un lavoro che le piace, molti amici e un padre che l'adora viene sconvolta dall'incontro con un ragazzo che di normale non ha proprio niente...ma questo è solo l'inizio di una catena di evnti che la porterà,suo malgrado, a trovarsi al centro di un complotto governativo e a dover scegliere da che parte stare. A dover scegliere tra l'amore e la felicità.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per BGE, grazie!!Che emozione, la mia prima recensione!!!Non me l'aspettavo tanto presto, visto che DA non è nemmeno un telefilm molto conosciuto ... sono alle prime armi, cercherò di sviluppare di più man mano che la storia va avanti, intanto sono contenta che ti piaccia l'inizio!!Io vado per tentativi, se hai qualche suggerimento da darmi, soprattutto sui personaggi, ne sarei felice... Intanto ancora complimenti per la storia che hai scritto, me la sono praticamente bevuta! Buona lettura a tutti!

 

Il giorno seguente Kat era tornata al lavoro sforzandosi di comportarsi in maniera naturale, peccato che non fosse brava a fingere nemmeno la metà di quanto la dottoressa Amy Sato lo fosse a capirla.

-Alla fine non devi aver riposato molto ieri ... – commentò quando durante la loro pausa pranzo vide l’amica armeggiare nervosamente con i medicinali della scorta dell’ospedale.

-Perchè?- chiese Kat molto sulla difensiva-  Cosa te lo fa pensare?

-E’ che non hai una bella cera ... sicura che vada tutto bene?

-Benissimo!- rispose lei forse troppo in fetta- Ti secca se faccio un salto a casa?

-Come vuoi, non c’è nessun problema- ma Amy non si diede per vinta,  mantenendo il tono della normale conversazione, come se stesse esprimendo una sua curiosità , le chiese - Perchè ti sei messa garze sterili e dell’antisettico nella borsa?

-Li prendo in prestito ...- mentì Kathrine, poi sperando di riuscire a sviare il discorso  e allo stesso tempo di raccogliere qualche informazione domandò -  Allora cosa mi sono persa ieri sera? Altri avvelenamenti alimentari, qualche strana allergia agli agenti chimici ... magari qualche sparatoria?

-Sai è starno che tu lo chieda ...- notò Amy tenendo gli occhi scuri e perspicaci  fissi sull’amica- ... ieri sera poco dopo che te ne sei andata sono venuti qui dei militari a farci più  a meno le stesse domande. Figurati,  ci hanno fatto perdere un sacco di tempo come se le loro  fossero sempre  questioni di vita o di morte! Ci hanno messo a soqquadro tutto prima di andarsene così abbiamo dovuto allungare tutti il turno per rimettere a posto, da non credere...

-Amy, quali domande?- Kathrine intanto sperava di non aver mostrato un interesse eccessivo.

Per fortuna l’amica  sembrò interpretare la sua curiosità come un tentativo di distrarsi dai problemi che  evidentemente le stava nascondendo e decise di accontentarla con delle notizie fresche.

In fondo in quell’ospedale non succedeva mai niente di emozionante e la sera scorsa Kat era stata l’unica a perdersi lo spettacolo di una irruzione dei corpi armati nel loro reparto.

La sfortuna della sua amica Kat era leggendaria ...

-Ci hanno chiesto se sapevamo di qualche sparatoria avvenuta ieri sera, se avevamo ricoverato qualcuno con ferite d’arma da fuoco ... ci hanno anche mostrato la fotografia di un sospettato, un gran bel ragazzo tra parentesi, con uno strano tatuaggio sul collo ... Proprio il mio tipo ... peccato che si tratti di un serial killer estremamente pericoloso altrimenti gli avrei chiesto di uscire!!

Nonostante la battuta Kat non riuscì a ridere, al contrario un brivido le percorse la spina dorsale. Dalla descrizione che innocentemente le aveva fatto Amy sembrava trattarsi proprio dello strano  ragazzo che quella mattina aveva lasciato beatamente addormentato nella sua camera da letto. Perfetto! Ci mancava solo questa ... -E tu cosa gli hai detto?- domandò ancora ormai palesemente sulle spine.

-Che non ne sapevo niente e che avevo tre emergenze in chirurgia di cui occuparmi, che altro?! Ma Kat, sei sicura di stare bene?- adesso la dottoressa Sato non stava più scherzando,  era sinceramente preoccupata per l’amica.

-Si ... cioè no  – si corresse immediatamente accennando dei finti colpi di tosse - credo di avere l’influenza! Sai cosa faccio? Vado a casa a riposare perché non sto affatto bene... ciao!- prima di dare ad Amy il tempo di controbattere era già schizzata fuori dalla stanza.

-Kat, aspetta! Tu non hai mai avuto l’influenza!!!- sentì vagamente Amy che la chiamava, ma non ci fece caso, aveva questioni più importanti di cui occuparsi ... come il serial killer in casa sua!

...

Quando rientrò a casa tutto era immobile e silenzioso come lo aveva lasciato. Notò subito che le macchie di sangue che portavano dal salotto alla camera da letto erano scomparse e già questo fatto le parve strano, ma lasciò perdere per il momento. Si diresse verso la camera e con mano tremante aprì la porta: il letto era vuoto, le lenzuola insanguinate cambiate con alcune nuove e fresche di bucato. Per un istante  nacque in lei la speranza che la presenza di quello strano ragazzo fosse stata solo un sogno, la speranza puntualmente svanì quando voltandosi se lo trovò davanti. 

-Per favore non uccidermi!- esclamò Kat mettendo le mani davanti, gesto inutile visto che lui la sovrastava di almeno venti centimetri in altezza e si trovava tra lei e la porta.

 -Tranquilla se avessi voluto lo avrei già fatto.

-E con una risposta del genere dovrei stare tranquilla?!

-Pensavo non rientrassi prima di questa sera, per allora avrei già tolto il disturbo- replicò lui.

Kathrine era stupefatta che quel tipo volesse pure avere ragione, senza prestare ascolto alle sue proteste lo trascinò nella camera, mentre estraeva dalla borsa le medicazioni, incominciò a fere la predica in veste professionale.

- Tanto per cominciare non dovresti nemmeno stare in piedi ... mi sembra di averti già detto che hai bisogno di riposo!

-Mi sento meglio- protestò lui.

-Non mi interessa!Il medico sono io e decido io se stai bene o no!Leva la maglietta....- a quella richiesta lui la guardò malissimo ma Kathrine non desistette- ...levala o vengo a togliertela io!

Anche se di malavoglia fece come lei aveva detto. Nel cambiargli la fasciatura Kat rimase stupita di quanto in effetti la ferita sembrasse migliorata, o forse si era sbagliata la sera prima giudicandola più grave di quanto non fosse. Ma non volle dargliela vinta.

-Posso almeno sapere come ti chiami?- gli chiese mentre applicava il disinfettante sulla sutura.

-Zack- si decise a rispondere quando lei (per sbaglio?!) applicò un po’ più di pressione sui punti.

-Io sono Kathrine... e dimmi Zack, chi ha giocato con te al tiro al bersaglio?

-Non sono affari tuoi Kathrine.

-Invece si dal momento che ieri dei capoccioni dell’esercito alla caccia di un pericoloso killer hanno messo a soqquadro il mio reparto ... strano vero, un tale dispiegamento di forze per una sola persona?- insinuò Kat e per un momento lo vide irrigidirsi, ma solo un momento.

-Pericoloso killer hanno detto?- si mise a  ridere - Poveracci, sembrano essere a corto di idee.

-Non è una risposta- puntualizzò Kathrine, che nel frattempo aveva finito con la fasciatura.

Stava per insistere ulteriormente per avere delle risposte quando udì dei forti colpi alla porta d’ingresso. Zack scattò in piedi come se avesse avuto una molla.

-Polizia distrettuale, aprite immediatamente!- giunse una voce da dietro la porta- Siete circondati!Venite fuori con le mani in alto e nessuno si farà male!

 

 

 

 

  
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