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Autore: mary_92 violetta    21/08/2010    2 recensioni
salve a tutti,questa è la mia prima storia,non sono bravissima a scrivere ma amo farlo,ecco cosa succede unendo i jonas alla mia vita.buona lettura
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come capitano le cose,come da un ordine si riapre tutto un mondo ormai passato.
Ieri mattina mia madre mi aveva obbligato a togliere dalla mia stanza tutte le riviste accumulate che avevo sulla mia libreria.
Presi i vari giornali e iniziai a portarli in mansarda per gettarli ma avevo ottenuto il permesso di conservare gli articoli a me cari.
Portai circa una cinquantina di giornali per le scale,aprì la stanza e nella confusione generale appoggiai  tutto per terra,nell’unico spazio vuoto,come luogo potrebbe sembrare non proprio adatto ma per me è adatto per  pensare,sfogarmi,riflettere,mi sedetti a terra e  con lo sguardo perlustrai  la stanza,la mia attenzione fu attratta da un pacchetto bianco sopra uno scaffale,mi sembrava familiare.
Mi alzai,mi avvicinai  e lo presi,era chiuso con un  nastro rosa molto familiare,sciolsi il nodo e mi si riaprì un mondo,c’era il mio vecchio diario,il mio grande amico.
Delicatamente lo aprì e mi si presentò una scrittura di una bambina di 11 o 12 anni che per la prima volta possedeva un foglio tutto suo dove poter scrivere,sfogliai le varie pagine e mi affioravano vari ricordi,a metà iniziarono a presentarsi delle pagine bianche,lessi l’ultima  data 04/26/ 2006 c’era scritta una sola frase:’le cose belle durano sempre poco…..’
Non mi ricordavo il motivo,non mi ricordavo il perché di quelle parole, come mai avevo lasciato il diario a metà?
Richiusi il mio prezioso ricordo e iniziai il mio dovere.
Presi il giornale più vecchio,per curiosità lessi  l’anno:2007,non sapevo come avrei fatto ad arrivare al 2010.
Sfogliai le prime pagine e ad un tratto mi ritrovai su una pagina tre ragazzi molto familiari,non ci potevo  credere,cioè erano  loro,lo loro facce le avrei potute riconoscere tra altre centinaia.
Mi ritrovai davanti le foto di Joe,Nick e Kevin Jonas molto più giovani,sorrisi,Joe aveva i capelli lunghi piastrati,Nick ancora con un viso da bambino e Kevin sembrava già a quel tempo il più grande.
Credo che quello era stato il primo articolo dove i Jonas erano comparsi,mi ricordai che a quel tempo vedendo le loro facce li avevo ignorati completamente,chi avrebbe detto che anni dopo non avrei potuto vivere senza di loro?
Strappai le pagine,presi altri giornalini,non erano  in ordine cronologico e così davanti ai miei occhi scorsero mesi,anni in un batter d’occhio,tra Camp Rock,il primo concerto dei Jonas  a Milano il 6 ottobre,argomento che un anno dopo sarebbe stato il primo che mi avrebbe fatto conoscere una mia grande amica e fan dei Jonas.
Poi arrivarono i primi gossip su Joe e Camille Belle e su Nick e Miley,e poi quel 4 novembre 2009,data che cambiò la mia vita,non c’era bisogno di nessun articolo per descrivere quel giorno che rimarrà sempre impresso nella mia mente come uno dei giorni più belli della mia vita,il giorno in cui vidi  a due metri da me le facce di Joe,di Nick con la sua chitarra verde e Kevin con le sue acrobazie.
Finalmente arrivai al 2010 dopo circa due ore,le mie mani erano  tutte impolverate,si partiva  da febbraio con Nick and the Administration e poi alla fine con il loro progetto di Camp Rock 2 e il loro tuor nel 2010.
Finito  il lavoro sfinita mi distesi a terra e iniziai  a pensare riprendendo in mano i vari articoli,con le mani accarezzai le loro facce.
Scorsi le varie pagine,non riuscivo  a credere che anche i Jonas erano  cambiati,seguendoli più assiduamente  negli ultimi anni non mi ero  mai resa conto che anche loro erano  cresciuti.
Apparte fisicamente nel quale Joe era  l’esempio più lampante non avendo mai dei capelli uguali da intervista ad intervista,c’era  stato un cambiamento interno,forse parlavo  a caso,forse stavo dicendo stupidaggini,ma quei ragazzi erano  cresciuti.
Volevo  che il tempo si  fosse fermato  e tutto fosse  restato così,perchè mai si dovrebbe crescere? 
Non si potrebbe andare nell’isola che non c’è?
Alcune volte mi perdo in questi pensieri,a come potrebbe essere la vita rimanendo per sempre così.
Lo sguardo cadde su un’immagine di Nick,misi a confronto  una del 2007 con una del 2010,per me lui non era  mai cambiato la sua faccia così delicata,angelica era rimasta,quei ricci perfetti erano  rimasti intatti,l’espressione da eterno bambino era sempre la stessa.
Ma ancora non ci credevo  che erano passati ben 3 anni da quando li avevo  visti per la prima volta nel video ‘Hold on’ su Disney Channel.Parlando tra me e me mi rivolsi  alla faccia stampata di Joe.
Io:’sai Joe all’inizio mi avevate subito colpito con le vostre sonorità.’
Aspettavo  una risposta da una foto,che non arrivò mai.
In quel video infatti non mi avevano emozionato.
Guardai poi  Kevin.
Io:’come è iniziato tutto?’
La risposta si presentò evidente nella mia mente:’kids of future’.
Con quel video iniziai ad apprezzare  veramente i Jonas Brothers e poi tutto fu lampante nella mia mente,guardai il sorriso di Nick.
Io:’dopo mi ricordo perfettamente  Nick …..S.O.S. Quanto tempo eppure mi sembra ieri,voi siete cresciuti e io con voi,non mi pare possibile,ma è così.’
Come potrei lasciare il passato e vivere nel costante futuro?Io vorrei anzi rinchiudermi nel passato e non uscirne più,prima era tutto più semplice,più bello.
Io:’La mia mente stà divagando completamente elemento confermato dal fatto che stò parlando con le immagini stampate dei Jonas.Ma queste riflessioni mi vengono solo pensando a voi…perche?’
La luce esterna che illuminava la stanza iniziava ad assopirsi,dei passi salirono  le scale scricchiolanti,qualcuno aprì la porta,mio fratello Francesco.
Francesco:'Mary con chi stavi parlando' 
Io:'con nessuno.'
Francesco:'ma tu stavi parlando.'
Io:'parlavo con Joe,Nick e Kevin.'
Mio fratello mi guardò con espressione scioccata e poi mi disse  che dovevo  scendere perché era pronta la cena.
Io annuì e lui scese.
Mi alzai da terra,contenta e stanca,mi girai guardai per l’ultima volta le loro facce.
Io:'Ci vediamo dopo,non vi preoccupate ritorno.'
Chiudendomi la porta della mansarda alla mie spalle.


  
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