Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Ricorda la storia  |      
Autore: So smile    22/08/2010    5 recensioni
Nessuno dice niente, nessuno si ribella ne si lamenta, viene rispettata, ammirata, bramata e talvolta anche odiata, ma a lei tutto è concesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il cortile della scuola, un ambiente particolare, talvolta così vuoto, talvolta orribilmente pieno, il continuo brusio degli studenti, il rumoroso vociare delle persone si può udire notevolmente. Ogni mattina, tutti i giorni, una storia che si ripete, ancora e ancora. Il vociare si interrompe di botto, come se qualcuno avesse spinto il tasto ‘mute’, un silenzio sovrannaturale, inimmaginabile, una macchina gialla che si ferma nel cortile alzando molta polvere e dei stivali neri dai tacchi a spillo si intravedono, un’occhiata fugace, poi tutto torna come prima, le coppie si baciano, gli amici chiacchierano, ma ognuno di loro nella propria mente non fa altro che desiderarla, e lei lo sa, ne è felice. Ognuno pensa a lei ai suoi movimenti, al suo corpo. Tutti hanno paura di cadere nella sua trappola ma allo stesso tempo sperano di essere i prossimi e cui lei dedicherà le sue attenzioni, sperano di essere la sua nuova preda. Ti illude, ti osserva, ti chiama, ti vuole per se, ti porta a casa sua, e dopo una notte ti lascia, fa’ finta di niente e cerca qualcun’ altro da sedurre, da possedere. Nessuno dice niente, nessuno si ribella ne si lamenta, viene rispettata, ammirata, bramata e talvolta anche odiata, ma a lei tutto è concesso. Si alza dall’auto, tira gli occhiali sui capelli rossi, mostra un sorriso, cattivo, falso, e batte i tacchi sull’asfalto umido fino a raggiungere il suo nuovo scopo.

 

Naoto, Katsumoto, Murai, una lista che potrebbe continuare per ore e che sembra non avere fine. Hiro le va incontro, la saluta, è stato la sua ultima trovata, campione di kendo, stimato e apprezzato da tutto l’edificio, non poteva durare ancora, lei lo osserva sorride maliziosa, si morde il labbro e inarca le sopracciglia, avvicinandosi come a baciarlo, poi si sposta leggermente:

“Addio…”  Gli sussurra nell’orecchio, e volta la testa sorpassandolo e attraversando il portone della scuola.

Ed è proprio ora che si scatena l’inferno, tutti vogliono farsi notare, tutti vogliono averla per se, tutti sperano di rubarle il cuore, tutti si illudono di poterci riuscire, tutti tranne me. No, questo gioco prima o poi dovrà finire, non tutti sono disposti a farsi prendere in giro da te, Sana.

 

Ti alzi dal tavolo della mensa, ti leghi malamente i capelli e vieni verso il mio tavolo, mi osservi attraverso i tuoi occhi scuri coperti da trucco, mi squadri, poi ti abbassi e arrivi alle mie labbra posandoci un piccolo bacio, tutti ci osservano, ovviamente non ti importa, non sono in grado di muovermi:

“Vieni…” Soffi piano prendendomi per mano ed io mi alzo e ti seguo tra lo stupore dei miei amici. Mi guidi in un aula vuota, chiudi accuratamente la porta e ti siedi su un banco, mi attiri a te con le tue chiare braccia e mi baci, lentamente e piano, calma e casta, poi ti alzi ruoti teatralmente la testa e mi lasci in classe, pieno di amarezza e desiderio. Mi maledico per non essere riuscito a resisterti, per essere stato al gioco, per averti seguito e poi per averti lasciato andare. Il tuo carisma e la bellezza ti hanno permesso ciò, e tu non hai fatto altro che prendere la palla al balzo. Complimenti, io non ne sarei capace, la partita però ancora non è finita, con me non hai ancora vinto.

 

La scena si ripete un’altra volta, in questa occasione però dopo aver parcheggiato vieni verso di me, parli con Hisae, cerchi di illudermi, mi ci vuoi far credere, le stampi un bacio sulla guancia e mi sfiori per andare via. Entri in classe, non ti muovi dal banco per tutto il giorno, non scendi a mensa, non vai in bagno, solo guardi distrattamente la lavagna e il professore. La campanella suona, l’aula piano piano si svuota, io rimango, è il mio turno delle pulizie* aspetto che tutti escano, ma tu rimani al posto di Hisae che doveva aiutarmi. Bastarda, avevi programmato tutto. Ti avvicini, sempre lentamente, il corto vestito nero che cade delicato sui tuoi fianchi fino a metà coscia, le scarpe dagli alti tacchi, passi una mano tra i capelli levando quegli occhiali scuri che porti sempre con te e poggiandoli sul banco, ti avvicini, mi fai arrivare al muro, poi sollevandoti sulle punte dei piedi mi lasci un bacio sulle labbra, sul collo, mi mordi l’orecchio e mi sollevi leggermente la maglietta, poi ti cingo i fianchi e sussurro con voce roca:

“Perché hai scelto proprio me?”

Sorridi, come al solito e catturi ancora le mie labbra, inebriandomi con il tuo sapore. Mi fermo, ti sposto, mi tiri più su la maglietta ma ti scanso, mi guardi stranita:

“Cos’hai?” Chiedi leggermente spaventata.

“Non puoi prendere per il culo anche me.”  Rispondo, deciso, sicuro. Poi ridi, ridi davvero,lasciandomi basito, non quel  solito sorrisetto ironico, una vera risata che non vedevo da anni sul tuo volto, dal momento in cui è iniziato questo strano gioco. La tua voce cristallina:

“Cazzo, se ti amo.”

Mi abbracci senza passione, senza desiderio solo con amore.

 

Comprendo che era solo questo che cercavi, e finalmente capisco il senso di questo gioco perverso, sapendo che tra noi non finirà, almeno non così presto.

 

  • In Giappone gli studenti si trattengono a pulire la aule.

 

Questa storia è decisamente particolare, sono stata molto indecisa sulla sua pubblicazione e lo sono ancora, non so se la leverò, ma spero vi piaccia comunque.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: So smile